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Parole e figure / Un gattino dopo l’altro

Appena uscito con Kite in libreria, ‘Un gattino dopo l’altro’, di Davide Calì e Monica Barengo, ci porta in un mondo di amore e tenerezza, sentimenti che oggi, più che mai, ci possono salvare e non lasciarci affondare.

Eric e Carla hanno sempre avuto dei gatti, fin da bambini. Lui il selvaggio Morbillo, lei i simpatici e originali Moka e Cappuccino. E poi ce ne erano stati tanti altri.

La vita è strana. Ci sono momenti in cui ci sono i gatti e altri in cui non ci sono più. Un po’ come le belle e le brutte cose, le avventure piacevoli e quelle meno piacevoli.

Come l’allegria e la tristezza, la salute e la malattia, la felicità e l’infelicità, la bellezza e la bruttezza. Basta accettarlo, la vita, in fondo, è una meravigliosa avventura, sempre.

Dicevamo, Eric e Carla hanno sempre avuto gatti e stanno pensando di prendersi un (nuovo) gattino. Mille sono però i timori: quei bizzarri amici crescono e distruggono tutto, fanno spesso quello che vogliono, a chi lasciarli poi se si parte per un viaggio. Finché arriva lui, mentre Carla esce a buttare la spazzatura, se lo trova di fronte.

Amore a prova vista, lei con la sua cuffietta colorata che ricorda tanto un uovo di Fabergé, il delicato orologino al polso che sbuca malandrino da un pizzetto ricamato.

I dettagli dei delicati disegni di Monica Barengo sono fenomenali, ci si perde dentro, ogni volta che si ri-sfoglia una pagina se ne trovano di nuovi. Si sogna ad occhi aperti.

L’atmosfera è calda. Ci sono le fotografie di famiglia, le abat-jour dalle luci soffuse, le coperte a quadretti, i libri sulle librerie e sul comodino, i ponpons di velluto sulle chiavi degli armadi, le ciabatte, i tappetini con i fiorellini, le tazzine, i cuscini, i ritratti alle pareti, gli interruttori di ottone, la carta da parati, le ombre, il lampadario liberty, il cesto della frutta sul tavolo della cucina, le sedie di paglia, le tende e le poltrone. E poi i gattini odorano di zenzero, di vaniglia o di cannella e sono tanti. Qualcuno ricorda pure il cumino o il curry.

L’atmosfera sa di casa, ricorda un po’ quella della nonna, sa di tiepida intimità che scalda il cuore. E poi quelle finestre illuminate che fanno immaginare storie di tante vite …

Chi va e chi viene. Chi parte e chi torna. L’importante è sapersi accettare e amare.

Che bellezza, che tenerezza, che felicità.

Davide Calì, Monica Barengo, Un gattino dopo l’altro, Kite edizioni, Padova, 2025, 40 p.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival ‘Ambiente è Musica’, Roma Film Corto Festival), è vicepresidente di Ferrara Film Commission e segue la comunicazione del Ferrara Film Corto Festival ‘Ambiente è Musica’. Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Congo, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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