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In realtà i governanti europei sapevano e sanno benissimo che le loro politiche di austerità stanno generando recessioni di lunga durata. Ma il compito che è stato affidato loro dalla classe dominante, di cui sono una frazione rappresentativa, non è certo quello di risanare l’economia. E’ piuttosto quello di proseguire con ogni mezzo la redistribuzione del reddito, della ricchezza e del potere politico dal basso verso l’alto in corso da oltre trent’anni.”.
(Luciano Gallino, Il colpo di Stato di banche e governi, Einaudi, 2013)

Il 24 settembre si scende in piazza per lo sciopero climatico globale e ci sono ancora tantissime cose da fare!

Per fortuna i cartelloni sono pronti: ieri con alcuni compagni di classe di mia figlia siamo andati al parco a prepararli. Si sono molto divertiti e credo ne resterà un bel ricordo. Abbiamo parlato di come vorrebbero il loro futuro e i bimbi in gran parte chiedono meno auto: a 7 anni capiscono perfettamente che la mobilità a base di combustibili fossili costituisce uno dei problemi principali del riscaldamento globale.

Abbiamo cercato di coinvolgere le altre famiglie della classe e la scuola, ma molti genitori faticano a prendere ferie. Certo, se i sindacati avessero proclamato lo sciopero sarebbe stato tutto più facile, ma non credo che la gravità della situazione sia ancora correttamente compresa.

Dopo tutto ognuno vive nella propria bolla: la mia, da ormai anni, è quella legata alla conservazione degli ecosistemi; altri vivono la bolla del lavoro prima di tutto; sarebbe importante farle scoppiare tutte e iniziare a parlarci senza pregiudizio.

Comunque non ci diamo per vinti! Giorni fa, nel tentativo di creare la massima adesione allo sciopero di Ferrara, abbiamo pensato di contattare singole persone del sindacato, all’ultimo minuto e in modo sconclusionato, ma speriamo di vederli in piazza.

Serve poi che molto presto, al di là dei cortei, riusciamo a dialogare con le OO.SS. Sennò capiterà in continuazione di trovarli su posizioni opposte nelle singole vertenze: è stato così con il CCS a Ravenna. [Vedi qui]

L’iniziativa più bella comunque la stiamo organizzando come PFF Italia insieme ai Fridays for future (FFF) Italia: una staffetta ciclistica “Running for future [Qui] che parte da Roma il 24 settembre e termina a Milano il 2 ottobre – si tiene a Milano l’ultimo summit pre-COP26 [Vedi qui] – lungo la via Francigena, per ricordarci che abbiamo un paese meraviglioso, poco tempo per agire, e molti punti da connettere.

Ogni tappa (in diretta FB) focalizzerà un punto nodale della transizione ecologica necessaria, ovvero le emissioni di CO2: l’agricoltura, la salute, l’equità sociale, la biodiversità, la cementificazione, il patrimonio forestale, l’acqua.
Il 2 ottobre la staffetta confluirà nella manifestazione di Milano per mandare un messaggio inequivocabile ai negoziatori di tutti i Paesi che non si può più tergiversare rispetto agli obiettivi minimi dell’Accordo di Parigi.

Di nuovo, i ragazzi di FFF hanno una marcia in più, stanno raccontando da mesi ormai cosa gira intorno al vertice per l’ambiente in modo rigoroso e divertente [clicca Qui] .

Belli i PFF, li vedo lavorare nella mia città, a livello nazionale e anche nel globale. In quest’ultimo, do solo un minimo contributo nel gruppo traduzione, quando servono documenti da diffondere su scala mondiale: sta per uscire un video di genitori (adulti in realtà, perché essere PFF non significa avere figli) di tutte le nazionalità per ringraziare i ragazzi di FFF di essere una scintilla fondamentale nel movimento contro i cambiamenti climatici.

Cose analoghe abbiamo fatto anche a livello nazionale, dove va gran parte del mio impegno come facilitatrice, e sono convinta che solo un movimento fatto in gran parte di donne (mamme e non) potrebbe pensare a modi tanto accorati e delicati di mobilitarsi. Certo, un movimento femminile è un po’ caotico, però quei pochi ‘elementi maschili’ che ci abitano, portano la loro corteccia cerebrale per incanalare tutta l’energia creativa verso singoli obiettivi.
Mi vengono in mente esempi specifici, non faccio nomi, come il progetto Climate clock [Qui] (testimone della staffetta che parte venerdì da Roma) e i progetti mobilità a Ferrara [Qui] guidati da volenterosi papà.

Sono tantissimi i gruppi di lavoro qui e a tutti i livelli del movimento, serve pazienza per accompagnare il cambiamento verso una società di fatta di giustizia sociale, economica, climatica. Serve cambiare punto di vista (uscire dalle bolle!), non più solo compatibilità economica ma impronta di carbonio. Serve cambiare modo di prendere le decisioni. In PFF ci proviamo con la Sociocrazia 3.0 [leggi Qui] che davvero è uno strumento potente, perché fa venire a galla gli obiettivi e fiorisce nelle differenze di pensiero.

Il problema è il tempo: se anche l’IPCC ha anticipato il suo ultimo rapporto [Qui] date le novità non incoraggianti, le evidenze scientifiche rendono sempre più evidente che entro il 2030 il grosso della decarbonizzazione deve essere compiuta, pena il caos climatico.

Mentre scrivo sto guardando un film dello Studio Ghibli intitolato Nausicaä, è un’opera a tema ecologista come tanti lavori di Hayao Miyazaki. “Mamma, venerdì alla manifestazione diamo il messaggio di Nausicaä! Dobbiamo lasciare stare la Terra perché tutto vada a posto. La Terra sta bene e noi stiamo bene. Lasciamo spazio ai boschi, senza costruire troppo.”. Mi sembra una buona idea.

Sciopero Globale per il Clima 2021Venerdì ho preso ferie e sarà una bella giornata:
a Ferrara ci troveremo alla Porta degli Angeli alle ore 9,00.
Marcia fino a piazza Municipale e poi interventi,

Non si può mancare! …
non abbiamo un pianeta B
.

(spoiler) vado a fare una foto da mandare ai FFF, la solita genialata dell’ultimo minuto per convincere i lavoratori a partecipare, cercatela sui social!

 

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Marcella Ravaglia


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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