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Trump costruisce un Nuovo Ordine Mondiale?

Trump costruisce un Nuovo Ordine Mondiale?

Probabilmente Trump riceverà l’anno prossimo il Nobel per la pace. L’hanno avuto anche Obama (in anticipo, senza poi fare nulla) e 7 premier israeliani e palestinesi pur non riuscendo a pacificare l’area. Più che il Nobel per la pace, speriamo però che arrivi la pace vera in Medio Oriente, per il martoriato popolo palestinese (ma anche per gli israeliani) e che non prevalgano gli estremisti in entrambe le parti. La pace “sporca” che speriamo arrivi cambia, come avevo predetto, la politica estera degli Stati Uniti, che ora con Trump cercano la pace più che guerre che, regolarmente, perdono.

Come mai questo cambio dopo 80 anni?

Perché è arrivata la Cina, la quale insieme ai BRICS vuole indebolire il dominio americano nel XXI secolo. Trump ne è consapevole se il suo segretario di Stato Marco Rubio dichiarò a suo tempo: “l’ordine mondiale uscito dalla 2^ guerra mondiale è ormai obsoleto e dopo 80 anni di dopoguerra la convivenza internazionale merita una nuova architettura politica”.

Già Keynes ci aveva provato nel 1945 con un paniere delle principali monete e materie prime, al posto del dollaro, ma gli Stati Uniti volevano dominare. Come dice il presidente brasiliano Lulanon esiste un ONU che non dia un seggio permanente al Brasile (o all’India e ad altri paesi giganti emergenti) e così va abolito il diritto di veto all’ONU”. Nella UE si vuole abolire il diritto di veto in base a un principio democratico che non si vuole però applicare all’ONU e ciò mostra la pochezza della UE.

La Ricchezza delle Nazioni si è sempre basata su Produzione e Forza Militare. L’Italia perse il suo primato nel 1492 perché mancava di uno Stato unitario e la sua enorme flotta era però divisa tra Venezia, Genova e gli altri staterelli. Diede il proprio know how (Colombo) e il denaro delle proprie banche a Isabella del Portogallo che, con la sola idea imprenditoriale, fece il business e colonizzò il Brasile. Poi fu la volta del dominino della Spagna e infine dell’Inghilterra e degli Stati Uniti.

Clinton e i neo conservatori repubblicani pensavano con la Finanza (abolendo nel 1999 la legge introdotta da Roosevelt del 1933 sulla divisione tra banche d’affari e commerciali) di aver trovato la 3^ gamba per far stare in piedi lo sgabello del dominio (insieme a Produzione –PIL- e Potere Militare) che sono le gambe della forza di un Paese e della sua moneta.

Gli americani furono così sprovveduti da non accorgersi che i cinesi (aiutati con la de-localizzazione delle loro manifatture in Cina e l’ingresso nel WTO nel 2001) stavano diventando la “fabbrica del mondo”? Forse, ma certo pensavano che i lauti profitti (mai così alti negli ultimi 200 anni) riversati nella finanza, avrebbero consentito non solo di arricchire come non mai le loro élite, ma di continuare a dominare il mondo. Di certo non avevano considerato che, impoverendo le periferie e la classe operaia, avrebbero prodotto Trump.

Il cielo e le terre (rare)

Le terre rare nella tavola di Mendeleev

Innamorati del “cielo” (finanza, digitale, cloud, Intelligenza Artificiale, spazio) avevano trascurato la misera “terra”, che è sempre stata importante nella cultura confuciana sin da quando lo sterco fertilizzava quella terra che ora ritrova nuovo valore nelle materie prime e terre rare. Quei 17 metalli, dell’ultima riga della “tavola periodica di Mendeleev” (1869) che sono fondamentali per le nuove tecnologie (tullio, lutezio,…) per le nuove armi (droni e aerei), Intelligenza Artificiale, smartphone, motori elettrici, turbine eoliche, raffinare il petrolio, uso dei laser, semiconduttori e molto altro.

Terre rare possedute per il 44% dalla Cina, 12% dal Vietnam, 11% dalla Russia, 11% dal Brasile, 7% dall’India, 4,2% dall’Australia, 3% dagli USA e 1,5% dalla Groenlandia, cioè per 85% dai BRICS. Nei prossimi anni si scopriranno altri giacimenti (il Giappone li cerca in fondo all’oceano), ma il grande problema è anche la raffinazione, un processo estremamente inquinante e complicato nei paesi a forte densità di popolazione come l’Europa che ha severe regole di protezione ambientale.

E ciò spiega perché la Teoria del Matto (di Trump) che può fruttare per i dazi (in Europa e altrove) e per il cessate il fuoco in Medio Oriente, non funzionerà con Cina e Russia, che sanno bene quanto sia importante la Produzione (e si sono costruiti nel frattempo altre due gambe per un solido sgabello). La Russia produce in un anno più armi e munizioni dell’intera Nato e la Cina sa bene che i dazi di Trump aiuteranno a ricostruire la manifattura americana in modo molto limitato e a spese dei sui alleati.

Cina e Russia

La Cina ha acquisito con l’alleanza con la Russia (gettata nelle braccia della Cina dalla fine dell’Ost politik dell’Europa, su ordine degli Stati Uniti, con l’idea demenziale di allargarsi anche all’Ucraina) il Potere Militare. E ora con la Terra (terre rare) hanno quella seconda e terza gamba dello sgabello (Economia, Militare, Terra) che fronteggia senza timori lo sgabello a 3 gambe degli Stati Uniti (Economia, Militare, Finanza).

Zelensky avrebbe detto a Trump: “Se hai fermato la guerra a Gaza, puoi fermare anche Mosca”. Trump ha fermato Israele per almeno tre ragioni:
a) sa che le guerre sono costose per gli Stati Uniti (e si è impegnato coi propri elettori a non farne più);
b) dopo una prima fase di supporto a Israele ha capito che il suo estremismo avrebbe compromesso i giganteschi affari coi paesi arabi;
c) proseguire la mattanza a Gaza isolava nel mondo non solo Israele ma anche gli Usa.

E’ interessante osservare come i media mainstream non parlino di questa terza motivazione, che mostra la capacità degli esseri umani di mobilitarsi, far valere il proprio pensare, la propria coscienza e la volontà. Fattori che il neo liberismo vorrebbe seppellire con la logica “oggettiva” (sic) dei “mercati” e dell’Intelligenza Artificiale, trasformando le democrazie in oligarchie liberali ed eclissando sempre più le persone (il popolo) dalla vita politica e dalla vita tout court.

In Ucraina le cose stanno però molto diversamente da Gaza:
a) la Russia sta vincendo e ogni giorno avanza;
b) è difesa da Cina, BRICS e da più di metà mondo;
c) fare il “matto”, dando missili a lunga gittata Tomahawk e sempre più armi, attuando il piano della Nato, della von der Layen, della Polonia, dei paesi Baltici e di altri bravi volenterosi per sconfiggere la Russia, porta alla fine dell’Ucraina, dell’Europa e soprattutto accelera la fine dell’egemonia americana nel mondo, che può proseguire solo con un accordo con Cina e BRICS.
Così si spiegano le parole del vice Presidente Vance alla conferenza di Monaco: “l’Ucraina tra anni potrebbe essere russale minacce all’Europa non vengono dalla Russia o dalla Cina ma dal suo interno”.

Col cessate il fuoco in Medio Oriente cosa potrebbe succedere per l’Ucraina?

Jeffrey Sachs, economista alla Columbia University, uno dei principali consiglieri economici del Papa, lo dice senza giri di parole:
Trump ha rotto con la tradizione neoconservatrice USA incentrata dagli anni ’90 sull’espansione ad est della Nato che è la principale preoccupazione della Russia e ciò consente un ripristino di normali relazioni tra USA e Russia…ed arrivare alla pace in Ucraina…L’Europa si è tagliata fuori da sola, rifiutando la diplomazia e schierandosi sulla linea neocon ha gettato al vento la storia delle relazioni diplomatiche tra Russia ed Europa…la quale dovrebbe riallacciare rapporti con Mosca”.

Poiché, come dice Xi Jinping l’Asia sta crescendo e l’Occidente sta calando”, Trump, da uomo d’affari ne prende atto, decidendo di “governare il mondo” nel XXI secolo non più da solo (troppo costoso, troppi potenziali conflitti), ma trovando accordi con chi conta sulla base di quelli che sono (da sempre) i principali pilastri del potere: 1. Sovranità, 2. Forza economica, 3. Forza militare, 4: Finanza, 5. Materie prime.

Una pace sporca

Ciò spiega perché Trump cercherà un accordo (una pace sporca anche in Ucraina), visto che la pace “giusta” non c’è mai stata nella storia, dopo quella in Medio Oriente, anche perché la pace favorisce il business. Trump vuole estrarre il massimo vantaggio per gli Stati Uniti dalla nuova situazione reale, giocando su più tavoli e in cambio della cessione anche di “sfere di influenza politica” ai competitor (Paesi Arabi, Russia). La Cina rimane il nemico (da trattare con cura vista la sua potenza). Per i vassalli (Europa, Canada,…) ci sono solo oneri.

Siamo lontani da un mondo ideale in cui c’è fratellanza senza potere, ma è anche vero che è sempre stato così nella storia.
Lucio Caracciolo scrisse nel febbraio 2022: “Per motivi che non riesco a spiegarmi, l’Ucraina si è affidata alle promesse europee e americane pensando di poter entrare nella NATO e conservare territori ingaggiando una guerra di lunga durata. Un’operazione di dissanguamento in vista di obiettivi che non si potevano raggiungere. Questo spiega la crisi dell’autorità politica di Zelensky, così come il rifiuto dei giovani ucraini di andare al fronte e la massiccia fuga verso l’estero di milioni di ucraini. Questo è il vero problema: non tanto il 20% di territori perduti, ma l’80% che è in condizioni disperate”. Che alternativa aveva Zelensky? “Firmare l’accordo dell’aprile 2022 sponsorizzato dalla Turchia che avrebbe dato condizioni nettamente migliori di quelle di oggi e risparmiato centinaia di migliaia di morti e feriti e milioni di rifugiati. Ma in quel frangente sono stati soprattutto gli inglesi e alcuni europei, più che gli USA, a spingere gli ucraini a combattere assicurando loro che si sarebbe potuto vincere”.

Da allora sono passati 3 anni e mezzo e la UE insiste ancora nel cercare una vittoria sulla Russia.
Vedremo nei prossimi mesi (speriamo non siano anni) a quali disastri per i suoi cittadini e lavoratori porterà questa scelta di riarmo e di continuare una guerra impossibile da vincere, mentre gli Stati Uniti indeboliscono l’Europa con i dazi, l’obbligo di acquistare il suo gas, le sue armi, distruggendo gradualmente la manifattura europea, l’unica gamba di uno sgabello che l’Europa aveva. E pensare che che per stare in piedi uno sgabello ha bisogno di tre gambe.

L’Europa ha infatti la sola gamba della Produzione (manifatturiera), avendo omesso di costruire le altre: il Potere Militare, la Finanza e le Materie prime (oggi Terre rare). Che Dio ci protegga dalla nostra élite, del resto cosa dice il proverbio? Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io.

In copertina: la competizione USA-Cina, Foto di Tumisu da Pixabay

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Andrea Gandini

Economista, nato Ferrara (1950), ha lavorato con Paolo Leon e all’Agenzia delle Entrate di Bologna. all’istituto di studi Isfel di Bologna e alla Fim Cisl. Dopo l’esperienza in FLM, è stato direttore del Cds di Ferrara, docente a contratto a Unife, consulente del Cnel e di organizzazione del lavoro in varie imprese. Ha lavorato in Vietnam, Cile e Brasile. Si è occupato di transizione al lavoro dei giovani laureati insieme a Pino Foschi ed è impegnato in Macondo Onlus e altre associazioni di volontariato sociale. Nelle scuole pubbliche e steineriane svolge laboratori di falegnameria per bambini e coltiva l’hobby della scultura e della lana cardata. Vive attualmente vicino a Trento. E’ redattore della rivista trimestrale Madrugada e collabora stabilmente a Periscopio.

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