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Il Papa sotto le bombe di Gaza

Un’altra bomba su Gaza? No, un Papa.

il 19 luglio 1943, esattamente ottantadue anni fa, il grande bombardamento su Roma delle forze aeree alleate. 4.000 bombe sganciate sulla città, almeno 3.000 morti e 11.000 feriti, la metà dei quali, 1.500 morti e 4.000 feriti, solo a San Lorenzo, il quartiere più colpito. Lo stesso giorno Papa Pio XII uscì dal Vaticano e raggiunse San Lorenzo per essere di conforto alle persone colpite dalla tragedia.

Il bombardamento di San Lorenzo, sventrato dalle bombe, i volti dei sopravvissuti, sono stati raccontati più volte in quadri, film. canzoni. E soprattutto la foto di Pio XII, quell’angelo bianco a braccia aperte, è diventata un’immagine simbolo, un’icona della storia italiana: un Papa sotto le bombe che abbraccia il suo popolo.

È di ieri la notizia che, nell’ennesimo bombardamento israeliano è stata colpita anche l’unica parrocchia cattolica di Gaza: altri 3 morti che si aggiungono ai 60.000 palestinesi sterminati, di cui 15.000 bambini. Papa Leone XIV, appresa la notizia, ha detto: “Fermatevi!”. Non esiste una parola più giusta, ma nessuno al mondo, nessun potente, nessun capo di stato dà retta alle parole, alle suppliche, alle invettive di un Pontefice Romano; lo sa bene Papa Francesco che ci ha provato inutilmente per 14 anni.

Occorre cambiare qualcosa. Forse Papa Prevost potrebbe imparare da Pio XII: guardare a Gaza come a San Lorenzo. Leggo che da Roma per raggiungere la Palestina ci vogliono 3 ore e 18 minuti di volo. Con il suo super elicottero bianco il Papa può metterci anche meno a raggiungere Gaza. Abbandoni per qualche giorno le sue ferie di Castel Gandolfo e vada a Gaza di persona (nessuno oserà fermarlo), dove troverà una città completamente rasa al suolo (altro che San Lorenzo), e incontrerà una manciata di cristiani e decine di migliaia di non cristiani, questi e quelli figli di Dio.

Papa Leone Magno (narrant) fermò Attila. Attila era probabilmente meno omicida di Benjamin Netanyahu, quindi anche per Leone XIV fermarlo sembra un’impresa impossibile. Ma se ci si vuol provare veramente, bisogna andare a Gaza. E a Gaza, tra gli sterminati, ripetere quella parola: “Fermatevi!”

Cover: Pio XII a San Lorenzo sotto le bombe – foto L’Avvenire

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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