Per certi versi /
Un Natale immaginavo
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Un Natale immaginavo
Di colpa
Per la grassa
Società
Lo immaginavo
Da talpa
Senza vedere
Le magnifiche
Luci
Della città
Lo immaginavo
In un cunicolo
Di sale
Lungo
Più lungo
Dei gasdotti
Più lungo
Delle file
Dei corrotti
Del petrolio
Di quei generi
Di armi
E il loro cenacolo
Di affari
Lo immaginavo
Lungo lungo
Fino a Betlemme
Fluido
Senza uno scoglio
Poi
Prima di uscire
chiedere a Turner
Dieci minuti
Dieci ore
Dei suoli occhi
Vedere la luce
Lemne lemme
Svanire
Senza luci
Il Natale
Sporco di sangue
Dei Cristiani
Di Palestina
(Dedicata a Matteo Marabini)

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Roberto Dall’Olio
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
auguri nonostante tutto