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La descrizione, frammento dopo frammento, di un paese meraviglioso…
Ma questo paese è il nostro paese!
E proprio questa intensa opera lirica dà la misura della bellezza incomparabilmente varia di una terra ammirata e invidiata da tutti eppure, forse proprio per questo, denigrata da molti.
In un’Italia che in questa drammatica emergenza rischia d’andare in pezzi, ma che – ne sono convinto – saprà riemergere più forte e coesa di prima, è forse arrivato il momento per noi tutti di comprendere quanta fortuna significhi esservi nati e cresciuti, nonché l’onore d’esserne figli. Scopriamolo scrutandone i frammenti nell’omaggio poetico di Roberto Dall’Olio che, per quattro settimane, si rinnoverà ogni domenica e ogni mercoledì.
Buona lettura e buon viaggio.

Carlo Tassi

FRAMMENTI D’ITALIA

XXXV

se tutte le ginestre
fossero occhi
e noi ciechi
di luce
vedremmo l’isola
una galassia di soli
sardegna

XXXVI

l’acqua di vetro
di carloforte
il suo verde
nel gelato bianco
delle case
memoria
del tuo
colore
purezza marina
isola
magistrale

XXXVII

bagheria
polare
con siracusa
al maestrale
tutto torna
da Tindari
alle falesie
di san vito
lo capo

XXXVIII

il medioevo
scuro
violento azzurro
giallo
sfrontato
edere di torri
il nudo galante
petroniano

XXXIX

quei bronzi
sapidi
di mare
alteggiano
sui misteri
delle origini

XL

lo so
che da Piazza Maggiore
spiavi
i mandorli
in fiore
il latte
della tua arte

XXXXI

non v’è
silenzio
più chiaro
la via degli Angeli
in ore qualsiasi
quella pace
senza confronti

XXXXII

Wiligelmo
pacca col bianco
l’intonaco
della via
Emilia

XXXXIII

è
come se
la Resistenza
fosse in te
un chiasso
enorme
solo interiore

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Roberto Dall’Olio

Bolognese da sempre ancora prima di nascervi. È nomade cosmopolita. Scrisse poesie da anni otto circa. E non smise più. Pubblica libri in versi. Ritiene la poesia una forma di stoviglia, detta alla Gozzano. Ah, poeti di riferimento: Italiani: Roberto Roversi mio maestro e amico Antonia Pozzi Alfonso Gatto Guido Gozzano Stranieri: Neruda Lorca Salinas Yanez Piznik Brecht Prevert Plath Sexton Seifert Cvetaeva Ritsos Pasternak Saffo

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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