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Sgattarabam! E il gatto è fatto, su misura per ogni bambino.

Una strada un po’ storta, le auto parcheggiate in doppia fila (a Roma ne sappiamo qualcosa…): qui c’è una bottega colorata di un signore strambo che ha (e fa) tanti gatti. Il campanello suona in continuazione, allegro e tintinnante, un viavai incredibile di bambini, piccoli clienti alla ricerca del gattochefaperloro. Il Gattolaio è l’unico essere umano al mondo in grado di soddisfare le richieste di ogni bambino.

Eccoci allora entrare, dalla vetrina cui si sta appiccicati come a quella di una cremosa pasticceria, nel mondo fatato di Stella Nosella e Evelise Obinu con il loro bellissimo Il Gattolaio, Terre di Mezzo editore, nuovo di zecca (uscito in libreria a settembre). Stella, giovane autrice veneta di narrativa per l’infanzia, ne scrive i testi, Evelise, sarda, li illustra.

L’attrazione per i numerosi barattoli multicolori allineati armonicamente sulle mensole è immediata. Si sente il profumo di borotalco, di crocchette e di rose, l’erba gatta ci sembra uscita da una scatola delle meraviglie. Ci sono tutti gli ingredienti per d(f)are il gatto giusto a ciascun bambino, il Gattolaio, che si aggira per la sua bottega con un gatto nero in testa mentre un altro lo osserva giocherellando con una matita, è un vero maestro in questo.

Servono poi pizzichi di morbidezza, di furbizia, un poco anche di caratteraccio, colori, musetti di tante forme e gommini diversi, qui non manca davvero nulla.

Gatti piccoli, medi, grandi, pelosi. Mille creazioni speciali, ogni volta diversi. Nessuno è mai uscito scontento da quel luogo incredibile, tanto meno a mani vuote. Almeno non fino a quel giovedì 23. Un bambino entra quatto quatto, con il suo foglietto scarabocchiato, spiegazzato e stropicciato: sbavature, cancellature, correzioni e revisioni senza fine. Una grande indecisione? O forse segno di grande impazienza? Un gatto grande ma non troppo, ma decisamente non piccolo, peloso ma non troppo, con la coda lunga e le orecchie arricciate, bla bla bla… insomma non UN gatto qualsiasi ma il SUO gatto.

Serve più tempo del previsto ma voilà, sgattarabam! Un gatto con il corpo grande e le zampe corte, un orecchio dritto e uno arricciato… un gatto molto molto strambo, tenuto conto delle tante indicazioni imprecise e confuse…

Il bambino resta perplesso, prima è indeciso ma poi diventa triste, davvero tanto, piange e scappa via singhiozzando. Aveva sognato un gatto perfetto, lo volevo come il suo Pallino. Il gatto strambo rimane lì impietrito, il Gattolaio è confuso, non gli era davvero mai successo di non accontentare un giovane cliente. Che disastro!

Ma il gatto si era già affezionato a quel bambino. Allora forza, a correre lungo le vie per ritrovare quell’amico. Quel bambino era alto ma non troppo, con le unghie né lunghe né corte, ma della misura giusta per fare i grattini, quelli che lui adorava. Pareva una promessa di lunghi pisolini insieme, sapeva di latte e di prati, era un bambino proprio come lo voleva lui! Al bimbo meravigliato che quel morbido e tenero animale lo avesse ritrovato, scappa un sorriso e una carezza, se lo stringe e se lo porta a casa. Due giocherelloni si ritrovano.

Il Gattolaio è felice: “forse non aveva ridato a quel bambino il suo gatto, ma aveva dato a qual nuovo gatto il suo bambino”. Finale delizioso e delicato. Fra coccole e fusa.

Una favola che mischia umorismo e tenerezza e racconta quanto sia difficile e importante accogliere i cambiamenti, e quanto imprevedibili siano i percorsi dell’amore.

Stella Nosella, Sebastians Chronicles foto Veronica Santellan

Stella Nosella è sceneggiatrice e autrice di programmi TV, con i due romanzi d’esordio dedicati ai bambini, Sebastian’s Chronicles, i libri che non esistono (Capponi Editore, 2018) e Sebastian’s Chronicles, la leggenda del lago sotterraneo (Capponi Editore, 2019), il successivo romanzo storico, sempre dedicato ai bambini, La Bambina dal nastro rosso (L’Orto della Cultura, 2019), candidati tutti al Premio Strega Ragazzi 2019-20, l’autrice si è guadagnata un posto nel panorama italiano degli autori per ragazzi. Con Verde Speranza, illustrato da Marianna Balducci (Orto della Cultura) sostiene la Croce Rossa di Amatrice. È il direttore artistico del festival di letteratura per bambini e ragazzi PortoImmaginario (Portogruaro-Venezia) e, nel 2021, approda alla casa editrice Orto della Cultura come responsabile editoriale ragazzi Italia – Estero.

Evelise Obinu

Evelise Obinu, nata a Cagliari, è illustratrice, bibliotecaria esperta in processi laboratoriali e formazione rivolti a tutte le di età con particolare attenzione alla fascia 0-3 anni. La collaborazione con la Galleria Comunale d’Arte del Comune di Cagliari le ha permesso di studiare e costruire connessioni tra arte moderna e contemporanea e letteratura per l’infanzia. Si è occupata di processi creativi e artistici all’interno di un’equipe multidisciplinare rivolta alla salute mentale. Il Gattolaio è il suo primo albo illustrato.

 

 

 

 

 

Stella Nosella, Evelise Obinu, Il Gattolaio, Terre di Mezzo, 2022, 40 p

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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