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Scritto da Alessia Rotolo – Italia che Cambia

Partendo dalla sua storia personale, Nicoletta Cosentino ha costruito percorsi di riscatto, di giustizia e di affermazione per tantissime donne. Sono le Cuoche Combattenti del suo progetto di cucina sociale, lanciato grazie al sostegno della rete antiviolenza e del microcredito di Banca Etica.

L’obiettivo del suo progetto è quello di favorire l’emancipazione economica delle donne vittime di violenza di genere. L’impresa sociale si muove nel concreto dando a queste la possibilità di allontanarsi da ambienti malsani e di porsi in un’ottica lavorativa attraverso il recupero, la produzione, la commercializzazione di ricette popolari tradizionali. Dal suo laboratorio artigianale nascono conserve e prodotti da forno, su tutti c’è l’etichetta antiviolenza e cioè dei messaggi che possano arrivare alle mani e al cuore di donne che stanno subendo violenza domestica.

«L’idea che avevo era realizzare qualcosa di forte, che arrivasse in casa di tante donne con un messaggio che le colpisse perché percepissero che sono vittime – spiega Nicoletta Cosentino –, poiché molte purtroppo non se ne accorgono. Io adesso so che voglio combattere la violenza sulle donne».

«Dopo la separazione io stessa ho fatto un percorso su me stessa che mi ha reso consapevole di quello che ho vissuto e di quello che vivono tante altre donne. Sempre grazie al Centro Le Onde Onlus ho svolto un tirocinio formativo in un laboratorio dolciario, dove ho riscoperto la mia passione per la cucina e mi sono innamorata del mestiere della produzione».

Nicoletta aveva voglia di proseguire quel cammino sulle proprie gambe e così ha cominciato la ricerca di finanziamenti che l’aiutassero nella fase di start up. Partecipa a un corso sull’imprenditorialità dove le insegnano a stilare un business plan e a tenere la contabilità, poi grazie a Banca Etica riesce ad accedere a un finanziamento di microcredito e da qui spicca il volo verso la libertà e l’autonomia, aiutando e accogliendo donne in tirocinio formativo che come lei hanno fatto un percorso al centro antiviolenza.

«A settembre 2017 ho cominciato la prima produzione a casa mia, da sola», continua Nicoletta. «La salsa di pomodoro pensavo di farla solo per casa mia e invece si è magicamente trasformata nella salsa di Cuoche combattenti. Nel 2019 ho aperto il laboratorio. L’etichetta antiviolenza è rivolta alle donne per smascherare gli abusi e rinsaldare l’autostima. Sono diversi i messaggi, tra i miei preferiti c’è “chi ti ama, ama anche i tuoi difetti” perché credo sia profondamente vero. Poi amo molto il nostro motto che è “mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime ma combattenti”».

«Di solito purtroppo quando si parla di violenza domestica si pensa alla violenza fisica e alle botte, invece spesso è invisibile, ti rende fortemente insicura, senza autostima; avviene quando l’altro non fa altro che denigrarti, non necessariamente con insulti verbalmente violenti ma in modo subdolo con una sottile ironia che minimizza il tuo valore, la tua intelligenza e il tuo impegno».

“Volevo realizzare qualcosa di forte,
che arrivasse in casa di tante donne con un messaggio
che le colpisse perché percepissero che sono vittime.”

Questo lentamente sgretola l’autostima delle donne: «Entrati in questo circolo poi c’è la violenza economica, perché si porta la donna a non lavorare più, e poi c’è l’isolamento da parte dell’abusante, che ti allontana dai familiari e dagli amici. Quando sei dentro queste dinamiche non è facile percepirlo».

«Esistono diversi tipi e diversi gradi di violenza – aggiunge –, io avevo difficoltà a separarmi ma non mi vedevo come vittima perché ho avuto sempre un carattere forte. Quello che consiglio sempre alle donne vittime di violenza è senz’altro di denunciare sì, ma di farlo con il supporto di un centro antiviolenza, perché così si denuncia nel modo giusto».

Le denunce fatte di impulso infatti spesso vengono ritirare, invece il centro antiviolenza ti aiuta ad avere un piano, a pensare e capire. «Quando ho messo piede al centro antiviolenza ho raccontato la mia vita e, per la prima volta, mi sono percepita come vittima; da lì ho cominciato a combattere».

Italia che Cambia
“Italia che Cambia” è una testata giornalistica. Vogliamo creare strumenti che mettano insieme tutti gli attori silenziosi di quell’Italia che esiste ma che attualmente è invisibile dall’esterno, perché ignorata dai mass media. Vogliamo raccontare e rappresentare quei milioni di cittadini fino ad oggi esclusi dai circuiti informativi, offrendogli allo stesso tempo una serie di servizi fondamentali alla valorizzazione e alla messa in rete delle loro azioni. www.italiachecambia.org

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Redazione di Periscopio


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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