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Mese: Gennaio 2018

Fossalta: fino al 14 gennaio visite aperte al presepe della chiesa di Sant’Andrea

Da Francesca Gallini

Continuano fino al 14 gennaio le visite al Presepe Artistico di Fossalta e Mostra piccoli presepi del Natale, tutti i giorni dalle 14.30 alle 18, la mattina su prenotazione al 349.5256683. All’interno della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, in via Argine Volano 184, il presepe artistico tradizionale curato dai volontari dell’AVIP Fossalta stupisce quest’anno con un nuovo paesaggio magistralmente sorto oltre la ?finestra, ben ampliata nelle sue dimensioni per dare al visitatore nuovi oriz¬zonti. Si può dire proprio “un altro presepe nel presepe” da non perdere!
Al suo opposto rimane la caratteristica Via delle Volte, van¬to della città di Ferrara al suo primo nascere, seguita dal rinasci¬mentale colonnato antistante la Villa Mensa, mentre di lato appare la Natività sviluppata in due momenti. Lo sguardo continua nell’infi?nità di particolari che carat-terizzano da sempre le scene più varie della vita ferrarese novecentesca. L’iniziativa della Mostra di Piccoli Presepi del Natale organizzata dall’ Associazione Volontari Iniziative Parrocchiali (A.V.I.P.) di Fossalta, in collaborazione con Comune di Copparo e Comune di Ferrara, che quest’anno si presenta particolarmente ricca di opere creative, culminerà domenica 14 gennaio, alle 17, dove a tutti gli espositori verrà rilasciato un Riconoscimento di Partecipazione alla Mostra alla presenza di rappresentanti dell’Arcidiocesi e dei Comuni di Copparo e Ferrara.

La newsletter del 4 gennaio 2018

Da Ufficio Stampa Comune di Ferrara

 

La Vècia, la Befana di putìn frarés…

di Maria Cristina Nascosi Sandri

04-01-2018

Dopo Al Bón An in Frarés un póch ingórd che ci è stato regalato, simbolicamente, dal suo Autore, Luigi Vincenzi detto Gigi, maestro elementare e poeta in ‘tutte le lingue dialettali ferraresi’ ricordato, pochi giorni fa su queste pagine, la Vècia, la nostra cara Befana, viene di seguito ricordata con un’operetta di tanti anni fa, scritta dal suo carissimo zio materno, il colonnello Nino Tagliani, pure scrittore e poeta, che per Gigi fu, a propria volta, maestro di vita e di cultura delle radici.

Fanghét era lo scutmai (lo pseudonimo) di Tagliani con il quale amava firmare le sue sillogi poetiche pubblicate nel tempo.
La prima era stata Bidún, urtìgh e campanèli, del 1969, seguìta da Sfuracèli, del 1976. Al 1978 risale La fiéra di sdazz, l’antologia a quattro mani che volle stendere assieme al nipote Luigi Vincenzi, mentre nel 1985 aveva dato alle stampe l’ultima, Al granadèl.
Sempre del 1978 è La pèrtga dal lóv, la raccolta di poesie dialettali ferraresi da cui è tratta La Vècia, la lirica sull’Epifania che segue: autentica ‘epifania’, se si passa il calembour, antesignana, nelle argute e vivaci asserzioni, di un mondo quanto mai (o, meglio, ancora ?) attuale, purtroppo…

 

LA VÈCIA
di Nino Tagliani detto Fanghét

La Vècia, che i putìn i a sémpar sptà
al sié da Znar, rivàda in granadèl,
truvànd tuti i camìn, cla nòt, smurzzà,
la ss’è dmandàda: Cuss è mai ‘stal cvèl,
forse chissà, par causa dl’inflazión
i pansarà c’an porta più carbón!

E sse anch la legna l’è dvantàda cara,
cus vót che al ssia davanti a di putìn
che in tut al mónd mò spezialmént a Frara
quand iss dasmìssia i guarda s’al camìn,
anch sse magari tant birbún i è stà,
sse i ssò calzzit i è vód o cucunà.

A ssón dacòrd, purtrop, che il tradizzión
i sèrav póch a métar su i fasó
però, sse par truvar ‘na soluzzión
a tut i nòstar guai dal dì d’inquó
sla festa di putìn ass fa un marcà,
pensè mo zént indóv a ssén rivà.
LA BEFANA*

La Befana, da sempre attesa dai bimbi
il sei gennaio, giunta su di una scopa,
trovando tutti i camini, quella notte, spenti,
si è chiesta: Ma che cosa è mai questo,
chissà forse, per via dell’inflazione
penseranno che non porti più carbone!

E se anche la legna è diventata cara,
cosa vuoi che sia per dei bimbi
che in tutto il mondo (ma specialmente a Ferrara)
quando si svegliano guardano su per il camino,
anche se, magari, son stati tanto birichini,
se i loro calzini son vuoti o colmi.

Son d’accordo, purtroppo, che le tradizioni
servon poco a metter su la pentola
però, se per trovare una soluzione
a tutti i nostri guai del giorno d’oggi
or si mercanteggia sulla festa dei bimbi,
pensate un po’, gente, dove siam arrivati.

* (Trad. m.c.n.s)

ASSOCIAZIONE MUSICISTI DI FERRARA – Venerdì 5 gennaio alle 21 alla sala Estense (piazza del Municipio) a favore di Ado

“Play Mr D’Adamo”, concerto di beneficenza ricordando l’armonicista Antonio D’Adamo

04-01-2018

Venerdì 5 gennaio 2018 alle 21 alla sala Estense, in piazza del Municipio a Ferrara, si terrà la tredicesima edizione di Play Mr D’Adamo, concerto di beneficenza in memoria di Antonio D’Adamo armonicista blues (Pescara 6-1-1960, Ferrara 30-1-2005). L’intero ricavato della serata sarà devoluto all’Ado (associazione Assistenza domiciliare oncologica). Il concerto è organizzato da Associazione Musicisti di Ferrara e Ado Assistenza Domiciliare Oncologica con il patrocinio del Comune di Ferrara.

LA SCHEDA a cura di Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna
Sul palco il quartetto “The Bluesmen” accompagnerà 16 armonicisti amici di Antonio D’Adamo che provengono da varie parti della regione.

The Harmonica Players: Federico Pellegrini, Fabrizio Seva, Gianandrea Pasquinelli, Ermanno Costa, Paolo Giacomini, Vincenzo Cattani, Marco Balboni, Max De Rosa, Marco Betti, Angelo Adamo, Guido Poppi, Sophia Karimlawani, Andreino Cocco, Paolo Santini, Gianluca Caselli, Paolo Bertelli.
The Bluesmen: Roberto Formignani chitarra e voce, Massimo Mantovani tastiere, Roberto Poltronieri contrabbasso, Roberto Blanzieri batteria.
Durante la serata ci saranno anche altri ospiti: Enrico Cipollini alla chitarra Dobro, Riccardo Baldrati alla tromba e Lele Barbieri al rullante.

In questi anni la manifestazione ha sempre visto una grande risposta di pubblico, diventando di fatto
uno dei pochissimi eventi a livello nazionale che porta l’armonica diatonica in primo piano.
Ogni anno l’organizzazione propone situazioni diverse, dal repertorio acustico a quello dei classici blues Chicago style con seazione fiati, fino al repertorio originale della band The Bluesmen della quale D’Adamo faceva parte e che vede quindi cimentarsi i vari armonicisti con brani inediti come nel caso di questa edizione, dove verranno eseguite le ballad e le canzoni più significative riarrangiate per l’occasione in chiave acustica; sarà anche l’occasione per ricordare un altro grande musicista e amico che ha fatto parte della band The Bluesmen dalla nascita fino al 2008: Bruno Corticelli bassista storico scomparso nel 2013 e che ha partecipato alle edizioni di Play Mr D’Adamo dal 2006, cioè dalla prima edizione.
Antonio D’Adamo 6-1-1960 e 30-1-2005 (musicista – armonicista)
Musicista autodidatta, si è dedicato per 25 anni allo studio approfondito dell’armonica a bocca diatonica nella musica blues, rock,country,bluegrass. Ha fatto parte della “Mannish Blues Band” fondata insieme all’amico Roberto Formignani, con la quale ha partecipato, negli anni 80 ad importanti trasmissioni radiofoniche e televisive (Rai 2 via Asiago Tenda e con Renzo Arbore a Quelli della Notte) e festival blues (Pistoia Blues , Milano Blues Festival, Aventino Blues ecc.. )
Si è esibito in concerto ed in jam session con diversi artisti di fama internazionale fra i quali Carey Bell, Hiram Bullock, Willy Murphy, Alan King, Andy J. Forest.
Nel 1992 contribuisce alla formazione di The Bluesmen, con i quali si esibisce in diversi festival blues (Castel San Pietro Terme In Blues, Imola Blues, Ravenna Blues, Aspro Blues, Delta Blues, Liri Blues Winter 2004, Lerici Blues Joint 2004 ecc)
Con questa formazione ha l’onore di aprire I concerti di artisti come: Nine Below Zero, Scott Henderson, Dave Alvin, Jorma Kaukonen, Paul Geremia, Billy Boy Arnold, Kelly Joe Phelps, Robben Ford.
Discografia:
-The Mannish Blues Band Demo 1 (1983)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara con la quale la band riesce ad entusiasmare Renzo Arbore e a farsi programmare nella trasmissione “Quelli della Notte ”
-The Mannish Blues Band Demo 2 (1986)
musicassetta autoprodotta registrata al White Studio di Ferrara che contiene diversi brani originali
-The Mannish Blues Band – ’87-90 (1990) musicassetta prodotta da Musicando
-The Bluesmen – Intrepido Blues (1996) CD prodotto da Musicando registrato al B & B di Vigarano Mainarda (FE)
-The Bluesmen – The Bluesmen (2002) CD prodotto dal Comune di Ferrara- Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali e registrato alla NHQ di Ferrara.

Per info: Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, via Darsena 57, 44122 Ferrara Tel. 0532 464661 Fax 0532 1861671, www.scuoladimusicamoderna.it, email amfscuoladimusica@fastewbnet.it

MUSEI CIVICI – Dal 13 gennaio nuovi orari di apertura al pubblico in via Cisterna del Follo 5 a Ferrara

Palazzo Bonacossi apre le proprie porte ai visitatori anche al sabato

04-01-2018

Nuovi orari di apertura al pubblico per Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara) che a partire dal prossimo 13 gennaio 2018 sarà aperto anche nella giornata del sabato dalle 9 alle 18.
I visitatori avranno così la possibilità di accedere il lunedì dalle 9 alle 13 e dal martedì al sabato dalle 9 alle 18 alle sale che ospitano il Museo Riminaldi, la raccolta di sculture in marmo,  bronzi, arredi, mosaici e dipinti dei secoli XVII e XVIII collezionati dal cardinale Gian Maria Riminaldi (1718-1789), oltre all’esposizione Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi.
L’ingresso a Palazzo Bonacossi, che rientra nel sistema dei musei civici di Arte Antica, è gratuito.

Per informazioni: tel. 0532 232933 – arteantica@comune.fe.it – www.artecultura.fe.it

VIABILITA’ ZONA STADIO – Provvedimenti in vigore nella giornata di sabato 6 gennaio 2018

Disposizioni e consigli per la viabilità e la sicurezza in occasione della partita di calcio SPAL – LAZIO

04-01-2018

Anche in occasione della partita SPAL – LAZIO che si terrà sabato 6 gennaio 2018 alle ore 15, verranno adottati I provvedimenti di viabilità idonei a garantire un corretto e sicuro afflusso dei tifosi sia ospiti che locali allo stadio “Paolo Mazza”.

Vengono mantenute in essere le aree riservate alla sosta dei veicoli delle tifoserie ospiti di corso Vittorio Veneto, da corso Piave a via Poledrelli, di via Cassoli nel tratto che adduce al corso Isonzo e di via Fiume nel tratto compreso tra il civico nr. 7 e la via Cassoli.
L’accesso alle citate aree avviene dal corridoio di corso Piave mentre l’uscita dalla via Cassoli su corso Isonzo.

In tutte le aree interessate ai dispositivi di viabilità, vige il divieto di sosta dalle ore 7.00 alle ore 20.00 trattandosi di manifestazione in orario diurno.
La realizzazione dei manufatti idonei alla separazione delle tifoserie, verranno realizzate a partire dalle ore 8.30. Pertanto si invitano i cittadini al rispetto della segnaletica.
Anche in questa occasione per agevolare i soli residenti, viene istituito il parcheggio straordinario di Piazza XXIV Maggio (anello interno dell’acquedotto) dalle ore 20.00 del giorno 05/01 e sino alle ore 20.00 del 06/01.

I tifosi locali potranno sostare i veicoli nel viale IV Novembre che, chiuso alla normale circolazione veicolare, sarà di fatto a fondo chiuso con sbarramento all’intersezione con la via Niccolini; ricordiamo pertanto che l’accesso e l’uscita dovrà avvenire esclusivamente da viale Cavour.
Gli stessi tifosi potranno utilizzare anche la via Darsena (tratto compreso tra la via San Giacomo e l’intersezione tra via IV Novembre/via Ippolito d’Este), anch’essa a fondo chiuso con accesso ed uscita dalla via San Giacomo, con possibilità di sosta anche in adiacenza del cordolo centrale rialzato. Un apposito varco consentirà il collegamento tra le due carreggiate.
Si ricorda che l’afflusso dei tifosi locali allo stadio siano essi a piedi, in velocipede o in auto, dovrà avvenire esclusivamente dal lato viale IV Novembre ovvero sfruttando le vie Ortigara, Fortezza o Paolo V, poiché il transito sarà inibito già dalle intersezioni corso Isonzo/corso Piave, corso Isonzo/via Cassoli e corso Isonzo/Monte Nero.
Per quanto riguarda i residenti verranno agevolati sia in ingresso che in uscita dall’area sottoposta a presidio, compatibilmente con il movimento delle tifoserie.
Dal varco via Paolo V/Piazza XXIV Maggio potranno transitare i veicoli degli autorizzati (fotografi, giornalisti, ecc….) fino all’intersezione via Fortezza/C.so Piave muniti di apposito permesso rilasciato dalla Soc. Spal e dal Corpo di Polizia Municipale.

Tali veicoli potranno sostare sul lato destro della via Fortezza sino all’intersezione con il Corso Piave; anche sul lato sinistro sino all’intersezione con via Casteltedaldo. Alla sosta dei predetti autorizzati è destinata anche la via Casteltedaldo con possibilità di sosta a pettine nel tratto compreso tra la via Fortezza e la Piazza XXIV Maggio.

Le aree destinate al parcheggio disabili sono state individuate nelle vie Ortigara e Paolo V con ingresso rispettivamente da via IV Novembre/Cassoli o Poledrelli e da viale IV Novembre/Piave.
Dalle ore 12.30 saranno in vigore tutti i provvedimenti di viabilità previsti in occasione dell’evento sportivo.
Si ricorda infine che per garantire un corretto e veloce deflusso dei tifosi ospiti, il percorso a loro riservato per raggiungere la via Ferraresi, sarà inibito alla circolazione veicolare per il tempo necessario al loro transito. Le vie interessate sono il corso Isonzo, la via Darsena (da Isonzo a IV Novembre), la via Ippolito d’Este e la via Mulinetto (da Ippolito d’Este ad Argine Ducale). Considerato che anche ai pedoni sarà inibito l’attraversamento del corso Isonzo, con sbarramenti presidiati posti nella via Podgora (all’intersezione con la via Fiume) e nella via Agnelli (intersezione con la via Gorizia), si sconsiglia pertanto ai tifosi locali di utilizzare il parcheggio dell’Ex Mof, poiché lo stesso potrà essere raggiungibile solo dopo l’avvenuto deflusso dei tifosi ospiti.
Ai cittadini locali si consiglia di utilizzare percorsi alternativi, al fine di evitare possibili incolonnamenti.

Comunicazione a cura del corpo di Polizia Municipale Terre Estensi

Uno Bianca. Il presidente Bonaccini sul 27^ anniversario della strage del Pilastro a Bologna: “Il male si combatte anche con il ricordo. L’Emilia-Romagna si stringe in un abbraccio ai familiari”

Il ricordo dei tre Carabinieri caduti la sera del 4 gennaio del 1991 e l’impegno della Regione contro la criminalità organizzata

Bologna – “Mauro, Andrea, Otello erano in servizio al Pilastro la sera del 4 gennaio del 1991. Avevano poco più di vent’anni, erano giovani servitori dello Stato e furono uccisi con ferocia, mentre stavano facendo il loro lavoro, per garantire la nostra sicurezza. È nostro dovere ricordarli con profonda gratitudine e rispetto”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione del 27^ anniversario della strage del Pilastro, ricorda i tre Carabinieri uccisi a Bologna dai killer della cosiddetta Banda della Uno Bianca.

“È l’abbraccio di tutta l’Emilia-Romagna con cui stringo i loro familiari- prosegue il presidente-. Lo dobbiamo a loro e a tutte le persone per bene di questa comunità. Oggi le parole rischiano di essere inutili se non partono dal presupposto che il male si combatte anche con il ricordo, perché così si tiene alta la soglia di attenzione delle coscienze. In questa giornata rendiamo omaggio alle vittime del Pilastro, ma il nostro impegno come Regione- spiega ancora Bonaccini- va oltre il ricordo. E lo onoriamo, questo impegno, combattendo per la legalità con atti concreti, come la legge regionale – primi in Italia – che ha rafforzato il nostro ‘no’ a tutte le mafie e alla criminalità organizzata”.

“È un dovere anche verso le nuove generazioni- conclude il presidente- perché devono sapere che la legalità e i valori della civile convivenza sono un bene che va difeso, come questa città e questa regione hanno sempre fatto e continueranno a fare con forza e determinazione”.

Turismo. La Regione investe 640 mila euro per i porti turistici dell’Emilia-Romagna. Gli interventi nel ferrarese

Le nuove risorse stanziate dalla Giunta regionale per spese di manutenzione e interventi urgenti nei porti di Boretto, Cattolica, Cesenatico, Comacchio, Goro e Rimini. Tutte le risorse investite nel 2017

Bologna – Via libera a 640 mila euro per la gestione, la manutenzione e la messa in sicurezza dei porti regionali e degli approdi fluviali in sei comuni dell’Emilia-Romagna.
Sono le nuove risorse messe a disposizione dalla Giunta regionale. La quota più consistente, 540 mila euro,resi disponibili in assestamento di bilancio, servirà a finanziare interventi urgenti nel porto regionale di Cattolica (Rn) e nell’approdo fluviale turistico di Boretto (Re) per scongiurare rischi di chiusura, danni alle imbarcazioni, all’attività ittica e al diportismo turistico (delibera 2142/2017).

A questi si aggiunge il contributo di 100 mila euro (delibera 1931/2017) per le spese di illuminazione, la pulizia degli ambiti portuali – compresi i segnalamenti ottici per la navigazione e la segnaletica stradale – e il verde pubblico, nei porti regionali di Rimini e Cattolica, nel riminese, di Cesenatico, nella provincia di Forlì-Cesena, di Comacchio (Porto Garibaldi) e Goro, nel ferrarese.

“Queste nuove risorse ci permettono di garantire la sicurezza dei nostri porti e si aggiungono ai 400 mila euro già stanziati nel 2017 per interventi in diverse strutture. In parte contribuiscono a garantire la gestione e il funzionamento degli approdi e delle aree di pertinenza dei porti – afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-, mentre una quota rilevante del finanziamento ci permette di affrontare e risolvere le emergenze. Il nostro obiettivo è migliorare sempre più l’accessibilità dei porti a beneficio del turismo e delle imprese ittiche che operano nel territorio”.

In particolare nel ferrarese, ammontano a circa 20 mila euro le risorse che andranno a sostenere le spese di illuminazione, pulizia, segnaletica e verde pubblico nei porti di Comacchio-Porto Garibaldi (€12.160) e Goro (€ 7250).
I provvedimenti approvati dalla Giunta completano il Programma di investimenti 2017 per i porti turistici della Regione Emilia-Romagna. Le risorse già assegnate alle strutture portuali per diversi tipi di interventi ammontano a circa 400 mila euro.

La Befana in piazza il 6-7 gennaio

Da Rione San Paolo

Con la presente, informiamo che in data sabato 6 gennaio 2018 a Ferrara in Piazza Municipale si terrà l’evento: LA BEFANA IN PIAZZA.
La tradizionale iniziativa natalizia, promossa dal Rione San Paolo con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ferrara, è arrivata ormai alla sua diciannovesima edizione, e riempirà la piazza con divertenti iniziative per bambini e adulti.
L’evento è organizzato in collaborazione con AVIS Provinciale di Ferrara e la ditta AGESTE.
Come da consuetudine, alle ore 16:00, in Piazza Municipale aspetteremo tutti insieme l’arrivo della Befana che giungerà, come tradizione vuole, a cavallo della sua mitica scopa. In attesa del suo arrivo, i bambini saranno intrattenuti da un gruppo di animatori che organizzeranno balli e giochi di gruppo, poi a seguire un momento di magia e divertimento a cura dei “Pagliacci del Cuore”, associazione di volontariato che si occupa di clownterapia. Alle ore 17:30 la Befana arriverà in piazza e verrà distribuita gratuitamente una calza a tutti i bambini intervenuti. L’appuntamento si concluderà alle ore 18:30 circa con il tradizionale “rogo della vecchia” dove verrà bruciata una grande Befana impagliata. Il rogo si terrà in fondo al listone del Duomo, in Piazza Trento e Trieste (sul fronte della “Torre dell’Orologio”).

Per tutto il pomeriggio di sabato 6 e domenica 7 gennaio saranno aperte le casette di legno che offriranno le seguenti attività:
– La Casetta della Befana: anche quest’anno è possibile disegnare una pezza del grembiule della Befana nella casetta in Piazza Municipale.
– Il Laboratorio della Befana: uno spazio aperto a tutti i bambini in cui si può scrivere, colorare, fare collage e decorare le pezze del grembiule della Befana da appendere alla befana che sarà poi bruciata a fine manifestazione.
– Le Casette del ristoro: uno spazio aperto a tutti, grandi e piccini, per degustare ottima cioccolata calda, vin brulé, crepes, waffel e altri dolci e stuzzichini.

Presso le scuole di Tamara, ultimati i lavori per il riscaldamento

Da Comune di Copparo

L’Amministrazione Comunale di Copparo comunica che sono stati ultimati i lavori di rifacimento dell’impianto di riscaldamento delle Scuole Elementari “C. Govoni” di Tamara. L’intervento è stato eseguito dalla società Patrimonio come da programma, a partire dal 23 dicembre, in modo da non creare disservizi e garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Il costo totale per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento è stato di 16.500 euro, più 600 euro per le pulizie straordinarie. Il nuovo impianto è in funzione già dal 2 gennaio 2018, così da garantire temperature adeguate alla ripresa delle lezioni.Anche l’intervento di Tamara si inserisce nel progetto complessivo di manutenzioni ed interventi straordinari sui plessi scolastici deliberati recentemente dalla Giunta Comunale.

Festa dell’Epifania a Comacchio e nuovo Calendario eventi 2018

Dopo il successo della programmazione natalizia, che culminerà venerdì 5 e sabato 6 gennaio 2018 con alcuni, attesi appuntamenti, propri della festa dell’Epifania, Comacchio si appresta a vivere una stagione invernale ricchissima di eventi.
A coronamento di anno record tanto per le presenze turistiche sul territorio, quanto per l’indice di gradimento degli eventi, all’insegna dell’ambiente, della cultura, delle tradizioni, della gastronomia e dello sport, questo week-end sarà interamente dedicato a famiglie con bambini.
Venerdì 5 gennaio, dalla veccchia pescheria seicentesca, partirà, alle ore 16 la “Tamplà”, marcia delle befane al ritmo di tamburi ricavati da bidoni, vecchie pentole e latte d’alluminio. Al termine della singolare sfilata in centro storico, saranno premiate le befane più caratteristiche. Alle ore 17, sempre nell’antica Pescheria, il laboratorio ludico “Gioca Befana”, organizzato dall’Associazione Marasue, intratterrà fino a sera bambini e ragazzi. Imperdibile, sabato 6 gennaio, alle ore 11, l’appuntamento con “La Befana dei Pompieri”: la simpatica vecchina, scortata dai Vigili del Fuoco, si calerà con una teleferica dalla Torre dell’Orologio, per dispensare ai bimbi accorsi in suo onore, sorrisi e caramelle.

“Il mercatino della Befana” accoglierà, sin dalle ore 9.30 i visitatori in Piazza Folegatti. Al pomeriggio, a partire dalle ore 15 in centro storico saranno distribuite gratuitamente le calze della Befana a tutti i bambini, mentre alle 16 entrerà in funzione, in via Edgardo Fogli, lo stand dell’Avis, con distribuzione gratuita di bevande calde e dolciumi dellta tradizione. L’attenzione si sposterà, alle ore 17, in piazza Luca Danese, per “La merenda della Befana, tra animazione e sorprese a cura dell’Associazione Marasue.

Alle ore 18, sempre sulla piazza del Trepponti (lato via Trepponti), si alzerà il sipario sull’edizione 2018 de “Avan la Vacie”, la tradizionale festa della Befana, tra musica, balli e racconti della tradizioni, sino al gran finale piro-musicale. Anche questa manifestazione, che chiude la seguitissima programmazione natalizia, è organizzata dall’Associazione Marasue con il contributo ed il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

“Il Carnevale sull’acqua” (4 e 11 febbraio) passerà poi il testimone alla ricchissimo Calendario Eventi 2018, pubblicato in anteprima OGGI, sul sito comunale.

“I week-end a tutta Natura” della Primavera Slow, dal 17 marzo al 24 giugno, passando per la nona edizione della Fiera Internazionale del Birdwatching e del Turismo Naturalistico (dal 28 aprile al 1° maggio), accenderanno i riflettori su una miriade di eventi dedicati all’ambiente, tra escursioni a piedi, in bici, a cavallo, in barca, visite guidate, iniziative di birdwatching, convegni e molto altro ancora.

Il programma EVENTI 2018, naturalmente in costante aggiornamento, è già consultabile sulla home page del sito comunale (http://www.comune.comacchio.fe.it/index.php/Notizie/Calendario-Eventi-2018) e presto sarà disponibile anche sul portale turistico:
http://www.ferrarainfo.com/it/comacchio/comacchio

Cinque flop e cinque top del 2017 ferrarese

Un altro anno è passato e con l’inizio del 2018 ci si guarda indietro tirando un po’ di bilanci.
Quasi finite oramai le festività natalizie, ci si può finalmente sedere tranquilli e riflettere su quello che c’è stato di buono in quest’anno andato e cosa invece non ha portato benefici. Tirando qualche somma, anche per Ferrara si può provare a stilare una piccola – e personalissima – classifica su ciò che è rientrato nei top e su cosa invece è rientrato nei flop.
Iniziamo, come nella migliore tradizione, con ciò che non è andato.

5. I 12 del Gad
Non potevamo non partire con l’operazione ‘Strade sicure’ intraprese anche a Ferrara. Purtroppo non è tanto intrinseco nella presenza dei soldati il flop, ma nel aver voluto affrontare un problema semplicemente nascondendolo, trasferendolo, con gesti di forza. Bocciato.

4. Calotte
Le idee sono tutte belle, la messa in pratica un po’ meno. Quella delle calotte è stata una vicenda a lungo trattata dai giornali: tra disfunzioni delle stesse e cattive abitudini dei cittadini, sembra che la ‘normalità’ stia tornando. Speriamo bene. Da migliorare.

3. Igor il serbo/russo
La vicenda la conoscerete tutti. Lui è stato il personaggio dell’anno, in negativo. Ha tenuto tutti con il fiato sospeso per 2 anni in pratica. La cattura in Spagna ha fatto emergere una rete di conoscenze messe al vaglio ora dagli investigatori. Pessima figura delle forze dell’ordine italiane, culminata con l’esclusione della rivista on-line Estense.com dalle comunicazioni dell’arma dei Carabinieri, per ripicca verso un loro articolo. Da non ripetere.

2. I famigerati 51 gradi
Quest’estate è stata segnata da un caldo record, come record sono state le temperature segnalate da insigni giornali. Purtroppo c’è un dato da aggiungere: la temperatura percepita non esiste. Quindi chi ha addirittura parlato di 51 gradi, ha semplicemente investito sulla paura e sul sensazionalismo. Meteoterrorismo.

1. Il caso Bartolucci
Una tristissima vicenda, dove a fallire è stato tutto un sistema che ha portato alla morte di tre persone. Ne ha parlato anche Ferrara italia (qui per chi non ricordasse cos’è successo). Agghiacciante.

Passiamo ora, dulcis in fundo, agli avvenimenti positivi che hanno segnato questo 2017 ferrarese.

5. Internazionale a Ferrara
Semplicemente il Festival, quello con la F maiuscola. Uno dei vanti che, appunto, rendono questa città ‘Internazionale’ ogni anno. Sempre verde.

4. Il numero aperto all’Università
Due le facoltà coinvolte, biologia e biotecnologie. Tantissimi studenti, introiti per l’economia e vivacità per la città. Unica pecca gli alloggi. Da espandere.

3. La Spal in serie A
Qui credo di non dover aggiungere davvero nulla. Un sogno da continuare a vivere.

2. Il ‘nuovo’ Meis
Un fiore all’occhiello al pari delle Mura e del Castello. Un monumento ad un popolo spesso poco conosciuto, un luogo di cultura che ha visto, all’apertura, addirittura la presenza del Presidente della Repubblica. Magnifico.

1. Il Palaspecchi
Qui credo di aver spiazzato un po’ di gente. Si perché, pensandoci bene, questo dovrebbe rientrare nella top dei flop. Ma c’è un tentativo, sotto gli occhi di tutti, di correggere un enorme errore. Il primo posto è sulla fiducia, sulla speranza che lì, finalmente, nasca qualcosa di buono. Incrociamo le dita.

La newsletter del 3 gennaio 2018

Da Ufficio Stampa Comune di Ferrara

 

EPIFANIA 2018 – Sabato 6 gennaio iniziative per piccoli e grandi nel centro storico di Ferrara

Divertimento in compagnia della Befana in piazza del Municipio e al Castello Estense

03-01-2018

Tante le iniziative per piccoli e grandi in programma nel centro storico di Ferrara sabato 6 gennaio 2018 per trascorrere in allegria la festa dell’Epifania.

La Befana in piazza del Municipio
Anche quest’anno la Contrada di San Paolo, in collaborazione con il Comune di Ferrara, ha organizzato una festa per tutti i bambini che, sabato 6 gennaio, vorranno attendere l’arrivo della Befana in piazza del Municipio. L’iniziativa è a partecipazione gratuita.
PROGRAMMA 

– dalle 16.00 in piazza Municipio si terrà la festa “La Befana in Piazza” con balli e canti della baby disco;
– alle 16.30 i bambini saranno intrattenuti dai simpatici “Pagliacci del cuore”
– Alle 17.30 arriverà la Befana accompagnata dai Re Magi e dai suoi aiutanti folletti e distribuirà gratuitamente una ricca calza piena di dolciumi a tutti i bambini presenti;
– Alle 18.30 in piazza Trento Trieste di fronte alla Torre dell’Orologio si terrà il tradizionale ‘Rogo della Vecchia’
(per il calendario completo delle attività a cura della Contrada Rione San Paolo: www.rionesanpaolo.com)

 

La Befana in Castello
Un programma ricco di eventi attende ferraresi e turisti al Castello Estense nel week end dell’Epifania.
Sabato 6 gennaio 2018 il Museo del Castello resterà aperto dalle 9.30 fino alle 22.30, con ultimo ingresso alle 21.45 e possibilità di acquisto del biglietto per la Torre sino alle 21. Durante la giornata le visite guidate si terranno alle 11.00, 12.00, 14.00, 15.00 21.00. Alle 16.00 sarà inoltre organizzata la tradizionale “Befana al Castello Estense”, un pomeriggio tra storia e fantasia, in compagnia di simpatiche Befane che condurranno i bambini nelle sale del Castello, tra giochi, letture e racconti (l’attività è consigliata per bambini dai 5 ai 10 anni). Alle 19.00 e alle 19.30, sarà infine possibile partecipare alle visite guidate tematiche dal titolo “Donne a corte. L’altra faccia del potere“, un’occasione per conoscere le vicende delle affascinanti dame della Corte Estense e per scoprirne i caratteri, le storie appassionanti e le originali personalità. Al temine del percorso, i visitatori potranno trattenersi per un aperitivo nelle eleganti sale della caffetteria al piano nobile del Castello.
Sempre sabato 6 gennaio alle 16.00 e alle 18.00, e domenica 7 gennaio alle 15.30 sono in programma anche visite guidate animate al Castello Estense dal titolo ‘L’Ariosto Furioso’. L’iniziativa (a pagamento) è a cura dell’Associazione TeatrOrtaet, che in occasione dei 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando Furioso, dedica a Ludovico Ariosto visite animate che si svolgono come rappresentazioni teatrali itineranti nelle suggestive sale del Castello Estense.

Tutte le iniziative in Castello sono a pagamento e si partecipa su prenotazione fino ad esaurimento posti.
Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria Castello Estense, tel. 0532 299233, email castelloestense@comune.fe.it, sito: www.castelloestense.it.

EPIFANIA 2018 – Sabato 6 gennaio dalle 15 iniziativa in collaborazione con il Centro di Mediazione del Comune

Appuntamento con la Befana al Centro sociale Il Barco

03-01-2018

Pomeriggio di animazioni e giochi sabato 6 gennaio 2018 dalle 15 alle 18 al Centro sociale Il Barco (via Indipendenza 40, Barco, Ferrara) a cura del Comitato Vivabarcoviva, del Circolo Buontemponi, della Parrocchia di San Pio X  e del Centro Sociale stesso, in collaborazione con il Centro di Mediazione del Comune di Ferrara.
Ospite d’onore sarà la Befana, che consegnerà a tutti i bambini presenti una calza donata dal Centro Sociale e dal Circolo Buontemponi. L’iniziativa è a ingresso libero.

Smaltimento rifiuti. Gazzolo: “Basta polemiche dai M5S, ci facciano sapere se hanno un problema con i rifiuti di Roma oppure no. Non si gioca con le Istituzioni”

“Abbiamo dato la nostra disponibilità a trattare 15mila tonnellate di rifiuti per senso di responsabilità. Se non c’è più questa esigenza, meglio ancora. Ma si dica una parola chiara e definitiva”

Bologna – “Non c’è molto da dire: il Comune di Roma ha problemi con lo smaltimento dei propri rifiuti, è stato chiesto alla Regione Emilia-Romagna di dare la propria disponibilità a trattarne 15mila tonnellate. Abbiamo accettato, per senso di responsabilità e di solidarietà, per un periodo massimo di 43 giorni effettivi. Punto. Se poi adesso qualche esponente del M5S vuole esercitarsi nel giochino del “non è colpa nostra se non riusciamo a smaltirli, i rifiuti potrebbero persino non arrivare, è tutta colpa del Pd”, si mettessero d’accordo: hanno bisogno, oppure no, di inviarci i rifiuti che non riescono a trattare? Perché noi stiamo bene anche senza i rifiuti di Roma”

E’ quanto afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente dell’Emilia-Romagna, rispetto ad alcune affermazioni comparse sul blog di Beppe Grillo, secondo le quali non si tratterebbe – per quanto riguarda la disponibilità della Regione Emilia-Romagna ad aiutare il Comune di Roma a smaltire rifiuti urbani – di un “salvataggio ma di uno spot natalizio di un partito allo sbando in cerca di un posto nella storia”

“Noi siamo una Istituzione seria – conclude Gazzolo – e non ci prestiamo a batti-e-ribatti da campagna elettorale. O il problema c’è, e noi siamo disponibili a venire loro incontro per evitare danni enormi anche all’immagine della Capitale. Oppure il problema non c’è, e quindi facciamo finta di non aver ricevuto una richiesta formale in tal senso. Ma si decidessero una volta per tutte”

Raoul Bova e Chiara Francini in “Due” di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia al Teatro Nuovo di Ferrara

Da Teatro Nuovo Ferrara

RAOUL BOVA e CHIARA FRANCINI in DUE di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia, regia di LUCA MINIERO

Aiuto Regia Paola Rota
Disegno Luci Daniele Ciprì
Scenografia Roberto Crea
Costumi Eleonora Rella

Dopo il successo della scorsa stagione, confermato da numerosi “tutto esaurito”, ritorna nei teatri italiani per la Stagione 2017-2018.
Mercoledì 10 gennaio sarà in scena al Teatro Nuovo di Ferrara, “Due”, una produzione di Michele Gentile per la Compagnia Enfi Teatro diretta da Luca Miniero che vede sulla scena Raoul Bova e Chiara Francini nei panni di una coppia alla soglia della convivenza che si interroga sul futuro.

Due, che ha debuttato a febbraio dell’anno scorso, rappresenta un ritorno al palcoscenico, per Raoul Bova, dopo vent’anni di cinema e televisione, una conferma per Chiara Francini, che ha alle spalle numerose esperienze sul palco, e un esordio per Luca Miniero, dopo i successi sul grande schermo.

La scena è una stanza vuota. L’occasione è l’inizio della convivenza che per tutti gli essere umani, sani di mente, è un momento molto delicato. Che siano sposati o meno, etero oppure omo. Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, Paola lo interroga sul loro futuro di coppia. Sapere oggi come sarà Marco fra 20 anni, questa è la sua pretesa. O forse la sua illusione. La diversa visione della vita insieme emerge prepotentemente nelle differenze fra maschile e femminile. Entrambi i due giovani evocheranno facce e personaggi del loro futuro e del loro passato: genitori, amanti, figli, amici che come in tutte le coppie turberanno la loro serenità. Presenze interpretate dagli stessi due protagonisti che accompagneranno fisicamente in scena dei cartonati con le varie persone evocate dal loro dialogo. Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: l’immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Perché non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più. E montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata.
Luca Miniero

A Copparo si svolgerà il 5 gennaio la premiazione concorso vetrine

Da Comune di Copparo

In occasione del concorso “Il Natale è… in vetrina”, indetto dall’Amministrazione Comunale di Copparo nell’ambito delle iniziative natalizie, venerdì 5 gennaio alle ore 12.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione presso la sala Giunta, al secondo piano della residenza municipale.
L’Assessore alle attività economiche Paola Bertelli consegnerà le targhe alle vetrine vincitrici insieme ad altri premi speciali; saranno inoltre presenti Cristina Barboni, presidente di Pro Loco Copparo, associazione che ha partecipato alla realizzazione dell’iniziativa, e i collaboratori del Fotoclub Il Torrione, che ha curato il servizio fotografico.

Ultimo evento Natal’è a Comacchio

Inizio d’anno con l’ultimo evento di Natal’è Comacchio promosso da Ascom Confcommercio con il patrocinio dell’Amministrazione comunale all’ombra del Trepponti di Comacchio: per iniziare al meglio il 2018 nel pomeriggio del 5 gennaio alla Loggia del Grano (alle ore 17,30) si terrà la tradizionale rassegna di canti tipici di questo periodo festivo a cura dell’apprezzato Coro Trepponti di Comacchio diretto dal maestro Pierangelo Boccaccini.
La corale nata nel 1985 all’ombra del Trepponti oggi conta oltre venti componenti in pianta stabile e può proporre un vasto repertorio musicale che vai dai canti popolari della tradizione italiana fino a quelli propri del dialetto di Comacchio. Un lavoro minuzioso ed appassionato di valorizzazione della cultura musicale che vede tra gli scopi del Coro anche scambi con altre realtà vocali del territorio nazionale, contatti che si sono consolidati e sviluppati in una trentennale esperienza di attività concertistica ed esibizioni. Venerdì pomeriggio è previsto per l’appunto un mix di canti natalizi e tradizionali popolari della durata di circa un’ ora.

3.825.000 euro dal Ministero dello Sviluppo Economico per la registrazione di marchi nell’Unione Europea e internazionali

Fino a 20.000 euro di contributi a fondo perduto per ciascuna impresa

Promuovere l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese, attraverso una apposita linea di finanziamento rivolta alle piccole e medie imprese. Questo l’obiettivo del bando promosso, in collaborazione con le Camere di commercio italiane, dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione del Ministero dello Sviluppo economico.

Il bando – in favore del quale è destinato un finanziamento complessivo di euro 3.825.000,00 – prevede due linee di intervento:
• Misura A – Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi dell’Unione Europea presso EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici
• Misura B – Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici

Le domande di agevolazione (fino a 20.000 euro di contributi a fondo perduto per ciascuna imlresa) – ricorda la Camera di commercio – potranno essere presentate a partire dalle ore 9.00 del 7 marzo 2018 e sino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Prodotti di “largo consumo”, sistema moda, dispositivi elettronici, elettrici, ottici, digitali; occhiali; caschi; estintori. Sono gli ambiti più diffusi in cui le imprese ferraresi, tra il 2008 e il 2017, hanno chiesto – e ottenuto – la tutela delle proprie produzioni in Italia e in Europa attraverso la registrazione del marchio. I brevetti, i marchi e i disegni industriali – sottolinea la Camera di commercio – se integrati nella strategia aziendale, possono essere usati per rafforzare fattori competitivi legati alla qualità e all’innovazione, per ampliare le capacità di scambio economico, commerciale e finanziario, ed anche per tutelare, da imitazione e contraffazione, il valore economico che le imprese creano.

“Le piccole e medie imprese ferraresi – evidenzia Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – sono tali per la dimensione di capitale e di numero di addetti che vi lavorano, ma possono considerarsi grandi per le idee che ne arricchiscono l’attività, ne assicurano l’affermazione sul mercato e ne favoriscono la crescita dimensionale. E’ ormai assodato – prosegue Govoni – che oggi non basta più metterci il capitale, la terra, il lavoro, la capacità degli imprenditori: bisogna anche metterci le idee. Chiamiamolo pure capitale umano oppure progresso scientifico, oppure tecnologia. Gira gira, sono le idee. Che cosa produrre che ancora non si produce, come produrlo meglio di quanto già non si faccia, con quali tecnologie migliori di quelle usate fino a ieri. Tutto ciò è il risultato di nuove idee”.

Il bando, la modulistica e le istruzioni sono consultabili sul sito http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/marchi. Per chi desidera informazioni: tel 06-77713810 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.00), email infomarchipiu3.

Agricoltura: le stime di Confagricoltura sul 2017

Da Confagricoltura Ferrara

“Il 2017 è stato un anno molto difficile per l’agricoltura italiana, e se le stime effettuate dal Centro Studi di Confagricoltura, basate sui primi nove mesi del 2017 verranno confermate su base annua, il valore aggiunto del settore agricolo nazionale tornerà al di sotto di quello registrato nel 2012, con una variazione negativa pari al 3,27% rispetto al 2016”. E’ Confagricoltura Ferrara ad affermarlo, sottolineando come invece il resto dell’economia abbia proseguito la tendenza di crescita, registrando sinora un aumento del PIL di circa un punto e mezzo percentuale. “Questo dato è lo specchio di un settore agricolo che vive una fase congiunturale difficile – prosegue Confagricoltura Ferrara – ancora una volta in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia generale del Paese, ma stavolta in negativo. A compromettere la redditività di coltivazioni e allevamenti, sono stati l’instabilità dei prezzi di vendita, gli alti costi dei mezzi di produzione, gli insoddisfacenti livelli delle produzioni dovuti soprattutto all’andamento climatico. Non bisogna farsi ingannare dall’entusiasmo ridondante di certi commentatori, attenti in particolare ai positivi valori percentuali dei dati sull’esportazione, perché è vero che i dati di cui disponiamo indicano una crescita dell’export nel 2017 di oltre il 4,5%, superando i 40 miliardi di euro, ma a ben vedere, tale dato è dovuto elusivamente alla dinamica positiva dei prodotti dell’industria alimentare, mentre persiste il saldo negativo, tra esportazioni ed importazioni, per quanto riguarda gli scambi di prodotti agricoli, con una stima per il 2017 di -7,3 miliardi di euro. Particolarmente negativo il rapporto con la Spagna, con esportazioni calate del 5,28% rispetto al 2016, mentre le importazioni sono aumentate dell’8,75%. Complessivamente negativo anche il dato relativo all’occupazione: diminuiscono soprattutto i lavoratori autonomi (-3,2%), in particolare le donne (-7%), ma il segno è negativo anche per i dipendenti (-2,2%) ed anche in questo caso la flessione è più rilevante per le donne 8,4%. Sul dato negativo relativo ai dipendenti – conclude Confagricoltura Ferrara – non dovrebbe avere contribuito la provincia di Ferrara, il cui trend positivo da molti anni dovrebbe essere proseguito anche nel 2017 (il dato definitivo sarà disponibile solo tra qualche mese, in quanto le denunce delle giornate di lavoro effettuate nel 4° trimestre 2017 saranno trasmesse entro il corrente mese di gennaio)”.

Calendario eventi Ibs+Libraccio di gennaio 2018

Mercoledì 10 gennaio
Ore 18:00
In collaborazione con Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara
Aspettando Tag
Chiara Francini presenta
Non parlare con la bocca piena
Rizzoli
Dialoga con l’autrice Manuela Macario

Una storia di lacrime e risate, dentisti e caramelle, nonne, zie e amiche tatuate, cuori e nostalgia.

“Al terzo giro dell’isolato Chiara si rende conto di aver scelto probabilmente il momento peggiore, con la luce più bella di Roma, per lasciare. Del resto non esiste un’ora perfetta per la fuga perfetta. Da bambina le bastava il tempo di una mela – i bocconi piccoli – per raggiungere la sua cameretta partendo da scuola. Quanto sarebbe stato più facile adesso arrivare in quella casa a piedi, a undici anni, con le bucce verdi ancora tra i denti…”

Bello sapere che si può tornare. Che a ogni passo falso, nella vita, i genitori sono pronti a riabbracciarti con un calore che gli anni non hanno mai attutito né tanto meno spento. Per Chiara, questo calore profuma di caffè e canta sulle note della Vedova allegra. Perché i suoi genitori sono così, loro che l’hanno tirata su in amorosa allegria, le hanno costruito attorno un mondo da fiaba e hanno trattato la vita come una partita a tombola a Natale: leggera. Chiara ha appena lasciato Federico, il loro nido e i gatti. Il suo essere una donna fallica le ha impedito di portare avanti pure questa storia. E sì che stavolta si era impegnata. Ora il dolore le morde il cuore. Anche le donne come lei soffrono. Ma niente, non ce la fa, ed eccola a suonare il citofono a papà, a trascinarsi su per le scale i due trolley, ad addolcire la vita masticando Galatine per consolarsi un po’. Come le hanno insegnato fin da piccola. Meno male che, a casa dei suoi, Chiara ritrova tutto com’era, la cameretta rosa da principessa, l’albero di Natale acceso a ogni stagione, le riviste anni Novanta, gli amici di famiglia chiassosi e colorati. E naturalmente la matura armonia d’amore fra i suoi genitori. Un amore che ha superato tante prove, un amore coraggioso e per nulla convenzionale, un amore disinteressato e forte che ha sconfitto i pregiudizi, spesso con il fendente di una risata. Ma anche un amore buffo e capace di curare le ferite della vita (pure quelle che non si rimarginano perfettamente e lasciano la cicatrice). Una vera scuola d’amore, da cui Chiara avrà ancora molto da imparare.

Chiara Francini è nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio. È un’attrice. Ha sempre amato scrivere. Questo è il suo primo romanzo. La protagonista si chiama Chiara. Come lei.
Giovedì 11 gennaio
Ore 16:00
Presso Le case Cavallini Sgarbi di Rina Cavallini – via Giuoco del Pallone 31, Ferrara
L’ERRORE E L’ERRARE NELL’ORLANDO FURIOSO
Nuccio Ordine in L’errore nell’Orlando furioso
Vittorio Sgarbi in Il giardino degli inganni
Paola Bassani legge una poesia inedita di Giorgio Bassani
In concerto: Giovanni Puddu, Roberto Giordano
Introduzione al concerto Francesco Micheli
Introducono: Tiziano Tagliani, Elisabetta Sgarbi e Marco Bertozzi
In collaborazione con Accademia Pianistica di Imola

Venerdì 12 gennaio
Ore 20:00
Club di lettura “Due pagine prima di dormire”
Eraldo Baldini presenta il libro
Stirpe selvaggia – Einaudi
Libro in lettura condivisa “Ovunque, proteggici” di Elisa Ruotolo

Una storia d’amore e d’amicizia lunga una vita, sullo sfondo dei grandi eventi che hanno segnato la storia del secolo scorso.

Amerigo è cresciuto in una nostrana Macondo abitata da braccianti, boscaioli e personaggi fiabeschi. È un ribelle, e dicono sia figlio di Buffalo Bill. Forse è destinato a compiere grandi imprese, forse è solo incapace di salvarsi.

San Sebastiano in Alpe, paese dell’Appennino romagnolo, 1906. Amerigo ha nove anni e sua madre l’ha chiamato cosi perché l’ha concepito in America. Quando il Wild West Show fa tappa a Ravenna, lei decide di portare il figlio a conoscere suo padre. Buffalo Bill però non accetta di incontrarlo e questo rifiuto spinge il già inquieto Amerigo a schierarsi per sempre “dalla parte degli indiani”. Con Mariano e Rachele si dipinge il viso, e scorrazzando per i boschi sogna di fare la rivoluzione. Ma la Storia divide le strade di questi amici inseparabili, travolti dalle burrasche del Novecento: le lotte di classe, il fascismo, le guerre mondiali. Con grande potenza evocativa, “Stirpe selvaggia” mette in scena un protagonista struggente come un eroe romantico, eppure modernissimo. Diviso, come ognuno di noi, tra l’affermazione di sé e la rinuncia, tra la solitudine e il bisogno d’amore.

Eraldo Baldini, scrittore noir, si specializza in Antropologia culturale ed Etnografia, nei suoi romanzi ha saputo coniugare “gotico rurale”, noir e horror in una vena originale. Inizia a scrivere saggi in questo settore e approda alla narrativa negli anni ’90. Nel 1991 vince il Myfest di Cattolica con il racconto Re carnevale. Scrive una lunga serie di romanzi, tra cui due per ragazzi: L’estate strana (edizioni EL, 1997) e Le porte del tempo (Disney Avventura, 2001).
La notorietà arriva con il romanzo Mal’aria (Frassinelli 1998, 2003), pubblicato anche in Francia, con cui vince il prestigioso premio “Fregene”. Tra i suoi libri ricordiamo Come il lupo (Einaudi, 2006) con cui ha vinto il premio “Predazzo” 2006; Melma (Edizioni Ambiente, 2007), Quell’estate di sangue e di luna (Einaudi 2008), L’uomo nero e la bicicletta blu (Einaudi 2011), Gotico rurale (Einaudi 2012), Nevicava sangue (Einaudi 2013), Stirpe selvaggio (Einaudi 2016). Per Fernandel nel 2015 ha pubblicato la raccolta di racconti umoristici Fra l’Adriatico e il West.

Martedì 16 gennaio
Ore 17:30
Mauro Malaguti presenta
Spal 110 (1907-2017)
Gianni Marchesini Editore
Dialogano con l’autore Gigi Del Neri e Gianni De Biasi
Modera l’incontro Alessandro Sovrani
Per celebrare i 110 anni della Spal e il ritorno in serie A dopo 49 anni, il libro più completo sulla storia dei biancazzurri ferraresi pubblicato dalla Gianni Marchesini Editore, casa editrice specializzata in pubblicazioni sportive. Si tratta di una ulteriore tappa di un “percorso della memoria”, dopo I prodotti analoghi dedicati con grande successo al Bologna, al Napoli, alla Fiorentina, al Modena.
L’autore è Mauro Malaguti, autentica memoria storica della squadra ferrarese, da oltre trent’anni impegnato a raccontare le vicende della Spal prima sulle radio e televisioni ferraresi e poi sulle pagine de Il Resto del Carlino.

Giovedì 18 gennaio
Ore 18:00
Per il ciclo Uno sguardo al cielo
Serena Querzoli presenta
Scienza giuridica e cultura retorica in Ulpio Marcello
Loffredo Editore
Dialoga con l’autrice Paola Bastianoni

Venerdì 19 gennaio
Ore 16:45
Amo leggere attivamente
Guida teorico-pratica per sviluppare e consolidare il piacere di leggere
A cura di Flavia Franco
Per motivi organizzativi è gradita conferma della partecipazione a Edizioni Didattiche PAVLIN : pavlin@tiscalinet.it – eventife@libraccio.it

L’incontro affronta lo sviluppo delle competenze di lettura – i metodi, la tecnica, l’analisi del testo – e l’utilizzo della narrativa (dei lapbook in particolare) come strumento didattico per sviluppare nel bambino il desiderio di leggere.

Flavia Franco, insegnante di Scuola Primaria e coordinatore di Tirocinio presso il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Torino, conduce laboratori di lettura per bambini e corsi di formazione per docenti e genitori. È autrice di testi di narrativa per bambini e di didattica per Erickson e Raffaello, tra cui “Amo leggere”, guida teorico-pratica per sviluppare e consolidare il piacere di leggere.

Sabato 20 gennaio
Ore 18:00
Per il ciclo Declinazioni del femminile
Giada Sundas presenta
Le mamme ribelli non hanno paura
Garzanti
Dialoga con l’autrice Chiara Baratelli
La rassegna è sponsorizzata da Circolo Lions Diamanti Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea

Giada Sundas è la mamma più famosa del web. I suoi post sulla sua esperienza di madre hanno avuto migliaia di condivisioni. Le mamme ribelli non hanno paura è il suo primo romanzo. Un debutto che partendo dalla vita parla al cuore di tutti. Un piccolo regalo a una bimba di due anni perché possa scoprire un giorno come è venuta al mondo, da quale amore, da quali errori, da quali scelte. Una storia sulla maternità, quella vera che si fa passo dopo passo, fatica dopo fatica, felicità dopo felicità.

«Giada Sundas è una narratrice naturale, ha la rara capacità di farti passare dal riso al pianto in poche righe. Un libro che parla di quanto diventare responsabili per un’altra vita significhi diventare responsabili anche della nostra.» – Matteo Bussola

Tutti mi dicono come fare. Ma solo una madre conosce le sfide di ogni giorno. Poi, un tuo sorriso e dimentico tutto.

Appena ha sentito un piccolo cuore battere dentro il suo, Giada ha cominciato a essere madre. Ma solo quando l’ha stretta tra le braccia quella vita è esistita davvero. Un attimo prima Giada era una persona, un attimo dopo un’altra e per sempre. Perché quando nasce un figlio si rinasce di nuovo. Si rinasce madri. Da quel giorno ha studiato tutti i manuali esistenti in commercio e ha ascoltato ogni consiglio. Affinché Mya, il suo dono più prezioso, fosse al sicuro, protetta, amata. Eppure non sempre tutto le veniva come era scritto in quei libri o come le avevano detto di fare. Ed è stato allora che ha capito una grande verità: che non esistono regole, leggi, dogmi imprescindibili. Il mestiere di madre si fa ogni giorno, si impara sul campo tra una ninnananna ricca di parole dolci e un rigurgito che rimane su una maglia per giorni. Tra un abbraccio che arriva inaspettato e cambia la giornata e un cartone animato che si odia perché lo si conosce ormai a memoria. Non c’è una ricetta, nessuno la conosce. Le risposte sono dentro ogni madre, sono lì, nel profondo dove risiede l’istinto. Dove vive e cresce l’amore più incondizionato che si possa provare. Dove non c’è bisogno di consultare nessuna enciclopedia per sapere cosa è giusto fare. È l’imperfezione l’unica verità. La morbidezza di un bacio sbavato, la tenerezza di un gioco improvvisato con una mollica di pane, la bellezza di un codino che non riesce a star dritto. Sono queste le magie che scaldano il cuore e fanno un figlio felice. Perché sono loro a insegnare che anche sbagliando si può volare, anzi, si vola ancora più in alto.

Martedì 23 gennaio
Ore 17:30
Gloria Spessotto e Stefania Acquesta presentano
Gli animali della via Jula
Luciana Tufani Editrice
Dialoga con le autrici Giulia Ciarpaglini
Ho capito che se sei ignorante non vai da nessuna parte, mentre l’istruzione è il regalo più grande che possano farti per aiutarti a diventare un animale come si deve. Certo sono ancora Totò, un cane bastardo, ma sono anche un cane istruito e molto, molto perbene.
Gloria Spessotto e Stefania Acquesta raccontano dieci storie di animali per grandi e per piccini, nate da un incrocio favorevole del caso, ma soprattutto alimentate dalla vivace fantasia di un nonno e una nipotina. Animali parlanti, naturalmente, come d’obbligo, ma privi di intento moralistico. Sono animali veri, che raccontano in prima persona, o attraverso la voce di una narratrice, le loro spesso pesanti fatiche, le loro stravaganti avventure e gli imprevedibili successi. E non è detto che dalla lettura alla fine non si riesce a cavarne qualche briciola di saggezza e conoscenza in più.
Gloria Spessotto è nata a Portogruaro (VE) e vive ai piedi dei Colli Euganei. Ha fatto l’interprete, l’albergatrice, l’insegnante di inglese. Da anni collabora come operatrice culturale con il Centro contro le Dipendenze di Trento, un’esperienza raccolta nel libro-testimonianza Ciò che gli angeli non sanno (Comunità di Camparta 1998) scritto con Sandro Travaglia. Ha pubblicato i racconti Cinque ciliegie di marzapane (Medusa 1994) e i romanzi Questa è la terra non ancora il cielo (Tufani, 1998, con Gabriella Imperatori), Chi è colui che ti cammina a fianco (Mobydick 2005, con Sandro Travaglia), Una storia di disamore (Mobydick, 2009), Missing:Scomparso (Mobydick, 20012, con Sandro Travaglia), Non era l’usignolo (Mobydick 2013).

Mercoledì 24 gennaio
Ore 17:30
Graziano Ferraccioli presenta
L’immobilità intrisa di vita
Panda edizioni
Dialogano con l’autore Roberto Pazzi e Anna Chiara Venturini

E se le foglie di una magnolia parlassero? Chi sarebbe così infantile e folle da poterlo credere?
Mattia, settantaseienne violoncellista in pensione, morso dalla noia delle sue giornate avvolte dalla quasi totale solitudine, scopre per caso che una foglia gli parla. E, nonostante lo scetticismo, inizia ad avere con lei dialoghi regolari, apprendendo dalle sue stesse parole che la voce è quella di una ragazza defunta. Intraprende un rapporto che lo assorbe completamente, al punto da considerarlo indispensabile. Conversazioni prive di filtri dirette al profondo di ciascun interlocutore: solo pochi minuti prima che il filo che unisce le due dimensioni venga spezzato per poi riannodarsi al successivo incontro, riaprendone la strada.
«Prima non è stato possibile, ma ora ci è stata regalata questa opportunità. E senza il lusso di giocare con la musica. Siamo in grado solo di conversare» dissi io per voler ribadire quanto considerassi importante la nostra amicizia, quanto mi ritenessi privilegiato per averla conosciuta.
«Pensi che sia un limite questo?» «No, se solo fossimo capaci di dare una vera importanza alle parole. Quelle, da sole, potrebbero anche bastare.»

Graziano Ferracioli, classe 1976, è nato e vive in provincia di Rovigo. Dopo anni di
passione per la musica, sente la necessità di esprimersi in modo diverso, applicandosi
costantemente alla scrittura, altro interesse che ha sempre curato in privato fin dall’età
adolescenziale. Uscendo dall’intimità dei suoi scritti, inizia a frequentare corsi di scrittura creativa giungendo alla pubblicazione del racconto Cara Incoerenza inserito nell’antologia Oltre Itaca (Faust Edizioni, 2015). L’immobilità intrisa di vita è il suo primo romanzo.

Venerdì 26 gennaio
Ore 18:00
Paolo Schianchi presenta
Paolo Schianchi non esiste: Tempo, Immagine, Identità, Verità e Parola in Rete
Dario Flaccovio Editore
Dialoga con l’autore Cecilia Mattioli

Il libro “Paolo Schianchi non esiste” è un intreccio narrativo in cui nulla è come appare e dove ogni parte, come su internet, può essere letta con l’ordine del libro o in piena libertà, saltando da una all’al¬tra, per poi tornare indietro e arrivare all’inizio. Questo non è un saggio tradizionale, ma un romanzo, in grado di trascinare il lettore in un susseguirsi di parole che diventa¬no immagini, per esplorare, in modo facile e diretto, i principi della creatività sul web e dello storytelling. Si tratta infatti di un nuovo genere letterario dove i vocaboli chia¬ve della comunicazione contemporanea, tempo, immagine, identità, verità e parola diventano i protagonisti di un romanzo.

Paolo Schianchi è riconosciuto fra i principali teorici italiani del Visual Marketing. È docente di Visual communication e interaction design e Creatività e problem solving presso l’Università IUSVE – Venezia e Verona. Dal 2010 dirige i contenuti editoriali del portale internazionale Floornature.com. Si occupa di saggistica sulla cultura visiva contemporanea. I testi redatti, le curatele di mostre e gli allestimenti da lui disegnati sono pubblicati sui principali magazine, quotidiani e volumi di architettura, design e critica del progetto. Tra le sue pubblicazioni recenti: L’immagine è un oggetto. Fondamenti di visual marketing con storytelling (2013); Architecture on the Web, a critical approch to Communication (2014).

Sabato 27 gennaio
Ore 15:00
La Tartaruga Maria – Luciana Tufani Editrice
Laboratorio creativo ispirato al libro di Silvia Mori con Elisa Galeati
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Max 15 bambini
Età consigliata: dai 5 ai 10 anni
Per informazioni e prenotazioni: 0532241604; eventife@libraccio.it

Animali terrestri, uccelli e pesci sono protagonisti di 4 storie fantastiche, scritte per aiutare i bambini a riconoscerli e rispettare il loro e nostro habitat, l’ambiente intorno al Mediterraneo, il piccolo mare sulle cui coste abitiamo, sempre più fragile e bisognoso di protezione..

Ore 18:00
In collaborazione con Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara
Aspettando Tag
Monica Cirinnà presenta
L’ Italia che non c’era. Unioni civili: la dura battaglia per una legge storica
Fandango

Accordi, tradimenti, voltafaccia, prove di forza e insulti. L’11 maggio 2016 con 372 sì, 51 no, 99 astenuti, viene approvata una delle leggi più discusse (e più attese) degli ultimi anni, la legge 76/2016 che introduce in Italia le Unioni civili per le persone dello stesso sesso e la regolamentazione delle coppie di fatto. A raccontare dettagli e retroscena è la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria e relatrice della legge, che è diventata il volto e il cuore di questa lunga lotta, durata due anni e mezzo, salutata da gran parte della società civile italiana come una conquista storica che allinea il nostro Paese alle grandi democrazie europee e occidentali. Dalla sua viva voce scopriremo i dietro le quinte del percorso legislativo, le pressioni dei conservatori, la posizione ambigua con il tradimento finale dei 5stelle e l’andamento altalenante della stampa italiana sul tema. A completare il quadro, le lettere degli italiani a Monica. Lettere che sono, nel bene e nel male, lo specchio di un Paese. C’è chi la ringrazia per la pazienza con cui sta portando avanti la battaglia e chi le augura di fallire miseramente. Un dibattito che ha caratterizzato e infuocato il clima politico e che non si è ancora esaurito, visto che sono rimasti aperti i nodi dell’adozione coparentale e del matrimonio egualitario. Un viaggio dentro il Parlamento, un racconto senza veli su come la politica realizza le sue espressioni migliori.

Incredibile risveglio

Un uomo che si risveglia dopo 30 anni di coma, un viaggio tra due generazioni in un mondo completamente, profondamente e inevitabilmente cambiato. Difficile immaginare di dormire per un tempo così lungo. Se solo si pensa, però, ai cambiamenti avvenuti in un simile lasso di tempo, si comprende come siano stati talmente tanti in un periodo che, alla fine, appare poi breve. Questa la riflessione che porta l’ultimo libro di Walter Veltroni, ‘Quando’, l’incredibile storia di Giovanni, una parentesi intima che mette a confronto momenti di dolore, sconforto, gioie e scelte difficili con l’evoluzione storica di un Paese, le differenze di generazioni, il cambiamento della sinistra.

Giovanni entra in coma a causa di un incidente avvenuto il giorno della morte di Enrico Berlinguer, il 13 giugno 1984, e si risveglia oltre 30 anni dopo, nel luglio 2017, in un mondo completamente cambiato, del quale deve imparare a capire tutto, dalla caduta del muro di Berlino all’arrivo dei cellulari, del web e dei computer. “Mi viene da piangere. Se Berlinguer muore, finisce tutto”, aveva detto allora Ettore, il padre di Giovanni, prima che suo figlio si addormentasse e partisse per un lungo sonno da cui nessuno pensava si sarebbe mai risvegliato. Quello del leader del Pci è un funerale che annichilisce una generazione, che si riunisce nel dolore a Piazza San Giovanni a Roma aprendo a quella trasformazione della sinistra ancora oggi alla ricerca di una sua nuova identità. Giovanni, in tutti questi anni, è stato amorevolmente e dolcemente accompagnato da Suor Giulia, la suora ‘tormentata’ figlia di padre comunista; nella sua nuova vita lo seguiranno Daniela, la psicologa malinconica con cui il protagonista stringerà un tenero e unico rapporto affettivo, e suo figlio Enrico, un ragazzino compito, preciso e saggio, forse troppo per la sua giovane età. La fidanzata Flavia dopo una prima pacata e delicata presenza, scomparirà verso un nuovo matrimonio, con una figlia in comune che non saprà di avere un padre “che dorme”. Tanti i personaggi e gli intrecci. Fitte le parole e i sentimenti.
Giovanni, ha cinquant’anni quando si risveglia ed è come un bambino che scopre il mondo, che si deve affidare agli altri per capire e camminare. Era e diventerà un uomo sospeso, accompagnato dall’implacabile riflessione di Enrico, per cui “siamo tutti soli, ma insieme, siamo veloci, ma superficiali, fragili, interconnessi ma fragili”. Le grandi battaglie collettive, le lotte, gli ideali, le manifestazioni, i movimenti studenteschi appartengono a un passato romantico e lontano. “Tu invidi i nostri sogni, io invidio la vostra realtà. Chi avrà ragione?”, si chiede Giovanni. “Spero tu, temo io”, è la risposta di Enrico. Un libro profondo, piacevole. Da leggere e regalare.

Walter Veltroni, Quando, Rizzoli, 2017, 320 p.

La newsletter del 2 gennaio 2018

Da Ufficio Stampa Comune di Ferrara

 

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 3 gennaio alle 17 in via Grosoli a Barco

Letture per i più piccoli aspettando la Befana

02-01-2018

Primo appuntamento dell’anno mercoledì 3 gennaio 2018, alle 17, con le letture per i più piccoli alla biblioteca comunale Bassani di Barco (via G. Grosoli 42, Ferrara). In programma il racconto ‘I pani d’oro della vecchina’ (di Annamaria Gozzi e Violeta Lopiz) e una selezione di ‘Filastrocche della Befana’. L’incontro, a partecipazione libera, rientra nel ciclo l”Ora del racconto’ per bambini dai quattro ai dieci anni, che per questo mese ha per tema ‘Raccontami l’inverno’. Per l’occasione le letture saranno affidate a Raffaella Menegatti e Lorella Zappaterra.

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

SALA ESTENSE – Martedì 2 gennaio alle 16,30 terzo appuntamento con la rassegna natalizia per bambini

In scena ‘La Gallinella Rossa’, fiaba divertente e romantica della tradizione nord europea

02-01-2018

(Comunicato a cura dell’Associazione Teatrale Il Baule Volante)

Martedì 2 gennaio alle 16,30 la rassegna natalizia ‘Babbo Natale, Gnomi e Folletti’ prosegue, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con il terzo appuntamento a teatro: “La gallinella rossa” della compagnia ravennate Tanti Cosi Progetti. Uno spettacolo festoso e comico che farà trascorrere un pomeriggio di vera spensieratezza a grandi e piccini.

C’era una volta una gallinella rossa che viveva in una fattoria con i suoi pulcini…Un giorno la gallinella rossa stava razzolando alla ricerca di cibo, quando trovò dei chicchi di grano. Così le venne in mente un’idea…

Quello in arrivo alla Sala Estense è uno spettacolo che, dopo il debutto nel 2016, ha riscosso un grande successo in tutta Italia con numerosissime repliche su tutto il territorio nazionale. Il successo di questa fiaba classica della tradizione nord europea, è dovuto principalmente alla straordinaria presenza scenica dell’attore Danilo Conti, un interprete che, con la sua vivacità ma anche con la sua intelligente ironia, si è aggiudicato per ben due volte l’ambito premio ETI Stregagatto (maggior riconoscimento italiano per il Teatro Ragazzi). Conti ha realizzato un’opera semplice, colorata, divertente ma anche dolce e, a suo modo, romantica che parla del ciclo delle stagioni e della vita della natura che parte da un semplice seme per arrivare, con il contributo dell’uomo, a produrre un pane che è ancora più buono e profumato quando viene condiviso con chi ne ha bisogno.
La storia è quella di un’intraprendente gallinella che è abituata a cercare grassi vermi sempre col pensiero di nutrire i suoi pulcini. Quando trova il chicco di grano capisce che può farne un uso diverso, un uso il cui risultato non è immediato ma che richiede lavoro, impegno, pazienza e che darà i suoi frutti.
Molte sono le varianti legate soprattutto ai personaggi del racconto; accanto alla gallina, sempre laboriosa e tenace, possiamo infatti trovare il maiale, il topo, l’agnello, l’anatra, il gatto, o altri animali di fattoria, ma tutti hanno un denominatore comune: nessuno di questi animali aiuterà la gallinella a preparare la terra, a piantare e innaffiare il grano, a mieterlo e trebbiarlo, a portarlo al mulino e a fare il pane. Tutti troppo pigri o troppo impegnati a fare altro. Solo nel finale, quando il pane viene sfornato caldo e profumato vorrebbero mangiarlo…
Lo spettacolo narra il rapporto degli animali della fattoria con la gallinella che li sprona ad agire, e che, nonostante la loro indolenza e indifferenza, infine, li ritroverà uniti perché, compresa la trasformazione a cui hanno assistito, sapranno mettere a frutto in modo collettivo l’esperienza che hanno vissuto.
La gallinella rossa 
è una produzione di Accademia Perduta/Tanti Cosi Progetti, scritta, diretta e interpretata da Danilo Conti che affronta argomenti quali la condivisione, la collaborazione, l’amicizia, la tenacia, l’anticonformismo, l’etica del lavoro, l’iniziativa personale. Ognuno deve fare la propria parte e rinunciare al proprio egoismo per realizzare qualcosa di più grande del proprio interesse personale.
La gallinella rossa
 è annoverata tra i racconti tradizionali inglesi anche se la sua vera origine potrebbe essere russa. Molto popolare quindi nei paesi di origine anglosassone, in Italia se ne trovano versioni differenti. I protagonisti della storia sono fortemente caratterizzati nelle loro debolezze che contrastano la virtù della gallina.
Tra le prime trasposizioni maggiormente note della novella c’è quella della fine dell’Ottocento di Joseph Jacobs, critico letterario, storico, esperto di folclore inglese. Negli Stati Uniti “La gallinella rossa” divenne popolare sopratutto grazie alla serie “The little Golden Books” degli anni Quaranta, nella versione illustrata da John Parr Miller. Amata anche la gallinella di Paul Galdone del 1973, alle prese con la preparazione di un dolce. In Italia nota per i più piccoli è la gallinella giocosa di Byron Barton, Harper and Collins,1993, pubblicata da Babalibri nel 2003.

Per tutti i bambini dai 3 agli 8 anni.

Inizio spettacoli: 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)

Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Per informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.

SALA ESTENSE – Giovedì 4 gennaio alle 16,30 ultimo appuntamento con la rassegna natalizia per bambini

‘I musicanti di Brema’: spettacolo gioioso, fra tradizione e innovazione

02-01-2018

(Comunicato a cura dell’Associazione Teatrale Il Baule Volante)

Giovedì 4 gennaio alle 16,30 la rassegna natalizia ‘Babbo Natale, Gnomi e Folletti’ si chiude, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con l’ultimo appuntamento teatrale: “I musicanti di Brema” della compagnia Teatro Perdavvero, di Marco CantoriUno spettacolo gioioso e ricco di musica che parla dell’importanza di accettarsi e di valorizzarsi anche quando non siamo proprio perfetti.

Sarà l’attore Marco Cantori, popolare e amato artista centese, già molto conosciuto dal pubblico ferrarese non solo dei bambini, a chiudere in bellezza quest’ultima edizione della rassegna natalizia che la Direzione Artistica del Baule Volante realizza quest’anno per il ventesimo anno consecutivo.

Lo spettacolo è realizzato con le tecniche del teatro di attore, narrazione, canzoni, musica dal vivo (Diego Gavioli alle tastiere) e anche con l’insolita tecnica del Body Percussion, quella “musica del corpo” che Cantori ha appreso a seguito dei seminari seguiti con il maestro Ciro Paduano. Tradizione e innovazione sono quindi i paralleli fili conduttori di questo lavoro di recente realizzazione che già sta riscuotendo un buon successo presso la comunità dei programmatori italiani, anche in virtù della peculiare verve attoriale di questo artista che ha mosso i suoi primi passi proprio presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara.

I protagonisti di questa favola sono un asino zoppo, un cane sdentato, un gatto senz’unghie e un gallo con un’ala rotta che, rifiutati dai padroni per via dei loro “difetti”, decidono di partire per la città di Brema dove vogliono farsi assumere dall’orchestra musicale cittadina. Durante il viaggio, in mezzo al bosco, s’imbattono nella casa dei briganti, dentro alla quale intravedono una tavola piena di cose buone da mangiare. Ma prima di sfamarsi bisogna liberarsi dei briganti e l’unico modo per riuscirvi è quello di collaborare, tutti insieme. Gli animali così raggiungono il loro scopo e trovandosi bene insieme si fermeranno a vivere nella loro nuova casa.

Una fiaba molto nota qui proposta in una rilettura che, sempre fedele alla trama originale, suggerisce anche spunti di riflessione non banali. Ecco le parole dello stesso Cantori: “Abbiamo scelto di lavorare su questa favola perché tratta tematiche molto attuali come: la diversità, il rifiuto da parte degli altri, il riconoscimento delle proprie risorse e l’importanza di collaborazione nel superamento delle difficoltà. I padroni rifiutano i loro animali i quali, invece di abbattersi di fronte alla delusione, decidono di cambiare il proprio destino, di osare nel mondo per trovare un nuovo futuro: divenire musicisti. Si tratta sicuramente di un’ambizione quanto meno insolita per degli animali, ma essa permetterà loro d’incontrare un destino fatto di coraggio, aiuto reciproco e comprensione. Nello spettacolo, però, questo stato felice è soltanto una tappa e non un punto di arrivo: il vero finale dello spettacolo è l’intima consapevolezza che dopo ogni delusione si può ripartire, donandosi la possibilità di una nuova Brema.”

Marco Cantori: dopo le prime esperienze nei Centri Teatrali Universitari di Ferrara e di Toulouse (Francia), lavora con il regista Lech Rackzak (Polonia). Partecipa al Percorso di formazione organizzato da ERT per Attori fra Arti Popolari, Cinema e Teatro, tenutosi a Santarcangelo di Romagna. All’interno di questo percorso studia con Silvio Castiglioni, Davide Iodice, Alfonso Santagata e Kuniaki Ida. Entra poi a far parte del Teatro del Lemming, dove resta fino al 2005. Scrive e mette in scena alcuni testi teatrali originali tra cui Macerie (Selezione Scenario 2005, Premio Ermo Colle 2008), Il Protagonista (Premio Anna Pancirolli 2012). Insegna teatro e si occupa di progetti rivolti ai giovani.  Dal 2014 è direttore artistico del Teatro Troisi di Nonantola dove cura la stagione di prosa.

Per tutti i bambini dai 3 agli 8 anni.

Inizio spettacolo: 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)

Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Per informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532 770458 – 347 9386676.

ASSESSORATO CULTURA E TURISMO – Il dato sulla fruizione del monumento simbolo della città

Tanti i visitatori del Castello Estense anche nel 2017: incremento di 7 punti rispetto al 2016

02-01-2018

Sono 179.629 i visitatori del Castello Estense nel 2017, circa il 7% in più rispetto al 2016. Coloro che hanno raggiunto la Torre dei Leoni sono stati 76.335.

“Grande soddisfazione per i dati del Castello che si conferma il museo più visitato della città – ha commentato l’assessore alla cultura e vicesindaco Massimo Maisto -. Il trend positivo di questi anni, frutto di un’attenzione costante dell’Amministrazione per l’offerta culturale del monumento simbolo di Ferrara, sta proseguendo e rappresenta senz’altro un risultato importante, in linea con l’andamento nazionale che, come abbiamo visto, premia le politiche di valorizzazione dei beni culturali, risorsa fondamentale per il nostro Paese”.

(A cura dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Ferrara)

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 8 gennaio alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale

Presentazione della seconda parte della rassegna musicale “Ferrara in jazz 2017-18”

02-01-2018

Lunedì 8 gennaio 2018 alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale (piazza Municipio 2) il Jazz club Ferrara organizza la conferenza stampa di presentazione della seconda parte della rassegna musicale “Ferrara in jazz 2017-2018”.
All’incontro con i giornalisti interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo Massimo Maisto, il presidente dell’associazione culturale Jazz club Ferrara Andrea Firrincieli e il direttore artistico di “Ferrara in jazz” Francesco Bettini.

Per info: Ufficio stampa Jazz Club Ferrara, Eleonora Sole Travagli, email solejazzclubferrara@gmail.com, cell 339 6116217.

La Befana scende con il paracadute 33° edizione

Da Chiara Rossi

Sabato 6 gennaio 2018 giorno dell’EPIFANIA organizzeremo la 33^ edizione della manifestazione :
LA BEFANA SCENDE CON IL PARACADUTE.
La manifestazione si tiene nella zona di Via Bologna, presso l’ Aero Club R. Fabbri, all’AEROPORTO
DI FERRARA “via Aeroporto 128” nel pomeriggio alle ORE 14,30.
Il programma della festa prevede “tempo permettendo”, lanci di paracadutisti, voli di aerei e di
alianti per tutto il pomeriggio. Il momento centrale è rappresentato dalla BEFANA che arriva dal cielo con
il suo mezzo preferito, un PARACADUTE nuovo e multicolore! Ondeggerà nell’aria e atterrerà sul piazzale
dell’Aero Club proprio davanti ai bambini ed al pubblico.
La BEFANA si lancia con il suo PARACADUTE da una quota di tremila metri, fa circa quaranta secondi
di caduta libera a duecento chilometri all’ora, poi apre il suo bellissimo paracadute. Il pubblico con il naso
all’insù, la può seguire e vedere avvicinarsi lentamente mentre atterra a pochi metri davanti a loro.
Già da solo questo spettacolo è entusiasmante: ma non termina qui. Come tutte le BEFANE più belle
ed attese, la BEFANA CHE SCENDE CON IL PARACADUTE, arriva con un cestone grandissimo pieno di
regali… giocattoli e dolciumi da distribuire a tutti i bambini presenti.
Questa manifestazione, giunta alla sua trentatreesima edizione, è ormai una tradizione nei
festeggiamenti per la festa dell’EPIFANIA, conosciuta ed aspettata dai bambini per la sua generosità! E’
una festa voluta dall’Aero Club Ferrara, dai piloti di aerei, di alianti, dai paracadutisti, per un pomeriggio
in allegria e serenità, dedicato ai bambini della nostra città, provincia e province limitrofe,.
Oltre ai paracadutisti, ai piloti e agli alianti, per il divertimento di bambini ed adulti ci sarà anche
uno spettacolo di mangia e sputa fuoco, giocolieri ed inoltre palloncini scolpiti per tutti a cui si
aggiungono spettacoli di bolle di sapone. Per i più grandi vin brulè a volontà e cioccolata bollente.
La novità di quest’anno sarà, “tempo permettendo”, l’opportunità di poter volare GRATIS sopra i
cieli di Ferrara con i migliori piloti dell’Aero Club di Ferrara. Verranno infatti estratti alcuni bambini
presenti durante lo spettacolo che avranno il piacere di poter vedere dall’alto la nostra bellissima città
nonché potersi avvicinare al bellissimo mondo dell’aviazione.
Inoltre quest’anno ci sarà l’animazione dell’associazione “Vola nel Cuore”, associazione che si
occupa dei bambini ospedalizzati grazie all’intervento di tutti i volontari cercando di rendere la loro
permanenza nel più sereno dei modi. Ma non solo.. grazie a numerose raccolte di fondi è riuscita ad
acquistare attrezzature ospedaliere e altri materiali utili a numerosi bambini bisognosi durante la
degenza. Il loro lavoro continua in numerose attività volte al benessere e alla serenità dei bambini.
L’ingresso è gratuito.
Data la notevole affluenza di pubblico si consiglia vivamente di parcheggiare nell’area posta sotto
il ponte in fondo a via aeroporto e nelle aree nelle immediate vicinanze.

Si invia questo comunicato, per l’inserimento nei Vostri notiziari o la pubblicazione sul Vostro giornale,
aditi alla divulgazione nella maniera che ritenete più opportuna.
Siamo a Vostra disposizione per informazioni, materiale, interventi, articoli sul PARACADUTISMO e con
l’occasione inviamo i nostri più cordiali saluti e ringraziamenti.

winter-wonderland

A Winter Wonderland arriva la Spal

Da Nicola Cristofori

Dopo la grande festa di Capodanno l’appuntamento clou di domani a Winter Wonderland – Natale in Giostra è con lo Spal Day.
I giocatori della squadra biancazzurra Meret, Schiavon e Viviani sfideranno i loro piccoli fan in un torneo di calcio balilla con premio finale

2 gennaio 2018 _ Continua la festa a Winter Wonderland, il più grande parco divertimenti al coperto d’Italia dedicato all’intrattenimento per famiglie e bambini, giunto alla sua quinta edizione.
Dopo il veglione di Capodanno (2.000 le presenze in Fiera) il 2018 si apre all’insegna dello sport con lo Spal Day. Ospiti della manifestazione saranno infatti i giocatori della squadra biancazzurra, attualmente in Serie A e seguitissima dai propri tifosi: il portiere Alex Meret, Eros Schiavon e il centrocampista Federico Viviani saranno gli assoluti protagonisti di uno speciale torneo di calcio balilla a premio. Saranno presenti inoltre tutti i settori giovanili, disponibili a dialogare con ospiti e tifosi presenti. L’appuntamento è a partire dalle ore 15.
La manifestazione offre quotidianamente 2 aree spettacolo, 25 giostre, 5 giochi a premio, 1 circo con 2 spettacoli al giorno (mattina/pomeriggio), baby musical, giochi a premio, truccabimbi, il tutto condito dalla simpatia della mascotte Winterello.
Le oltre quaranta attrazioni e giostre, allestite nei padiglioni della Fiera, saranno infatti tutte perfettamente funzionanti già dalle ore 11: in attesa dei propri beniamini bambini, ragazzi e adulti potranno trascorrere piacevolmente la giornata tra le montagne russe – per la prima volta a Ferrara – e la Nave dei Pirati dei Caraibi, l’Autoscontro e il Brucomela, il Tagadà e il Castello Incantato, la Piovra, lo Shuttle e lo Space Star, fino alle Gabbie Volanti, al Trenino del Far West e il Cinema 5D.

Orari, tariffe, informazioni, speciali pacchetti famiglia ingresso+hotel e programma costantemente aggiornato sul sito www.winterwonderlanditalia.com
Pagina Facebook ufficiale https://it-it.facebook.com/Winter.wonderland.natale.in.giostra.ferrara/

Dal 5 gennaio l’appuntamento è con i Saldi Invernali

Ed è conto alla rovescia per gli ormai imminenti saldi invernali che partiranno ufficialmente il prossimo 5 gennaio e proseguiranno per i tradizionali sessanta giorni per concludersi, in Emilia Romagna, il 5 marzo.
“I saldi tradizionali hanno ripreso nuovamente ad essere quell’appuntamento atteso e desiderato dai consumatori con sconti significativi, e soprattutto se si considera la possibilità di acquistare capi importanti (abiti, cappotti, camice, pantaloni, giubbotti, maglieria, calzature, accessori e pelletteria) con l’opportunità di fare autentici affari; infatti in media lo sconto si aggira intorno al 30% – ricorda Giulio Felloni presidente provinciale Ascom Confcommercio Ferrara e Federazione Moda Italia, che prosegue: “Dopo la stabilità nei consumi prenatalizi, dove ad essere premiata è stata in particolare l’enogastronomia caratteristica, i Saldi sono un’occasione per individuare ed acquistare il capo d’abbigliamento o l’accessorio cercato perché necessario. Quest’anno tra l’altro abbiamo assistito ad un fiducioso ritorno del made in Italy, dei Marchi di qualità che andata riaffermandosi rispetto ai prodotti di fascia bassa. Sono segnali che aspettano ora una conferma più definitiva sui Saldi, un’occasione – conclude il presidente Felloni – per visitare i centri storici in città e sull’intero territorio provinciale che offrono una rete di negozi di vicinato che uniscono qualità, competenza e alti livello di servizio. Tra l’altro proprio nel capoluogo abbiamo ottenuto, come specificatamente richiesto dalla nostra associazione di categoria, che la prima domenica ecologica del 2018 fosse spostata in avanti e cioè il 14 gennaio invece che il 7” proprio per permettere un più agevole flusso veicolare in città nei primissimi giorni dei Saldi, (in partenza appunto venerdì 5 gennaio) giorni importanti per cogliere al volo le opportunità più convenienti.
Secondo le stime dell’ufficio studi nazionale di Confcommercio la spesa prevista nel Paese per i Saldi a persona si aggirerà sui 143 euro (complessivi 331 per nucleo famigliare medio) con un volume di affari stimato, sempre a livello Italia, di 5,2 miliardi.

Sala Estense, ultimo appuntamento a teatro “I musicanti di Brema”

Da Paola Storari

Giovedì 4 Gennaio alle ore 16,30 la rassegna natalizia Babbo Natale, Gnomi e Folletti si chiude, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con l’ultimo appuntamento teatrale: “I musicanti di Brema” della compagnia Teatro Perdavvero, di Marco Cantori. Uno spettacolo gioioso e ricco di musica che parla dell’importanza di accettarsi e di valorizzarsi anche quando non siamo proprio perfetti…

Sarà l’attore Marco Cantori, popolare e amato artista centese, già molto conosciuto dal pubblico ferrarese non solo dei bambini, a chiudere in bellezza quest’ultima edizione della rassegna natalizia che la Direzione Artistica del Baule Volante realizza quest’anno per il ventesimo anno consecutivo.

Lo spettacolo è realizzato con le tecniche del teatro di attore, narrazione, canzoni, musica dal vivo (Diego Gavioli alle tastiere) e anche con l’insolita tecnica del Body Percussion, quella “musica del corpo” che Cantori ha appreso a seguito dei seminari seguiti con il maestro Ciro Paduano. Tradizione e innovazione sono quindi i paralleli fili conduttori di questo lavoro di recente realizzazione che già sta riscuotendo un buon successo presso la comunità dei programmatori italiani, anche in virtù della peculiare verve attoriale di questo artista che ha mosso i suoi primi passi proprio presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara.

I protagonisti di questa favola sono un asino zoppo, un cane sdentato, un gatto senz’unghie e un gallo con un’ala rotta che, rifiutati dai padroni per via dei loro “difetti”, decidono di partire per la città di Brema dove vogliono farsi assumere dall’orchestra musicale cittadina. Durante il viaggio, in mezzo al bosco, s’imbattono nella casa dei briganti, dentro alla quale intravedono una tavola piena di cose buone da mangiare. Ma prima di sfamarsi bisogna liberarsi dei briganti e l’unico modo per riuscirvi è quello di collaborare, tutti insieme. Gli animali così raggiungono il loro scopo e trovandosi bene insieme si fermeranno a vivere nella loro nuova casa.
Una fiaba molto nota qui proposta in una rilettura che, sempre fedele alla trama originale, suggerisce anche spunti di riflessione non banali. Ecco le parole dello stesso Cantori: “Abbiamo scelto di lavorare su questa favola perché tratta tematiche molto attuali come: la diversità, il rifiuto da parte degli altri, il riconoscimento delle proprie risorse e l’importanza di collaborazione nel superamento delle difficoltà. I padroni rifiutano i loro animali i quali, invece di abbattersi di fronte alla delusione, decidono di cambiare il proprio destino, di osare nel mondo per trovare un nuovo futuro: divenire musicisti. Si tratta sicuramente di un’ambizione quanto meno insolita per degli animali, ma essa permetterà loro d’incontrare un destino fatto di coraggio, aiuto reciproco e comprensione. Nello spettacolo, però, questo stato felice è soltanto una tappa e non un punto di arrivo: il vero finale dello spettacolo è l’intima consapevolezza che dopo ogni delusione si può ripartire, donandosi la possibilità di una nuova Brema.”

Marco Cantori: dopo le prime esperienze nei Centri Teatrali Universitari di Ferrara e di Toulouse (Francia), lavora con il regista Lech Rackzak (Polonia). Partecipa al Percorso di formazione organizzato da ERT per Attori fra Arti Popolari, Cinema e Teatro, tenutosi a Santarcangelo di Romagna. All’interno di questo percorso studia con Silvio Castiglioni, Davide Iodice, Alfonso Santagata e Kuniaki Ida. Entra poi a far parte del Teatro del Lemming, dove resta fino al 2005. Scrive e mette in scena alcuni testi teatrali originali tra cui Macerie (Selezione Scenario 2005, Premio Ermo Colle 2008), Il Protagonista (Premio Anna Pancirolli 2012). Insegna teatro e si occupa di progetti rivolti ai giovani.
Dal 2014 è direttore artistico del Teatro Troisi di Nonantola dove cura la stagione di prosa.

Per tutti i bambini dai 3 agli 8 anni.

Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,30)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.

Il 2018 è qui: rimbocchiamoci le maniche

Da Forza Italia Ferrara

In termini politici il 2018 sarà un anno contraddistinto da scadenze importanti: la prima è quella delle elezioni di marzo che daranno all’Italia un nuovo Parlamento e – si spera – un nuovo Governo. A Ferrara sarà anche l’anno che precede la fine del decennato di Tagliani e il conseguente rinnovo dell’amministrazione comunale. Di fatto dopo l’estate saremo già in campagna elettorale.
Senza voler annoiare troppo, in vista di questo nuovo, sicuramente impegnativo, anno vorrei esprimere alcune brevi considerazioni su ciò che ci attende nell’immediato. In estrema sintesi: attenzione al percepito, ma anche e soprattutto attenzione alle vere priorità del nostro territorio.
Per Ferrara occorre dire che il centro-sinistra ha sottovalutato non poco il crollo della vivibilità di alcuni quartieri, svegliandosi decisamente troppo tardi. Il 2017 sarà ricordato anche per essere stato l’anno in cui il Gad ha necessitato del pattugliamento dell’Esercito e, diciamolo francamente, il contingente inviato appare pure insufficiente.
Continuando sul binario tra apparenza e realtà potremmo citare il Palaspecchi, il Verdi, il nuovo Sant’Anna, dipinti dalla Giunta come esempi di virtuosismo amministrativo, probabilmente per soggetti corti a memoria, per tutti gli altri la semplice maschera a progetti multimilionari naufragati tra spese faraoniche e degrado, fino alla pezza conclusiva, apposta con colpevoli ritardi.
Non dimentichiamo poi la crisi occupazionale della nostra provincia che costringe tanti ferraresi a trasferirsi in altre città italiane e straniere, la depressione immobiliare che porta all’assurda situazione di colossi abitativi all’abbandono e la contestuale carenza di alloggi universitari, l’incapacità di un sistema (in attesa dei singoli colpevoli) che ha fatto fallire la banca cittadina lasciando famiglie prive dei propri risparmi. In mezzo a tutto questo tanti dirigenti arricchitisi su queste inadempienze, oltre alle solite assunzioni clientelari.
Una nota particolare la merita l’agricoltura, un tempo fiore all’occhiello di questa provincia e ora, progressivamente trascurata, ridotta all’osso da pochi, grandi gruppi che speculano sulla pelle dei piccoli.
Alcuni mali che affliggono questa terra non sono figli delle responsabilità degli amministratori locali. È altrettanto vero, però, che vanno trovate, sempre sul piano territoriale, azioni concrete di contrasto. Ricordo infatti che Ferrara, purtroppo, è ai primi posti per patologie respiratorie e tumorali, oltre a registrare indici spaventosi quanto a inquinamento dell’aria. Cosa si fa per contrastare questi fenomeni? Assolutamente troppo poco, sia come divieti, sia come incentivi a mezzi sostitutivi ai veicoli inquinanti.
Passiamo per l’appunto al comparto viario: qualcosa si è mosso negli ultimi anni (vedi tangenziale ovest) ma la situazione delle infrastrutture attorno a Ferrara rimane pessima. Attenderemo, temo, ancora molti anni prima di veder realizzata la famosa terza corsia sulla Bologna-Padova, così come resterà tale la Romea, malgrado il carico di incidenti mortali che si trascina da sempre.
Troppo pessimismo? No, anzi, è solo la premessa a un appello, rivolto a tutti quanti, a rimboccarsi le maniche e a fare qualcosa di concreto e positivo per la propria terra, nessuno escluso. Io ovviamente non mi tirerò indietro, insieme a noi un partito, Forza Italia, che non ha mai smesso di battersi per affermare i valori in cui crediamo.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
La fermata poetica

Trovare una poesia alla fermata dell’autobus: mi è accaduto pochi giorni fa in via Carlo Mayr. Una poesia disposta a offrirmi un viaggio gratuito e inedito tra le sue strofe. Ero, senza saperlo, a una fermata poetica, utile a sospendere il tempo e a intraprendere un’esperienza inusuale. Un po’ come essere in sosta al binario 9 e 3/4 di Harry Potter da cui parte l’Espresso per Hogwarts.
In questo caso la destinazione era ben più prossima: una poesia errante appesa nella sua protezione di plastica al palo della fermata di linea, che prometteva di restare con me se l’avessi letta. Di solito alle fermate degli autobus si trovano appiccicate listarelle di carta con un numero di cellulare per chiamare un imbianchino o uno svuota cantine. Non si trovano le poesie.

Ho scoperto che a seminare queste poesie è un poeta errante che si fa chiamare Ma Rea, sembra un personaggio uscito dalle favole per incantare la città e le sue persone. Ha coniato lo ‘stendiversomio’. Lui spiega che si tratta di un neologismo nato dalla fusione tra stendibiancheria e “versuro”, che in dialetto veneto significa aratro. In questo caso l’aratro smuove le zolle dell’ispirazione per produrre versi da appendere allo stendibiancheria perché si asciughino nell’attesa di capire se sono pronti per essere immessi all’interno dell’organismo cittadino.
Il problema è che la poesia non è di quelle da baci Perugina, usa e getta. La poesia alla fermata poetica è di uno che entra nella tua solitudine con la pretesa di farti parlare con te stesso. Ti prende la mente e va oltre il tempo di un’attesa. Non è qualcuno che ti vuole vendere qualcosa, non è uno che pretende di dialogare con te, desidera solo che sia tu a dialogare con te stesso, e neppure pretende di conoscere le parole che ti scambierai. È così che ti fa dono di provare la piacevole sensazione di non essere più uno fra i tanti alla fermata dell’autobus ad attendere un autobus, non sei più uno in un non luogo, tu sei uno che ora si trova su un marciapiede in una via in cui qualcuno ha lasciato una poesia per te, dunque, se per caso te ne eri dimenticato, sei vivo e hai una identità, sei proprio tu: ora sei contestualizzato.

Non capita tutti giorni che qualcuno ti chiami all’appello del presente. Qualcuno che ha pensato a te, a uno sconosciuto che da utente della città e delle sue infrastrutture, diviene una persona non più distratta che incrocia con lo sguardo una macchia bianca e nera, appesa dinnanzi ai suoi occhi, che è un foglio A4 scritto al computer in caratteri Calibri 14, grassetto e corsivo, ed ora stampato e plastificato è lì che ti pende davanti.
In questo momento non sei più una storia, sei una narrazione, anzi, sei entrato in una narrazione. Il racconto di uno che nella città in cui abita trova alla fermata del tram che prende tutti i giorni una poesia che attende di essere letta. E non è una cosa normale, la cosa è straordinaria, perché nei tanti lustri della tua vita non ti era mai accaduta prima. Una specie di apparizione, un evento straordinario, perché a raccontarlo non ti capita tutti i giorni di incontrare una poesia per strada che si presenta e vuole essere letta. Incontri pittori e musicanti, ma le poesie ancora no.
Una poesia impertinente oltretutto, che ti interroga sulle cose che ci costringono a essere noi stessi. Ecco che sei messo con le spalle al muro. Non puoi fingere di non essere te stesso. Non puoi scappare, levare gli occhi dal foglio. Mai ti saresti aspettato un simile tranello dalla tua città, a una fermata dell’autobus dove hai fretta perché il tram è sempre in ritardo e quest’oggi pare che per colpa di questa poesia lo sia ancora di più.
Ti ritrovi il tuo te stesso tra le mani da gestire, un po’ ingombrante in questo momento, perché sei uscito di casa per fare altre cose non certo per interrogarti sul tuo passato o sulle ancore in mare aperto come pretendono le strofe di questa poesia davvero invadente.
“Essere noi stessi/ Questo è l’infinito”, sentenzia la poesia in conclusione. Con versi così puoi rischiare di sbandare seriamente, non resta che chiedere rifugio alla propria memoria, al leopardiano infinito “e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

Intanto ho perso l’autobus perché mi sono messo a cercare se c’erano altre poesie erranti intorno. Ma la strada l’ho fatta volentieri a piedi ripetendomi mentalmente le parole della poesia che mi è stata offerta, erranti lei e il suo autore, ora errante anch’io.
Un incontro che mi ha fatto piacere perché avere delle pause di sorpresa camminando per la città non è cosa di tutti i giorni. E poi perché tante volte ho scritto in questa rubrica di città che apprende e di città che si fa narrazione e trovare che le tue idee poi si concretizzano almeno alle fermate dell’autobus fa bene allo spirito e alla ragione.

La prima neve

di Maria Luigia Giusto

La “neve” è un evento raro e prezioso. Forse cadrà sempre meno. Non ci sorprende ogni anno. Ci vuole trepidante preparazione! I bambini lo sanno bene, e ce lo ricordano. Come quella piccola che la neve non l’ha mai vista nei suoi tre anni ed è la mamma che la prepara all’evento alla prima avvisaglia di meteo propizio. O l’intera classe prima che sbircia oltre le tende, facendo a gara per scovare il primo gelido fiocco. La neve delicatamente cela ciò che non le piace, ammanta di bellezza quello che merita risalto. Quando si scioglie scopre le possibilità di miglioramento che dobbiamo cogliere.

“La prima neve è scesa frivola, sulla terra fredda, è venuta in avanscoperta, non è rimasta, è ripartita leggera, tre piccoli giri, due passi di danza, la neve è una bambina”
Christian Bobin

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

L’Atlantide nel fossato…

di Maria Luigia Giusto

Le città nascono, si alimentano delle interazioni con la gente e con gli elementi naturali, crescono, si espandono, a volte si dilatano per poi esplodere e sparpagliare meteore nello spazio intorno. Le città si concentrano e raccolgono intorno ai loro simboli, ai luoghi che la storia ha lasciato, che l’uomo ha voluto ricordare. E se passeggiando sembra ogni giorno che non cambi niente, che sia tutto al solito posto, aguzzando lo sguardo e andando oltre i confini del pensiero, si possono cogliere dettagli mai visti, o visti da sempre, ma mai guardati, elementi antropici o naturali che si lasciano (ri)scoprire da occhi curiosi e visionari.
Mi fermo a guardare il castello estense immerso nella sua stessa acqua sciogliersi e ricomporsi nelle increspature, con le torri affogate, le finestre nicchie dei padroni dell’acqua, i ponti galleggianti come zattere: un’Atlantide rinascimentale. Calvino scriveva “il mondo si legge all’incontrario”. Non a caso si trattava di un castello.

Una sera per caso, in una festa in riva al mare di tanto tempo fa…

Quanto di quello che ci succede accade per caso? Probabilmente tutto, anche ciò che crediamo di poter controllare attraverso le scelte che facciamo ogni giorno.
Libero arbitrio o pia illusione? Fiduciosi artefici del nostro destino o felicemente in balìa di questa cosa caotica chiamata esistenza?
La verità è che viviamo perennemente in bilico, e quando fatalmente ce ne accorgiamo è sempre troppo tardi…

… Viki era bellissima coi capelli neri e lisci che portava lunghi e sciolti sulle spalle, ed era ancor più bella quando tornava dall’ufficio coi capelli raccolti da un cerchio di madreperla verde e gli occhiali da vista ancora appoggiati sul naso. Il viso stanco dopo una giornata di lavoro le conferiva un’aria in qualche modo sensuale, e quando glielo facevo notare si scherniva dicendomi che non ero affatto obiettivo perché innamorato, in altre parole che ero rincitrullito.
Da buona italiana le piaceva la pizza e andava matta per il gelato alla nocciola e menta.
Viki era astemia, amava gli animali e odiava il fumo delle sigarette. Suo padre, accanito fumatore, aveva appena superato la quarantina quando morì per un carcinoma ai polmoni, lasciandola orfana all’età di dodici anni.

Avevamo molto in comune io e Viki: lei come me amava andare al cinema e come me preferiva il mare per rilassarsi nel weekend.
C’incontrammo la prima volta al compleanno di Michael, un comune amico. Quella sera i miei amici dovettero insistere parecchio per convincermi a uscire e fare un salto alla festa. Alla fine, mio malgrado, accettai.
Non stavo attraversando un bel periodo: avevo perso i miei genitori in un incidente d’auto appena tre mesi prima e dal giorno della loro morte ero profondamente cambiato. Ero convinto che la vita mi avesse punito con la più grande delle ingiustizie e non sopportavo di stare in mezzo agli altri. Mi sentivo come un guscio vuoto che non aveva più niente da dare, non credevo più in niente e non cercavo l’aiuto di nessuno.

Alla festa mi misi in un angolo a osservare la gente con l’aria di chi non vede l’ora d’andarsene. Fu allora che incrociai lo sguardo di Viki che dopo nemmeno un minuto mi venne incontro per parlare.
A dire il vero, tuttora non ho ben chiaro quale fu il motivo che la spinse ad attaccar bottone proprio con me, ma il fatto è che appena iniziammo ad aprir bocca fu come se ci conoscessimo da sempre.
Viki non mi fece domande sulle cause del mio malessere, io stavo accarezzando il border collie di Michael e lei, senza che le chiedessi nulla, iniziò a raccontarmi del suo cane, di quando ancora bambina raccolse quel cucciolo abbandonato per strada e di quando, dopo quindici anni di vita insieme, gli diede l’ultima carezza prima che un’iniezione del veterinario lo addormentasse per sempre.
Parlammo del mare e della burrasca che c’era stata la notte prima, poi di gite in barca e di libri gialli, dei film preferiti e della musica che ci piaceva ascoltare. Chiacchierammo tutta la notte fino all’alba.
Da quella volta continuammo a vederci regolarmente, finché capimmo che il nostro destino era quello di stare insieme.

Io e lei non smettemmo mai di scambiarci la vita. Lo facevamo in modo semplice: con le parole, coi gesti quotidiani, con gli sguardi, coi pensieri. Usavamo tutto quello che avevamo: i nostri corpi, la nostra immaginazione, gli oggetti che ci circondavano e anche i nostri silenzi.
Era il nostro mondo perfetto, fatto solo per noi. Fino a due anni fa…

E ora che ci penso, ora che finalmente rivedo tutto quanto con la giusta lucidità, in questo nuovo giorno dopo tutti i giorni passati a rimuginare e con tutto il tempo che mi resta per ricominciare… È già troppo tardi, troppo tardi, troppo tardi!

It’s Too Late (Carole King, 1971)

It’s Too Late (Carole King, concerto del 1971)

It’s Too Late (Carole King e James Taylor, concerto del 2007)

It’s Too Late (James Morrison, 2006)