Al cantón fraréś
Bruno Zannoni: il Laudato si’ di Papa Francesco
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Bruno Zannoni: il “Laudato si’ ” di Papa Francesco
Il 24 maggio 2015 Papa FRANCESCO emana l’enciclica LAUDATO SI’ sulla cura della Casa Comune.
Riprendendo il titolo dal “Cantico delle creature” di San Francesco, con un linguaggio comprensibile a tutti, il Pontefice manifesta preoccupazione per il depredamento della terra, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria; dettaglia la crisi sociale e ambientale; esprime indignazione per l’inequità e le diseguaglianze fra il Nord e il Sud del globo; evidenzia l’importanza degli aiuti finanziari e tecnologici ai paesi più arretrati.
Un indignato monito contro lo sfruttamento sconsiderato di questo nostro unico mondo, denunciato anche dalle ricerche della comunità scientifica.
Propone un cambiamento degli stili di vita, con nuove abitudini meno consumistiche, ovvero una rivoluzione culturale per salvaguardare la bellezza delle foreste, dei mari, delle diversità biologiche, del vento, del sole.
“Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza.”
Una speranza in favore della pace, dell’eguaglianza, di un equilibrio sociale ed interiore…
Bruno Zannoni, autore della poesia, scritta nello stesso 2015, condensa in pochi versi molti temi esposti nell’enciclica. Sollecitato e convinto dalla lettura della lettera papale coglie con espressioni in dialetto ferrarese gli insegnamenti del Santo Padre “l’as diś d’avér rispèt e avéran cura d sta Creazión, che a ciamén “Natura”, il quale ci esorta a vigilare sul “privilégio par qualcdùn, fónt dla speculazión e dal cunsùm, teàtar d’òdi, d’ingiustìzia, d guèra” e ad ascoltare “ al zigh ch’al vién… mó anch da póvra źént ch’la campa d stént”. (Ciarìn)
Laudato si’
La Géneśi l’as diś: “La Creazión
l’è stà al mumént dla nostra lunga storia
ch’l’à vist dla Fórma Bèla la vitòria
sóra l’Infóram ch’al n’à distinzión”.
Dóp Caos sénza vita, Luś e Piànt
e po’ tut j’Animàj, al Ziél, ill Stèll,
po’ Òm e Dòna. “L’è tut bón st’al quèl!”:
pr’al Creatór, ‘na bléza entuśiaśmànt.
Papa Francesco con “Laudato si’”
l’as diś d’avér rispèt e avéran cura
d sta Creazión, che a ciamén “Natura”,
ch’l’è l’Òpra dal Signór da custudìr.
Al Sant Franzésch l’insgnàva la virtù
(quand al lasàva un pèz dl’òrt dal cunvént
lìbar da la man dl’òman, dl’intervént)
parché da i sò fradjé fus arcgnusù
e cuntemplàda, acsì, la véra esénza
-in cla vegetazión salvàdga e gréza-
d cl’originària e spléndida sò bléza
che dal Creator la sgnàva la preśénza.
L’Enciclica “Laudato si’ ” l’as diś
che l’è la bléza dal Creato un dón
che nisùn òm al mónd l’è al sò padrón,
mó l’à d’èsar par tuti un paradiś:
sì, “meno ricca e bella” l’è sta tèra
s’ la dvénta un privilégio par qualcdùn,
fónt dla speculazión e dal cunsùm,
teàtar d’òdi, d’ingiustìzia, d guèra.
E dóv al Scrit dal Papa l’è più inténs
l’è in cal fòrt arciàm dl’aspèt sociàl
d ‘na bléza dla natùra universàl
indóv l’ecologìa l’àva un séns.
Un séns al nòstr’impégno par l’Ambiént
in gràdo d’ascultàr al zigh ch’al vién
da inquinamént di ‘gl’àque e di terén,
mó anch da póvra źént ch’la campa d stént.
Laudato si’
La Genesi ci dice: “La Creazione
è stato il momento della nostra lunga storia
che ha visto la vittoria della Forma Bella
sull’Informe indistinto.
Dopo il Caos senza vita, (ecco) la Luce e le Piante
e poi tutti gli Animali, il Cielo, le Stelle,
poi l’Uomo e la Donna. “Questa cosa è assai buona!”:
per il Creatore, una bellezza entusiasmante. (1)
Papa Francesco con “Laudato si’” (2)
ci dice di avere rispetto e averne cura
di questa Creazione, che chiamiamo “Natura”,
che è l’Opera del Signore da custodire.
San Francesco insegnava la virtù
(quando lasciava una parte dell’orto del convento
libera dall’intervento della mano dell’uomo)
affinché dai suoi fratelli fosse riconosciuta
e contemplata, così, la vera essenza
-in quella vegetazione selvaggia e primitiva-
di quella originaria e splendida sua bellezza
che manifestava la presenza del Creatore.
L’Enciclica “Laudato si’ ” ci dice
che la bellezza del Creato è un dono
di cui nessun uomo al mondo è il padrone,
ma che deve essere per tutti un paradiso:
sì, “meno ricca e bella” è questa terra (3)
se diventa un privilegio per qualcuno,
(se diventa) fonte di speculazione e di consumismo,
(se diventa) teatro d’odio, di ingiustizia, di guerra.
E dove lo Scritto del Papa è più intenso
è in quel forte richiamo all’aspetto sociale
di una bellezza universale della natura
dove l’ecologia abbia un senso. (4)
Un senso il nostro impegno per l’Ambiente
in grado di ascoltare il grido che proviene
dall’inquinamento delle acque e dei terreni,
ma che pure viene dalla povera gente che vive di stenti. (5)
(1) “Dopo la Creazione dell’uomo e della donna, Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” – Genesi 1, 31).
(2) Lettera Enciclica LAUDATO SI‘ (LS) del Santo Padre Francesco sulla cura della Casa Comune.
(3) “Ma osservando il mondo notiamo che questo livello di intervento umano, spesso al servizio della finanza e del consumismo, in realtà fa sì che la terra in cui viviamo diventi meno ricca e bella… (LS, n. 34)
(4) “Ma oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale…”(LS, n. 49).
(5) “… che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (LS, n. 49).
Altre poesie e informazioni bio-bibliografiche su Bruno Zannoni nel Cantón Fraréś:
I canaròl dal Dèlta del 01/05/20
Al sat chi è mort? del 14/01/22
Per leggere o rileggere tutte le uscite di Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica di Periscopio curata da Ciarìn. clicca[Qui]

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Ciarin
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)