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La molecola del dubbio

di Federica Mammina

Triptorelina: un nome che a molti non dirà assolutamente nulla, per altri invece tristemente noto. È il principio attivo che viene utilizzato per curare alcuni tipi di tumore per la sua funzione di inibitore della produzione di ormoni, e che da pochi giorni è stato autorizzato dall’Agenzia Italiana per il Farmaco allo scopo di sospendere la pubertà. Questo inibitore infatti verrà somministrato agli adolescenti affetti da disforia di genere, una sofferenza psichica causata dalla mancata coincidenza fra l’identità di genere e il sesso biologico. Sarà così possibile bloccare lo sviluppo per un arco di tempo massimo di due anni, allo scopo di consentire al giovane di capire il genere al quale desidera appartenere ed evitare così di dover ricorrere a interventi e cure maggiormente invasivi nel caso in cui decida di cambiare il sesso della nascita. Necessari sono la diagnosi della malattia da parte di un esperto di salute mentale (per questo motivo il farmaco è inserito nella lista di quelli erogabili dal servizio sanitario nazionale) e naturalmente il consenso informato dei genitori.
Ma, mancando gli ormoni, anche grazie ai quali comprendiamo meglio chi siamo, più che chiarezza non si rischia di alimentare la confusione? E quali sono le conseguenze di questa sospensione forzata della pubertà? Solo due delle tante domande che temi come questi sollevano. Nel massimo rispetto della sofferenza umana è sempre difficile stabilire quando e quanto sia giusto andare contro natura.
Pregi e difetti di una scienza che avanza e ci costringe a rispondere a quesiti sempre più critici.

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Redazione di Periscopio



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)