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“E’ responsabilità del poeta essere donna, non perdere d’occhio il mondo e gridare come fece Cassandra, ma per farsi ascoltare, questa volta.”
(Grace Paley)

Questo cielo scalzo
di vento e nuvole
celeste e albicocca
dominato dal sole
blu intenso
come carta di Presepe
nero come pece
trapunta di stelle
rabbioso e incolore
di pioggia e tuoni
se lo perdoni
ti regala arcobaleni

 

L’albero
china il capo
e danza al ritmo
di un vento bizzarro.
Tempo tiranno
sabbia nella clessidra
fragili vite.
Un nostalgico tramonto
brilla negli occhi
di un vecchio stanco.
La luna raccoglie
le sue lacrime
e le trasforma in stelle.

 

Il mio domani
nelle mie mani
nel sibilar del vento
il mio tormento
nella tiepida sera
la mia primavera
nella tua carezza
la mia tenerezza
nel riverbero del sole
gioia e calore
e poi chissà
solo il tempo lo dirà.

 

I miei versi tristi
Li ho lasciati al vento.
Rincorro un raggio di sole.

 

Bevvi l’ebrezza
della mia giovinezza
di giorni assolati
di mari salati
stelle gemelle
notti in spiaggia
luna gigante
tu occhi di diamante.
Canzoni urlate
a volte stonate
risate sincere
amici vicini
ora lontani
sogni giganti
molti infranti.
imperfetti
astratti.
Vissi l’incanto
della mia giovinezza.

Patrizia Benetti
Ferrarese, educatrice professionale, classe 1961. Nel 2012 ha pubblicato: Racconti Neri, Este Edition, classificatosi secondo al Premio Nazionale di narrativa Oubliette. Altri titoli: La vendicatrice, Il direttore d’orchestra, La danza dei delfini, La Sirena edizioni. Lontano dagli occhi (romanzo), Mezzelane editrice, 2019. Amore smemorato, Delos Digital, 2020. Nel 2021 è uscito l’ebook Incubi, contenente tre racconti, Ali Ribelli editore e Delitto in castello, PAV edizioni.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Benini & Guerrini


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it