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Mese: Ottobre 2017

Il presidente Bonaccini in Aula: “Chiediamo insieme ciò che non è mai stato fatto: maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, Regione virtuosa che, unita, è locomotiva del Paese e compete con le aree più avanzate in Europa e nel Mondo”

Da Ufficio stampa

Bologna – “Attraverso la Costituzione, intendiamo fare ciò che in Italia non è mai stato fatto: chiedere e ottenere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, per poter gestire direttamente competenze in materie cruciali come lavoro e formazione; imprese, ricerca e sviluppo; sanità e tutela della salute; territorio, riqualificazione e rigenerazione urbana, ambiente. Senza chiedere più soldi allo Stato centrale, bensì trattenendo alla fonte, qui, una parte delle risorse generate nel nostro territorio, risorse, lo abbiamo dimostrato diventando la regione che cresce di più nel Paese e aprendo la strada a più di un provvedimento nazionale, che siamo certi sapremo utilizzare al meglio per migliorare ulteriormente i servizi forniti ai cittadini, continuare a crescere e creare occupazione. Una proposta che vede due punti fermi: l’unità nazionale, per noi sacra e intoccabile, e il fatto che non chiediamo di diventare una nuova Regione a Statuto speciale. E a chi chiede addirittura di dividere la nostra regione, creandone due separate, dico che noi oggi non diciamo no alla Romagna, ma diciamo sì all’Emilia-Romagna, perché insieme, in una regione unita e fatta di valori e saperi unici, non temiamo nessuno fra la aree più avanzate in Europa e nel Mondo”.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, apre il dibattito in Assemblea legislativa sul Documento di indirizzi approvato dalla Giunta regionale per l’avvio del percorso necessario al riconoscimento di una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. Un obiettivo perseguito ricorrendo alla Costituzione, che all’articolo 116, comma III, consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.

Oggi l’Aula consiliare è chiamata a discutere e approvare una proposta di risoluzione, esaminata in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, che impegna il presidente Bonaccini ad avviare il negoziato con il Governo ai fini della sottoscrizione dell’intesa prevista dall’articolo 116.

E nel pomeriggio di ieri è arrivato il via libera al Documento della Giunta dalle parti sociali riunite nel Patto per il Lavoro, col quale l’esecutivo regionale ha fin dall’inizio condiviso la proposta per chiedere al Governo maggiore autonomia. In queste settimane, infatti, sulle quattro aree tematiche si sono confrontati altrettanti gruppi di lavoro, coordinati dagli assessori competenti, e numerose indicazioni avanzate nell’ambito del Patto.

“Vogliamo arrivare al confronto con il presidente del Consiglio con una proposta la più condivisa possibile dalla società regionale- prosegue Bonaccini- e voglio ringraziare i componenti il Patto per il Lavoro – sindacati, imprese, enti locali, atenei, associazioni del Terzo settore – per ciò che abbiamo costruito insieme in queste settimane. Così come ringrazio i Gruppi consiliari per il confronto vero che c’è stato nelle Commissioni e oggi in quest’Aula: sono arrivate critiche e proposte migliorative, ma al di là delle posizioni politiche mi chiedo se non vi siano le condizioni per una condivisione, nel merito, della proposta, per presentarci davanti al presidente del Consiglio e chiedere, insieme, maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna”.

“Attraverso l’articolo 116- sottolinea il presidente della Giunta- la Costituzione offre una opportunità alle Regioni virtuose, e l’Emilia-Romagna, ribadisco, lo è: abbiamo i conti in ordine e numeri che sotto il profilo economico e sociale ci pongono ai vertici nazionali ed europei. Rispettiamo la decisione di Veneto e Lombardia, fare un referendum è pienamente legittimo, ma il giorno dopo dovranno avviare l’identico nostro percorso, quello previsto dalla Costituzione. Viceversa, noi vogliamo creare le condizioni che portino alla crescita del territorio, contribuendo così in modo diretto anche alla crescita dell’Italia, del sistema Paese, chiudendo una proposta seria e concreta, fatta di contenuti e non di promesse irrealizzabili. Mi auguro che il Governo ci ascolti, così come siamo consapevoli che sia necessario arrivare a una legge approvata dalle Camere a maggioranza assoluta, ma quella che abbiamo intrapreso- chiude Bonaccini- è una strada che vogliamo percorrere fino in fondo”.

Conferenza stampa Elettronica-Militaria-Soft air

Da Ufficio stampa

Presentata stamattina, in Sala Zanotti della Residenza Municipale, la 16° edizione di “Elettronica Militaria e Soft Air”, che si terrà come di consueto nel quartiere fieristico di Ferrara, nel weekend del 7 e 8 ottobre.

Ferrara Fiere ha colto l’occasione della conferenza per presentare non solo una delle sue storiche e consolidate manifestazioni, ma anche per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione post sisma. Il necessario intervento strutturale al quartiere, unito alle opere di restyling generale, non impediranno dunque a Ferrara Fiere di svolgere regolarmente la propria attività fieristica e congressuale, sebbene con alcuni assestamenti e variazioni di layout, utili al cantiere per proseguire il proprio operato.
L’unica manifestazione che slitterà al 2018 sarà il Carp Show, mentre puntualmente Fiera ospiterà Usi e Costumi (4/5 Novembre), Futurpera (16,17,18 Novembre), Auto e Moto del Passato (8 Dicembre) e Winter Wonderland – Natale in Giostra (22 dicembre/7 Gennaio).

Roberto Cicinelli di Expo Fiere e Stefano Galletti, in rappresentanza della sezione Soft Air, hanno illustrato in mattinata il programma del consolidato appuntamento con Elettronica Militaria e Soft Air.
Nonostante la concorrenza nel circuito delle fiere competitor, Elettronica Militaria e Soft Air si conferma un momento clou per gli appassionati dei tre settori e come sempre ospiterà la mostra mercato dell’Elettronica con 120 espositori che saranno presenti con tutte le ultime novità legate al mondo della tecnologia e della telefonia, acquistabili a prezzi contenuti.

Da non dimenticare anche i 70 espositori, sia italiani che esteri, di Militaria, mostra mercato di collezionismo militare, che vedrà presenti anche svariate Associazioni d’arma del territorio (marina, bersaglieri e cavalleria).

Anche il Soft Air Fair (che storicamente si è inserito come evento fieristico proprio a Ferrara) sarà grande protagonista della manifestazione, con l’area riservata agli equipaggiamenti per l’attività ludico-ricreativa e con commercianti e associazioni da tutta Italia, tra cui le Federazioni Nazionali (Federazione Italiana Giochi Tattici FIGT e la GAS – Gruppi Autonomi Soft Air).
Per i visitatori più attivi saranno disponibili inoltre spazi dedicati a linee di tiro e laser tag. La novità di quest’anno sarà rappresentata dalla killing house dedicata al remake di Blade Runner 2049.

Per gli amanti dei Comics non mancherà la sfilata dei Cosplayer, nella giornata di domenica, mentre per gli appassionati della fotografia amatoriale e della bellezza tornerà l’appuntamento di “Modella per un giorno” con set fotografici allestiti all’interno del padiglione 2, in cui modelle e fotografi potranno esprimere il proprio estro nel corso della due giorni di fiera.

L’assessore al commercio Roberto Serra nel corso della presentazione ha inoltre sottolineato nuovamente l’importanza di Ferrara Fiere quale polo economico del territorio:

“Tengo a fare i miei complimenti alla Fiera – è la chiosa dell’assessore – perché in questo caso, oltre al consueto impegno nell’organizzare le manifestazioni ed ospitare fiere di rilevanza commerciale per il territorio, è stato fatto un vero e proprio miracolo, per mantenere puntualmente gli impegni con il calendario fieristico e congressuale”.

Sabato e domenica la fiera sarà aperta al pubblico dalle 9 alle 18, per ulteriori informazioni è possibile visitare i siti www.ferrara-militaria.com, www.expofiere.net o scrivere a info@estrela.it info@expofiere.net.

Alan Fabbri (LN): «Bonaccini a Roma per parlare di competenze che la Regione ha già: manca un’impostazione per avere le 21 competenze di cui parla l’articolo 116 e la richiesta formale per mantenere le risorse sul territorio»

Da Lega Nord Emilia-Romagna

BOLOGNA, 03-10-’17.
«Se Stefano Bonaccini non andrà a Roma per ottenere l’autonomia sulle 21 competenze di cui parlano gli articoli 116 e 117 della Costituzione, parliamo di cose diverse. Non c’è traccia di vero federalismo e autonomia fiscale nelle proposte del Pd». Liquida senza tanti giri di parole la proposta del Partito Democratico e della giunta, in aula, il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri. «La risoluzione annacquata della maggioranza – continua – fornisce a Stefano Bonaccini unicamente una delega per andare a trattare con il Governo centrale su una manciata di competenze che, in parte, la Regione ha già. Niente a che vedere con quello che stanno perseguendo i governatori Zaia e Maroni in Veneto e Lombardia: l’Emilia-Romagna porta avanti una risoluzione pasticciata, che non porterà da nessuna parte». Fabbri snocciola poi alcuni dati: «L’Europa si interroga sulla richiesta di una maggiore autonomia o indipendenza della Cataloga, che ha un residuo fiscale di 8 miliardi di euro, ma in Emilia-Romagna (secondo i dati della Cga di Mestre) il residuo è di ben 15 miliardi. Giusto, dunque, conservare qui le risorse che servono per il rilancio del nostro territorio».

Alan Fabbri (LN): «Zittiti perché portiamo la protesta che arriva dai territori, verso una proposta annacquata del PD»

Da Lega Nord Emilia-Romagna

BOLOGNA, 03-10-’17.
La protesta della Lega Nord arriva in Assemblea legislativa, con tanto di bandiere esposte come un vessillo in direzione dei banchi dell’Amministrazione. Contro quella che viene giudicata una «proposta annacquata e che non inciderà in direzione di una vera autonomia regionale, da parte del Pd e del governatore Bonaccini». Si sono materializzate così, nel pieno del dibattito sulla risoluzione riguardante il tema, le bandiere del territorio: dall’Emilia alla Romagna, esposte come un vessillo in aula per dimostrare la vicinanza del Carroccio ai territori. La presidente dell’Assemblea, Saliera, ha invocato i questori, dando ordine ai commessi di rimuovere le bandiere, sospendendo la seduta per alcuni minuti. «Hanno provato a zittirci in questo modo – dice il capogruppo regionale della Ln, Alan Fabbri – ma non ci fermeranno nel sottolineare che questa discussione è una farsa, perché la risoluzione di Bonaccini è una cosa pasticciata, ben diversa dalle richieste autonomiste del Veneto e della Lombardia».

A Ferrara Poste Italiane festeggia i nonni: Nell’ufficio postale di Ferrara Centro l’evento dedicato ai Nonni della città

Da Poste Italiane

Bologna, 3 ottobre 2017 – Una piccola ma gradita sorpresa ieri (2 ottobre) all’ufficio postale di Ferrara Centro dove, in occasione della Festa dei Nonni, la direttrice della Filiale di Ferrara, Patrizia Zagnoli, ha regalato ad alcuni nonni un gadget per sottolineare ancora una volta il forte rapporto che esiste tra la clientela e Poste Italiane.
I Nonni frequentano gli uffici postali soprattutto in concomitanza con il pagamento delle pensioni ma considerano gli sportelli postali un riferimento fondamentale anche per le proprie necessità di risparmio e investimento. Poste Italiane ricambia da sempre la fedeltà dei nonni pensionati con prodotti e servizi a loro dedicati, come l’assicurazione gratuita fino a 700 euro all’anno sui furti di contante nelle due ore successive alla riscossione della pensione e la tariffa ridotta per il pagamento di bollettini per gli ultrasettantenni.
Poste Italiane ha voluto ribadire il ruolo centrale che gli anziani rivestono nei valori e nelle strategie dell’azienda: da ottobre, infatti, in tutti gli uffici postali della provincia di Ferrara, inizierà la campagna dedicata ”Programma senior”, che prevede un’offerta commerciale per gli over 60 su servizi di telefonia, prodotti finanziari e assicurativi di risparmio.
La ricorrenza, introdotta in Italia nel 2005, vuole sottolineare l’importanza dei nonni, portatori di conoscenza ed esperienza, e della loro preziosa relazione con le giovani generazioni. Anche l’appuntamento di oggi si inserisce nella storia di Poste Italiane che da oltre 150 anni parla di innovazione tecnologica e dell’offerta di servizi, ma anche di tradizione e di relazioni sociali.

Vaccini. Acquisizione dati relativi ai bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, si va verso la semplificazione. Accordo Regione-Ufficio scolastico regionale per lo scambio dei dati

Da Ufficio stampa

Bologna – Sul tema vaccinazioni obbligatorie c’è una buona notizia, che semplificherà la vita delle famiglie che hanno bambini e ragazzi in età scolare. È stato raggiunto l’Accordo tra Regione Emilia-Romagna e Ufficio scolastico regionale per lo scambio degli elenchi degli studenti iscritti alla scuola dell’obbligo, ovvero primaria (elementari), secondarie di I (medie) e II grado (superiori).
In base a questa intesa, i genitori dei ragazzi dai 6 ai 16 anni già in regola con le vaccinazioni non dovranno portare a scuola alcun documento. Le famiglie dei minori che, al contrario, non hanno ancora completato il calendario vaccinale, riceveranno a casa una lettera di convocazione delle Aziende sanitarie con la data dell’appuntamento per completare le vaccinazioni e avranno tempo fino al 31 ottobre per portare a scuola la documentazione. In caso di mancata consegna dei documenti, saranno le stesse scuole a segnalarlo alle Aziende sanitarie.

Nel dettaglio, l’accordo stabilisce che i Dirigenti scolastici inviino entro il 10 ottobre l’elenco degli iscritti delle proprie scuole ai referenti delle Aziende sanitarie locali di pertinenza, per consentire a queste ultime la verifica diretta della situazione vaccinale di ogni iscritto. A loro volta, le Asl provvederanno a comunicare alle singole scuole, entro il 20 ottobre, unicamente i nominativi degli alunni per i quali, per qualsivoglia motivazione, non si sia potuto appurare l’avvenuto adempimento dell’obbligo vaccinale. Accanto a questi nominativi comparirà la dicitura “da esaminare“, rispettosa dei vincoli posti dal Garante della privacy. Contestualmente, le Asl avvieranno le procedure di propria competenza relative alle situazioni esaminate da cui risulti il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale: i genitori saranno convocati per lettera dall’Azienda Usl con la data dell’appuntamento per completare le vaccinazioni.

“Si tratta di un passo avanti importante per semplificare e velocizzare le procedure, che permette di venire incontro alle esigenze dei genitori- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Abbiamo lavorato da subito, assieme all’Ufficio scolastico, per trovare una soluzione al problema privacy relativo all’incrocio dei dati, impegnandoci per ridurre al minimo gli oneri burocratici per le famiglie, come abbiamo fatto per nidi e materne. Ora continuiamo a lavorare con lo stesso obiettivo- aggiunge Venturi-: convincere i genitori dubbiosi dell’importanza dei vaccini, a tutela della salute dei propri figli e di tutta la comunità”.
“Esprimo soddisfazione per l’intesa siglata con la Sanità regionale- dichiara il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari-. Si tratta di un accordo di riferimento a livello nazionale per le semplificazioni che introduce nelle procedure di competenza di scuole e famiglie”.

Diversamente da quanto previsto per la scuola dell’infanzia, la presentazione della documentazione non costituisce requisito di accesso alla scuola dell’obbligo, ma per le famiglie inadempienti scatteranno le sanzioni economiche previste dalla legge (da 100 a 500 euro).
Per ulteriori informazioni le famiglie possono consultare i siti delle Aziende Usl e i seguenti siti regionali: www.ascuolavaccinati.it o salute.regione.emilia-romagna.it/vaccinazioni-infanzia-e-adolescenza; è possibile, inoltre, chiamare il numero verde regionale 800033033, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 13.

Visita all’Abbazia di Pomposa

Da Ufficio stampa

Gli operatori della Borsa del Turismo Fluviale e del Po, organizzata da Iniziative Turistiche lunedì 2 ottobre sono sbarcati nel Comune di Codigoro dove hanno visitato la famosa Abbazia di Pomposa, hanno degustato i vini del territorio a Corte Madonnina, hanno navigato nel silenzio della foce nel Delta del Po e visto la Torre della Finanza.
Si ringrazia il Comune di Codigoro e lo Iat di Pomposa.

Emporio solidale Il Mantello festeggia il suo primo compleanno

Da Agire Sociale

Il Mantello Emporio Solidale Ferrara festeggia il suo suo primo compleanno mercoledì 4 ottobre, dalle 16.30 alle 20, presso la sua sede in via Mura di Porta Po 9 a Ferrara.

Il programma prevede alle 16.30 animazione per bambini offerta dalla Cooperativa sociale Camelot – Officine Cooperative, alle 18 apericena e musica alle note jazz del “Mellow Tone Trio” con Luca Chiari, chitarra, Silvano Zanghirati,contrabbasso, Simona Innocenti, voce.

Al Museo di sera con tour guidato e buffet di tipicità locali

Da Ufficio stampa

Apertura straordinaria serale con visita guidata e buffet di tipicità locali al Museo Delta Antico di Comacchio in occasione della XIX Sagra dell’Anguilla: l’appuntamento è per mercoledì 4 ottobre alle 21 quando le luci dell’Antico Ospedale degli Infermi in via Agatopisto si accenderanno per un tour guidato ed esclusivo fra merci, attrezzature di bordo ed oggetti personali dell’equipaggio di un natante commerciale dell’epoca imperiale romana naufragato nei pressi di Comacchio intorno al primo secolo, ora riuniti e riallestiti insieme ad altri reperti (il totale degli oggetti esposti sfiora quota duemila) che, grazie anche a suggestivi apparati di guida e tecnologie multimediali, raccontano – in cinque sezioni rispettivamente dedicate a “territorio”, “età del bronzo finale e primo ferro”, “età arcaica e classica”, “età romana” ed “età alto medievale” – la storia di questi luoghi dalla nascita della Pianura Padana fino al Medioevo. Non solo: fino al 6 gennaio 2018 il percorso espositivo è ulteriormente arricchito dall’esposizione della “Cena in Emmaus”, tela di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. La visita guidata si concluderà con un buffet di stuzzicherie locali e ‘vini delle sabbie’. Info&prenotazioni (ingresso: interi euro 15,00; ridotti – 11/18 anni: euro 10) tel. 0533311316.
Il programma completo e costantemente aggiornato della Sagra dell’Anguilla è consultabile sul sito www.sagradellanguilla.it

Ultimi giorni per potersi iscrivere al Centro Preformazione Attoriale

Da Centro Preformazione Attoriale

Come ogni anno, il Centro Preformazione Attoriale di Ferrara riapre il bando di selezione per cercare e formare la nuova classe di aspiranti attori e attrici.
I ragazzi devono avere fra i 14 e i 20 anni, passione per il mondo della recitazione e voglia di divertirsi.
La scuola è patrocinata e cofinanziata dal Comune di Ferrara ed è in collaborazione col Giffoni Film Festival e il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (diretto da Giancarlo Giannini).
Inoltre collabora con la scuola Pabulo di Santiago in Spagna, l’ERAC (scuola regionale per attori) di Cannes in Francia e la Sylvia Young Theatre School di Londra.
Ha durata biennale e, oltre a offrire lezioni di recitazione, danza, dizione, canto, recitazione davanti la macchina da presa, propone lezioni di ideazione e creazione di un cortometraggio il quale andrà fuori concorso al Giffoni, oltre ad offrire opportunità internazionali: ogni anno 2 allievi parteciperanno al corso intensivo per ogni scuola Europea con cui il CPA collabora (Spagna, Francia e Inghilterra); e ogni anno i ragazzi saranno protagonisti di uno stage intensivo con un docente proveniente dalla scuola nazionale di Giancarlo Giannini.
Una nuova e importantissima opportunità che offrirà quest’anno il CPA ai suoi ragazzi è la collaborazione col festival europeo di teatro “Quartieri dell’Arte”, nel Lazio.
Inoltre tutti gli allievi avranno una agevolazione per il Tenda Summer School, il Campus Internazionale per Giovani Attori il quale viene realizzato ogni anno ad agosto a Villa La Mensa di Sabbioncello San Vittore (Copparo).
Il bando per iscriversi scade questa domenica 8 ottobre.
Provini in sede venerdì 13 ottobre e inizio lezioni lunedì 16 ottobre.
Per info consultare il sito www.centropreformazioneattoriale.it

Spi Cgil – Istituto Gramsci di Ferrara: nuovi appuntamenti

Da Cgil Ferrara

Proseguendo una fruttuosa collaborazione, Spi-Cgil e Istituto Gramsci hanno organizzato a Ferrara, nei mesi di ottobre e novembre, tre appuntamenti aperti al pubblico su temi di stringente attualità, tutti nella Sala Verde della Camera del Lavoro (Piazza Verdi, 5 – secondo piano).
Si partirà venerdì 6 ottobre, dalle 16 alle 18,30, con la presentazione del libro, edito dal Mulino,  “Che fine ha fatto il capitalismo italiano?”, di Giuseppe Berta, docente di Storia contemporanea all’Università Bocconi. Dialogherà con l’autore Franco Stefani, della segreteria provinciale Spi-Cgil.
Lunedì 16 ottobre, sempre dalle 16 alle 18,30, sarà la volta di Piero Ignazi, docente di Politica comparata all’Università di Bologna, su “La democrazia oggi tra crisi della rappresentanza e affermazione dei populismi”, in dialogo con Roberto Cassoli, dell’Istituto Gramsci.
Infine, il 28 novembre, ancora dalle 16 alle 18,30,  Ota De Leonardis, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università Milano Bicocca, illustrerà il suo volume “In un diverso welfare” (ed. Feltrinelli) in dialogo con Biagia Cobianchi, responsabile del Coordinamento donne Spi-Cgil.

Arriva carne “green” con la stalla 4.0

Da Ufficio stampa

Rivoluzione nelle campagne italiane con il progetto Made in Italy per l’allevamento integrato e sostenibile che sarà presentato da Assocarni e Coldiretti giovedì, 5 ottobre 2017 – ore 10.30 via Luigi Cavicchini, 2 – Jolanda di Savoia (FE) a Bonifiche Ferraresi, la piu’ grande azienda agricola italiana dove sarà possibile conoscere dal vivo la stalla del futuro con l’utilizzo delle più moderne tecnologie nel rispetto del benessere animale e dell’ambiente.

L’importanza dell’allevamento, la dipendenza dell’Italia dall’estero, le nuove richieste dei consumatori, le opportunità economiche ed occupazionali sono al centro dell’incontro che ha l’obiettivo di far tornare gli animali nelle aree interne del Paese dopo anni di abbandono che hanno provocato spopolamento e degrado ambientale.

Intervengono tra gli altri Marco Baldi dell’Area Economia e Territorio CENSIS Roberto Moncalvo presidente Coldiretti, Luigi Scordamaglia AD Inalca e vicepresidente Assocarni, Federico Vecchioni, AD di Bonifiche Ferraresi, Paolo De Castro Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, Maurizio Martina Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e Beatrice Lorenzin Ministro della salute. Modera Alessandro Cecchi Paone divulgatore scientifico.
All’incontro interverrà un’ampia delegazione di dirigenti e produttori di Coldiretti Emilia Romagna.

La Cna consegna riconoscimento alla Mangolini Confezioni: L’impresa di Goro festeggia insieme i 50 anni di vita e di adesione all’Associazione

Da Ufficio stampa

Cinquanta anni di lavoro incessante , di relazioni quotidiane tra persone trasformatesi, nel tempo, in una specie di famiglia: non sono, certo, un fatto comune. La Mangolini Confezioni srl di Goro festeggia quest’anno, una lunga importante storia imprenditoriale che, di per sé, costituisce un successo, se si pensa al settore nella quale opera, il tessile – abbigliamento, che ha conosciuto, anche negli anni più recenti, una crisi che ne ha ridimensionato pesantemente struttura produttiva e forza lavoro.
E, invece, la ditta, partita dal coraggio di una donna, Follia Bugnoli, con la collaborazione del genero Enzo Mangolini, è ancora lì: una trentina di dipendenti, produzione di elevata qualità, con un proprio apprezzato marchio, “Philo”, esportata in tutta Europa, Russia, Australia, Taiwan, Corea, Giappone. E associata alla Cna, da quando ha aperto i battenti.
Un anniversario felice, festeggiato, nei giorni scorsi, con la consegna di una targa celebrativa dal direttore provinciale della Cna Diego Benatti e dal responsabile della Cna di Codigoro Tiziano Chiarabelli, in occasione di una informale e calorosa visita in azienda. Il riconoscimento è stato anche il modo per dire: per la forza e il valore di un lungo legame associativo e per il contributo rilevante che l’impresa, diretta da Enzo Mangolini, genero della fondatrice, e dal figlio Robert, ha offerto all’economia e all’occupazione, soprattutto femminile, del territorio del Delta.
Capispalla e abiti di grande stile e qualità, interamente made in Italy, dalla ideazione dei campionari, al taglio e alla confezione: tutto creato e realizzato in azienda. La perizia e la sapienza che rendono questi capi fortissimi sul mercato provengono dalle lavoratrici, la maggior parte delle quali – puntualizza, con una certa commozione, Enzo Mangolini –  sono con noi da una vita e che porteremo alla pensione. Di questo fatto, i titolari vanno giustamente orgogliosi.
Nel 1967 fu un atto di grande coraggio, per Follia e la sua famiglia, tentare una impresa, non solo sulla spinta della passione per tutto ciò che riguardava il cucire e il creare, ma anche per il desiderio di costruire qualcosa di migliore per sé e la propria terra, allora molto povera. Uno spirito che si è rivelato invincibile.

Operazione di notte a Berra di Polizia provinciale e volontari Upa contro la pesca di frodo

Da Ufficio stampa

Nel corso di un’operazione notturna di controllo del territorio a Berra condotta dalla Polizia provinciale in collaborazione con i volontari dell’Unione Pescatori Estensi (Upe), sono stati sorpresi alcuni bracconieri che a bordo di due gommoni stavano posizionando alcune centinaia di metri nel corso d’acqua Derivatore Berra.
Pur essendosi dati alla fuga all’arrivo della pattuglia, è stato però possibile trovare il materiale lasciato sul posto. Ci sono volute, infatti, due ore per togliere dall’acqua quasi 800 metri di reti e per recuperare due gommoni, oltre a liberare un quintale di carpe di grosse dimensioni.
“Ringrazio i volontari dell’Upe e i colleghi – dice il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – per la meritoria attività svolta a difesa del rispetto delle regole e della legalità anche nel campo della pesca. Purtroppo non siamo riusciti a catturare i bracconieri – prosegue – ma con il sequestro delle reti e dei gommoni e con la mancata cattura del pesce è stato possibile comunque interrompere un’azione illegale. Continueremo – conclude Castagnoli – con ogni mezzo per contrastare questa pratica che devasta la fauna ittica dei nostri corsi d’acqua.”.

Giovedì nuovo appuntamento con il Circolo Dussot

Da Ufficio stampa

“Se il debito pubblico è alto ci vuole l’austerità”, “l’Italia va male perché è poco competitiva”, “senza le riforme non si esce dalla crisi”: sono alcuni “luoghi comuni” a cui è dedicata l’ultima fatica di Andrea Boitani: noto economista, docente all’Università Cattolica di Milano, collaboratore di Repubblica e di altre prestigiose testate.
Il libro, intitolato appunto “Sette luoghi comuni sull’economia” (Laterza 2017), verrà presentato il 5 ottobre alla Libreria Feltrinelli di Ferrara alle 17.30, nell’ambito delle iniziative promosse dal Circolo letterario Bruno Dussot. Dialogheranno con l’autore Paolo Pini, docente di economia politica presso l’Università di Ferrara, e Alessandro Somma, giornalista e docente di diritto comparato presso l’Università di Ferrara.

Arriva nelle sale dell’Emilia Romagna “FERRARI 312B”, la storia di una delle Ferrari più belle e innovative di sempre

Da Nexo Digital

DAL 9 all’11 OTTOBRE
ARRIVA AL CINEMA
FERRARI 312B

È l’evento speciale ad alto tasso tecnologico
che porta per la prima volta su grande schermo in 4K
la storia di una delle Ferrari più belle e innovative di sempre

Trailer qui https://youtu.be/sF7F6IvvBlw
Kit fotografico
https://we.tl/qVDsAD1zsg 

In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema

Bologna: The Space
Carpi: Space city
Casalecchio di Reno: Uci Meridiana
Cento: Cine Park
Cesena: Eliseo
Comacchio: Cineplus
Faenza: Cinedream
Ferrara: Uci
Fiorano Modenese: Astoria
Forlì: Astoria
Forlimpopoli: Cineflash
Gualtieri: Uci, 09 ottobre
Modena: Raffaello
Modena: Victoria
Parma: The Space Barilla Center
Parma: The Space Cinecity Campus
Piacenza: Uci
Ravenna: Cinemacity o Astoria
Reggio Emilia: Al Corso, 9 e 11 ottobre
Reggio Emilia: Uci
Riccione: Cinepalace
Rimini: Le Befane
Rubiera: Emiro
Savignano Rimini: Uci Romagna

Può una macchina rappresentare da sola una rivoluzione?
Se parliamo di F1 e di Ferrari la risposta non può che essere sì.
E questa macchina è la Ferrari 312B.

È il 1970 quando Mauro Forghieri, ingegnere e capo progettista della Ferrari, decide di far debuttare in pista un nuovo modello di auto sostenuto dalla potenza di un motore rivoluzionario, il mitico V12 contrapposto della Ferrari 312B: il primo motore “piatto” della storia delle corse, progettato in origine per una fabbrica aeronautica americana “per poter stare nell’ala di un aereo”. Nasce così la Ferrari 312B, che debutta nel 1970 permettendo ai suoi piloti di punta, Jacky Ickx e Clay Regazzoni, di vincere quattro Gran Premi e di gareggiare fino all’ultimo per il titolo mondiale. Ma è soprattutto a partire dalla rivoluzione inaugurata da questa vettura, una delle auto più belle e più potenti che la fabbrica di Maranello abbia mai progettato, che si apre per la Ferrari uno straordinario periodo di vittorie che dura almeno un decennio (1970-1980) con 37 vittorie nei Gran Premi, 4 titoli mondiali costruttori e 3 titoli mondiali piloti.

Quasi cinquant’anni dopo FERRARI 312B, firmato da Andrea Marini, arriverà in 50 paesi del mondo come evento speciale e sarà proiettato in anteprima in Italia solo il 9, 10, 11 ottobre (elenco sale su www.nexodigital.it) per raccontare su grande schermo una storia di uomini e motori, ma soprattutto una storia di passioni. La passione che spinge un ex-pilota di F1, l’italiano Paolo Barilla, a voler riportare in pista, a 46 anni di distanza dal suo debutto, la Ferrari 312B, per farla gareggiare ancora una volta sul circuito di Montecarlo nella competizione riservata ogni due anni alle auto storiche. Per fare questo Barilla affida l’auto all’uomo che nel 1970 l’aveva concepita, l’ingegnere Mauro Forghieri e a un appassionato team di meccanici. La macchina viene così completamente restaurata da Motortecnica, sempre sotto la supervisione di Mauro Forghieri, e preparata per il grande ritorno.

FERRARI 312B è un viaggio nello spirito indomito della F1, nei suoi giorni e nelle sue notti insonni alla ricerca di una miglioria, di un risultato, di un passo avanti: ne ripercorre l’età d’oro attraverso le testimonianze di piloti capaci di imprese memorabili. Niki Lauda, Jacky Ickx, Jackie Stewart, Gerhard Berger, Damon Hill sono le voci principali e al tempo stesso i testimoni di un’intera epoca in cui la sfida cavalleresca, la competizione, l’aggressività e l’ambizione erano risultato di una passione che non conosceva tregua. La stessa passione che nel film mettono in campo l’ingegner Forghieri e il suo team di meccanici per riportare in pista e preparare al meglio la FERRARI 312B, finendo per essere, alla pari dei piloti più titolati, i rappresentanti più degni della visione delle corse e della vita che aveva lui, il Drake, Enzo Ferrari.

L’amore del regista Andrea Marini per questa storia fa il resto, mixando sapientemente nel film velocità, rischio, bellezza e suono e rendendolo un’esperienza unica ed emozionante: perché in FERRARI 312B si vive la vita dei meccanici, quella dei progettisti e quella dei piloti, se ne condividono esaltazioni, momenti di scoraggiamento e di speranza. Tutto, che si sia vinto o si sia perso, in attesa della prossima volta.  FERRARI 312B è il tributo a un’auto che è al tempo stesso un’opera d’arte interamente costruita a mano e un prototipo lanciato dai suoi inventori a tutta velocità verso il futuro, il simbolo di una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il mondo della F1.

In alcuni cinema selezionati il film viene presentato in 4K per regalare al pubblico la più alta definizione oggi disponibile al cinema, con una risoluzione quattro volte superiore rispetto alle normali proiezioni digitali 2K, in cui oltre 8.6 milioni di pixel su schermo assicurano la riproduzione fedele di ogni singolo dettaglio. FERRARI 312B si avvale inoltre di EclairColor, la nuova tecnologia a colori digitali che consente la proiezione di immagini di qualità straordinaria. Ideata dal Gruppo Ymagis, azienda europea specializzata nelle tecnologie digitali per l’industria cinematografica, EclairColor garantisce immagini più brillanti e nitide con una maggiore profondità di campo, maggiore risoluzione e un più alto livello di dettaglio che permettono un maggior contrasto e una fedeltà superiore per meglio riflettere la fotografia come originariamente intesa dagli autori del film.

FERRARI 312B, prodotto da Tarpini Production, è distribuito al cinema da Nexo Digital con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, Tuttosport e Corriere dello Sport.

Una produzione TARPINI PRODUCTION
da un’idea di PAOLO TARPINI
regia ANDREA MARINI
fotografia EMANUELE ZARLENGA
montaggio DANILO TORRE
produzione esecutiva FRANCESCA BAIARDI
musiche originali PHILIP ABUSSI
fonico di presa diretta MIRKO FABBRI
prodotto da PAOLO TARPINI
post-produzione video FLAT PARIOLI
colorist ANDREA BARACCA
post-produzione audio MASSIMO MARIANI

#Ferrari312B

Mettete dei libri nei vostri cannoni. Perché, come, dove e con chi fondare una biblioteca multietnica in Gad

E’ proprio vero: una bella idea cammina con le proprie gambe.
Qualche settimana fa, Paolo Marcolini, presidente di Arci Ferrara, commentava l’imminente arrivo di un drappello di militari in Gad: “Al posto di 12 militari, mandateci 12 bibliotecari”. Sono passati pochi giorni e la Cgil di Ferrara rilancia. Natale Vitali, segretario di Cgil-Funzione Pubblica, rilascia un’intervista dicendo più o meno: prendiamo sul serio quella provocazione, trasformiamola in progetto concreto, promuovendo “un confronto largo e partecipato”.
Dunque, una biblioteca in Gad. Ma a far cosa? Non ci sta come i cavoli a merenda? Che c’entrano i libri con un quartiere dolente, impoverito, abbandonato, impaurito?
Qualcosa provavo già a dirla all’inizio dell’estate (anche su questo giornale), lanciando l’idea di costruire un centro culturale e biblioteca multietnica proprio nel cuore della Ferrara del disagio e del degrado. Certo, militari e bibliotecari fanno un mestiere affatto diverso, non sono, per così dire, figure interscambiabili. Questo lo sanno tutti, lo so io, lo sa l’Arci, lo sa la Cgil. Per capire il valore di questa proposta bisogna allargare lo sguardo. E’ proprio questo che chiedo, al nostro sindaco, alle associazione dei residenti e a tutti i ferraresi che abitano in Gad e vivono disagio, incertezza, frustrazione e rabbia sulla propria pelle.

Occorre partire da una domanda semplice semplice: quand’è che in un quartiere arrivano le forze dell’ordine, si moltiplicano vigili e poliziotti, telecamere e militari? Risposta altrettanto semplice: quando è troppo tardi. Quando un tranquillo quartiere residenziale è già diventato ‘periferia della periferia’: quando i negozi invece di aprire chiudono uno dopo l’altro, quando gli appartamenti si svalutano, quando si incomincia ad incontrare della brutta gente e di notte è meglio girare al largo. Quando la vita familiare, di vicinato, l’intero tessuto sociale ha già subito un vulnus che sembra irreparabile. Quando incominci a pensare che l’unica soluzione sarebbe scappare via da quel posto.
Ho visto anch’io le prime camionette arrivare al Grattacielo. La gente, nella maggioranza, applaude. Ma a che servirà blindarsi sempre di più? Chi ci restituirà la vita tranquilla di una volta?

Ecco, fondare un biblioteca multietnica proprio lì in mezzo – e dirò dopo che ovviamente una biblioteca non basta – vuol dire pensare che questo processo non sia irreversibile, e che sia invece possibile (oltre che doveroso) ri-costruire quel tessuto urbano spezzato, ri-allacciare legami sociali ‘normali’ tra abitanti e transitanti, ri-dare vita a un quartiere che una volta era bello come un ‘giardino’.
In passato, per conto di un comune del bolognese, mi è capitato di pensare e organizzare insieme a una collega la nascita di una nuova biblioteca pubblica. Fondare una biblioteca ex novo è una missione complessa, ma affascinante. Occorre un grande lavoro sui repertori e i siti specializzati (ce ne sono in Italia e in Europa), serve il confronto con altre realtà che già hanno realizzato centri di documentazione e biblioteche inter-etniche, ma la cosa di gran lunga più importante – ha ragione la Cgil – è il confronto aperto e l’apporto di chi abita, frequenta e opera in quel territorio. Partire cioè dai bisogni informativi, culturali e sociali delle persone e costruire una struttura polifunzionale capace di dare risposte a quei bisogni.
Occorre intenderci. Quando parlo di una biblioteca e mediateca multiculturale in zona Gad non penso a una realtà a uso e consumo esclusivo degli stranieri, un bel ghetto per i nuovi arrivati, ma a una piazza informativa e formativa, al servizio di tutti gli abitanti del quartiere e in generale della città. Un luogo dove ci sia spazio per pensionati e studenti, bambini e adulti. Dove si possano leggere i giornali, navigare in internet, studiare, leggere un libro, guardare un film, fare domande e ottenere risposte per trovare il giusto ufficio comunale o sanitario a cui rivolgersi.
Gli stranieri a Ferrara, i nuovi venuti, rappresentano quasi il 10% della popolazione residente. Tutte le biblioteche di quartiere dovrebbero quindi avere almeno una sezione multietnica. In particolare, la nuova biblioteca del Gad dovrebbe avere un’attenzione speciale alle decine di lingue, culture, tradizioni presenti nella nostra città.
Ecco allora l’importanza dell’ascolto e del confronto, già nella fase di costruzione di questa esperienza. Le Associazioni degli abitanti, come le Comunità Straniere. Gli operatori del Centro di Mediazione Sociale del Comune (che ha sede e organizza attività proprio al Grattacielo) e le decine di realtà, sindacati, cooperative sociali, associazioni di volontariato, che aderiscono alla rete Ferrara che Accoglie e sono direttamente impegnate nel campo dell’accoglienza, dell’integrazione e della difesa dei diritti. Una biblioteca al Grattacielo non può non nascere che da un grande progetto collettivo. E non potrà vivere se non parlando una pluralità di voci e di lingue. Non riesco a enumerarle tutte, ma voglio citare le due ultime nate: la coraggiosa Webradiogiardino e la Pappamobile, la cucina popolare itinerante che nei prossimi mesi farà sosta nei giardini del Grattacielo.
Dentro, a fianco, attorno alla biblioteca multietnica del Gad dovranno trovare casa una pluralità di servizi. Si dovrà continuare a insegnare l’italiano ai ragazzi nuovi arrivati e ci dovrà essere lo spazio per le riunioni delle associazioni e una sala per gli eventi culturali ed artistici. Uno sportello cup, un terminale del Centro per l’Impiego, le informazioni di Area Giovani…
Potrei continuare a mettere in fila le tante energie da coinvolgere in un progetto – culturale e sociale – così importante e innovativo. Pensiamo solo a cosa potrebbe fare lo sport (Spal in testa), la musica o il teatro, dove operano tante scuole, gruppi, associazioni.
Un altro elemento, complementare ma necessario, è lo sforzo che occorre mettere in campo per la rinascita commerciale del Gad. Recentemente l’assessore Modonesi ha lanciato la proposta di favorire le attività che vogliano aprire il proprio spazio nel quartiere attraverso un contributo pubblico sui canoni delle locazioni. E’ molto tardi, magari è troppo poco, ma mi sembra una strada da battere. E con più decisione. Occorre individuare le tante botteghe chiuse. I tanti locali sfitti e inutilizzati, e favorire l’insediamento di realtà, sia commerciali sia no-profit: dal calzolaio al barbiere, dalla merceria al biciclaio, da una coop culturale, a una start up di giovani intraprendenti, a una scuola di lingua o di musica.
Voglio però chiudere sul concreto. Su quali passi sarebbe necessario fare, anche da parte del Comune di Ferrara, per innescare questo processo virtuoso. Per non rubare altro spazio lo farò per punti. Ad altri, primi fra tutti i tanti bravi bibliotecari e operatori culturali che a Ferrara lavorano, l’invito ad approfondirli e arricchirli.

  1. Prima di tutto occorre organizzare, all’interno dei programmi regionali, un corso professionale per bibliotecari e documentalisti, con particolare riferimento ai temi dell’intercultura. Penso a un corso di alcune centinaia di ore, rivolto a una ventina di giovani, italiani e stranieri. Alcune lezioni dovrebbero essere aperte e servire da aggiornamento professionale per i bibliotecari dell’Ariostea, della Biblioteca Bassani e Rodari e delle altre biblioteche decentrate della città.
  2. Individuare in Gad una struttura adatta ad accogliere il centro bibliotecario e le sue molteplici attività. A mio modesto parere potrebbe essere proprio la sala polivalente al piano terra del Grattacielo, ma esistono nel quartiere anche altri complessi inutilizzati e sfitti, ex capannoni industriali eccetera. E provvedere ad un adeguato restauro a norma di legge.
  3. Mettere in conto un cospicuo investimento in documenti, arredi e attrezzature a carico del bilancio comunale, valutando anche il possibile utilizzo del finanziamento per le periferie urbane dedicato al Grattacielo recentemente assegnato a Ferrara.
  4. Chi non ha lavorato in biblioteca non conosce cosa sia lo scarto bibliotecario. Le biblioteche pubbliche (a Ferrara tutte le Comunali, compresa l’Ariostea, che pure ha anche un precipuo compito di conservazione) hanno il compito di scartare periodicamente i documenti posseduti in più copie, invecchiati o usurati per far posto a nuovi documenti. E’ un’operazione ‘dolorosa’ (per bibliotecari e bibliofili), ma necessaria e che può offrire un contributo – un patrimonio assolutamente gratuito – per una biblioteca nascente. Pensate a un appello rivolto, anche solo alle biblioteche pubbliche presenti in Emilia Romagna. Arriverebbero migliaia di libri e documenti in genere. Dopo un’attenta selezione, parte di questi potrebbero trovare spazio nella nuova biblioteca del Gad. Ovviamente lo scarto bibliotecario è pratica corrente in tutte le biblioteche del mondo. Lo stesso appello, instaurando opportune convenzioni e gemellaggi, si potrebbe rivolgere alle biblioteche di altri paesi e di altre lingue (penso soprattutto all’Inghilterra e alla Francia). La cooperazione bibliotecaria è una pratica consolidata e sono certo che non poche biblioteche risponderebbero positivamente. L’invito a contribuire a un progetto di alta valenza culturale e sociale potrebbe essere esteso alle case editrici (italiane e straniere) chiedendo di inviare in dono alcuni libri alla biblioteca interetnica.
  5. Questo progetto potrebbe essere oggetto di una grande campagna di crowdfunding sociale. E oltre alle piccole donazioni dei privati cittadini ci si potrebbe rivolgere anche ad aziende, cooperative e fondazioni proponendo loro di diventarne sponsor e sostenitori.

Qui l’elenco potrebbe continuare. Le idee per far nascere e per sostenere questa iniziativa potrebbero essere davvero tante.
A Ferrara esistono competenze, intelligenze, passioni da mettere in campo. Serve però alzare lo sguardo e scommettere sul presente e sul futuro. I cittadini residenti, i primi protagonisti di questo processo, dovranno metterci buona volontà. Tutti noi, impegno e fantasia. E l’Amministrazione Comunale una autentica volontà politica.

Indovina cosa: Il cacciatore di dettagli

Da Gallerie Estensi

Pinacoteca Nazionale di Ferrara
08 ottobre 2017

In occasione della Giornata nazionale delle famiglie al Museo, le famiglie saranno coinvolte in una divertente “caccia al dettaglio”, tra indovinelli, rebus, piccoli enigmi da risolvere, per imparare sempre qualcosa di nuovo sulla Pinacoteca e le sue collezioni.
A ciascuno dei partecipanti verrà rilasciata una pergamena-diploma di “Cercatore di dettagli”.

Destinatari
Famiglie

Inizio attività
ore 16.00; ore 17.00

Dove
Pinacoteca Nazionale
Corso Ercole I d’Este 21
44100 Ferrara

Modalità di pagamento
Le attività per le famiglie sono gratuite.

E’ comunque necessario acquistare il biglietto di ingresso alla Pinacoteca Nazionale: 6 euro; 3 euro (biglietto ridotto).
Ingresso gratuito sino a 18 anni.

Informazioni ed eventuali prenotazioni
0532205844
rita.cassani@beniculturali.it

http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/

“Street workout” per la prima volta a Ferrara, ad inaugurare il nuovissimo centro yoga e movimento MOAT, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e Assessorato allo Sport

Da MOAT Yoga e Movimento

E’ ufficiale, Sabato 7 ottobre dalle 10.30 alle 13.00 circa, il nuovo centro appena aperto a Ferrara, inaugura la prima stagione sportiva con un’evento emozionante e che unisce l’amore per l’attività fisica a quello per la cultura e la salvaguardia del patrimonio artistico della nostra città e della nostra nazione. Ginnastica con cuffie wireless immersi nella bellezza di Ferrara.
Beatrice, Daria, Nicola , Rossana e tutto lo staff vi invitano a sperimentare questo nuovo modo di tenersi in forma e fare movimento, (MOAT 😉 che prevede esercizi da svolgere con le cuffie nelle orecchie. Gli istruttori danno le indicazioni con un microfono e la voce arriva in cuffia, insieme alla musica.
In questa edizione ci sarà anche una guida turistica che nelle parti camminate tra una minilezione e l’altra, itineranti, darà indicazioni, curiosità e notizie storiche sui più bei monumenti della nostra bellissima città. Un aiuto prezioso viene dato dal Responsabile Ufficio ricerche storiche del Comune di Ferrara , Dott.Francesco Scafuri che con il materiale raccolto nei suoi bellissimi libri , ci ha regalato notizie preziose per aumentare le nostre conoscenze storiche di Ferrara.

Con l’allenamento di strada quindi, marciapiedi, panchine e scalinate diventano attrezzi per mantenersi in forma. Ginnastiche dolci come yoga, pilates, ginnastica posturale e anche fitness musicali come Jazzercise e Zumba saranno i protagonisti della mattinata di fitness e cultura promossa dal centro MOAT
Un bellissimo percorso che parte dalla sede di MOAT – Yoga e movimento in Via Putinati 161/B dove dalle ore 9.00 alle ore 10.00 di Sabato 7 Ottobre, verranno distribuite le cuffie ai partecipanti ( previa iscrizione e ritiro di un documento di identità personale)
Nota: In caso di maltempo forte, l’evento verrà rimandato al giorno dopo Domenica 8 Ottobre stessa ora
Alle ore 10.15 il gruppo si avvierà dal centro MOAT passando dal ponte in Viale Volano al sottomura, verso Porta Paola da dove inizia il percorso ufficiale con un Risveglio muscolare fatto di movimenti dolci e allungamenti.
Si riparte passando da Porta Reno e arrivando a Piazza Trento Trieste. Qui ci sarà una prima stazione con minilezione di 15-20 minuti. Il ritmo e la musica saranno i protagonisti con Jazzercise e Zumba a portare gioia nell’allenamento e anche un po’ di sudore… 😉
Si prosegue in Corso Martiri con alternanza della guida turistica al microfono e secondo stop in Piazza Savonarola / area Castello Estense.
Mini lezione di Yoga tutta in piedi per allungare, rafforzare la muscolatura e riallineare la postura. Il respiro diventa il protagonista e la consapevolezza del movimento viene migliorata.
Passando davanti al nostro meraviglioso Teatro Comunale in restauro, si prosegue verso Corso Ercole I D’Este con le relative notizie storiche e curiosità, si arriva a Parco Massari senza dimenticare Palazzo Dei Diamanti, preziosa location artistica e sede culturale della nostra città.
A Parco Massari, vicino agli splendidi cedri ormai considerati i nostri “bis-bis-nonni” , meravigliosi esseri puri che donano bellezza e purificano l’aria, faremo l’ultima sosta con minilezione di Pilates e ginnastica posturale. ( terreno permettendo, dipenderà dall’umidità poichè questa sosta prevede il lavoro a terra. Gli istruttori si riservano di modificare il programma in base alle condizioni atmosferiche e del terreno) Potrebbe servire un materassino o semplicemente si userà l’erba del prato.
Da parco Massari si riprende la camminata guidata verso Piazza Ariostea e poi da Corso Porta Mare si raggiunge il sottomura e si cammina fino al ponte di San Giorgio, Viale Volano e si attraversa il ponticello che arriva su Via del Melograno e da lì a sinistra l’accesso diretto al parcheggio privato del centro MOAT.
Riconsegna delle cuffie agli organizzatori e dei documenti ai partecipanti e poi…festaaaaa.
All’arrivo infatti tutti i partecipanti all’evento verranno accolti da un rinfresco rifocillante e reidratante.
Lo staff di MOAT festeggia con i proprio soci e tutti i partecipanti allo Street workout l’apertura del centro e la prima stagione di attività in via di svolgimento e tutta da creare e vi aspetta per la prossima edizione di Street workout con nuove sorprese.
Costo dell’evento: 15 euro – I primi 50 iscritti ricevono la maglia dell’evento in omaggio.
Per iscrizioni
Info: 335.5417612 Ross – 338.7172028 Daria – 338.1410996 Bea – 333.4969479 Nicola

Elena come tessitrice nell’Iliade e nell’Odissea

Da Ufficio stampa

Dipartimento di Studi Umanistici
Via Paradiso, 12, Ferrara

Nell’ambito del Dottorato in Scienze Umane e dei corsi (LT 10-11, LT 10 e LM 14) di Lingua e Letteratura greca e Filologia classica, Lunedì 9 Ottobre 2017, ore 10.30, presso la Biblioteca Ariostea, Sala Agnelli, LOWELL EDMUNDS (Rutgers University, New Jersey ) terrà una lezione dal titolo “Elena come tessitrice nell’Iliade e nell’Odissea.”
Introduce Angela Maria Andrisano

Docenti, studenti, dottorandi sono invitati.

Zuccherando il caffè col sale

Da Paolo Giardini

È una prassi: quando Hera risponde ai giornali su questioni sollevate da cittadini imbufaliti non
manca di ripetere nel sermoncino che “d’intesa con l’Amministrazione Comunale, abbiamo
ritenuto necessario bla bla bla … ”. Facendo capire di non essere responsabile diretta di quanto
avviene. E spianando così la strada anche alle classi sociali evolute alla ricettività di percezioni
soggettive.
Precisazione: come insegnatoci dall’Assessora alla Perspicacia, a Ferrara le percezioni soggettive
sono i mezzi cognitivi degli ingenui soggetti avversi all’Amministrazione. Poco importa che siano
frutto di automatismi insostituibili per valutare immediatamente se il caffè è zuccherato col sale.
Tornando ad Hera, nell’ultima spiegazione rilasciata ha usato ancora il temibile plurale: “abbiamo
ritenuto..”. È la prova indiziaria di un malvagio complotto, supportato da una base legale chiamata
“MISURAZIONE PUNTUALE della quantità di rifiuti conferito al servizio pubblico”. Decreto 20
Aprile 2017 del Ministero dell’Ambiente.
La trappola scatta applicando l’art. 6 – “Misurazione della quantità di rifiuto”, che contempla due
possibilità di misurazione: diretta o indiretta.
Quella diretta è previsto si faccia nell’ortodossia, pesando normalmente quanto si versa. Unico
rischio, le pesature taroccate, come dal salumiere. Ma raddoppiare i valori è sempre complicato.
Naturalmente qui nessuno si sogna di prenderla in considerazione.
Quella indiretta invece è nascosta nella dark room del pattumaio che dedurrà il corrispettivo del
peso dal volume conferito, rapportandolo ad un coefficiente medio di peso specifico (Kpeso)
ottenuto dalla densità media dei rifiuti. Qui i taroccatori possono sbizzarrirsi.
Fra varie opzioni, offre perfino validità alla rozza conta del numero di volte che un contenitore di
capienza fissa è mosso dall’utente. Ma, guarda caso, è proprio il sistema a calotta rifilato ai
ferraresi. Un bel gesto, che consente ad Hera di far soldi anche con l’aria nei rifiuti.
Mettiamo nella calotta un sacco riempito d’aria, e questo ci verrà addebitato per 30 litri moltiplicati
per il Kpeso ufficiale. Non occorre replicare l’esperimento per arricchire Hera, basta la normale aria
dei rifiuti non costipati e un K a lei “favorevole”. Se al K attribuiranno il valore del peso specifico del
ferro, quanti ferraresi se ne accorgeranno?
Diabolico, eh? Ma la diavoleria non si esaurisce qui. C’è un altro dettaglio very very dark: chi è
autorizzato dal Decreto 20 Aprile 2017 a scegliere fra modalità di pesatura così diverse?
Teniamoci stretti: i Comuni. Solo ed esclusivamente i Comuni! Cioè i cittadini. Non l’Hera.
Ovvio! I Comuni sono al servizio dei contribuenti, dell’interesse pubblico. Non dell’interesse di SpA
in regime di monopolio miranti al massimo profitto col minimissimo della spesa.
In altre parole, a Ferrara fin dall’inizio si è fatto il contrario di quanto prescritto. E il primo cittadino
si nasconde dietro Hera, dandole il permesso di decidere e parlare non solo a nome suo con quel
plurale alieno (..abbiamo ritenuto..) ma su un piano paritetico (.. d’intesa con l’Amministrazione
Comunale..).
È un peccato veniale? Ma sì, perbacco! Perché il sindaco è un virtuoso, un paladino della legalità.
Ha amici di partito in Parlamento e al Governo. Gli basta una telefonata per avvertire che nell’art. 1
del Decreto manca qualcosa. Dopo “Comuni” bisogna aggiungere “e Gestori”. Subito! Come si fa a
dimenticarsi di Hera e le sue infinite benemerenze?
E in questa landa felice tutto ritornerà meravigliosamente sotto la copertura del feticcio delle leggi.

Paolo Giardini

Diverse sfumature di matita a Internazionale 2017

Ho sempre seguito Guy Delisle e se la maggior parte delle persone era lì per Zerocalcare (pseudonimo di Michele Rech) io ero lì per Guy. Lo seguo dal ‘Diario di un cattivo papà’, attraverso ‘Cronache Birmane’ fino all’ultimo ‘Fuggire’, presentato proprio sabato pomeriggio a Internazionale 2017 nel corso di ‘Matite appuntite’. Il confronto è stato comunque eccezionale, oltre che a tratti molto divertente, sia per la romanità di Zerocalcare sia per lo humour delicato del canadese: due personalità contrapposte con linguaggi diversi, ma con un tratto comune, quello di raccontare tramite la graphic novel.
A moderare il giornalista di Rai Radio1 Giorgio Zanchini, che ricorda subito come l’Italia sia il terzo mercato mondiale del fumetto. Un mondo difficile da definire, le definizioni non si contano più. La graphic novel viene infatti spiegata come “fumetto di realtà”, “reportage a fumetti”, “attualità politica e giornalistica raccontata attraverso le strisce”. Quello che è certo è che anche il lettore comune oggi vi si avvicina sempre di più. In sostanza si tratta di una forma diversa di raccontare una realtà che solitamente viene narrata da inviati sul campo. Si passa da una dimensione soggettiva iniziale a un campo con un più ampio spettro sociale e sociologico che sconfina quasi nel giornalismo. Anche se nessuno dei due artisti si definisce giornalista.

Zerocalcare spiega che nei lavori dedicati alla causa curda (‘Kobane Calling’), ha voluto mantenere il linguaggio precedente perché voleva che restasse riconoscibile dai lettori abituali e che non escludesse. Una continuità di linguaggio in un cambiamento per sostenere una causa, quella curda, con un confronto continuo anche con altri con la stessa comunità curda per la delicatezza delle dinamiche, dell’informazione e della documentazione da reperir e utilizzare. Guy ammette di costeggiare il mondo del reportage a fumetti, ma non si tratta di giornalismo, è qualcosa di diverso. Lui accompagna quasi sempre la moglie che lavora per Medici senza Frontiere, nella sua opera artistica mescola l’aspetto giornalistico, la vita quotidiana, come se scrivesse una grande cartolina per spiegare alla famiglia quello che sta vivendo o ha vissuto. Il ruolo pedagogico è uno dei nodi di questa scrittura, che peraltro deve essere abile nel creare didascalie chiare e sintetiche senza essere noiosi. Il difficile testa fornire informazioni di cui il lettore ha bisogno senza fargli venire la voglia di voltare pagina (Zerocalcare peraltro vi ha ovviato inserendo pagine grigie dove invita il lettore a saltare quelle informazioni se già le conosce…).

C’è un ritmo da seguire e grandi spiegazioni possono appesantire. Guy prende note durante il viaggio e raccoglie molte informazioni. Al rientro si mette a leggere, fa la scelta di tutto quello che ha raccolto e cerca allora di spiegare con il suo tratto semplice e divertente quello che conosce, senza annoiare. Serve sempre una grande onestà nel racconto. Ma come ci si prepara a questo? Guy per ‘Fuggire’ è partito da un articolo di ‘Libération’ sulla storia di Cristophe André, una di quelle persone che va in giro per il mondo ad aiutare gli altri, che, durante una delle sue missioni per Msf, viene rapita dalle stesse persone che voleva aiutare. Alla lettura e ai primi scambi fra Guy e Cristophe sono seguiti molti incontri di persona. Una storia che è diventata amicizia. Non è certo facile narrare a fumetto una storia traumatizzante di chi è stato sequestrato per 115 giorni. Ma André ha raccontato tutto. Con una calma quasi surreale. Con oggettività. Quello che serviva a Guy, per molti tratti caratterialmente simile. La ricezione di questo tipo di racconto da parte della stampa, confessa Guy, non è sempre positiva. I giornalisti spesso vi danno poco risalto, considerato che non considerano i fumetti così seri da meritare una critica. Chi racconta è, infatti, (co)lui che viaggia, un non esperto che vede come un narratore, uno scrittore di viaggio. Se però Guy ha sempre uno sguardo neutrale (per esempio fa mantenere ad André una grande pacatezza, un’assoluta neutralità rispetto a temi complessi), Zerocalcare no. Michele è di parte, ha sposato la causa curda che studia da sempre e confessa il suo “senso di nausea” di fronte a come la televisione italiana racconta la politica estera. C’è una grande distanza dalla realtà. Ma se lui se n’è reso conto grazie alla sua approfondita conoscenza della questione curda, a cosa mai si dà credito sentendo cose che non si conoscono? Che dubbio…

Per i disegni degli sfondi, infine, chi usa la fotografia (Zerocalcare, non abile, dice, a disegnare i panorami), chi si basa solo sulla sua memoria (Guy), partendo dalle note di viaggio e dai ricordi. In ‘Fuggire’, notte e giorno hanno poi un’unica variazione cromatica, il nero e il blu, perché l’ostaggio era sempre in penombra. Il ruolo lo gioca il disegno più che il colore. Guy racconta il vissuto, il quotidiano, non si sente una particolare responsabilità. È il suo racconto. Sempre. Diversi ma vicini, due artisti che parlano un linguaggio adatto a tutti. Da seguire o da iniziare a conoscere per chi ancora non li avesse scoperti.

LA CITTA’ DELLA CONOSCENZA
Festeggiare chi studia si potrebbe fare

Mi piacciono le feste e i festival luoghi d’incontro, d’ascolto, di dialogo e di comunità. Una società che celebra e festeggia è viva, non ha paura e soprattutto è attenta, intelligente, con la mente sveglia.
Poi non è detto che uno debba condividere tutto ciò che è festa e tutto ciò che è festival, ma incontrarsi intorno a qualcosa o ad un’idea non fa mai male, perché non si ha paura dell’aria, della luce, del mettersi in pubblico. Lo stare collettivo, il ragionare collettivo è sempre un bell’esercizio dei cervelli.
La cosa che non capisco è perché le feste e i festival si fanno sempre sugli oggetti e mai sui soggetti.
C’è la festa della birra, quella della zucca, il festival della canzone come il festival della filosofia e della letteratura, ma non c’è il festival dell’uomo o della donna, dei bambini o dei nonni.
Non usa celebrare le persone, il loro fare e il loro agire. Eppure sarebbe bello, e ne avremmo un enorme bisogno, fare il festival degli onesti, il festival dei giusti. Festeggiare chi rende onorevole la nostra società, chi ci aiuta a sentirci orgogliosi di appartenere alla nostra comunità.
Tra chi accresce il valore della nostra città ci sono soprattutto le persone che sono impegnate nello studio e nella cultura, le persone impegnate ad apprendere, i grandi come i piccoli. Sono le risorse umane preziose per il presente e il futuro della nostra comunità.
Da tempo da queste pagine proponiamo di festeggiare l’apprendimento e chi apprende. A noi sembra una cosa importante, e la nostra non è neppure un’idea del tutto originale, perché proprio da queste pagine abbiamo più volte raccontato come i learning festival, i festival dell’apprendimento, appunto, siano diffusi in diverse parti dell’Europa e del mondo.
Ma si sa che nessuno è profeta in patria, pertanto non si è mai andati oltre gli apprezzamenti di un qualche esponente dell’amministrazione cittadina.
Potremmo dire che siamo preoccupati per lo scarso interesse verso i temi della scuola, dell’apprendimento e della formazione che la nostra città e la sua amministrazione manifestano. Spiace questo fiato corto della propria città sui temi dell’istruzione dei suoi giovani, che meriterebbero da parte di tutti maggiore attenzione.
Soprattutto spiace scoprire che da altre parti invece si danno da fare. È il caso di Macerata che dal 25 settembre al 3 ottobre, ha dato il via alla seconda edizione del Macerata School Festival, la festa delle scuole e per le scuole.
Il Macerata School Festival nasce dalla sinergia tra Comune, Università di Macerata, Istituti Comprensivi cittadini, Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo e Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca”.
Nasce dalla necessità di mettere la scuola al centro del dibattito pubblico cittadino. È occasione per le scuole di presentare alla cittadinanza le proprie eccellenze culturali, per i ragazzi e le ragazze di partecipar a laboratori didattici, letture pubbliche e lezioni aperte, per gli insegnanti di avvalersi di opportunità di formazione, per la città di riflettere sulla scuola come responsabilità collettiva.
Il Macerata School Festival è un modo per fare festa alla riapertura dell’anno scolastico e riportare la scuola al centro della città. Perché la scuola è di tutti e per tutti. Ogni anno un tema: dopo l’edizione del 2016, che ha registrato quattromila presenze, dedicata al pensiero e all’opera di Mario Lodi, quest’anno si affronterà la tematica degli spazi della scuola, con particolare attenzione alla ricostruzione dopo il sisma.
Una grande distrazione, una grande dimenticanza in tema di scuola quella della nostra città.
Allora torno a riproporre quello che scrissi qui più di tre anni fa.
Penso che se la nostra città avesse una struttura permanente tipo “Forum per l’apprendimento” potrebbe lavorare per organizzare durante l’anno il suo festival dell’apprendimento, coinvolgendo l’università, le scuole, le imprese, il volontariato, le istituzioni e le associazioni culturali. Penso che se ci fosse un progetto condiviso, si potrebbe motivare e finalizzare il lavoro degli studenti e degli insegnanti, dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori, alla formazione professionale, alla formazione degli adulti, all’università per presentare alla città la ricchezza delle loro proposte, per realizzare open day e giornate della didattica nell’ambito del festival dell’apprendimento, perché intorno alle loro fatiche ci sia la riconoscenza, l’affetto e la solidarietà di tutta la cittadinanza.
Sarebbe riconoscere concretamente e pubblicamente quanto la città considera importante il lavoro, l’intelligenza e la fatica quotidiana delle sue bambine e dei suoi bambini, delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, degli adulti che si dedicano a loro attraverso l’insegnamento e che li accompagnano negli studi. Una città che si stringe attorno a chi si impegna nell’arricchire se stesso di saperi e di competenze a vantaggio di tutta la comunità.

INTERNAZIONALE
Dalla Brexit a Donald Trump: ecco a voi il sovranismo

Non è un insulto, né un sinonimo di autarchia o peggio di xenofobia. E’ un termine alla moda, tanto abusato nella nostra attualità, quanto poco chiaro. ‘Sovranismo’, ecco la parola incriminata, è anche il titolo dell’incontro tenutosi sabato 30 settembre al dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, durante il Festival di Internazionale a Ferrara.
L’incontro, presieduto dal giurista di Unife Alessandro Somma, ha permesso di analizzare il concetto che ci rende possibile la categorizzazione dei più recenti fatti politici e sociali, dalla inaspettata Brexit alla sorprendente vittoria di Donald Trump, nonostante in entrambi i casi tutti i media fossero dichiaratamente schierati.

Per comprendere il significato di un termine come sovranismo, è necessario non solo avere un retroterra che comprenda nozioni specifiche su cosa siano lo Stato, la sovranità popolare, le organizzazioni diverse da quella statuale, ma anche tenere presente la particolare situazione economica in cui versiamo. Una situazione che deriva da precise ideologie – altro termine estremamente ambiguo! – che governano ancora oggi il mondo occidentale, “in particolare il neoliberalismo”, con le sue innegabili conquiste e contraddizioni. E’ forse la globalizzazione quella più evidente: la libera circolazione dei capitali, ma allo stesso tempo la forte compressione delle libertà politiche, con una trasmigrazione verso “la post-politica – o post-democrazia, o ancora post-sovranismo – della nostra epoca”, chiamata non a caso dalla sociologia post-modernità.

Se Reagan e la Thatcher furono coloro che diedero avvio a tutto questo, oggi Trump e la May stanno percorrendo la strada del dietrofront. Sì, ma verso dove? La risposta è nelle notizie che tutti i giorni ci arrivano da ogni parte del mondo: vi è un bisogno diffuso di “porre fine alla attuale spoliticizzazione e democrazia solo formale”, in altre parole c’è bisogno di tornare a fare politica nel senso aristotelico del termine, come è nella nostra natura. “Lo scollamento tra Stato e nazione sta accentuandosi in maniera irreversibile”, ma questo non vuol dire che si debba tornare indietro annullando tutto ciò che è avvenuto a partire dal secolo scorso – sarebbe una posizione antistorica e anacronistica. Non sappiamo “quanto il capitalismo, responsabile dell’abbassamento dei salari e dell’aumento della pressione fiscale su chi è più debole nei nostri Paesi, sarà ancora il protagonista della nostra società”, ma ciò che sicuramente può essere fatto per contenere i suoi danni sul benessere della cittadinanza è “democratizzarlo”, attraverso politiche che favoriscano la piena occupazione e quella che un tempo era la giustizia sociale.

E così una nuova politica, una vera democrazia, renderanno impossibili le imposizioni più o meno vere di chi grida “ce lo chiede l’Europa!”

Fabbri (LN): “Azzerati Carife, anche la beffa del fondo interbancario. Discriminazione vergognosa”

Da Lega Nord Emilia Romagna

“Verso i risparmiatori traditi dal crac Carife è in atto un accanimento, che si manifesta anche con un’autentica beffa come questa…”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta la notizia del nuovo intervento da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi a favore delle casse di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato. “Il Fondo apre ancora il salvadanaio e ricapitalizza questi tre istituti – dichiara il consigliere – , per ottimizzare la cessione a un’altra banca, tra l’altro controllata da un gruppo straniero. Al di là di questa ultima operazione,  è allucinante come si tratti dello stesso Fondo che poteva intervenire in Carife per evitare la disintegrazione dei risparmi dei ferraresi. Invece sappiamo come è andata: l’Unione Europea negò l’intervento parlando di aiuti di Stato e il Governo non fece nulla per opporsi a questo divieto. A rimetterci è stato chi credeva che i propri soldi fossero al sicuro”.
Fabbri ribadisce la propria posizione in prima linea al fianco degli azzerati Carife, “beffati ancora una volta. Noi continuiamo con la nostra battaglia, che ha già portato a risultati concreti come il risarcimento dell’ottanta per cento in favore degli obbligazionisti. Ma il Governo e la Regione si attivino subito per superare questa vergognosa disparità di trattamento. Gli azzerati Carife non meritano altre beffe”.

Calendario scolastico. L’assessore Patrizio Bianchi: “Nessuna decisione ancora presa, posizione genitori e insegnanti importante e attesa. Ne parleremo in Conferenza regionale sistema formativo”

Da Ufficio stampa

Bologna – “Nessuna decisione è stata ancora presa e su un tema come il calendario scolastico la posizione di famiglie, genitori e insegnanti è ovviamente importante e attesa”.
Così l’assessore regionale alla Scuola, Patrizio Bianchi, sul tema che viene riproposto oggi da alcune testate giornalistiche.
“Come già detto- continua l’assessore- ne parleremo a novembre nella Conferenza regionale del sistema formativo, dove sono rappresentati tutti i soggetti interessati”.

Riduzione del rischio sismico. Dalla Regione 5,1 milioni per scuole e municipi e oltre 1 milione di euro per studi sui comportamenti sismici dei terreni in altri 66 Comuni

Da Ufficio stampa

Bologna – Al via finanziamenti per la sicurezza di 9 edifici strategici,in particolare di scuole e municipi, e per nuovi studi di micro zonazione in 66 comuni dell’Emilia-Romagna.
Si sono chiusi i due bandi 2017 che finanziano con 5,1 milioni di euro le opere per la riduzione del rischio sismico di importanti edifici pubblici e con oltre milione di euro gli studi di microzonazione cioè – come spiegano i tecnici – la suddivisione dettagliata del territorio “in base al comportamento dei terreni durante un evento sismico e ai possibili effetti indotti dallo scuotimento”.
“Con queste risorse si continua un impegno fondamentale assunto dalla Regione con la comunità emiliano-romagnola: quello per la sicurezza degli edifici, in particolare gli immobili pubblici che assumono una rilevanza fondamentale anche in caso di calamità come appunto le scuole e i palazzi comunali- sottolinea l’assessore regionale a Difesa del suolo, Paola Gazzolo”.
I finanziamenti sono resi disponibili dal Piano nazionale settennale per la riduzione del rischio sismico e si aggiungono agli oltre 45 milioni di cui l’Emilia-Romagna ha già beneficiato a partire dal 2010.
“Al pacchetto di interventi strutturali, si affiancano i nuovi studi di microzonazione con l’obiettivo di completarli in tutti i comuni emiliano-romagnoli: sono già stati realizzati o sono in corso nei territori con livelli di rischio sismico più elevati, ora rivolgiamo l’impegno a quelli con pericolosità più bassa anche grazie ad uno specifico finanziamento di 300 mila euro messo direttamente a disposizione dalla Regione con il proprio bilancio”, conclude Gazzolo. “Si tratta di vere e proprie carte d’identità del suolo, fondamentali per approfondirne la conoscenza assicurando una programmazione urbanistica responsabile e sicura”.
I progetti
Sono 9 i Comuni in cui vengono finanziati i lavori per la sicurezza sismica: 5 in provincia di Forlì-Cesena, 2 a Rimini, 1 a Reggio Emilia e 1 a Parma.
A Forlì-Cesena, 575 mila euro serviranno per il miglioramento sismico della scuola elementare De Amicis a Gatteo; 685 mila euro per il miglioramento sismico dell’edificio comunale di Rocca San Casciano; 426 mila euro per il rafforzamento locale del municipio di Mercato Saraceno; 280 mila euro per il miglioramento sismico della palestra utilizzata dalle scuole elementari e medie di Civitella di Romagna e 463 mila euro per il miglioramento sismico del palazzo municipale di Cesenatico.
A Reggio Emilia, 1,3 milioni di euro sono destinati al miglioramento sismico della palestra comunale di Carpineti.
A Parma, 347 mila euro consentiranno il miglioramento sismico del municipio di Calestano.
A Rimini, 263 mila euro serviranno al miglioramento sismico della scuola elementare di San Clemente e 836 mila euro per interventi di rafforzamento locale del municipio di Cattolica.
Per la microzonazione sismica, nel piacentino risultano beneficiari dei finanziamenti i comuni di Alseno, Besenzone, Castel S. Giovanni, Gazzola, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Pecorara, Pecorara, Podenzano, Ponte dell’Olio, Pontenure, Rivergaro e Villanova sull’Arda; nel parmense Albareto, Calestano, Felino, Montechiarugolo, Parma, Polesine Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, S. Secondo Parmense, Terenzo, Torrile, Traversetolo, Sissa Trecasali e Unione Comuni Valli Taro e Ceno (Bedonia, Bore, Borgo Val di Taro, Tornolo); nel reggiano Baiso, Cadelbosco di Sopra, Casina e Unione dei Comuni Val d’Enza (Bibbiano, Cavriago, Canossa, Montecchio Emilia, San Polo d’Enza); nel modenese Lama Mocogno, Maranello, Mirandola, Pavullo nel Frignano; nel bolognese Casalecchio di Reno, Malalbergo, San Giovanni in Persiceto, Unione di Comuni Savena-Idice (Loiano, Monghidoro, Ozzano, Pianoro) e Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese (Castel D’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto, Vergato); nel ferrarese Voghiera e Tresigallo e l’Unione di Comuni Terre e Fiumi (Berra, Copparo, Formignana, Jolanda di Savoia e Ro); nel forlivese-cesenate Longiano, Montiano, Sarsina e Gambettola.

Partiti i corsi musicali del Circolo Frescobaldi di Ferrara

Da Circolo culturale Amici della musica Girolamo Frescobaldi

FERRARA – Si sono aperte il 2 ottobre scorso le lezioni alla Scuola di Musica del Circolo Frescobaldi; le lezioni si svolgono presso la sede sociale di Via Foro Boario 87, Ferrara.
“Stiamo inserendo quest’anno delle novità nei nostri corsi di musica – ha detto il presidente del sodalizio, Antonio Proietti Di Valerio – con lo scopo di rafforzare il rapporto fra i soci tradizionali del nostro Circolo, gli insegnanti e i giovani allievi, anche loro soci a tutti gli effetti. Aggiungo che è un nostro programma, quest’anno, quello di intensificare non solo i momenti didattici, ma anche i saggi degli allievi, per dare loro la possibilità e anche l’emozione del confronto con il pubblico”.
Questi sono i docenti e i corsi del Circolo Frescobaldi: Nadia Fanzaga (pianoforte); Gianluigi Cavallari (violino); Laura Trapani (flauto); Sonia Pamini (chitarra classica); Luca Longhini (chitarra rock); Claudio Miotto (clarinetto e sax); Adriano Brunelli (basso elettrico); Alessandra Alberti e Stefano Sardi (canto moderno); Valentina Migliozzi (violoncello).
I corsi si svolgono il pomeriggio e sono aperti a tutti, senza limiti di età. Info: 349.7431753 e admfrescobaldi@gmail.com