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Dieci motivi per votare sì al referendum

Tempo di lettura: 2 minuti

Domenica 17 aprile andrò a votare SÌ al referendum, promosso da 9 regioni italiane, che propone lo stop alle trivellazioni in mare alla fine delle concessioni.

S come Sono e I come Indignato: SONO INDIGNATO il Presidente del Consiglio di un Partito che si autodefinisce Democratico non può invitare i cittadini ad astenersi dalla democrazia quando gli fa comodo.
S come Santa e I come Intolleranza: SANTA INTOLLERANZA è la protettrice di chi non sopporta più l’arroganza degli imbonitori televisivi e dei cinguettatori virtuali che si lamentano delle spese del referendum ma non hanno voluto farci risparmiare 360 milioni accorpandolo alle elezioni amministrative.
S come Sono e I come Idiozie: SONO IDIOZIE quelle di chi dice che ci sarà più ricchezza per tutti perché continuare a trivellare il mare sarà fonte di ricchezza solo per i petrolieri.
S come Senza e I come Inquinamento: un mondo SENZA INQUINAMENTO forse sarà anche un’utopia ma se non ci si mette a pensare ad una seria politica energetica si rinuncia ad un futuro sano.
S come Saper e I come Immaginare: SAPER IMMAGINARE è il primo passo per realizzare un domani diverso.
S come Spero e I come Incessantemente: SPERO INCESSANTEMENTE che riusciremo insieme a praticare alternative sostenibili.
S come Scarabocchio e I come Idee: SCARABOCCHIO IDEE e non sono un esperto ma vorrei un futuro migliore di questo presente rovinato da sostanze e soggetti inquinanti di vario tipo.
S come Sostenere e I come Intelligenze: SOSTENERE INTELLIGENZE e SVILUPPARE INGEGNO vuol dire favorire la ricerca e l’innovazione e non svilire l’istruzione.
S come Sono e I come Insegnante: SONO INSEGNANTE e non mi piacciono quelli che vogliono i voti alle elezioni ma poi non gradiscono che le persone esprimano il loro giudizio ai referendum.

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Domenica 17 aprile andrò a votare SÌ perché Scelgo l’Impegno.
Comunque andiate a votare ed invitiate a farlo, Salute Innanzitutto e Saluti Incoraggianti.

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.