Skip to main content

Il rapporto sulla “Qualità della vita” delle province italiane, uscito alcuni giorni fa e pubblicato, come avviene regolarmente da ben venticinque anni, dal quotidiano economico Il Sole 24 ore, risulta chiaro ed evidente: se letto nel triennio 2012-13-14 e su tutti i 36 parametri suddivisi in sei capitoli, le città che si trovano lungo l’asse della via Emilia, province incluse, si posizionano vicinissime tra di loro nei punteggi e con scarti irrilevanti.
Il distinguo lo si vede là dove ti distacchi da quest’asse ed in particolare su Ferrara, in modo consistente con meno di 30/40 punti, mentre Ravenna, in certi casi, la si trova vicino al vertice, Rimini altalenante e Bologna ben posizionata anche rispetto alle città capoluoghi di regione.
Possiamo dire, come ormai noto, che la parte centrale della via Emilia è l’asse portante del quadro emiliano romagnolo, al di là di alcune piccolissime differenze che, di anno in anno, si possono manifestare.
Se ci soffermiamo, inoltre, sui parametri dell’economia, questa parte centrale risulta marcatamente evidente, quasi a voler dare il primato alla sua crescita, riconosciuta da quando i distretti industriali si sono radicati ed innovati in processi ed in prodotti, e come parte che crea valore, parte alta della filiera produttiva.
Piacenza e Rimini, infine, si possono riconoscere, anche per la loro collocazione geografica: la prima come un pezzo già strutturato con lo sguardo alla Lombardia e a Milano; la seconda, come il primo, il più grande e consolidato distretto turistico balneare italiano.
Che Ferrara sia la criticità è anche nell’analisi tendenziale delle cifre, dei comportamenti e della sua storia a partire dal valore aggiunto pro-capite alle infrastrutture, dall’export al quoziente femminile dell’occupazione, dai laureati alla cultura, anche con forti negativi scostamenti, a volte non comprensibili e con una significatività statistica molto singolare.
Non è una casualità che su ben 36 parametri, ben tre su quattro siano sotto la media di posizionamento e molto distanti da quelle della via Emilia; potremmo dire che il ferrarese sta sempre nelle seconde file e a ridosso delle terze come punteggio.

Di seguito i sei capitoli e i trentasei parametri utilizzati per quantificare la qualità della vita:

Affari & Lavoro: 1.imprese 2.impieghi/depositi 3. fallimenti 4. export 5. occupazione femminile 6. start up innovative
Ordine pubblico: 1. scippi-borseggi 2. furti casa 3. furti auto 4. estorsioni 5. truffe e frodi 6. delitti
Popolazione: 1. densità abitativa 2. saldo scritti e cancellati anagrafe 3. divorzi e separazioni 4. popolazione tra 0-29 anni 5. laureati 6. Stranieri
Servizi & Ambiente: 1. infrastrutture 2. indice legambiente 3. indice clima 4. emigrazione ospedaliera 5. asili nido 6. cause civili
Tempo libero: 1. librerie 2. cinema 3. ristoranti e bar 4. banda larga 5. volontari 6. indice sportività
Tenore di vita: 1. valore aggiunto pro-capite 2. depositi bancari 3. media pensioni 4. consumi pro-capite 5. inflazione 6. costo casa

Le posizioni e i punti delle Province dell’Emilia Romagna – anno 2014:

Via Emilia

PC pos. 22 punti 567
PR pos. 19 punti 571
RE pos. 5 punti 591
MO pos. 3 punti 59
BO pos. 7 punti 584
FC pos. 18 punti 572
RN pos. 32 punti 557

Costa adriatica nord
RA pos. 1 punti 600
FE pos. 43 punti 546

Il lettore, e forse anche le istituzioni ferraresi, comprese le loro forze sociali, potranno ridire su questi numeri riportati, sul metodo, sulle rilevazioni e sulle considerazioni, ma quando i fenomeni si ripetono nelle loro tendenze resta difficile commentare diversamente.
Se poi ti sforzi di entrare nelle misure, di capirne la composizione, l’evoluzione, il senso e ricavarne anche l’anima e i sentimenti di una difficile condizione del vissuto indigeno, forse ti puoi anche riprendere e reagire all’andazzo che da tantissimo coinvolge un territorio.
Questo quotidiano ha compiuto già un anno di vita, sulle sue pagine molti hanno cercato di scuotere un contesto ancora sonnolento, pur con lo sforzo di qualcuno.
Ma se non c’è una visione ed un cambiare verso, veramente, l’inizio per il futuro del nostro territorio non troverà una adeguata partenza.

tag:

Enzo Barboni


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it