PAROLE A CAPO
Jubal Alfonso Varas Acosta: “Oltre il tuo silenzio” e altre poesie
“Il poeta scrive da sé la vita. Nelle poesie di un vero poeta, voi vedrete sempre apparire un uomo e vedrete che questo uomo illuminerà tutta la storia dei suoi tempi”.
(Giuseppe Ungaretti)
Oltre il tuo silenzio
Stai lì impercettibile
raccolta nel tuo viaggio,
oltre il tuo stesso silenzio.
Sempre introversa,
immersa,
silente.
Senza di te come vedi non sono niente.
Mi manca tutto:
le tue mani operose,
la tua attenzione presente
nel dettaglio sublime.
Nel fiore che appassisce
mi manca la tua lieve tristezza come bianchi gigli,
e lo splendore dei tuoi lilium e gladioli,
nel nostro giardino multicolore.
Mi mancano gli odori gioiosi
dei tuoi cibi e i dolci aromi
della tua cucina.
Mi manca la tua ombra e la tua luce,
il tuo lieve stupore,
e la tua eterna speranza.
La leggerezza della tua presenza
e la tua strana lontananza
Senza di te l’inverno è eterno
e la prossima primavera passerà rapidamente.
Vedi:
La vita prosegue,
come lampada accesa
dispersa nella nebbia.
Restiamo senza gli affanni
per i figli lontani,
senza il sussurro della tua voce
ed il tuo tenero sguardo
Restiamo perplessi
sul ciglio della strada,
sperando che tu faccia ritorno
dal tuo smarrito viaggio,
oltre il tuo impercettibile destino.
Azzurra nostalgia
Sulla sponda del fiume,
sotto il ponte
mentre le ore
si nascondono
con fuggitivi ricordi,
sono tornato
dopo l’assenza.
E nell’acqua,
danza il tuo ampio sorriso
e quello sguardo:
—Lacrima e farfalla—
Febbrile tempo raccolto,
azzurra nostalgia
sugli specchi trasparenti
dove mai ritorneremo
per attendere il tramonto
Al paese più lontano
Vado,
irrimediabilmente solo,
afferrato dall’ultima barcarola
lontano
molto lontano dal porto
e solo
Vado,
blu come stella fugace
oltre il paese più lontano.
Vado,
erto a prua,
intravedo distanze impossibili,
mentre emigrano le ultime
rondini
e mi circonda l’azzurro del tuo silenzio
La bella lasciva
Sono ancorato
ai tuoi occhi, alla tua spiaggia
agli affanni
della tua anima.
Bella lasciva,
come il fiore per la vespa
moribondo.
Baciami
amami,
come se fosse
l’ultimo crepuscolo.
Aggroviglia la mia anima,
viaggiatrice di altri mari,
passionaria vegetale,
irrompi nella furia
dei miei desideri.
Consumiamo questo frammento
di vita che ci rimane
questa allegria sconosciuta.
Gioca con il riscatto
di quei peccati,
furiosa traditrice dei miei anni,
amica dalle distanze
infinite.
Dolce birbante
—di carte truccate—
attraverso la tua bocca insaziabile
con un bacio alato,
sensuale e fuggitivo.
Come se fosse
l’ultima aurora
Jubal Alfonso Varas Acosta (1942) , nato a Saavedra, Regione della Araucania, Cile. Pedagogista, poeta e scrittore approdato in Italia a Vignola nel 1976, dopo il colpo di Stato in Cile. È stato Bibliotecario comunale a Vignola , presso la Biblioteca di Villa Trenti sin dal 1977.
Ha pubblicato la silloge Labirintos y ausencias (1995) , e la più recente La Magia de los dias (2015), che è stata tradotta e pubblicata nel 2019 dalla casa editrice dAVeP nella collana Poesia. Da questa raccolta sono tratte le poesie che abbiamo qui presentato.