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Lettrici, ma anche lettori, hanno definito quali sono gli uomini unici. Padri, mariti, amici, persone che fanno la differenza.

Rispetto e calcolo, a volte è difficile distinguerli

Ciao,
ho letto l’ultimo argomento sulla tua rubrica, molto interessante, credo che fornirà ottimi spunti di dialogo. Hai praticamente elencato tante di quelle qualità che dovrebbero essere patrimonio naturale di noi uomini, non tutti le hanno, siamo tutti carenti in qualcosa. A mio avviso, una delle qualità più importanti è quella di saper vedere una donna non solo come oggetto sessuale ma come persona, credimi, se si riesce ad andare oltre questa considerazione, molte strade si aprono per una reciproca comprensione e soddisfazione. La strada è ancora lunga e purtroppo anche ultimamente ho ricevuto conferme, infatti molti uomini non riescono a interagire con una donna se questa è gentile o premurosa, se per ragioni di lavoro si rivolge a loro in maniera educata, questi normalissimi comportamenti vengono ancora confusi con un’autorizzazione a provarci, chiedere il numero di telefono e scatenare tanti viaggi mentali. Mi piacerebbe che tutto questo venisse finalmente superato in modo tale da consentirci un rapporto più naturale e non di calcolo. Ho imparato molto dalle donne, qualcosa penso di averla data anche io, ma sicuramente è molto di più quello che ho ricevuto da loro, in particolare in quest’ultimo anno nel quale ho conosciuto amiche speciali. Con loro ho potuto apprezzare cosa vuol dire esserci sempre, non essere egoisti, volersi bene per quello che siamo, sorridere per le piccole cose, affrontare le proprie responsabilità senza tirarsi indietro, proteggere quando serve, ma soprattutto e questo grazie a un’amica veramente speciale, ho capito che a volte puoi creare imbarazzo a una donna se ti dimostri troppo protettivo, perché sembra che tu la consideri debole, incapace di fare da sola. Da allora agisco diversamente, offro il mio aiuto se serve, sono premuroso, facendole capire che sono pienamente cosciente del fatto che lei può fare qualsiasi cosa senza bisogno del mio aiuto, ma, qualora dovesse essere necessario, sa che può contare su di me e credo che questo soddisfi entrambi, sapere di esserci senza dover limitare la libertà e lo spazio d’azione dell’altra persona.
Detto questo, credo che sia essenziale saper ascoltare, cercare di essere attenti a piccoli particolari, gesti, che a volte possono essere richieste alle quali noi dobbiamo farci trovare pronti, in modo tale da esaudirle con discrezione. Quando si vuol bene alle persone, non dovrebbe essere difficile stare attenti a quello che ti dicono e non solo a parole, osservare se il sorriso arriva agli occhi, intuire lo stato d’animo, sapere quando tacere e quando invece una parola, un gesto, un abbraccio possono rivelarsi utili. Tutto questo discorso per concludere con l’unico vero atteggiamento che con una donna funziona sempre: il rispetto. Quando c’è questo elemento fondamentale, tutto il resto arriva facilmente
Buona giornata Riccarda.
Gigi

Caro Gigi,
il rispetto, appunto. Noi donne dovremmo imparare ad annusarli subito gli autentici per natura e quelli no. A guardarli bene, non sono proprio uguali, la spontaneità dei primi manca ai secondi. Nei non autentici c’è un’affettazione che è indizio di quel che succederà, dello scivolone in cui cadranno. Il bello è che fanno tutto da soli. La galanteria e la buona educazione precipitano se, poi si scopre, finalizzate ad altro. La cortesia calcolata dura poco, non ce la fa a resistere perchè viene sempre sopraffatta dal vero intento.
E allora crolla tutto e diventa una questione di rispetto. Mancato rispetto.
Riccarda

Ogni uomo è un vago ricordo del padre…

Cara Riccarda,
è vero, ci sono anche uomini unici, pilastri su cui contare. Pochi, ma ci sono. Uno è senz’altro mio papà, ma forse questo non vale. Poi c’è il mio grande amico G., uomo d’altri tempi, tutto d’un pezzo e con una parola sola. Lui ti dà tutto, ma se lo deludi, tutto ti toglie. Poche storie e forti, fortissimi principi morali. E’ capace di mille attenzioni per chi ama, su di lui puoi contare. Lui c’è sempre, nel bene e nel male.
Ho la fortuna di avere accanto altri due uomini speciali che stimo tantissimo, sempre gentili e attenti. Fanno le cose con il cuore e la loro dolcezza è innata. Uno è il marito dell’altra me, l’altro è la mia ‘donna mancata’. Adoro questi uomini unici.
Debora

Cara Debora,
in effetti il papà non vale. Non vale né cercarlo uguale perchè non esiste né, se non è proprio stato il massimo, tentare di ripararci con qualcun altro.
Eppure resterà sempre il nostro archetipo di uomo unico, di cui rincorreremo i tratti e gli spazi vuoti negli uomini che incontreremo.
Riccarda

Le debolezze degli uomini unici, questione di prospettive

Ciao Riccarda,
gli uomini unici ci sono, spesso si chiamano papà, ma a volte si trovano anche tra i comuni mortali.
Sono quelli che condividono le loro passioni e ti rendono partecipe della loro vita, quelli che perdonano i tuoi errori e ti chiedono scusa quando sbagliano, quelli che tornano a casa ogni sera e sono contenti di vederti, sono gli uomini che ti chiedono se sei felice e che nei piccoli gesti di ogni giorno dimostrano rispetto e discrezione.
Molto spesso gli uomini unici coincidono con quelli di cui tanto ci lamentiamo e forse i loro difetti dipendono un po’ da quale prospettiva li guardano i nostri occhi, ad eccezione ovviamente di quello definito da una tua lettrice “il maschio orango-disco rotto-sanguisuga-naufrago-mollusco-polipo” che quello, così è e così rimarrà sempre.
E.

Cara E.,
se tutto parte dalla prospettiva con cui li guardano i nostri occhi, occorre mettersi nella posizione, anzi predisposizione, giusta. E ancora più importante, è non guardare da un’altra parte.
Riccarda

Critiche, sberleffi, elogi… questione di merito!

Cara Riccarda
Dopo aver ironizzato e categorizzato il genere maschile eccomi di nuovo qui, stavolta con un messaggio diverso: il mio uomo “unico” l’ho trovato anzi è stato lui che ha trovato me. Ero “all’angolo coi pugni chiusi, con le spalle contro il muro pronta a difendermi“ incazzata e disillusa verso tutto quello che era xy.
Lui ha saputo ascoltare, parlare, aspettare, farmi vedere anche il lato positivo nelle cose, smussare il mio carattere difficile ( perché sì lo so che anche io ne ho di lati negativi eh), alleggerire il fardello che mi ero costruita negli anni.
Lui che è così come lo vedi, solido e trasparente, che non ha lati nascosti e che a pelle mi ha dato la sensazione che potevo fidarmi totalmente.
Poi anche lui ha i suoi difetti, mica è l’uomo perfetto! Però il suo essere imperfetto nella sua perfezione mi fa dire che fortuna che ho avuto a incontrarlo.
Perciò, uomini che la volta scorsa vi siete piccati vedete che in fondo non siamo solo capaci di criticare ma anche di elogiarvi… se ve lo meritate!
M.

Cara M,
gli uomini unici, dicevamo, sono quelli che fanno la differenza e mi pare che per te lui l’abbia fatta, ti ha tolta dall’angolo per abbracciarti al centro.
Riccarda

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

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di Piermaria Romani

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5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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