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da: Ufficio stampa Coop Alleanza

A sostegno dell’iniziativa di riscatto civile e sociale, Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia promuovono la diffusione dei pomodori pelati prodotti dall’azienda agricola gestita da giovani migranti.
Riscatto, accoglienza, legalità, occupazione: sono alcuni dei valori racchiusi nei pomodori pelati con l’etichetta “Riaccolto, la Terra della Libertà” presenti da oggi e per i prossimi mesi nei supermercati e negli ipercoop di Coop Alleanza 3.0 tra cui i 13 negozi della Cooperativa a Ferrara e provincia.
L’iniziativa è promossa da Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia che insieme sostengono l’Associazione Ghetto – Out Casa Sankara, “start up etica” nata 4 anni fa nel Foggiano, da una sinergia tra Regione Puglia, associazionismo e movimento cooperativo, che con il suo prodotto da filiera etica racconta una storia di riscatto civile e sociale.
L’associazione gestisce uno spazio progettato quale alternativa alle condizioni disumane dei ghetti; nell’azienda agricola, con circa 14 ettari di terreno e una vecchia rimessa di proprietà della Regione Puglia, i giovani migranti fuggiti dal ghetto e costituiti in associazione lavorano la terra in autonomia e abitano con le loro famiglie.
Per sviluppare il percorso di emancipazione è nato il progetto di produzione di pomodori e, con la collaborazione di Conserva Italia, trasformazione in confezioni di pelati da 400 grammi.
I barattoli dei pelati “Riaccolto, la Terra della Libertà” non contengono quindi solo gli squisiti pomodori pugliesi ma anche la dignità umana e del lavoro, e un’esperienza di acquisizione di autonoma per i lavoratori dei campi.
Ai pelati “Riaccolto”, Coop Alleanza 3.0 dedica un apposito spazio espositivo in cui i soci e i consumatori potranno trovare il primo prodotto dell’Associazione Ghetto Out – Casa Sankara con le principali informazioni del progetto. Inoltre, soci e i consumatori potranno acquistarli a un prezzo speciale, più alto della media dei prodotti simili, per contribuire ad aiutare lo sviluppo di questa piccola realtà, e così seminare legalità e diritti e consolidare un modello che potrà estirpare lo sfruttamento diffuso nel settore. Inoltre, condividendo sui social – Twitter, Facebook, Instagram – il proprio acquisto, con l’hashtag #CasaSankara e taggando Coop Alleanza 3.0, i soci e consumatori potranno testimoniare la propria scelta etica.
“La cooperazione di consumo si ispira a valori fondamentali quali la libertà e la democrazia, la giustizia sociale e la solidarietà: per questo Coop Alleanza 3.0 sostiene questa iniziativa chiedendo la partecipazione anche dei soci Coop e dei consumatori. È storico e sempre vivo l’impegno di Coop Alleanza 3.0 e delle realtà della cooperazione a diffondere la cultura della legalità e promuovere un’economia giusta ed emancipata dallo sfruttamento.” dichiara il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello “Con questa campagna, Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia vogliono sensibilizzare concretamente i consumatori e tutti gli stakeholder sul tema dell’illegalità, delle sue cause e delle sue conseguenze: oggi il rischio è che l’impresa “cattiva” scacci quella buona e che la ricerca del prezzo più basso cancelli i diritti delle persone. I pelati dell’Associazione Ghetto Out – Casa Sankara sono la dimostrazione che un’altra economia, un altro modo di intendere il lavoro e le scelte di acquisto da parte dei consumatori sono possibili.”
“La filiera etica nata a Casa Sankara è un tassello che si aggiunge nella costruzione di quella società inclusiva sognata con Stefano Fumarulo” dichiara il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo “È la testimonianza di cosa accade quando il percorso etico del sistema cooperativo si mette a disposizione del territorio e crea valore, per tutti. Per una terra da sempre identificata come terra di illegalità che diventa luogo di riscatto, grazie anche al supporto della Regione Puglia; per le persone che non avevano voce e con il lavoro, quello buono, hanno affermato la propria dignità; per la comunità che oggi beneficia di una realtà “unica” e da considerare una risorsa. Il Riaccolto della libertà è tutto questo e sa di buono”.

“Il marchio dei pelati che oggi esce in tutta Italia è la realizzazione di un sogno. Abbiamo finalmente realizzato qualcosa che abbiamo sognato per otto anni. Siamo andati per gradi: abbiamo pensato prima a darci un tetto dignitoso sopra la testa, poi ad avere un lavoro con un pagamento giusto. Queste erano le cose che sognavamo con Stefano Fumarulo.” dichiara Mbaye Ndiaye, referente di Casa Sankara “Già allora io immaginavo un marchio tutto nostro, di noi africani, che potevamo diventare protagonisti prendendo in mano il nostro avvenire. Questo, mi sono detto, è l’unico modo di lottare contro il caporalato. Stefano non c’è più, ma le sue idee sono vive. La sua idea è questo marchio. Il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo è uno dei testimoni della realizzazione di Riaccolto, che per me è il marchio della dignità”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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