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La cena dei cretini

Uno dei meccanismi perversi dell’informazione e delle reti social è quello per cui più una persona fa o dice cazzate, più diventa celebre. Chi lo ha capito, sfrutta la cosa a suo favore. Chi non lo ha capito, cade nella trappola e finisce per amplificare la celebrità del cretino, magari invitato (metaforicamente) a cena – come nella pièce “La cena dei cretini” – per essere sfottuto e che diventa il vero protagonista, in un rovesciamento dei ruoli purtroppo frequente. Mai nessuno che sappia davvero cosa fare. Anzi, mi correggo: c’è stato uno che sapeva cosa fare.

“Parlare male di qualcuno è spaventoso. Ma vi è qualcosa di peggio: non parlarne.”

Oscar Wilde

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, anche se lo stipendio fisso lo ha portato in banca, dove ha cercato almeno di non fare del male alle persone. Fa il sindacalista per colpa di Giorgio Ghezzi, Luciano Lama, Bruno Trentin ed Enrico Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.