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La casa della poesia non avrà mai porte.”
(Alda Merini)


L’odore dietro casa

Canti canti
cantilena
cantastorie.

Ruvido percorso di passanti
a solitaria andatura.
coro muto senza voglie.

Prolisse e smerigliate
passano le giornate
quando il vento
è pensieroso a punta delta.

Fitto fitto
s’inoltra
il fatto.

Fatti di carne.

(1979)

 

La vita

la vita è perder
persone;
amiamo ricordi
e speriamo
d’essere amati nel ricordo;
scompaiono verso sabbie
ricamate con un sorriso
e chissà se ritrovano
la strada.

(1982)

 

Imprevisto

Scendono le ore in silenzio
tradendo l’attesa con passatempi
rimediati.
Non avevo previsto la situazione
non avevo pronta la sostituzione
mi sentivo agnello (sacrificale)
e non leone,
alla ricerca disperata di una
soluzione: basica,
alcalina,
matematica,
meccanica
o, comunque, problematica.

(2013)

 

Sconcerto d’inverno
(per i profughi d’ogni tempo)

battono i denti nel freddo
battono i vetri dal vento
battono gli occhi ogni tanto
battono le ore del tempo
urlano le onde tra voci senza fiato
nelle discariche del silenzio
passano a caso pensieri di senso.
All’improvviso, s’apre uno squarcio di sole
tra il filo spinato.
Corrono impaurite note in dissenso
passano frontiere in pieno tormento.
Sguardi, domande mute, lamenti
battono i sassi tra ghiaccio e sangue
battono i tasti ma la musica langue
battono i pugni nell’indifferenza
battono il petto ma non è penitenza.

(inedito)

Pier Luigi Guerrini (1954, Ferrara). Ha fondato, con Roberto Guerra e Lamberto. Donegà, la rivista Poeticamente (1980). Ha pubblicato Il fenomeno scomposto, Reggio Emilia, 1984 e l’e-book In prosa per la foto, ISNC Edizioni, 2014. Ha pubblicato in numerose antologie, riviste in cartaceo e online.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Benini & Guerrini


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it