Il tempo è cambiato!
Un racconto di Carlo Tassi
Destato da un insolito rumore, mi riprendo dal torpore.
Vento di tramontana, freddo pungente, fischio assordante.
Un altro rombo di tuono.
Alzo lo sguardo al cielo arrossato: volge al tramonto,
il sole è già sprofondato sotto la linea d’occidente.
L’ombra avanza rapida, troppo rapida.
Qualcosa non torna, il tempo è cambiato!
A nord s’allarga un’oscura anomalia.
Un immenso, incombente muro di vapore color bistro
muove veloce i suoi tempestosi fluidi.
Lo fa con palese prepotenza, avanza, s’avvicina,
copre tutto col suo vestito a lutto.
Il gigante nero spaventa, mentre il vento rapidamente aumenta.
Col naso all’insù cerco di ragionare.
In certi casi meglio trovar riparo e sperare.
Niente di buono, il tempo è cambiato!
Vortici possenti generano terrificanti creature
che nascono e si disgregano sopra la mia testa.
Mutevoli pareidolie ammiccano al mio immaginario sovraccarico.
Tutto sembra presagire il peggio.
La tempesta più grande pronta a scatenarsi, a portar con sé la notte eterna.
E l’intero orizzonte è ormai prigioniero nell’abbraccio mortale dell’uragano.
Così inizia l’apparente fine del mondo umano.
Infuria la battaglia.
Il turbine d’aria impazzita incalza, strappa, scoperchia,
abbatte, spezza, schiaccia ogni cosa, oggetto o creatura che sia.
Gli alberi incurvati scricchiolano come ombrosi colossi sull’orlo del baratro,
sopravvissuti ai secoli lottano feroci,
s’oppongono al volere inesorabile dell’immane coltre distruttrice.
Molti si spezzano ma la maggior parte, forte delle sue radici, regge all’onda d’urto:
la natura non uccide se stessa.
Assisto alla lotta impietrito seppure al sicuro,
insignificante nessuno al cospetto dell’universo corrente.
Mi chiedo quale pazzia abbia convinto me e gli altri
a creder di controllare l’incontrollabile, di domare l’indomabile.
È forse per questo che il tempo è cambiato?
Il vento spira vorace, mostro tra i mostri, gigante tra i giganti.
Il più grande dei titani non può nulla contro la sua azione furente.
La lotta è al suo culmine, forze indicibili si fronteggiano uguali e contrarie.
Gli elementi si rincorrono, si urtano, si sfracellano, spaccano la terra sfibrandola.
Bolidi taglienti piovono dal cielo creando squarci,
cristalli di ghiaccio ricoprono ogni cosa paralizzandola, soffocandola.
Ma l’uragano s’accontenta: arriva dal nulla, devasta,
ammazza, maciulla, e si dissolve nel nulla.
Non c’è cattiveria in ciò che commette,
nessuna congiura, nessuna diabolica regia.
Soltanto frattali governati dal moto perpetuo dell’entropia.
Il caos, l’imponderabile, l’imprevedibile, e così sia.
Giocare col fuoco, guidare bendati contromano,
questo facciamo.
È tornato il sereno, l’incubo è finito.
Si contano i danni e stavolta qualcuno non s’è salvato.
Raccolgo macerie e ripenso a me bambino d’estate.
S’aspettava il temporale e s’usciva per strada in costume a giocar nella pioggia.
Ora mi guardo attorno: i conti non tornano.
Come dicevo, il tempo è cambiato!
Zion (Fluke, 2002)
Per visitare il sito di Carlo Tassi clicca [Qui]
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 300.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
QUOTIDIANO INDIPENDENTE l'informazione verticale