Per certi versi /
Adamello
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Adamello
Il cielo
È ancora
Di cobalto
Le sale delle lobbie
Non sono cambiate
Sembrano
Ignorare il tempo
Ospitano
Un mondo solitario
Di luce
Tutto tranne
Tranne la grande tovaglia
Che si lacera
Le cascate
Sono il sangue
Dei ghiacciai
Che latrano
Paurosamente
Le lingue
Moreniche
Sbavano
Sulle cengie
Implorando
Freddo
Sbavano
L’ultima saliva
Dei crepacci
Collassati
Su sassi tremanti
È ancora
Di cobalto
Le sale delle lobbie
Non sono cambiate
Sembrano
Ignorare il tempo
Ospitano
Un mondo solitario
Di luce
Tutto tranne
Tranne la grande tovaglia
Che si lacera
Le cascate
Sono il sangue
Dei ghiacciai
Che latrano
Paurosamente
Le lingue
Moreniche
Sbavano
Sulle cengie
Implorando
Freddo
Sbavano
L’ultima saliva
Dei crepacci
Collassati
Su sassi tremanti
Ogni domenica Periscopio ospita ‘Per certi versi’, angolo di poesia che presenta le liriche di Roberto Dall’Olio.
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Roberto Dall’Olio
Bolognese da sempre ancora prima di nascervi.
È nomade cosmopolita.
Scrisse poesie da anni otto circa. E non smise più.
Pubblica libri in versi.
Ritiene la poesia una forma di stoviglia, detta alla Gozzano.
Ah, poeti di riferimento:
Italiani:
Roberto Roversi mio maestro e amico
Antonia Pozzi
Alfonso Gatto
Guido Gozzano
Stranieri:
Neruda
Lorca
Salinas
Yanez
Piznik
Brecht
Prevert
Plath
Sexton
Seifert
Cvetaeva
Ritsos
Pasternak
Saffo
Straordinaria. Da pelle d’oca.
un esplosione di metafore ecologiche. bella e profonda.