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La prestazione di Genova è da dimenticare per la SPAL, così come questa seconda parte di stagione; la squadra biancoazzurra è l’unica di tutta la serie A ancora a secco di vittorie da quando il campionato è ripreso e, visto che il prossimo avversario sarà l’Inter di Antonio Conte, il trend potrebbe continuare su questa linea.

I neroazzurri arrivano al “Mazza” dopo aver conquistato momentaneamente il secondo posto, a pari punti con una Lazio in caduta libera. Negli ultimi 5 incontri in serie A tra le due squadre la SPAL ha perso 4 volte e conquistato un solo punto, nella stagione 2017/18, quando a Ferrara finì 1 a 1, con reti di Paloschi e autorete di Vicari(tanto per cambiare).
SPAL- Inter è anche una partita che richiama ad un calciatore che ha fatto la storia di entrambe le società, soprattutto dei biancoazzurri: Oscar Massei. L’ex giocatore argentino, che spegnerà 86 candeline a settembre, ha passato tre stagioni a Milano, dal ’55 al ’58, e ben 9 anni in maglia SPAL, stabilendo il primato di presenze e reti segnate in serie A per la squadra estense: 210 presenze(al pari di Aulo Gelio Lucchi) e 47 reti, record tutt’ora imbattuti.

Con la serie B ormai ad un passo e una stagione che non verrà ricordata come memorabile, alla SPAL non resta che salvare la faccia, in una partita con un finale che sembra già scritto anche prima di scendere in campo.

Cover: da sx a dx  Oscar Massei, Enzo Bearzot e Roger Vonlanthen in maglia nerazzurra

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Marcello Bergossi

Marcello Bergossi è nato a Ferrara dove è cresciuto e tutt’ora vive. Lavora nell’ambito della ristorazione da più di dieci anni e ha partecipato all’organizzazione di vari festival musicali locali e negli ultimi due anni ha collaborato con Webradio Giardino come speaker radiofonico di due programmi sportivi. Segue ogni tipo di sport, in particolare Calcio, Pallacanestro e Atletica e di quest’ultimo è istruttore di primo livello dal 2010. Ha praticato anche il Parkour, disciplina che che si è impegnato a diffondere per oltre dieci anni nel territorio ferrarese.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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