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10 Aprile 2016

Grazie Boss

Tempo di lettura: 3 minuti


La notizia di oggi è una sola.
E la notizia è: oggi Bruce Springsteen non suonerà a Greensboro, North Carolina.
Ma non è questa la vera notizia.
Perchè come ha detto il saggio Boss in persona “ci sono cose più importanti di un concerto rock”.
La notizia è che al Boss gli è saltata la mosca al naso, come si dice.
E dalla mosca alla merda il passo è breve.
Parliamo della merda allora.

Brano: “Mary Queen Of Arkansas” di Bruce Springsteen
Brano: “Mary Queen Of Arkansas” di Bruce Springsteen

E la merda è: qualche pazzo, in North Carolina, è riuscito a far approvare una legge degna di quell’attrice di serie z chiamata Elisabetta Gardini.
Ve la ricordate?
Quella pazza che riuscì a finire in Parlamento tramite Forza Italia.
Quella che montò un gran casino perchè là, in quei bellissimi palazzi pieni di politici, Vladimir Luxuria usava il bagno delle signore.
Una cosa che all’epoca mi aveva fatto piangere anche se in realtà faceva parecchio ridere.
E adesso in North Carolina è il tuo certificato di nascita a decidere dove vai a fare pipì.
E’ una cosa che proprio non capisco.
Anche perchè io la pipì la faccio seduto.
Non ho mai capito perchè la dovrei fare in piedi visto che ho imparato a farla su un bel vasino rosso bello comodo e a forma di gattone.
Me lo ricordo come se fosse ieri anche se erano gli anni ’80.
Volevo bene a quel gattone.
Ma ci sono cose più importanti del mio vasino a forma di gattone, direbbe il Boss.
E come sempre ha ragione.
Perchè adesso il North Carolina, con questa sua legge idiota rischia di perdere un bel po’ di soldi provenienti da Washington.
Roba che sarebbe stata utile per scuole, strade ecc.
La parola allora va a Little Steven, il grande braccio destro imbandanato del Boss, che ieri alla carnevalata della Rock’n’roll Hall Of Fame ha detto: “you have to hurt them financially to make them change morally.”
E per oggi chiuderei con un pezzo davvero a tema dal primo disco del Boss.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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