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Cosa comporta ‘dire di no’ oggi, quale il significato, quali gli atteggiamenti odierni e quanto incidono su un mondo sempre più complesso e globalizzato. E che cosa è ‘oggi’, di cosa parliamo quando diciamo ‘presente’. Questi i temi centrali del seminario intitolato “I no del tempo presente” in programma sabato 11 aprile al Centro psicoanalitico di Bologna, in cui verrà presentata “Psiche”, rivista storica della Società psicoanalitica italiana, ora edita dal Mulino tra le nuove collane proposte (la casa editrice ha al suo attivo una settantina di riviste). Luisa Masina, psicoanalista, membro ordinario della Spi e relatrice del seminario ce ne parla così: “Psiche affonda le sue radici nella specificità del pensiero psicoanalitico, conserva il legame con la clinica e al contempo dialoga con le altre discipline, mostrando al lettore i molti volti possibili di uno stesso oggetto: quanti significati può avere la parola presente? A quante emozioni rimanda un no? Prendono vita, in tal modo, correlazioni inaspettate e nuovi pensieri.”

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Copertina di Psiche 1/2014 gennaio-giugno

Da qualche anno la Spi e tutti i centri affiliati stanno facendo passi da gigante nell’aprirsi e contaminarsi con le altre discipline, per inserirsi nel dibattito culturale contemporaneo e raggiungere il maggior numero di persone, addetti ai lavori e non. Il vivacissimo sito SpiWeb, di cui abbiamo già scritto [vedi], la rivista “Psiche” e i seminari aperti a tutti ne sono la conferma. Ricca di contributi diversificati che vanno dallo psicoanalista allo storico, dal critico d’arte all’architetto, e ancora dal musicista al filosofo, dall’antropologo al letterato, “Psiche” si rivolge ad un’ampia platea di lettori per i quali desidera essere uno strumento prezioso per l’analisi del tempo presente e delle sue trasformazioni, caratterizzandosi per l’attenzione agli aspetti psicologici della vita sociale.

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Copertina di Psiche 2/2014 luglio-dicembre

Infatti, oltre a proporre un approccio più prettamente psicoanalitico e filosofico, la rivista si pone anche sul piano dell’attualità riflettendo sulla portata dei nuovi movimenti globali di indignazione (Raffaele Laudani, storico), dialogando con Marco Scotini ideatore dell’Archivio della Disobbedienza, chiedendo ad un architetto se anche lui come professionista ‘dice no’ (Roberto Secchi, architetto), cosa significa per un artista dire no con la propria arte (Maria Chiara Ghia, architetto), passando poi ai ‘no che hanno fatto la storia’, come il rifiuto di Amartya Sen, Premio Nobel 1998 per l’Economia.

I seminari di Psiche, “I no del tempo presente
Sabato 11 apriledalle 10 alle 13
Centro psicoanalitico di Bologna
via C. Battisti 24 – Bologna
Per informazioni: psichered@mclink.it

Presentazione di MARCO MASTELLA
(psicoanalista con funzioni di training della Spi,
segretario scientifico del Centro psicoanalitico di Bologna)

Tavola rotonda
con la partecipazione di
LUISA MASINA
(psicoanalista, membro ordinario della Spi)
GIORGIO ZANETTI
(professore di Letteratura italiana contemporanea, Università di Modena e Reggio Emilia)
VALERIA BABINI
(professore di Storia della psicologia, Università di Bologna)
MAURIZIO BALSAMO
(psicoanalista con funzioni di training della Spi,
professore di Psicopatologia, Università Parigi 7, direttore di Psiche)

Per saperne di più sulla rivista Psiche [vedi].
Per saperne di più sulla Spi (Società psiconalitica italiana) [vedi].

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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