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Da: Comune di Ferrara

Estate Bambini compie 23 anni e torna in Piazza XXIV Maggio

Si è svolto questa mattina, mercoledì 3 agosto nella sala degli Arazzi del Municipio, un primo momento di presentazione della rassegna “Estate Bambini in piazza XXIV Maggio” in programma dal 6 all’11 settembre 2016.
Sono intervenuti all’incontro con i giornalisti l’assessora alla Pubblica istruzione Annalisa Felletti e la dirigente della Direzione pedagogica dell’Istituzione Servizi educativi scolastici e per le famiglie Donatella Mauro, insieme alla presidente dell’associazione Circi (Centro iniziativa ricerca condizione infanzia) Anna Maria Bovinelli e alla direttrice artistica di “Estate Bambini” Anna Giuriola.
Nel corso dell’incontro sono stati sottolineati gli aspetti educativi e sociali nonchè i contenuti che stanno alla base della manifestazione giunta alla 23.ma edizione, oltre ad alcune novità che riguardano la parte organizzativa e logistica. A fine agosto verranno invece illustrati nel dettaglio gli spettacoli e tutti gli appuntamenti in programma a “Estate Bambini” 2016.
Come ogni anno, ad inizio settembre, l’Istituzione dei Servizi educativi scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara e l’Associazione C.I.R.C.I., mettono in moto l’iniziativa EstateBambini, giunta alla sua 23° edizione.
Organizzatori e volontari, adulti e ragazzi, collaborano alla buona riuscita della festa, che quest’anno ritorna all’Acquedotto in Piazza XXIV Maggio. Tante iniziative, spettacoli, laboratori, musica e cinema con qualche importante novità per un programma che va da martedì 6 a domenica 11 settembre (dalle 16.30 alle 22.30).
Tutte le famiglie con bambini dai 6 mesi ai 12 anni (ma anche un po’ più grandi) sono inviate a questo momento ormai consueto e atteso di gioco, incontro, scambio, divertimento e riflessione, dedicato ai più piccoli abitanti del territorio ferrarese e non solo. La festa sarà inaugurata venerdì 2 settembre con la terza edizione della Notte Bianca dei Bambini, una carovana di attività in molti luoghi caratteristici e suggestivi del centro storico della città. Si comincerà alle 17 con laboratori, giochi, visite guidate e momenti di ristoro, per proseguire fino a mezzanotte con spettacoli e ciclo passeggiate. Estate Bambini si concluderà martedì 13 settembre al Teatro Comunale “C. Abbado” con Un teatro lungo un giorno. Una rassegna di incontri, teatro e laboratori per bambini e adulti sul tema delle migrazioni. L’italia e le migrazioni contemporanee: accoglienza, emergenza e razzismi sarà il tema del convegno mattutino rivolto ad insegnanti, operatori e cittadini, mentre nel pomeriggio, proseguirà lo scrittore Luigi Dal Cin con un intervento su I racconti delle migrazioni e a seguire due laboratori per bambini, con Silvano Antonelli e Marcello Brondi. La giornata si concluderà alle ore 21.00 con lo spettacolo Di passi e di respiri di e con Giuseppe Cederna. Inoltre, dal 6 al 10 settembre, alle 21.15, la Sala Estense ospiterà per cinque serate Festebà, il festival di teatro per ragazzi che quest’anno compierà 10 anni. Caratteristica del festival è la giuria popolare composta da 90 giurati tra bambini, ragazzi e adulti volontari che proclameranno lo spettacolo vincitore.
Tutta l’iniziativa è pensata ed organizzata per offrire ai bambini e ai loro familiari oltre ad occasioni di gioco e divertimento, anche proposte culturali che mettono al centro i diversi linguaggi dei bambini, dalla lettura, al teatro, alla musica, al cinema oltre che occasioni di scoperta e conoscenza giocose. Il valore sociale dell’iniziativa si esplica attraverso la valorizzazione del volontariato che fin da bambini viene coltivato e rivolto agli altri, nella convinzione che il senso civico si formi anche attraverso piccole azioni di condivisione quotidiane.
Importanti le collaborazioni con AFM, HERA, Coop Alleanza 3.0 che contribuiscono alla buona riuscita dell’iniziativa mettendo in gioco risorse e competenze al servizio delle famiglie e dei bambini della città.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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