L’acqua che passa sotto il ponte non è mai la stessa.
Così come chi percorre il Ponte della Pace
Il 24 aprile scorso questo giornale ha pubblicato un mio post dal titolo “In questo ponte ho camminato sul ponte” [Vedi qui] in cui lamentavo lo stato di degrado di una delle due targhe dedicate ad Altiero Spinelli sul Ponte della Pace e confidavo che il Comune di Ferrara si impegnasse al più presto a ripulirla.
Stamattina ho ricevuto un messaggio sorprendente da Giorgio Breveglieri, un carissimo amico e compagno di banco all’Istituto Magistrale diversi decenni fa.
Il messaggio iniziava con il suo rammarico, perché “purtroppo la vernice penetra nei pori del marmo e sarebbe necessaria una fresatura seguita da lucidatura per riportare la piena dignità alla targa”, ma continuava con la fotografia di quella stessa targa che lui ha rimesso a nuovo o comunque che ha notevolmente ripulito dalla carognata di quelle scritte nere fatte da un anonimo writer.
Giorgio mi ha scritto anche: “Più ripulivo e meglio mi sentivo. Si sono fermate delle persone mentre ero intento nel mio lavoro e hombambini provato una forte emozione pensando a quel 19enne in carcere perché antifascista. Mi sono venute le lacrime agli occhi mentre una anziana signora mi parlava del degrado e della volgarità.”
Giorgio ha concluso il suo messaggio con le frasi: “Watermelon kids (formerly known as Bambini del Cocomero) are alright and back for a better world. Siamo tutti Bambini del Cocomero. Teach your children once again!!”. Lui è un amico dell’associazione I bambini del Cocomero, il giornale che abbiamo creato alla Scuola Bruno Ciari qualche anno fa e crede fortemente in un’educazione ed un’istruzione scolastica che abbiano come protagonisti attivi i bambini e le bambine.
Giorgio ha fatto un gesto potentissimo, non solo per la pulizia della targa in sé ma perché, con il suo gesto senza clamore, ci ha inviato un messaggio chiaro: ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può produrre cambiamento…basterebbero la volontà, l’impegno, la partecipazione che sono le medicine efficaci per guarire da due fra le varie malattie del nostro tempo: l’apatia e l’indifferenza.
Giorgio ha dimostrato un attaccamento appassionato alla propria città, ai beni comuni, a quel ponte, a quel simbolo, a quel ragazzo di 19 anni incarcerato perché antifascista.
Giorgio ha celebrato meravigliosamente la Festa della Liberazione restituendo dignità a quella targa e di conseguenza alla memoria di Altiero Spinelli.
Una persona detenuta in carcere a Ferrara, frequentante la redazione del giornale che coordino, due anni fa scrisse: “Il ponte è un’esigenza dell’anima. Senza ponte non c’è vita. Non c’è futuro senza passato e non c’è futuro senza comunità. Il ponte è il futuro”.
Grazie Giorgio per averci insegnato a sperare in un futuro immaginato, progettato e realizzato da una comunità resa viva e vivace da persone come te.

Ferrara: la targa dedicata ad Altiero Spinelli sul Ponte della Pace ripulita delle scritte il 25 aprile 2021. A fianco, una copia del giornale “I bambini del cocomero”.