4 Marzo 2021

DIARIO IN PUBBLICO
Incontri poetici

Gianni Venturi

Tempo di lettura: 3 minuti

 

Nella primavera del Covid decidiamo di andare in piazza a far spese. Il taxi ci porta in centro attraversando strade un tempo fervide di commerci e gente. Ora solo pochi ‘umarel’ discutono animatamente davanti alla Cattedrale, ma sotto il sole tiepido la città, come in una celebre canzone, appare vuota. Imbocchiamo la via famosa per i negozi e di fronte a quelli frequentati da una vita veniamo respinti se tentiamo l’ingresso simultaneamente, con gentilezza ma fermamente, perché, come ci insegna Figaro, “Uno alla volta, per carità! per carità! per carità!”

Infine, troviamo rifugio in un magazzino che vende cosmetici e prodotti per la cura della pelle. Ci lasciano entrare in coppia e cominciamo a vagare tra gli scaffali ancora sconosciuti per reperire ciò di cui abbiamo bisogno. Tra le poche persone che s’aggirano comprando ci imbattiamo in una giovane signora dai lunghi capelli neri che spinge una carrozzina da dove ci sorride una splendida creatura vestita di rosa che ci protende le manine in segno di saluto. Ogni tipo di difesa svanisce e di fronte alla cassa cominciano i vezzi e le moine. Mi congratulo con la madre dai penetranti occhi neri e chiedo di sapere il nome della bimba. “Clizia” mi risponde. A sentirlo il cuore comincia a mandarmi segnali d’amore e rispondo “ un nome montaliano?”. Gli occhi della signora s’illuminano. “Ma allora lei conosce la poesia?” – “Certo!” E dentro di me riecheggia il volo di Irma-Clizia tra le nebulose: “Ti libero la fronte dai ghiaccioli/che raccogliesti traversando l’alte/nebulose; hai le penne lacerate/dai cicloni, ti desti a soprassalti”. E nel caos del ricordo ecco che rivedo Eusebio/Montale all’Alpe mare del Forte dei Marmi e nella sua casa milanese. La signora spalanca gli occhi e mi chiede il nome. A mia volta la invito a venirmi a trovare al Centro studi bassaniani quando aprirà, essendone io co-curatore. La signora lancia un piccolo urlo e dichiara che non ci può credere. Ma perché?. E lei con un grande sospiro dichiara che la sua prima bambina, ora di cinque anni, si chiama….. Micòl in onore di Bassani.

Non è leggenda. È la coerenza dell’impossibile.

E, celando una curiosità malsana, la sera stessa sbircio la prima serata di Sanremo. Mai dico mai avrei potuto toccare con mano l’immensa distanza che separa un vecchietto, ancora culturalmente in forma, con gli orrori che ho visto. Strana gente che viene chiamata ‘cantante’ apre la bocca, da cui escono suoni incoerenti e maldestri. Un giocatore di calcio, che sembra la copia esatta del presentatore, dice e fa cose di una banalità disarmante. E le acconciature e i vestiti…. Da brivido. Una semi-famosa cantante ha i capelli infilati dentro un tubo di metallo e le unghie!!! Altro che Crudelia Demon. L’orrore puro è testimoniato da una anziana cantante L.B. oscenamente scosciata e con i capelli azzurri.

Mi congratulo con me stesso allora di essere un attardato radical chic e, di fronte al rimprovero dei miei assennati amici frequentatori di critica alta e di pensieri accademici, rispondo che stare in questo mondo è anche rendersi conto di dove e come viviamo. Per cui alla sera, lasciando l’ultimo ponderoso volume di critica dantesca, mi diletto a gareggiare con i concorrenti dell’Eredità, perdendo regolarmente visto il mio deficit culturale sullo sport, sulle canzonette, sulla cucina.

In lontananza brancolano negli scompensi del ricordo brani di vita vissuta in Versilia, a Lipari, a Firenze, a Bassano, in fuga da ‘Ferara, stazione di Ferara’. E tutto si confonde, si appiattisce, sembra non avere alcun senso.

Poi con la tromba del giudizio s’affaccia la prossima prova che mi restituisce al mondo: sarò vaccinato il 5 marzo e con la seconda dose al 26 dello stesso mese.

E il tempo si rinquadra nella dimensione che conosco.



Periscopio
Dai primi giorni di febbraio, in cima al “vecchio” ferraraitalia, vedete la testata periscopio, il nuovo nome del giornale. Nelle prossime settimane, nel sito troverete forse un po’ di confusione; infatti, per restare online, i nostri “lavori in corso” saranno alla luce del sole, visibili da tutti i lettori: piccoli e grandi cambiamenti, prove di colore, esperimenti e nuove idee grafiche. Cambiare nome e forma, è un lavoro delicato e complicato. Vi chiediamo perciò un po’ di pazienza. Solo a marzo (vi faremo sapere il giorno e l’ora) sarà pronta la nuova piattaforma e vedrete un giornale completamente rinnovato. Non per questo buttiamo via le cose che abbiamo imparato e scritto in questi anni. Non perdiamo il contatto con la nostra Ferrara: nella home di periscopio continuerà a vivere il nome ferraraitalia e i contenuti locali continueranno a essere implementati. Il grande archivio di articoli pubblicati nel corso degli anni sarà completamente consultabile sul nuovo quotidiano. In redazione abbiamo valutato tanti nomi prima di scegliere la testata “periscopio”: un occhio che cerca di guardare oltre il conformismo e la confusione mediatica in cui tutti siamo immersi. Con l’intenzione di diventare uno spazio ancora più visibile, una voce più forte e diffusa. Una proposta informativa sempre più qualificata, alternativa ai media mainstream e alla folla indistinta dei social media.Un giornale libero, senza padrini e padroni, di proprietà dei suoi redattori, collaboratori, lettori, sostenitori. Nei prossimi giorni i nostri collaboratori, i lettori più fedeli, le amiche e gli amici, riceveranno una mail molto importante.Contiene una proposta concreta per diventare insieme a noi protagonisti di questa nuova avventura. Versando una quota (anche modesta) e diventando comproprietari di periscopio, oppure partecipando all’impresa come lettori sostenitori. Intanto periscopio ha incominciato a scrutare… oltre il filo dell’orizzonte, o almeno un po’ più in là dal nostro naso. Buona navigazione a tutti.

Chi non ha ricevuto la mail e/o volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@ferraraitalia.it

L’autore

Gianni Venturi

Gianni Venturi è ordinario a riposo di Letteratura italiana all’Università di Firenze, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e co-curatore del Centro Studi Bassaniani di Ferrara. Ha insegnato per decenni Dante alla Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. E’ specialista di letteratura rinascimentale, neoclassica e novecentesca. S’interessa soprattutto dei rapporti tra letteratura e arti figurative e della letteratura dei giardini e del paesaggio.
Gianni Venturi

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