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Da Movimento 5 Stelle

Mobilità, m5s: 250 mila€ a Ferrara per la ciclabile di Malborghetto grazie all’emendamento m5s approvato nel 2013. Apprendiamo con soddisfazione che il Comune di Ferrara si è aggiudicato 250 mila euro di stanziamenti regionali per le piste ciclabili, in attuazione del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale con il progetto per la realizzazione della ciclabile a Malborghetto. Un piano finanziato con un emendamento del Movimento 5 Stelle a prima firma Michele Dell’Orco, approvato nel “Decreto del Fare” del 2013. Una lunga battaglia durata quattro anni contro le lungaggini della burocrazia ministeriale.

LA LUNGA BATTAGLIA PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE: DALL’APPROVAZIONE DELL’EMENDAMENTO NEL 2013 ALLA LOTTA CONTRO LA BUROCRAZIA DEI MINISTERI
Questi fondi sono frutto di una lunga battaglia parlamentare condotta dal Movimento 5 Stelle sin dal 2013, quando all’interno del “Decreto del Fare” si prevedeva di revocare le risorse assegnate e non utilizzate dagli enti locali del Primo e Secondo programma del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale. Allora il M5S presentò e riuscì a farsi approvare un emendamento a prima firma Dell’Orco per far in modo che quelle risorse non andassero perse e venissero riassegnate per lo sviluppo e la messa in sicurezza di piste e percorsi ciclo-pedonali. Ma la battaglia non si era conclusa, perché dal 2013 al febbraio di quest’anno, per l’operatività della legge, sono stati necessari una serie atti amministrativi che hanno complicato e allungano i tempi. Da lì seguirono interrogazioni al ministro Graziano Delrio, continua corrispondenza con i funzionari ministeriali preposti, mettere in contatto i ministeri dei Trasporti e dell’Economia, sollecitando i ministri Delrio e Padoan con continui richiami formali a mezzo stampa e bike mob. Poi finalmente da febbraio al 1 luglio 2017 l’avvio delle procedure regionali. Il primo febbraio scorso, dopo la registrazione della Corte dei Conti, sono diventati operativi due decreti ministeriali che definiscono precisamente il tesoretto nazionale complessivo per le ciclabili pari a € 12.348.426 e di questi più di 1,2 milioni sono assegnati alla Regione Emilia-Romagna. Tra questi 250 mila euro per il progetto della ciclabile di Malborghetto di Boara in via Conca, che collegherà via Calzolai con la nuova piazza.
Graduatoria delle proposte ammesse a contributo: http://ita.calameo.com/read/005125017da157cd6fded
L’O.d.G. presentato dal M5S di Ferrara: http://www.comune.fe.it/5402/odg-su-fondi-per-la-sicurezza-dei-ciclisti

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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