Skip to main content

 

Al primo concorso provinciale in dialetto ferrarese a Portomaggiore (1966) il primo premio è assegnato a Bruno Pasini con una poesia dedicata a Milva, come si evince dall’antologia 1966-1971 della manifestazione portuense.
Nella lirica spicca una sensuale figura femminile, il paesaggio al tramonto, i venti tra i filari. L’erotismo è risaltato dalla luna che illumina il mare, la Sacca, l’amante. Poi la solitudine: un passionale distacco fra musicalità e profumi del mare.
(Ciarìn)

Par na guranta
           a Milva
Agh jéra int i to oć da sgranadóra
al fógh dal sól ch’al filtra int la basóra
ad dré da j’éls, bariera vérda ai vént
che i vién dal mar, quand l’onda l’è in turmént;
agh jéra int i to oć al fiór dal mal
ch’l’iηspciàva la miseria dla to val!
Na zìηgana at parév, coi cavì d’ram;
al nòstar nid al jéra uη lèt ad stram!
At luśéva i cavdìη sót’a la luna
come pigη śerbi iηcór tacà a la fronda
dla to pineta, quéla iη faza a l’onda
dal nòstar mar, che sót’a cal luśór
al s’pituràva tut d’arźént e d’or,
come la dstéśa dla to Saca d’Gòr!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dop t’at n’andàv pr’al to santiér d’carśìna,
come na bisa tra l’intrìgh dil cann,
spaciarànd coi pié scalz int l’aquastrìn…
sól… mi a vaηzàva… col cuηzèrt dil rann…
e con adòs l’udór dl’alga marina!

Per una gorese

C’era nei tuoi occhi insaziabili / il fuoco del sole che filtra nel tramonto / dietro ai lecci, barriera verde ai venti / che vengono dal mare, quando l’onda è tumultuosa; / c’era nei tuoi occhi il fiore del male / che specchiava la miseria della tua valle! / Una zingara sembravi, coi capelli di rame; / il nostro nido era un letto di paglia! / Ti luccicavano i capezzoli sotto la luna / come pigne acerbe ancora attaccate alla frasca / della tua pineta, quella di fronte all’onda / del nostro mare, che sotto quel lucóre / si dipingeva tutto d’argento e d’oro, / come la distesa della tua Sacca di Goro!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dopo te ne andavi per il tuo sentiero di carice, / come una biscia tra l’intrigo di canne, / sguazzando coi piedi scalzi nell’acquitrino… / solo… rimanevo… col concerto di rane… / e con addosso l’odore d’alga marina!

Tratto da: Poesia dialettale ferrarese : antologia dei componimenti poetici premiati e segnalati a Portomaggiore nei concorsi 1966-1971, Ferrara, SATE, 1972.

 

Bruno Pasini (Massafiscaglia 1916 – Ferrara 1999)
Altre note biografiche nel Cantóη Fraréś in data 08 maggio 2020  [Qui]

 Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca (Qui)

In copertina:  Verso il mare – foto di Marco Chiarini, 2020

tag:

Ciarin


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it