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Dalla sua cella

Dopo aver appreso la notizia dell’ennesima proroga della detenzione preventiva, immotivata, brutale di Patrick Zaki nelle carceri egiziane, ospitiamo una frase che può suonare come una inadeguata e facile iniezione di fiducia, se non fosse che l’ha scritta, dalla sua cella, un uomo che in carcere ha trascorso otto anni della sua breve vita, influenzando con la potenza del suo pensiero la vita di milioni di persone.

“Vado convincendomi di essere molto piú forte di quanto mai potessi credere, perché, a differenza di tutti, me la sono cavata con la semplice stanchezza. Ti assicuro che, eccettuate pochissime ore di tetraggine una sera che hanno tolto la luce dalle nostre celle, sono sempre stato allegrissimo; lo spiritello che mi porta a cogliere il lato comico e caricaturale di tutte le scene era sempre attivo in me e mi ha mantenuto giocondo nonostante tutto.”

Antonio Gramsci

 

 

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, anche se lo stipendio fisso lo ha portato in banca, dove ha cercato almeno di non fare del male alle persone. Fa il sindacalista per colpa di Giorgio Ghezzi, Luciano Lama, Bruno Trentin ed Enrico Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.