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da; Medicina Democratica

“Le ultime notizie indicano, per motivi diversi, una divisione tra le forze di opposizione (Pd, M5S, ambientalisti, tutte le forze della sinistra antiliberista e liste civiche e progressiste presenti nel territorio).

Siamo estremamente preoccupati perché questa direzione è autodistruttiva e va nel senso contrario alla nostra proposta di un percorso che colga la più unica che rara occasione di vincere contro quel centrodestra rappresentato sia da Fontana che da Moratti, che ha indebolito la sanità pubblica in Lombardia e determinato le condizioni per migliaia di decessi aggiuntivi durante la pandemia.” è la dichiarazione di Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica.
“Non abbiamo né vogliamo avere un ruolo politico ma ci sentiamo in obbligo di fare un ulteriore tentativo : chiediamo che tutte le forze di opposizione, nessuna esclusa, trovino una modalità per incontrarsi e coinvolgere la maggiore quota possibile di cittadin*, per superare i motivi di divisione anche sulla base delle richieste che arrivano da quella società civile fatta di associazioni e comitati che si battono nei territori per la tutela della salute e delle condizioni di vita di tutti, realtà che si allontanerebbero dalla competizione elettorale se le forze alternative alla destra si presentassero divise. L’alternativa è la sconfitta e la completa distruzione della sanità pubblica nei prossimi anni. Questa idea ci è insopportabile.”

La sanità non è certo l’unico tema ma corrisponde a circa l’80 % del bilancio regionale e ha effetti direttamente sulla salute di milioni di cittadin*, sono anni che noi e molte altre realtà associative si muovono per un cambio di passo nella sanità, da ultimo nell’appello lanciato il 6.10.2022 da 101 medici, infermieri, operatori sanitari e sociali, e nelle Proposte per una nuova politica sanitaria in Lombardia presentato dal “Coordinamento per la salute Dico32” il 4.11.2022 e condiviso da tutte le forze presenti all’incontro.”

“Segnaliamo alle forze di opposizione che se si presenteranno in modo diviso demotiveranno una parte importante di elettori. Confermiamo la nostra proposta di un percorso partecipato che definisca un programma e che arrivi a scegliere il candidato Presidente attraverso anche delle primarie di coalizione. Partiamo dai contenuti che riguardano tutti i cittadin* per salvare il servizio sanitario pubblico della Lombardia.”

Uniamo (ADESSO !) tutte le nostre forze, le nostre risorse e le nostre competenze: vincere, questa volta, è possibileUn’altra Lombardia è urgentemente necessaria.

Medicina Democratica

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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