Skip to main content
12 Dicembre 2016

Un’idea strisciante sul tappeto

Tempo di lettura: 3 minuti


Tre novembre, castello nei pressi di Brasov.
Un guasto alla macchina e una sosta imprevista. Ospite del custode, aspetto una telefonata dall’officina del paese a valle, spero di ripartire presto e abbandonare queste terre per sempre.
Giorni inquieti a rimirare un paesaggio freddo e ostile. Notti tormentate in preda agli incubi. L’attesa è tossica.
La terza notte, insonne come le altre, esco dalla mia camera e do un’occhiata lungo il corridoio: in giro non c’è nessuno.
Scendo lo scalone principale e poi una stretta scala di servizio che ho notato per caso. D’un tratto mi trovo nei sotterranei e cammino guidato dalla luce fioca delle torce alle pareti. Sono entrato in una sorta di galleria scavata nella pietra, dalle fessure della volta a botte sembra colare del liquame bruno e denso. È tutto così strano, mi chiedo se sono sveglio o sto dormendo.

Davanti a me scorgo bizzarre creature blu. Ma sono incerto, non sono sicuro di ciò che vedo.
Hanno braccia e gambe quasi umane e una lunga coda squamosa, e sono prive della testa. Strisciano su un enorme tappeto rosso con arabeschi dorati e alamari azzurri ai bordi. Si muovono confondendosi coi decori e la trama del tessuto sotto di esse. È come se il tappeto stesso prendesse vita.
Avanzano verso la pesante porta in fondo al tunnel.
Non si curano affatto del sottoscritto, mi ignorano completamente. Allora ne approfitto e, con uno scatto improvviso, le scavalco arrivando alla porta prima di loro.
Ora sono dietro di me, si muovono lente, le osservo contorcersi e quasi arrancare ma non si fermano. Con grande sforzo spingo la massiccia porta fino ad aprirla completamente.
La potente luce che avvolge la sala oltre la porta quasi m’acceca, poi, appena recupero la vista, m’assale uno stupore violento, paralizzante. Nonostante le stranezze e le bizzarrie viste in precedenza, nulla è paragonabile a ciò che vedo adesso.
Vedo una miriade di esseri incredibili. Volano, saltano, corrono e strisciano in ogni direzione, in questo salone immenso di cui non riesco a scorgere la fine. Sono creature dall’aspetto folle, e anch’esse, come quelle del tappeto alle mie spalle, sembrano non accorgersi di me. Le vedo come lo spettatore di un film, anzi, dentro un film.
Sono come invisibile. Tutti questi esseri non mi rivolgono alcuna attenzione, mi passano accanto sfiorandomi, alcuni mi urtano facendomi quasi cadere.

È un sogno? È solo immaginazione?
Eppure li vedo, ne sento l’odore, li posso pure toccare.
E se fosse solo un’idea strampalata nella mia testa?

Non sono nel Regno del Bianconiglio. Non è Moria, e nemmeno il Palazzo dei Goblin, ho già visitato quei posti.
Questo è diverso, è del tutto nuovo. Un nuovo sogno, una nuova idea completamente mia. Senza alcuna influenza altrui finalmente!

Magari mi trovo soltanto sotto il mio letto, o sopra il mio tappeto rosso porpora. Oppure a un milione di miglia da casa… può darsi. L’importante è non dimenticare tutto e scriverci qualcosa appena posso.
Appena mi sveglio, perché no?
Mi aiuterò con la musica, al solito. L’unico ingranaggio capace di riaprire quella porta…
Nei sotterranei della mia fantasia, naturalmente.

La musica, questa musica, crea le immagini e le fa muovere tutt’intorno. Non mi resta che osservare e oscillare tra le note e le parole, nella brezza leggera e potente di Carpet Crowlers…

Carpet Crowlers (Genesis, 1974)

tag:

Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/

PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it