Lei è Greta Thunberg e con il suo cartello “sciopero scolastico per il clima” ha fatto il giro del mondo. Ha iniziato saltando la scuola tutti i venerdì per recarsi di fronte al parlamento svedese per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei cambiamenti climatici, causati dall’arroganza e dall’incuria dell’uomo, e soprattutto per scuotere i politici nel tentativo di ottenere risposte concrete.
La sua protesta in un primo momento isolata, è diventata virale grazie ai social, come ormai sempre più spesso accade. Ed effettivamente le si deve attribuire il merito di aver dato origine ad una manifestazione mondiale che, pochi giorni fa, ha richiamato in piazza un numero tale di ragazzi che da molti tanti anni ormai non si vedeva più.
Lungi da me voler fare la disfattista e ben venga che una ragazza così giovane si preoccupi di temi ambientali con così tanto fervore, ma di fronte ad eventi che manifestano cosi platealmente il loro aspetto positivo, e sul quale quindi si tende spontaneamente a concentrarsi tralasciando il resto, io, per mia abitudine, cerco di non lasciarmi accecare o guidare solo dall’aspetto emotivo, perché alle cose si può attribuire il giusto valore solo se si valutano a tutto tondo. E allora mi trovo a domandarmi se sono davvero disposta a credere che una sola bambina possa ottenere dai politici del mondo ciò che anni di accordi e trattati non hanno ottenuto, ed interessi economici hanno impedito.
Ferrara film corto festival
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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Federica Mammina
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it