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Mese: Ottobre 2017

Consumi: successo mortadella 100% italiana a Milano #stocoicontadini

Da Ufficio stampa

È andata a ruba la mortadella fatta tutta con carne italiana al Villaggio Coldiretti organizzato a Milano, attorno al Castello Sforzesco, nei tre giorni del fine settimana. Ne dà notizia Coldiretti Emilia Romagna sottolineando che nella più grande fattoria mai realizzata nel centro storico di una città, sono stati distribuiti oltre 25 mila panini con il terzo salume più venduto in Italia dopo il prosciutto cotto e crudo.
La mortadella portata a Milano è stata fornita dall’azienda bolognese Felsineo Spa ed è stata realizzata – informa Coldiretti regionale – tutta con tagli pregiati di maiale italiano, in linea con la rassegna #Stocoicontadini realizzata da Coldiretti, che ha portato nel capoluogo 400 stand enogastronomici su 7 ettari, con specialità 100 per cento made in Italy, tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, nuova tecnologie e workshop.
Il Villaggio è stato visitato – comunica Coldiretti – da 700 mila persone che hanno avuto modo di degustare, apprendere, giocare e divertirsi insieme ad agricoltori provenienti da tutte le parti d’Italia. La mortadella di Felsineo è stata protagonista nel Villaggio Coldiretti conquistando il palato dei visitatori per la sua versatilità nell’essere usata sia all’interno di un pasto completo, sia nel tipico panino come veloce spuntino da street food.

Lega Nord: “Ottantamila firme per l’autonomia. La richiesta di Bonaccini è carta straccia”

Da Lega Nord Emilia Romagna

“L’autonomia è una cosa seria e come tale va trattata”. E’ il messaggio che la Lega Nord ribadisce dall’Emilia Romagna, presentando le proprie proposte alla vigilia di un’assemblea regionale incentrata sul tema.
“Il nostro è un grido di dolore”, dichiara provocatoriamente Alan Fabbri, capogruppo del Carroccio, “nato dopo aver letto il documento del presidente Bonaccini, in cui viene richiesta una forma totalmente annacquata di autonomia. Ma sia chiaro: nella trattativa con il Governo, Bonaccini deve portare a casa come minimo le ventun competenze previste dagli articoli  116 e 117 della costituzione, così come chiediamo noi nella nostra risoluzione. Altrimenti non stiamo parlando di autonomia, ma di una cosa diversa”. Il capogruppo LN sottolinea la necessità di avere un mandato popolare e dunque “che questo percorso, naturalmente difficile, preveda un referendum”. Come in Catalogna, a proposito di cui Fabbri evidenzia “l’assordante silenzio di Bonaccini e della sua Giunta, dopo la violenta repressione da parte del governo spagnolo. Una dichiarazione di solidarietà, se non di vicinanza, era doverosa”.
“Dobbiamo capire che dopo il 22 ottobre, con i referendum in Lombardia e Veneto – sprona il segretario nazionale LN della Romagna, Jacopo Morrone – ci saranno, per usare una metafora calcistica, due campionati. Le regioni che hanno votato giocheranno in serie A nella trattativa con lo Stato centrale, mentre quelle che non ne hanno avuto il coraggio resteranno in coda. Bonaccini, la cui risoluzione sull’autonomia, per la sua vaghezza che ad esempio non tocca nemmeno il tema del residuo fiscale, è carta straccia, cosa vuole fare in Emilia Romagna? Noi, di certo, dopo i risultati dei referendum di ottobre lanceremo la raccolta di ottantamila firme affinché anche qui si possa indire una consultazione. Il nostro obiettivo è semplice e molto chiaro: diamo la parola ai cittadini e con la forza del voto popolare andiamo a Roma a rivendicare maggiori competenze e più risorse. Vogliamo chiamare la gente a esprimersi sull’autonomia e lo vogliamo anche in merito a una specifica autonomia della Romagna: il nostro punto fermo resta la necessità di un mandato popolare”.
“Bonaccini con la sua risoluzione ha dimostrato di non avere a cuore gli interessi dei suoi cittadini – gli fa eco il segretario nazionale dell’Emilia Gianluca Vinci – . La gente deve rendersi conto che anche noi come Lombardia e Veneto siamo una regione locomotiva, che anche qui ci sono le aziende del famoso Nord-est che manda avanti l’Italia. Fare in modo che le risorse generate da queste aziende e dai lavoratori restino sul territorio è il nostro obiettivo, non quello della risoluzione di Bonaccini”. A proposito della quale, l’onorevole LN Gianluca Pini è netto: “Si tratta solo di un modo per delegittimare il voto di Lombardia e Veneto. Ma questa pagliacciata di documento, in cui vengono semplicemente replicate le competenze che l’Emilia Romagna ha già, non lo porterà da nessuna parte. Come dimostra la Catalogna, le riforme si fanno soltanto coinvolgendo il popolo, oltre al fatto, fondamentale, che ogni iter per il riconoscimento dell’autonomia prevede l’approvazione del parlamento. Dove questo Pd non ha i numeri”.

Informazione. “Vista da vicino”, al via da questa settimana le nuove puntate del magazine televisivo della Regione

Da Ufficio stampa

Bologna – “Vista da vicino”, il magazine di informazione video della Regione Emilia-Romagna, torna a raccontare gli effetti delle politiche del governo regionale con approfondimenti e analisi, raccogliendo testimonianze e pareri nei territori e nei servizi. Non solo in tv, attraverso il circuito delle emittenti locali della regione, ma anche su Facebook, su YouTube e sul sito della Regione (www.regione.emilia-romagna.it).
A partire dalla prima settimana di ottobre, andrà in onda un ciclo di cinque puntate. Si comincia con le ricadute sul territorio della legge regionale sul cinema approvata due anni e mezzo fa.
I numeri e le testimonianze raccolte tra i protagonisti del settore parlano di una realtà in fermento, con un aumento delle produzioni e una crescita significativa degli investimenti in Emilia-Romagna, anche per quanto riguarda iniziative nazionali ed estere. A fronte di un euro investito, ne sono ritornati 3 sul territorio. Sono infatti 3 i milioni di euro erogati sino ad ora in finanziamenti, e le produzioni hanno speso 19 milioni di euro utilizzando in molti casi professionisti locali, con una ricaduta diretta di circa 9 milioni sul territorio dell’Emilia-Romagna.
Un settore, quello dell’audiovisivo, che vede crescere anche le opportunità di formazione: ne è un esempio il Distretto del Cinema di Parma, che contiene il corso di alta formazione di cinema documentario e sperimentale, l’Officina delle Arti audiovisive, la sala civica e la nuova foresteria a servizio del polo del cinema e del video per favorire l’ospitalità di giovani creativi, anche tramite progetti di mobilità internazionale.

Rassegna “Reazione K” – Giovedì 5 ottobre Matthew Caws (Nada Surf)

Da Ufficio stampa

Inizia finalmente la rassegna “Reazione K”, ideata da Arci Zone K, in collaborazione con Arci Ferrara e con il patrocinio del Comune di Ferrara, alla sua prima edizione, che si svolgerà presso il teatro Sala Estense di Ferrara.
Un inizio col botto che vedrà, Giovedì 5 Ottobre, l’unica data europea di un musicista straordinario come Matthew Caws.
Matthew Caws è la chitarra e la voce della celebre band power-pop newyorchese Nada Surf, attiva sin dal 1992, anno in cui Caws forma il progetto assieme a Ira Elliot (batteria) e Daniel Lorca (basso).
Dopo aver attirato l’attenzione di Ric Ocasek (storico leader dei The Cars) che riesce a fargli ottenere un contratto con la Elektra Records, la band pubblica il disco d’esordio (“High/Low”) nel 1996. Trainato dal singolo “Popular” l’album conosce uno straordinario successo di pubblico, a cui segue un lungo tour che porta la band in giro per tutto il mondo.
Se “The Proximity Effect” (1998) è un disco che segna una decisa maturazione compositiva, il successo di vendite non si replica, e la band decide di prendersi una pausa per ritrovare nuovi stimoli ed idee. Il terzo lavoro dei Nada Surf arriva solo nel 2002. “Let Go”, che esce per una nuova etichetta, la Barsuk Records, ed ottiene un incredibile successo di critica e pubblico, segnando una vera e propria rinascita per Matthew Caws e colleghi. Brani come “Inside of Love” ottengono grande popolarità tra le radio americane, finendo per essere inseriti anche in innumerevoli compilation, film e serie tv (celebre la versione di “If You Leave” degli Orchestral Manouvres in the Dark registrata per il serial televisivo “The O.C.”).
Fresca di questo enorme successo la band si imbarca nuovamente in un lungo tour internazionale, che la porta a suonare anche in numerosi festival europei. Nel 2005 esce “The Weight is a Gift”, prodotto da Chris Walla, chitarrista dei Death Cab for Cutie, altro buon successo che include hit come “Always Love”
Nel 2008 la band da alle stampe “Lucky”, lavoro introspettivo e musicalmente ambizioso. “Weightless” e “Whose Autority” sono buoni successi, e la band si arricchisce di un nuovo componente che li accompagna in tour, Martin Wenk dei Calexico. Nel 2010 esce “If I Had a Hi-Fi”, disco che raccoglie cover di altri artsiti, che spazia da una personalissima versione di “Enjoy the Silence” dei Depeche Mode sino a materiale di Kate Bush, Spoon e Go-Betweens. Nel 2012 la band accoglie ufficialmente tra i propri componenti il chitarrista Doug Gillard, già con la storica band indie rock Guided By Voices, e pubblica il settimo lavoro della propria carriera, “The Stars are Indifferent to Astronomy” contraddistinto da una rinnovata energia rock. E’ di marzo 2016 invece l’ultima fatica della band, “You Know Who You Are”, che include due brani scritti assieme a Dan Wilson dei Semisonic.
Sopraffino autore di melodie pop, Matthew Caws alterna agli impegni con i suoi Nada Surf un attività solista in versione live, dove reinterpreta il repertorio della band in chiave acustica e più intimista. Matthew Caws è anche metà del duo Minor Alps, che lo vede dividere il palco con Juliana Hatfield. Il loro album d’esordio “Get There” è del 2013.
Un appuntamento imperdibile con la musica internazionale, tratto distintivo della direzione artistica dell’Arci Zone K, che continuerà anche con il secondo evento, Sabato 14 Ottobre, quando sul palco della Sala Estense arriverà una leggenda vivente, Robyn Hitchcock.
La biglietteria per il concerto di Matthew Caws aprirà alle ore 21, il concerto inizierà alle 22 precise.

Il futuro del Delta del Po: Tutela della biodiversità e del paesaggio, equilibrio idrogeologico e sviluppo sostenibile

Da Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

Sabato 7 ottobre 2017, ore 9.30 – 13.30
Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
Via De’ Pisis 24, Ferrara

Il convegno, cui parteciperanno autorevoli esponenti della comunità scientifica ed esperti delle comunità locali, vuole offrire al pubblico riflessioni e spunti sul futuro del Delta in un momento in cui c’è una forte attenzione sulla conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico, costituito dal più grande sistema di aree umide del nostro paese alla foce del più importante fiume della Penisola.
Le Associazioni che lo hanno promosso ritengono che il Delta del Po possa diventare un’area pilota su scala nazionale ed internazionale dove sperimentare forme di tutela e gestione integrata e dinamica della biodiversità e del territorio, che tengano conto delle necessarie misure di adattamento ai cambiamenti climatici, mirando ad abbattere l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, attraverso politiche attive sostenibili di riconversione e ottimizzazione degli impianti industriali e dell’apparto produttivo e delle pratiche agricole, anche attraverso la promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica.
Per migliorare la capacità di intervento istituzionale le Associazioni promotrici propongono un Patto territoriale che promuova una migliore gestione e valorizzazione, concordate e convergenti con la società civile, di una zona umida di importanza internazionale dove sperimentare concretamente una riconversione ecologica dell’economia che superi le lavorazioni inquinanti (dismissione della centrale termoelettrica di Porto Tolle) e rinnovi le attività tradizionali sostenibili (legate alla piccola pesca e dilettantistica) in un quadro di promozione ecoturistica internazionale nei mercati più ricchi del Nord e Centro Europa. Le Associazioni promotrici ritengono, infatti, che le istituzioni debbano rafforzare la loro capacità di fare sistema, come dimostra il successo della proposta MAB UNESCO, tenendo conto dei saperi e delle proposte delle popolazioni locali e della necessità di tutelare un patrimonio unico al mondo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

9.30 registrazione partecipanti
10.00 Introduzione – Stefano Lenzi, a nome delle 14 Associazioni promotrici
Spunti di riflessione
10.10 Valori scientifici, ambientali e culturali della biodiversità del Delta – Riflessioni per il futuro – Introduce il tema: Stefano Mazzotti, direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
10.25 La tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico dell’area del Delta – Introduce il tema: Carlo Magnani, direttore del Dipartimento Culture del Progetto dello IUAV di Venezia
10.40 Il fiume Po, effetto dei cambiamenti climatici sui regimi di piena e di magra – Introduce il tema: Ezio Todini, presidente Società Idrologica Italiana, già ordinario di Idrologia presso la facoltà di Ingegneria della Università di Bologna
10.55 Sviluppo sostenibile, green economy, attori del cambiamento economico e sociale nell’area del Delta – Introduce il tema: Walter Sancassiani, Focus Lab, esperto di Green Economy, CSR e stakeholder engagement
11.10 “Visioni di futuro degli attori dell’area del Delta”, con i contributi di: Marco Bondesan – Italia Nostra di Ferrara, Eddy Boschetti – Rete Oasi WWF Rovigo, Carla Corazza, biologa – ricercatrice del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, Franco Dalle Vacche – Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, Giacinto Derenzi – servizio vigilanza ambientale Legambiente, Emilio Destefani – Lanciatori del Polesine / Spinning club Italia, Carlo Ferrari – botanico Università di Bologna, Isabella Finotti – segretario nazionale delle Guide Ambientali AIGAE, Marco Giustin – responsabile specie e ricerca LIPU, Marco Gottardi – responsabile Riserva MAB UNESCO, Giancarlo Gusmaroli – CIRF, Francisco Martinez – coordinatore AccademiaBio / Federbio, Lorenzo Marchesini – presidente DELTA 2000, Claudio Pigato – vicepresidente Italia Nostra Rovigo, Nicola Scolamacchia – presidente Confesercenti Ferrara, Claudia Sorlini – vice presidente del Touring Club Italiano, Flavia Vigoriti – Comunicazione e Marketing Novamont, Gianfranco Vitali – coordinatore della Cabina di Regia Destinazione Turistica Romagna.
13.20 Conclusioni e saluti

Sculture a Bonacossi: Analisi, Restauro e Conservazione delle opere dei Musei di Arte Antica

Da Servizio Musei d’Arte Antica e Storico Scientifici

La S. V. è invitata
SCULTURE A BONACOSSI
Palazzo Bonacossi – 6 ottobre 2017 – ore 16:30

Introducono
Angelo ANDREOTTI – Direttore dei Musei di Arte Antica e Storico Scientifici
David GAZZIERI – Presidente Provinciale CNA ROVIGO

ICVBC – Consiglio Nazionale delle Ricerche

Chiara COLOMBO
Il contributo della scienza alla conoscenza delle terrecotte policrome. Principi di metodo e loro applicazione ai manufatti della collezione dei Musei di Arte Antica di Ferrara

Marco REALINI
Presentazione del volume: “La scienza delle vetrine. Analisi dei rischi della conservazione”

Corso FSE “Tecnico del restauro di beni culturali” ECIPA – CNA Rovigo

Stefano FORMAI – Yanù GUOLO – Rossella ZAMBON
Presentazione del restauro della Madonna Immacolata in pietra e di dodici busti in gesso dei Musei di Arte Antica di Ferrara

conclusioni
Fabio BEVILACQUA, Maria Teresa GULINELLI ed Elisabetta LOPRESTI

Mostra Cloister Maurizio Bonora

Da Cloister Galleria d’Arte

CLOISTER Galleria d’Arte ospita “Nel segno del capricorno con le ombre di Giordano Bruno” mostra personale di Maurizio Bonora
Inaugurazione martedì 3 ottobre 2017 ore 18.30 con la presentazione del Prof. Marco Bertozzi
Sino a martedì 31 ottobre

http://www.cloister.biz/galleriadarte/?cevent=nel-segno-del-capricorno-con-le-ombre-di-giordano-bruno

Laghi Lamar

Da CAI Ferrara

Domani sera, martedì 3 ottobre, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Daniele Poli, Gianna Tebaldi e Rino Gardenghi apriranno le iscrizioni alla gita denominata Laghi Lamar pre-vista per domenica 29 ottobre.
La valle dei laghi nel Trentino sud occidentale e’ la meta della gita di fine stagione: qui l’azzurro del cielo, l’abbagliante chiarore delle rocce e le innumerevoli tonalita’ della vegetazione che si specchia nelle acque cristalline dei laghi rendono questo luogo un incanto naturale.
Dal passo Santel, nei pressi di Fai della Paganella ci si addentrera’ nei boschi della Val Manara, in cui si aprono molti punti panoramici, e si proseguirà attraversando la base del versante sud-est della Paganella godendo della vista sulla sottostante valle dell’Adige.
Il ritorno avverrà tramite il Sentiero San Vili, percorso da San Vigilio nella sua opera di proselitismo presso queste popolazioni, per giungere al lago di Terlago, punto di arrivo dell’escursione.
La partenza in pullman e’ prevista alle 6 dal piazzale Dante Alighieri e il rientro attorno alle 21.

I Gentlemen Copparo in ricordo degli amici scomparsi

Da Comune di Copparo

Domenica mattina si è svolta una partita di calcio al campo sportivo del Parco della Marina. “L’amichevole” è stata organizzata dal gruppo Gentlemen Calcio Copparo e dedicata agli amici del gruppo scomparsi in questi anni.
Era presente tutto il gruppo capitanato da Franco Querzola detto “Canon” (nella foto con la bandiera dei Gentlemen). Da sottolineare il contributo costante del gruppo Gentlemen che collaborano alla manutenzione del Parco della Marina. Alla partita era presente, in rappresentanza del Comune di Copparo, l’assessore Enrico Bassi.

Burraco di solidarietà…e goloso in Sagra

Da Ufficio stampa

La Sagra dell’Anguilla 2017 per la solidarietà: nella serata di martedì 3 ottobre allo Stand Gastronomico di Argine Fattibello sarà “Burraco in Sagra”, grande torneo di beneficenza del gioco di carte del momento il cui ricavato verrà interamente devoluto alla Parrocchia di Porto Garibaldi. Il programma della serata – organizzata in collaborazione con il Consorzio L’Alba di Porto Garibaldi – prevede, dopo il pasta party (dalle 19,45) a base di maccheroncini al sugo di pesce, acqua e vino, il via dalle 21 alle partite che coinvolgeranno fino a 60 coppie. Il montepremi della competizione è, naturalmente, assolutamente gustoso, ovvero buoni per pranzi e cene allo Stand Gastronomico Sagra e confezioni di vini e prodotti tipici del territorio. La quota di partecipazione è di euro 10,00 a persona (Info ed iscrizioni: 339.2052202).

Il programma completo e aggiornato della XIX Sagra dell’Anguilla, che prosegue a Comacchio fino a domenica 15 ottobre, è consultabile sul sito www.sagradellanguilla.it

Mercoledì sera con il country dei Cut Yena e le Satire dell’Ariosto

Da Movida On

Musica country e pungenti letture rinascimentali, capaci di solleticare nuove risposte a domande senza tempo: mercoledì sera Movida On porta in piazza a Ferrara i Cut Yena e le Satire dell’Ariosto, oltre alle interviste della neonata Web Radio Giardino.

Il calendario di eventi organizzato da Promeco per i ragazzi che abitualmente si incontrano di fronte al Duomo è stato inaugurato la settimana scorsa, un debutto che ha coinvolto studenti e turisti, catturati dalle sonorità energiche dei Be About e dalla proposta culturale del teatro Ferrara Off. «Nonostante la nostra città non sia diretta concorrente di Las Vegas, abbiamo visto centinaia di passanti fermarsi per ascoltare e divertirsi – racconta con ironia Filippo Cavallini, presidente dell’associazione Ultimo Baluardo e responsabile della rassegna musicale -. In un’ora e mezza di esibizione sono stati veramente tanti i giovani che hanno voluto assistere al live, riempiendo la piazza e i locali adiacenti di colore e di vivacità».

Protagonisti del secondo appuntamento, che si terrà mercoledì 4 ottobre alle 21.30, saranno i Cut Yena: dietro a questo nome decisamente provocatorio, se letto in ferrarese, ci sono quattro ragazzi innamorati della musica country, del folk e del bluegrass. Giacomo, Ennio, Luca e Michele suonano insieme da due anni; il loro repertorio spazia dai classici ai successi più recenti, alternando cover e composizioni originali, arricchendo la classica base composta da chitarra, basso e voce” con il banjo, il mandolino e addirittura il badile. Il concerto si terrà in piazza Municipale, mentre in piazza Savonarola, esattamente sotto la statua, chi preferisce il teatro avrà l’occasione di apprezzare la lettura ad alta voce delle satire di Ariosto, organizzata da Ferrara Off e condotta dall’attore Marco Sgarbi. Lo spettacolo sarà introdotto da Monica Pavani e si concluderà con la riflessione aperta dei ragazzi di Occhio ai Media, italiani di seconda generazione, impegnati da anni nella costruzione di un dibattito positivo sul tema dell’immigrazione e dell’identità. I loro interventi comprenderanno approfondimenti e spunti per stimolare la discussione, che riguarderà la difficoltà di scegliere il proprio percorso di vita nel mondo.

Lo stesso argomento sarà al centro delle interviste condotte tra i frequentatori di piazza Trento e Trieste dalla redazione under30 di Web Radio Giardino, format che ha inaugurato la prima trasmissione giovedì scorso e che trasmetterà ogni venerdì alle 19 un programma dedicato al progetto, intitolato Movida On Air.

Movida On è un progetto sperimentale che comprende, oltre alle sette date fissate per l’autunno 2017, altrettanti appuntamenti che verranno organizzati nella primavera 2018. Le associazioni che hanno già confermato la loro disponibilità a collaborare sono: Ferrara Off, Gruppo del Tasso, Ilturco, Uisp, Ultimo Baluardo, Web Radio Giardino. Le associazioni interessate a proporre attività all’interno del calendario primaverile possono rivolgersi a promeco@comune.fe.it.

Visit Ferrara alla conquista del turismo internazionale

Da Ella Studio

Il Consorzio Visit Ferrara guida la stampa e i tour operator internazionali sul territorio della Provincia ferrarese, alla scoperta delle sue meraviglie storico-artistiche, le perle naturalistiche del Parco del Delta del Po, i sapori autentici della sua cucina. Dal 1° al 3 ottobre 2017, in occasione dell’8a edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po che si svolge a Guastalla (RE) dal 28 settembre al primo giorno di ottobre, 25 operatori turistici provenienti da 16 Paesi del mondo saranno protagonisti di un “Viaggio verso il Delta del Po: in nave e in bici tra arte, natura, tradizione e gusto”. Pedaleranno tra gli scenari naturalistici e le specie di uccelli rari del Parco proclamato Patrimonio dell’Umanità UNESCO attraversando il territorio di Bondeno, per conoscere la Rocca di Stellata, il Consorzio di Bonifica Burana Impianto di Pilastresi, la ciclabile del “Burana” che arriva fino a Ferrara. Dalla città estense gli operatori prenderanno la “Nena” il battello fluviale che dalla Darsena della città navigherà il fiume Po per tornare a Stellata. Il giorno successivo sarà la volta della visita al Comune di Codigoro, alla sorprendente Abbazia di Pomposa e ad una cantina di produzione di vini tipici, per poi navigare lentamente il Delta del Po. L’educational tour è organizzato dal Consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 100 operatori turistici di tutta la Provincia, con il supporto del Comune di Bondeno, del Comune di Codigoro e di Iniziative Turistiche (organizzatore della Borsa del Turismo Fluviale). Dal 12 al 15 ottobre 2017, protagonisti saranno invece 6 giornalisti specializzati della stampa tedesca ed austriaca, coinvolti in un progetto di cicloturismo che rende complici operatori del territorio ferrarese del Consorzio Visit Ferrara in collaborazione con Ferrara Incoming di Ascom Ferrara e l’agenzia tedesca Maggioni Tourist Marketing. I giornalisti percorreranno su due ruote i chilometri che separano le più belle località del Parco del Delta del Po, tra escursioni e visite guidate tra Ferrara, Bondeno, Argenta, Comacchio e le sue Valli, con tappe enogastronomiche tra cui anche una alla Sagra dell’Anguilla di Comacchio. «Siamo particolarmente felici della collaborazione instaurata con i Comuni del territorio», commenta Matteo Ludergnani, Presidente del Consorzio Visit Ferrara. «Ci auguriamo che le sinergie con i Comuni della Provincia, oltre ai rapporti consolidati con Ferrara e Comacchio, per realizzare attività di promozione turistica, siano sempre più forti in futuro. Se è vero che i dati turistici stanno mostrando risultati positivi per la nostra Provincia sia nel comparto del turismo d’arte e cultura che per quanto riguarda il segmento balneare, riteniamo che sia proprio questo il momento opportuno per intensificare gli sforzi e investire maggiormente in promozione presentando, per il 2018, alla neo costituita Destinazione Turistica Romagna, progetti di promo commercializzazione che abbraccino, in maniera unitaria, tutto il nostro territorio provinciale». Dal 12 al 14 ottobre, il Consorzio Visit Ferrara sarà presente al TTG di Rimini, la più importante fiera del settore turistico con oltre 130 Paesi coinvolti, nell’ambito dello stand di APT Servizi della Regione Emilia Romagna. A novembre, inoltre, il Consorzio parteciperà a Varese ad una serata promozionale della nuova Destinazione Turistica Romagna, per incontrare il mondo dell’associazionismo.
Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532783944, 340.7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
Ufficio stampa -> http://www.elladigital.it/

Anteprima “120 battiti al minuto”

Da Ufficio stampa

ANTEPRIMA
Martedì 3 Ottobre ore 21.00
v.o. sott. ita
120 BATTITI AL MINUTO di Robin Campillo
Ingresso 5 euro
Martedì 3 ottobre, in anteprima al Cinema Boldini, verrà proiettato 120 battiti al minuto di Robin Campillo.

Siamo nel 1992, l’AIDS sta devastando la Francia (a quel tempo il paese più colpito in Europa) e i sieropositivi tentano di convivere con gli effetti collaterali dell’AZT, il primo farmaco sperimentato contro il virus dell’HIV.
“L’ignoranza è tua nemica, il sapere è la tua arma”. È attraverso slogan, dibattiti e azioni di protesta che gli attivisti di Act Up-Paris vogliono richiamare l’attenzione sui malati di AIDS, per rendere visibile la questione e far avanzare più velocemente la ricerca e la prevenzione.
Tra le fila del movimento milita il giovane Nathan, che Campillo fa portavoce delle manifestazioni collettive, con una scelta registica che crea un perfetto equilibrio tra il ritratto del gruppo e quello dei diversi individui che lo compongono.
Il titolo fa riferimento ai 120 battiti al minuto della musica pop dei primi anni Novanta, sul cui sottofondo gli attivisti si rendono protagonisti di spettacolari azioni di protesta nella capitale francese. Act Up guadagna sempre più visibilità, e Nathan resta colpito dalla vitalità e dall’attaccamento alla causa del compagno Sean, uno dei militanti più radicali del movimento. Tra i due inizia una relazione appassionata.
Robin Campillo aveva già svelato il suo potenziale a Venezia con i primi lungometraggi da regista, Les Revenants e Eastern Boys. Con questa pellicola, presentata al 70° Festival di Cannes, riesce a trasportare gli spettatori nel clima di quegli anni confermando il proprio talento.
Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.itwww.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532247050
Arci Ferrara – 0532241419

Camera di commercio: domani in Giunta i criteri operativi per l’erogazione di contributi alle imprese per la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo

Da Ufficio stampa

Da subito mezzo milione di euro. Tra le spese ammissibili, incentivi alle assunzioni e quelle relative ai canoni di affitto dei locali sede dell’impresa e alle utenze di luce, acqua e gas funzionali alle attività aziendale

Nascita e sviluppo di reti, distretti e filiere; progetti di ricerca, innovazione e diffusione di strumenti di marketing digitale; sostegno alla partecipazione alle fiere internazionali in Italia e all’estero; supporto alla nascita di nuove imprese e al ricambio generazionale. E ancora, incentivi alle assunzioni e a progetti di alternanzna scuola-lavoro, Impresa 4.0 e il Bando “Just in time” avente per obiettivo quello di offrire agli imprenditori la possibilità di finanziamento nel momento in cui serva, quando vivano una situazione straordinaria, non preventivabile, sulla quale siano chiamati a rispondere subito, o quasi. Questa mattina (martedì 3 ottobre) la Giunta della Camera di commercio approverà i criteri operativi per l’erogazione di apposite misure contributive per sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo ferrarese.

Tra le voci allo studio della Giunta dell’Ente di Largo Castello, inoltre, le spese riferite ai canoni di affitto ed alle utenze di luce, acqua e gas funzionali alle attività aziendale e quelle concernenti la realizzazione di investimenti volti ad ampliare la capacità produttiva dell’impresa e la riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e alla commercializzazione. L’ammissione avverrà sino ad esaurimento dei fondi disponibili, sulla base dei progetti presentati e dell’ordine di spedizione delle domande.

“Occorre lavorare – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni – accanto alle nostre imprese, sviluppando un contesto favorevole a farle crescere e a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica. Per rilanciare l’occupazione – ha aggiunto Govoni – non c’è che un modo: ripartire dalle imprese. Senza imprese, non c’è lavoro e le imprese possono creare lavoro se riescono a crescere, a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ad allargare il proprio mercato”.

Il Piano della Camera di commercio prevede, in particolare, 3 aree di intervento e 4 temi trasversali individuati a seguito di un approfondito percorso di lavoro con le associazioni territoriali di categoria:
3 Aree di intervento: Creazione e “start up” d’impresa; Consolidamento e sviluppo aziendale; Riposizionamento e tenuta occupazionale;
4 Temi trasversali: Trasmissione di impresa; “Manager a tempo”; Crisi aziendale e risanamento; Impresa 4.0.

Per informazioni: ufficio Promozione della Camera di commercio (tel. 05327838130532783820, e-mail promozione@fe.camcom.it).

La Giunta della Camera di commercio: Paolo Govoni, presidente (artigianato), Giulio Felloni, vice presidente (commercio), Andrea Benini (cooperazione), Claudio Bressanutti (agricoltura), Gisella Ferri (industria), Nicola Gherardi (agricoltura), Alessandro Osti (commercio), Ruggero Villani (agricoltura) e Donatella Zuffoli (artigianato).

La Bohème della Royal Opera House in diretta via satellite nei cinema dell’Emilia Romagna

Da Nexo Digital

Nexo Digital
è lieta di presentare

LA BOHÈME
Dal palcoscenico della Royal Opera House
in diretta via satellite nei cinema italiani
Martedì 3 ottobre alle ore 20.15
Con una delle più amate opere di Giacomo Puccini, arriva al cinema il secondo appuntamento della Royal Opera House
trasmessa nelle sale italiane.

Una produzione intramontabile con un meraviglioso cast, che include Nicole Car, Michael Fabiano e Mariusz Kwiecien in una nuova produzione di Richard Jones
Trailer qui:
https://youtu.be/_2cnnt3t1lo

EMILIA ROMAGNA
Bologna: The Space
Carpi: Space city
Casalecchio di Reno: Uci Meridiana
Cesena: Victor
Ferrara: Apollo
Forlì: Astoria
Parma: The Space Barilla Center
Parma: The Space Cinecity Campus
Ravenna: Cinemacity
Reggio Emilia: Uci
Riccione: Cinepalace

Dopo Il Flauto Magico, che ha aperto la stagione 2017-2018 del cartellone della Royal Opera House al cinema programmata da Nexo Digital, continua su oltre 1500 schermi cinematografici di tutto il mondo la proiezione degli spettacoli dal prestigioso palcoscenico di Londra.
Il secondo appuntamento è con il capolavoro operistico di Giacomo Puccini, La Bohème, appassionato mix di commedia e tragedia. Così, martedì 3 ottobre alle ore 20.15, trasmessa via satellite, La Bohème rivivrà sugli schermi italiani (elenco su www.nexodigital.it) in diretta dal palcoscenico della Royal Opera House, in una nuova produzione del regista Richard Jones con Antoni Pappano a dirigere un cast di talenti giovani e promettenti.

L’opera è incentrata sulle vite di un gruppo di giovani artisti che sbarcano il lunario ai margini di una Parigi bohémienne e capitale dell’Ottocento. Col suo acuto intuito, Richard Jones esplora questo classico amatissimo, visivamente caratterizzato dalle spettacolari scenografie stilizzate di Stewart Laing ispirate agli anni Cinquanta dell’Ottocento. Con questo romantico ritratto della Parigi dell’epoca, musiche memorabili e una storia d’amore tratta dalla vita quotidiana, La Bohème di Puccini ha conquistato il mondo, diventando una delle opere più amate dal grande pubblico.

CAST E DETTAGLI
https://www.roh.org.uk/showings/la-boheme-live-2017

ECCO IL CALENDARIO DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE 2017/2018
DELLA ROYAL OPERA HOUSE IN DIRETTA VIA SATELLITE AL CINEMA

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
BALLETTO IN TRE ATTI
In diretta via satellite lunedì 23 ottobre 2017 alle ore 20.15
Le avventure di Alice nella tana del coniglio nell’esuberante balletto di Wheeldon, ispirate al libro molto amato di Lewis Carrol.

COREOGRAFIE CHRISTOPHER WHEELDON
MUSICHE JOBY TALBOT

Durata approssimativa: 2 ore 50 minuti compresi due intervalli

LO SCHIACCIANOCI
BALLETTO IN DUE ATTI
In diretta via satellite martedì 5 dicembre 2017 alle ore 20.15
Un grande classico che incanta le famiglie con la sua atmosfera natalizia. Un’avventura fantastica in cui il tempo è sospeso, sulle meravigliose musiche di  Čajkovskij

COREOGRAFIA PETER WRIGHT basata sull’originale di LEV IVANOV
MUSIC PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

Durata approssimativa: 2 ore 15 minuti compreso un intervallo

RIGOLETTO
OPERA IN TRE ATTI
In diretta via satellite martedì, 16 gennaio 2018 alle ore 20.15
L’acclamata produzione di David McVicar sulla potente e tragica opera di Verdi. Diretta da Alexander Joel con un cast eccellente guidato da Dimitri Platanias, Lucy Crowe e Michael Fabiano

MUSICHE GIUSEPPE VERDI
REGISTA DAVID MCVICAR
DIRETTORE D’ORCHESTRA ALEXANDER JOEL

RIGOLETTO DIMITRI PLATANIAS
GILDA LUCY CROWE
DUCA DI MANTOVA MICHAEL FABIANO

Durata approssimativa: 2 ore 45 minuti compreso un intervallo

TOSCA
OPERA IN TRE ATTI
In diretta via satellite mercoledì, 7 febbraio 2018 alle ore 20.15
Dramma, passione e musica meravigliosa – Il thriller operistico di Puccini è un’esperienza fantastica. Dan Ettinger dirige un cast stellare guidato da Adrianne Pieczonka, Joseph Calleja e Gerald Finley

MUSICHE GIACOMO PUCCINI
REGISTA JONATHAN KENT
DIRETTORE D’ORCHESTRA DAN ETTINGER

FLORIA TOSCA ADRIANNE PIECZONKA
MARIO CAVARADOSSI JOSEPH CALLEJA
BARON SCARPIA GERALD FINLEY

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

THE WINTER’S TALE
BALLETTO IN UN PROLOGO E TRE ATTI
In diretta via satellite mercoledì, 28 febbraio 2018 ore 20.15
La storia d’amore e perdita di Shakespeare diventa un’avvincente e drammatica danza in questo adattamento per balletto di Christopher Wheeldon, con musiche di Joby Talbot

COREOGRAFIA CHRISTOPHER WHEELDON
MUSICHE JOBY TALBOT

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli
CARMEN
OPERA IN QUATTRO ATTI
In diretta via satellite martedì, 6 marzo 2018 ore 19.45

La classica opera di Bizet vede come protagonista Anna Goryachova in questa intensa produzione di Barrie Kosky

BERNSTEIN CENTENARY
WAYNE MCGREGOR (NUOVO) | THE AGE OF ANXIETY | CHRISTOPHER WHEELDON (NUOVO)
TRE BALLETTI
DUE NUOVE PRODUZIONI
In diretta via satellite martedì 27 marzo ore 20.15
La Royal Ballet celebra il centenario della nascita di Leonard Bernstein con un programma a lui dedicato, con le coreografie di Wayne McGregor, Liam Scarlett e Christopher Wheeldon

COREOGRAFIE  WAYNE MCGREGOR, LIAM SCARLETT, CHRISTOPHER WHEELDON
MUSICHE LEONARD BERNSTEIN

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

MACBETH
OPERA IN QUATTRO ATTI
In diretta via satellite mercoledì, 4 aprile 2018 alle ore 20.15
L’opera di Verdi basata sulla tragedia di Shakespeare è diretta da Antonio Pappano. Il cast stellare vede Anna Netrebko, Željko Lučić e Ildebrano D’Arcangelo

MUSICHE GIUSEPPE VERDI
REGISTA PHYLLIDA LLOYD
DIRETTORE D’ORCHESTRA ANTONIO PAPPANO

MACBETH ŽELJKO LUČIĆ
LADY MACBETH ANNA NETREBKO
BANQUO ILDEBRANDO D’ARCANGELO
Durata approssimativa: 3 ore 20 compreso un intervallo
MANON
BALLETTO IN TRE ATTI
In diretta via satellite giovedì, 3 maggio 2018 ore 20.15
Il potente racconto di Kennet MacMillan sul tragico amore tra Manon e Des Grieux è un capolavoro del balletto moderno, con musiche di Massenet

COREOGRAFIE  KENNETH MACMILLAN
MUSICHE JULES MASSENET

Durata approssimativa: 2 ore 35 minuti compresi due intervalli

IL LAGO DEI CIGNI
BALLETTO IN QUATTRO ATTI
NUOVA PRODUZIONE
In diretta via satellite martedì, 12 giugno 2016 ore 20.15
La Royal Ballet presenta una nuova produzione del magnifico classico di Čajkovskij, con coreografie aggiuntive di Liam Scarlett e scenografie di John MacFarlane

COREOGRAFIE MARIUS PETIPA E LEV IVANOV
COREOGRAFIE AGGIUNTIVE LIAM SCARLETT E FREDERICK ASHTON
MUSICHE PYOTR IL’YICH ČAJKOVSKIJ

Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli

La stagione 2017-2018 della Royal Opera House è distribuita nei cinema italiani da Nexo Digital in collaborazione con Classica HD, MYmovies.it, Sky Arte HD, Amadeus, Danza&Danza e Danzadove, Sipario-La Rivista dello Spettacolo, British Council.

I DETTAGLI DELLE PERFORMANCE LIVE SONO SOGGETTI A VARIAZIONI

“I pungiglioni di campanili, nebbie e spritz”

Da Ufficio stampa

Mercoledì 4 ottobre alle 18.00, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino (Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara), Joshua H. O’Stee e Carlo Cavriani presentano il libro “I pungiglioni di campanili, nebbie e spritz” (Zerotre). Dialoga con gli autori il giornalista Davide Bonesi.
La cronaca di una realtà di provincia letta con l’arma dell’ironia. I Pungiglioni di Carlo Cavriani e di Joshua H. O’Stee sono epigrammi che, pubblicati sulle pagine de Il Resto del Carlino, raccontano la quotidianità di una città e della campagna attorno dove politica, cronaca nera, sanità, servizi che non vanno sono osservati e ribaltati per strappare un sorriso, spesso un riso amaro.
La penna è quella di Carlo Cavriani, caposervizio de Il Resto del Carlino Rovigo, che da giornalista vanta un punto di osservazione privilegiato sulla realtà e di Giorgio Osti, alias Joshua H. O’Stee, scrittore e umorista.
Il risultato è una miscellanea di ciò che compone il vivere quotidiano tra campanili, nebbie e spritz, uno spaccato di un microcosmo su cui i sondaggi (dei Pungiglioni) possono dare risultati addirittura esilaranti.

La sostanza relazionale del bene e del male

di Vincenzo Masini

Durante le mie ricerche ho lavorato profondamente sulla distinzione tra giudizio e condanna per contrastare l’equivoco presente nel ‘non giudicare’ mal tradotto dal Vangelo. E’ un controsenso visto che il giudizio – e non mi piace sfumare l’equivoco ricorrendo al termine valutazione – è un’operazione mentale continua e sana. Ho lavorato sulla distinzione tra ‘giudicare’, che è nella mente delle persone ed è solo un processo cognitivo, e ‘condannare’: questo sì un atto relazionale e sociale.
La questione è estremamente rilevante perché induce a molte contraddizioni anche sul piano dell’interpretazione della parola.
Il giudizio può essere difficile e a volte sbagliato.
L’albero buono produce frutti buoni e l’albero cattivo produce frutti cattivi. Questa è l’indicazione più semplice per formulare un giudizio; si giudicano assaggiandoli: buoni oppure cattivi se hanno un brutto sapore o se velenosi. Poi si può condannare l’albero, sradicandolo, oppure lasciarlo li. Si può avvisare gli amici della bontà o della pericolosità dei frutti: questo è un atto educativo. Oppure tenersi le informazioni per sé, laddove non si voglia passare per calunniatori dell’albero.
Per questa via si perviene a “ti giudico ma non ti condanno“, lasciando questa seconda parte a chi fa il mestiere del giudice e amministra una pena e, parimenti, si può socializzare il giudizio mettendo in guardia la comunità degli umani sulla nocività dell’albero. ‘Non giudicare’, invece, è la via buonista, ipocrita e opportunista, perché non prende posizione nei confronti dell’albero che, poverino, non lo fa apposta ad avvelenare le persone.
In questo equivoco siamo molto più immersi di quanto non pensiamo, tanto da sviluppare sensi di colpa – se giudichiamo – o opportunismi ipocriti – se non giudichiamo.

Quando si affronta la questione in senso morale ecco che sopraggiunge la ‘questione del male’. Il male esiste? Ha una sua natura? Ha una sua strategia? È semplicemente una conseguenza dell’agire umano o esiste la malvagità in sé?
Charles Baudelaire, il poeta dannato dei Fiori del Male, afferma: “Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste!”, nonostante tutta la letteratura e tutte le scritture ne discutano e ne propongano le più impressionanti immagini.
Le teologie più recenti si muovono, invece, nella direzione della non esistenza del male e lo vedono come un prodotto dell’assenza di amore nel rapporto tra gli uomini. La loro tesi è che il male appare quando Dio non c’è e risolvono in questo modo la questione dell’infinita Onnipotenza (perché, se Dio è onnipotente, non elimina il male?) e della infinita Bontà (perché, se Dio è infinitamente buono, non estingue il male e ce ne libera?). Dunque Dio o non è onnipotente o non è buono.
La soluzione di dichiarare che il male non esiste o che è solo attribuibile alla negatività umana risolve questo ‘giudizio’ su Dio. Contemporaneamente questa teologia ha però il merito di liberare gli uomini dalla paura, dall’oppressione, dai sensi di colpa, dalla dimensione di peccatori che attendono o la misericordia di Dio come premio per le loro azioni oppure la condanna come pena da scontare. È infinitamente triste il ricorso a una immagine di un Dio punitore e inquisitore, perdendo di vista il modo in cui Gesù Cristo ce lo ha invece presentato: come un ‘Papà Buono’. Non nego che nel corso della storia probabilmente il timor di Dio è servito per motivare azioni malvage, odi, stragi, violenze, attraverso la paura della punizione. Forse però anche questa interpretazione può essere messa in discussione fondandosi sul pentimento, autonomamente scaturito in uomini, anche decisamente malvagi, che hanno però convertito il loro operato.

La teologia della relazione affronta la questione da un altro punto di vista. In primo luogo la relazione interumana è fondata sulla risonanza delle onde cerebrali nei momenti di empatia. Tale risonanza, proposta attraverso la scoperta dei neuroni specchio e verificata attraverso la neuroimage e le consonanze degli eeg, consente di dare sostanza alle diverse curve d’onda e di leggerle nella loro qualità di prodotto oggettivo dell’agire relazionale interumano (e non solo). L’amore sarebbe dunque una sostanza prodotta all’interno della relazione che rimane come un dato oggettivo anche al di là della mente delle singole persone che lo sperimentano. L’aumento della sensibilità empatica consente di percepirlo anche in certi luoghi, in certi ambienti, all’interno di particolari momenti di comunione tra persone. Tale sostanza è ciò che si è sempre chiamato ‘spirito’, termine che oggi sostituiamo erroneamente con ‘clima sociale’, ‘vibrazioni in sintonia’, ‘incontro tra i corpi sottili’, ecc.
Erroneamente perché la relazione che dà vita al mondo, quella tra Padre Celeste e Gesù di Nazareth, si chiama Spirito Santo e ha consistenza di Persona all’interno della Trinità.
Il termine persona è una semplificazione indispensabile per prendere consapevolezza dell’intenzionalità, della volontà e dell’irradiazione affettiva nel mondo dello spirito, come caratteristiche delle Persone della Trinità. Ciò consente l’uscita da religiosità che cercano di interpretare le leggi dello spirito all’interno degli schemi, prodotti dall’uomo, più svariati. Ed è questa l’originalità del Cristianesimo, come Gesù spiega a Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito“. Dove vuole è l’intenzionalità della Persona Divina. Del resto se io, essere umano, sono persona, Dio che è più di me deve essere come minimo Persona, oltre un infinito numero di altre cose. Se Dio non fosse persona sarebbe meno di me!
La sostanza relazionale dell’amore è dunque un dato di realtà che, oltre ad essere sintonia nella relazione è sostanza in sé percepibile attraverso lo sviluppo della propria consapevolezza e della propria sensibilità spirituale mistica e ascetica.

E il male? Posto che la sostanza spirituale del male sia prodotta dalla sintonia tra costellazioni cerebrali in uomini che ne condividono il sapore e agiscono di conseguenza, o nei rapporti asimmetrici tra vittima e carnefice in tutte le loro forme possibili (dalla tortura fisica alla squalifica di una professoressa nei confronti di un alunno), questa dimensione assume una valenza spirituale e diventa essa stessa sostanza.
Se è stato l’uomo a produrre il male ormai il male è un prodotto in libera circolazione nello spazio e nel tempo e ha una sua natura e una sua intenzionalità, indipendente da chi lo ha messo in moto. Sottovalutare la presenza del male nel mondo ci espone al grave rischio di non riuscire più a interpretare, nemmeno moralmente, quanto sta accadendo in questa fase della nostra storia evolutiva.
La riproduzione del male e del dolore, nella sua invarianza nella storia, determina ormai la sua presenza nel mondo indipendente dagli umani. Così come esiste la sostanza della relazioni positive e produce benessere spirituale e sociale, anche la sostanza del male prodotta dalle relazioni negative si riproduce nella storia.
Distrarsi e dimenticarlo può essere davvero spiritualmente pericoloso, soprattutto quando tale sostanza malefica sembra aver raggiunto livelli di autocoscienza tali da percorrere vie strategiche per far fallire il progetto di Dio sull’uomo. E per allontanare l’uomo dalla Felicità.
Se oggi osserviamo la manipolazione delle idee e delle informazioni prodotte dall’establishment non possiamo non prendere atto che sono superati i livelli di guardia: non è solo condizionamento di opinioni, ma un processo che intacca le scelte educative e relazionali della vita quotidiana delle persone.
La tecnologia di manipolazione chiamata finestra di Overton, per esempio, ha lo scopo di abituare la gente all’inaccettabile attraverso passaggi successivi che rendono addirittura legale la stessa idea fino a ieri impensabile.

Questa tecnica si fonda sull’ipocrisia e sugli irretimenti che le persone subiscono a causa dei loro copioni primitivi e impedisce lo sviluppo di sane relazioni interpersonali. Abbiamo così accettato il declino dei valori, la diffusione della droga, del gioco d’azzardo, la teoria del gender, la burocrazia informatica, il clientelismo, la corruzione, il consumismo, l’immigrazione forzata, la privacy, la precarietà, le perversioni sessuali, il sadismo, ecc. E ora accetteremo gli obiettivi del Bildelberg e della Trilateral delle multinazionali: la globalizzazione imperante, la guerra, la legittimazione della pedofilia, il ritorno alle aristocrazie medioevali e un sostanziale ripristino delle servitù della gleba. Il capitalismo è oggi una religione che fa della meritocrazia (corrotta) un culto finalizzato alla legittimazione delle disuguaglianze, dove i demeritevoli sono scacciati perché sventurati. La struttura che regge questo sistema è un impianto? Un apparato? Un sistema? E’ la finanza internazionale? E’ il mercato? E’ il denaro? E’ una necessità? E’ il caso? A fronte di tutte queste numerose categorie interpretative ciò che sta alla base del reticolo di potere appare sotto il nome di ‘male’, che si presenta cosciente, consapevole e intenzionale. E la lotta contro questo male non può essere efficace se non parte dal giudizio e dalla condanna e se, soprattutto, non mette in gioco il vero territorio della battaglia: il mondo delle sostanze relazionali o, meglio, il mondo dello spirito.

Dunque il quadro del potere nel mondo si presenta oscuro sia per la caduta delle libertà democratiche mediante raffinati e mutevoli sistemi elettorali sia per i conflitti/intese tra i gruppi di potere. E’ assai probabile che, non essendoci alcun progetto (anche utopico) di società, la web society si presenti come sistema in perenne crisi con continui riaggiustamenti e cambi di linea.
Nel frattempo l’avanzata tecnologica renderà minima la partecipazione attraverso il lavoro liberando i ‘servi della gleba’ dalla fatica del lavoro, ma privandoli dell’identità di produttori.
Tutto ciò apre però un immenso spazio per la formazione di relazioni evolute specialmente nel mondo giovanile che, progressivamente affrancandosi dalle monocordi comunicazioni dei social (pur usandole con competenza) proverà il desiderio di sensazioni, emozioni e sentimenti carichi di sostanza affettiva.
Occorre però che siano in grado di esprimere giudizi e di ricevere protezione dalla sostanza relazionale maligna che circola nel sistema. Ecco perché non va sottovalutato il male e le sue strategie.
Può però diventare oggi possibile un progetto di lavoro che tendenzialmente riguarderà il futuro assetto del sistema sociale fondandosi sulla costruzione di piccole molecole relazionali che costruiscono ed hanno cura del rapporto che si crea tra le persone molto più che dei risultati socialmente visibili e politicamente/economicamente spendibili. Come del resto la storia umana ci ha mostrato attraverso i fari di civiltà e di evoluzione nati nel contesto di comunità, piccole nel mostrarsi ma gigantesche nel proporsi come capisaldi del mondo dello spirito.

“A casa nostra”: i cittadini possono accogliere i rifugiati nelle loro case con il progetto Vesta presentato al Festival di Internazionale

Da Cooperativa Camelot

01 ottobre 2017 – Il progetto Vesta – Rifugiati in Famiglia è stato presentato al Festival di Internazionale a Ferrara 2017 nell’ambito dell’incontro “A casa nostra. Quando i profughi sono ospitati in famiglia”.

All’incontro hanno partecipato Carlo De Los Rios, amministratore delegato della cooperativa Camelot, Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale SPRAR – Sistema di Accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati, Giuseppe con Oumar, il rifugiato che sta ospitando in casa nell’ambito del progetto Vesta, Antonella e Fabrizio, famiglia che ha aderito al progetto Vesta con Moussa, il ragazzo che hanno accolto.

L’incontro, seguito da un pubblico numeroso che ha affollato il Chiostro Piccolo di San Paolo a Ferrara, è stata l’occasione per raccontare Vesta, progetto culturale e di innovazione sociale ideato e sviluppato da Camelot per supportare l’integrazione e l’autonomia delle persone rifugiate offrendo ai cittadini la possibilità di ospitarle nelle proprie case. La piattaforma digitale www.progettovesta.com permette facilità di accesso a chi si vuole candidare, la costruzione di una community di famiglie accoglienti e riscontri costanti sull’andamento dell’accoglienza, che viene supportato dai professionisti specializzati della cooperativa.

Camelot è una cooperativa oggi attiva nei territori di Ferrara, Bologna e Ravenna, che dal 1999 opera per rispondere, insieme alle istituzioni del territorio, ai bisogni sociali emergenti e per costruire nuovi modelli di comunità orientati alla coesione sociale e alla riduzione delle discriminazioni.

Dal 2014 Camelot ha inteso impegnarsi in particolar modo per la gestione dell’accoglienza di minori stranieri non accompagnati che giungono soli sul territorio italiano, senza figure adulte di riferimento e hanno specifiche necessità di tutela. L’obiettivo dei progetti gestiti dalla cooperativa è quello di garantire il diritto alla protezione, alla salute, all’istruzione, all’unità familiare, alla tutela dallo sfruttamento e all’inclusione. Nel farlo Camelot ha studiato e attivato modalità di accoglienza diffusa che favorissero il protagonismo dei territori e la partecipazione delle comunità. In questo senso ha messo a disposizione dei cittadini Vesta: progetto rivolto ai neomaggiorenni (dai 18 anni ai 18 anni e 6 mesi), per accompagnarli verso l’autonomia.

Il progetto è partito, per il territorio di Bologna nell’aprile 2016 ed oggi conta 126 candidature, 29 accoglienze attivate, 18 famiglie che stanno accogliendo altrettanti ragazzi, 40 cittadini e nuclei famigliari che hanno seguito il percorso di formazione preliminare all’ospitalità.

“Quello che riscontriamo nella famiglie che aderiscono al progetto Vesta è una forte spinta valoriale, ma non si tratta di supereroi, bensì di persone normali che dimostrano come questa

esperienza sia alla portata di tutti” ha raccontato Carlo De Los Rios, amministratore delegato di Camelot.

“Non pretendo di sostituirmi a suo padre. Mi dimostro curioso di lui, come lui lo è di me e di mio figlio, e cerco di mostrargli gli aspetti reali della vita in Italia, perché poi lui sappia gestirsi da solo quando terminerà il progetto” ha spiegato Giuseppe, famiglia accogliente di Vesta.

“Studio la lingua italiana assieme al figlio di Giuseppe e questo mi aiuta anche nei due lavori che faccio, di giorno in un hotel e di sera in un pub” ha detto Oumar, rifugiato maliano.

Antonella e Fabrizio hanno accolto Moussa, rifugiato beninese, nell’ottobre 2016 e una delle prime attività fatte assieme è stata proprio partecipare da spettatori al Festival Internazionale a Ferrara. Quest’anno sono tornati da protagonisti per raccontare la loro storia di convivenza che si è conclusa a luglio. “Abbiamo aperto la nostra casa perché lo ritenevamo un dovere civile ed è stato un arricchimento umano straordinario” ha riportato Fabrizio. “Non abbiamo avuto nessun problema con Moussa, la cooperativa Camelot ci ha supportato prima, durante e dopo, questo per noi è stato molto importante. E’ un’esperienza che consiglio a tutti, a me ha cambiato il punto di vista sui migranti” ha confermato Antonella. “Antonella e Fabrizio mi hanno consigliato nei momenti di difficoltà, mi hanno aiutato con l’italiano e mi hanno spinto a credere in quello che volevo fare. Ora studio, faccio teatro e lavoro come operatore in un centro di accoglienza per aiutare altri ragazzi come me”

In autunno il progetto Vesta partirà su Ferrara per 7 posti nell’ambito dello SPRAR – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati e prossimamente verrà attivato anche a Cesena e a Reggio Emilia.

Visita di Papa Francesco, Bonaccini: “L’intera comunità regionale grata al Santo Padre per la sua presenza in Emilia-Romagna”

Da Ufficio stampa

“Le sue parole rappresentano una straordinaria occasione di riflessione, nel nome di una società inclusiva, solidale, capace di accogliere. Grazie anche per il sostegno al dialogo fra le parti sociali che stiamo portando avanti tutti insieme con il Patto per il Lavoro”

Bologna – “Tutti gli emiliano-romagnoli, l’intera comunità regionale, è grata a Papa Francesco per la visita di oggi nella nostra terra, prima e Cesena e poi a Bologna, la seconda in pochi mesi dopo quella nei luoghi del sisma, a Carpi e Mirandola, la scorsa primavera, a cinque anni dal terremoto.
E come allora, la presenza del Santo Padre, le sue parole, rappresentano una straordinaria occasione di riflessione, nel nome di una società inclusiva, solidale, capace di accogliere, nella quale non vi siano ultimi e la coesione, anche fra cittadini e istituzioni, sia elemento virtuoso di civismo, onestà, impegno per il bene comune”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha salutato la visita di Papa Francesco oggi a Cesena e a Bologna.
“E un grazie al Pontefice anche per le sue parole di sostegno al dialogo fra le parti sociali- ha proseguito Bonaccini- che in Emilia-Romagna stiamo concretamente portando avanti tutti insieme con il Patto per il Lavoro, che sta dando risultati importanti nella lotta alla disoccupazione, perché garantire lavoro significa in primo luogo garantire dignità alle persone”.

Riforma del Terzo Settore, Legacoop Sociali ne discute il 3 ottobre

Da Legacoop Estense

Legacoop Estense e Finpro organizzano, martedì 3 ottobre alle ore 10, il seminario “Prime riflessioni sulla riforma del Terzo Settore”. L’incontro si terrà presso la sede modenese di Legacoop Estense (Via Fabriani, 120) e si potrà seguire anche dalla sede ferrarese in videoconferenza. Al centro dell’incontro i temi di Impresa Sociale e Codice del Terzo Settore, con la partecipazione di Eleonora Vanni, Vice Presidente Legacoopsociali, e Mauro Iengo dell’Ufficio legislativo/fiscale Legacoop Nazionale.
Terzo Settore e Impresa Sociale sono argomenti estremamente attuali tanto per la Cooperazione Sociale quanto per la comunità nel suo complesso, che si trova oggi portatrice di nuovi bisogni cui il sistema di welfare pubblico fa sempre più fatica a dare adeguata risposta: in un contesto in cui cambia la domanda e, con essa, la mappa dei bisogni, il nostro sistema, sempre più schiacciato dall’equilibrio dei conti pubblici, sarà sempre meno capace di fare fronte all’evoluzione in corso. In più, si sono indeboliti i fattori di solidarietà, tra cui la famiglia, mentre crescono le aree di marginalizzazione e di esclusione.
Per questo in più occasioni Legacoop, Confcooperative e AGCI – fermamente convinte della necessità di una Riforma – hanno portato il proprio contributo di riflessioni e approfondimenti ai lavori parlamentari in corso; e oggi considerano la Riforma del Terzo Settore un passo storico per il nostro Paese. Nell’attuale disegno ci sono ancora alcuni aspetti che attendono di essere limati attraverso l’attuazione dei decreti attuativi, ma è indubbio che si sia intrapreso un processo fondamentale per la collettività.

Nel pomeriggio del 3 ottobre si terrà inoltre l’Assemblea Congressuale delle cooperative sociali aderenti a Legacoop Estense, in previsione del Congresso Nazionale di Legacoopsociali che si svolgerà il 15 e 16 novembre a Roma. L’Assemblea è aperta a tutti gli interessati e prevede, tra gli altri, l’intervento di Alberto Alberani, Responsabile Legacoopsociali Emilia Romagna, che illustrerà il Documento Politico Legacoopsociali Nazionale.
Nel settore Sociali, Legacoop Estense oggi conta fra Modena e Ferrara 34 cooperative associate, con un fatturato complessivo di 135 milioni di euro (dato bilanci 2015), 30 milioni di euro di patrimonio netto, e 2.500 soci lavoratori; 3.000 gli occupati complessivi, di cui l’80% donne e il 25% under 35.

La settimana all’Apollo

Da Apollo Cinepark

Una settimana ricca di stimoli e proposte al cinema Apollo di Ferrara. Si parte lunedì 2 ottobre alle ore 21.00 il film “Valerian e la città dei mille pianeti” di Luc Besson in lingua originale con sottotitoli.
Per gli appassionati della saga dell’Amica Geniale, delle vite di Lenù e Lila, eroine dei romanzi di Elena Ferrante, lunedì 2, martedì 3 e mercoledì 4, alle ore 21.00, l’Apollo propone il documentario “FERRANTE FEVER” di Giacomo Durzi che indaga sulla identità della scrittrice, ancora ammantata di mistero. Chi è Elena Ferrante? Secondo Durzi è nei suoi libri che la Ferrante va cercata, nei dettagli e negli indizi disseminati tra le pagine, nel carattere di un personaggio, nei pensieri di un altro. Ferrante Fever, quindi, si confronta con l’opera di Elena Ferrante, ricercandone l’identità tra le sue righe.

Per la rassegna Apollo Arte e Cultura, martedì 3 alle ore 20.15 in diretta dal Royal Opera House di Londra, in cartellone arriva LA BOHEME – distribuzione Nexo Digital – in una nuova produzione del regista Richard Jones con Antoni Pappano a dirigere un cast di talenti giovani e promettenti.

Uno special event anche al Cineplus di Comacchio e al Cinepark di Cento:mercoledì 4 ottobre alle ore 20.15 sul grande schermo l’ultimo concerto dei BLACK SABBATH – the end of the end, distribuito da Nexo Digital. Il 4 febbraio 2017 il gruppo si è infatti esibito a Birmingham, la città dove tutto era iniziato, per l’81esimo e ultimo concerto del ‘The End tour’ : uno show monumentale che ha calato il sipario su una carriera lunga quasi mezzo secolo. Il docufilm racconta del concerto sold out ha segnato il culmine di un tour che ha visto la partecipazione di oltre un milione e mezzo di fan.

Tai Chi sul lungofiume, il corso di Fiumana con il maestro Roberto Vignali

Da Consorzio “Wunderkammer”

La ‘forma lenta’ del Tai Chi arriva sul lungofiume con l’Associazione Fiumana. Il 2 ottobre 2017 alle 18.30 verrà infatti presentato a Wunderkammer (via Darsena 57) il corso di TAI CHI, antica arte marziale cinese basata sul concetto taoista di Ying-Yang, l’eterna alleanza degli opposti. Nata come tecnica di combattimento, è divenuta famosa in Occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva.

Una danza silenziosa, un vero e proprio esercizio per la salute e il benessere. La pratica del Tai Chi Chuan consiste infatti principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari, che mimano la lotta con un opponente immaginario. A tenere il corso di Fiumana, tra le realtà consorziate a Wunderkammer, sarà il maestro Roberto Vignali.

Laureato in Urbanistica alla facoltà di Architettura di Venezia, Roberto Vignali ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e allo studio del Taijiquan. Dal 1993 si è dedicato allo studio del Taiji Stile Chen con il Gran Maestro Chen Xiaowang, massimo rappresentante della Famiglia che nel 1600 ha dato origine alla nascita del Taijiquan. Nel 2001 ha conseguito il diploma di Maestro e nel 2007 il G. M° Chen Xiaowang lo ha riconosciuto come discepolo e inserito tra i rappresentanti della sua scuola “Chen Xiaowang World Taijiquan Association”. Nel 2012 ha condotto una ricerca assieme all’ospedale San Giorgio di Ferrara, la facoltà di Fisioterapia e con l’Associazione Kinesophia.

Il primo incontro di presentazione, con lezione prova, sarà lunedì 2 ottobre 2017. Il corso si terrà ogni lunedì dalle ore 18.30 alle 20. Per informazioni, prenotazioni e costi: Associazione Fiumana 328.2161442 o info@fiumana.org.

Io, nessuno e centomila…

di Francesca Ambrosecchia

Siamo effettivamente consapevoli della nostra identità? Di cosa pensano gli altri di noi? E se non fossimo davvero come pensiamo di essere?
Forse in ognuno di noi c’è un piccolo Vitangelo Moscarda pronto a farci scoprire chi siamo veramente. Proprio come il protagonista di “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello potremmo giungere alla consapevolezza che le persone che ci circondano hanno una considerazione di noi stessi diversa dalla nostra. Siamo individui complessi, difficili da definire con aggettivi universali validi per tutti indistintamente. Come non tenere conto delle innumerevoli maschere che indossiamo in svariate circostanze: perché siamo in una situazione in cui non possiamo essere completamente noi stessi, in cui non ci sentiamo a nostro agio nell’essere completamente noi stessi o perché con alcune persone ci dobbiamo relazionare in un determinato modo e così via.
Non siamo “uno” ma bensì “centomila”: diventiamo quello che siamo anche grazie alle relazioni e al confronto con gli altri, in un processo continuo di interscambio.

“Mi si fissò invece il pensiero ch’io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m’ero figurato d’essere” (Vitangelo Moscarda)
Luigi Pirandello

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Il giardino segreto di Schifanoia

di Francesca Ambrosecchia

Attraversando l’androne che fa da ingresso al Museo del Palazzo Schifanoia, si piomba in una realtà verde e incantata. È uno dei tanti giardini che i palazzi della nostra città tengono nascosti alle loro spalle.
In queste belle giornate di fine settembre, viene voglia di sedersi all’ombra a leggere un buon libro. I turisti sono ormai pochi, il sole regala un caldo non afoso ma piacevole e quello che regna è il silenzio. Il giardino è un luogo di pace e relax a cui si può accedere anche senza effettuare la visita del museo: si sviluppa in larghezza e sulla sinistra si trova una caffetteria-ristorante che sembra far parte della stessa vegetazione. Struttura piccola e in muratura, regala una piacevole sosta ai turisti dopo la visita del museo ma anche agli stessi ferraresi.
La sensazione che ho ogni volta è quella di essere fuori dal mondo, in una realtà che è distante dalla frenesia e dai rumori cittadini pur essendovi praticamente al centro.

(Per Quello che ho da Fare) Faccio il Militare

A vederlo oggi sembra impossibile che pure lui, l’uomo delle duecentoventimila persone al Modena Park e dei tour ultramilionari abbia avuto una fase di sperimentalismo, di abbozzo artistico e, qua e là, perfino qualche insuccesso. Così come sembra impossibile che forse sia stato proprio quello il periodo di massima creatività di Vasco Rossi: “Albachiara”, assieme a “La Canzone del Sole”, è l’unica canzone che gli italiani conoscono al pari del proprio inno e, ancora una volta, sembra impossibile che, nello stesso album della famigerata canzone con cui il Blasco conclude ogni suo concerto, si trovi un pezzo come “(Per Quello che ho da Fare) Faccio il Militare…”, non in un ruolo irrilevante, bensì come title track del disco. Ribattezzato “Albachiara” solo in un secondo momento, visto l’enorme successo della canzone, il suo secondo album del 1979 si chiamava in origine “Non Siamo Mica gli Americani”.
Frutto della sua breve esperienza di vita militare, più che di una canzone si tratta di un’ironica critica sociale e politica tanto coraggiosa (visto il periodo in cui è stata pubblicata) quanto velata, al punto che molti pensarono, e pensano tuttora, che “(Per Quello che ho da Fare) Faccio il Militare”, sia semplicemente un nonsense demenziale.

Domani c’è esercitazione di tiro col cannone!
Spariamo colpi che possono arrivare fino in Giappone!… Buuuum!
Ma non si può provare… Non si può stare a sparare in giro…
Non siamo mica gli americani! Che loro possono sparare agli indiani, vacca gli Indiani!

Riformato con sua grande gioia per inadeguatezza alla vita militare alla quale era costretto per via della leva obbligatoria, Vasco si diletta a ridicolizzare la noia e la routine quotidiana del soldato, le dimostrazioni di forza e i turni di guardia in attesa di un nemico che non c’è e di una guerra che non esiste.

Domani sera sono di guardia alla polveriera
Mi scoccia un poco a dir la verità… Perché è la domanica sera
Ma non ci si può rilassare
I russi possono arrivare
Ogni ora!

E se ci portano via le armi? Come facciamo la guerra, dimmi… Coi bastoni?
…Io non lo so, io piango e basta

Nonostante l’arrangiamento minimale basato su un giro di blues in Re, il pezzo riesce a risultare d’effetto e il Vasco di allora dimostra sin da subito un’ottima creatività duettando con se stesso e impersonando due militari: uno deciso a perseverare fino in fondo nel suo nobile compito, l’altro disilluso, distaccato e sottomesso, fino al famoso ritornello in cui, fra l’altro, vengono imitati con la voce e ridicolizzati i rumori dei bombardamenti e le urla degli indiani. Un Vasco Rossi autoprodotto ancora lontano dai grandi palchi e dalle vette delle classifiche con al seguito una band di musicisti di fama internazionale, ma un Vasco semplice e genuino, sperimentale come arrangiamenti e tematiche. Il Vasco Rossi che vale sempre la pena di riscoprire.

(Per Quello che ho da Fare) Faccio il Militare (Vasco Rossi, 1979)

INTERNAZIONALE
Gli ‘hater’: quando l’odio corre lungo la rete

Maurizio Crozza con il suo Napalm51 li ha resi un po’ meno antipatici e inquietanti: sono gli ‘hater’, individui che passano le proprie giornate sui loro profili social a insultare gli altri e a mettere in mostra sé stessi; croce e delizia di ogni personaggio pubblico, perché inondano la rete con i loro commenti sprezzanti, più o meno sgrammaticati, e tuttavia se non sei stato insultato insultato almeno una volta su fb o su tw, che personaggio sei?
Nel divertentissimo incontro di Internazionale di domenica pomeriggio ‘Odio tutti’, con Claudio Rossi Marcelli di Internazionale, la giornalista e bioeticista Chiara Lalli e Kyrre Lien, videomaker e fotogiornalista norvegese, si è cercato di capire un po’ meglio chi sono questi follower-hater

Chiara Lalli “è un’esperta di odio perché se lo va a cercare”, ha scherzato Rossi Marcelli, “ha scritto di omogenitorialità, aborto, obiezione di coscienza e il suo ultimo libro parla di mitomani”, “io sono un padre gay e quindi anche io mi prendo la mia bella dose di insulti” – da aggiungere a quelli come giornalista: pare che il più classico sia “ma lo pagate anche per scrivere quelle str**ate?” – mentre Lien è “l’autore del documentario ‘The Internet Warriors’” e gli insultatori li è proprio andati a cercare in tutto il mondo partendo dai loro profili virtuali.
A quanto pare il tipo più comune è maschio, giovane o di mezza età, che vive lontano dalle grandi città, di cultura medio bassa. Perciò l’idea che alla fine scrivano così tanto e con così tanta cattiveria perché non hanno nulla di meglio da fare, forse non è poi così sbagliata. Alcuni hanno scritto fino a mezzo milione di commenti: “avrebbero potuto scrivere un libro, persino un’enciclopedia, invece hanno scritto commenti fb”, scherza Rossi Marcelli. “Il primo che ho incontrato – ha raccontato Lien – è stato un ragazzo che abitava in un villaggio norvegese che non aveva un lavoro, viveva con il sussidio e passava ore e ore a scrivere in internet”.

Siamo tutti potenzialmente odiatori” ha messo però in guardia Chiara Lalli: quello che salva molti di noi sono quie pochi minuti di riflessione fra l’impulso di scrivere e il metterlo in atto. Oltre al facile accesso a una dimensione globale e virale e all’anonimato, garantiti dalla rete, secondo lei c’è la componente del “considerarsi geni, esperti di qualsiasi cosa, per cui gli altri sono delle mezze seghe che se non ti stanno a sentire meritano di essere insultati”. Secondo Lien, invece, bisogna distinguere “fra le persone veramente piene d’odio” e quelle che in realtà sono solo frustrate e “gridano attraverso i loro commenti perché altrimenti nessuno li ascolterebbe”.
A parere di tutti e tre quello che preoccupa è non solo che tutte queste persone pensano di avere il diritto di fare commenti così aggressivi, ma soprattutto il distacco, il contrasto fra realtà vera e realtà virtuale nella loro vita.
La soluzione contro questi haters? Secondo Lien “bisogna incontrarli e parlarci”, aiutarli a vedersi dal di fuori; secondo Chiara Lalli la cosa migliore è ignorarli oppure usare “l’ironia e il senso del ridicolo”, dato che loro si prendono sempre così sul serio.

La domanda vera però è quella emersa verso la fine dell’incontro e riguarda la società nella quale questo fenomeno è nato e si alimenta: una società nella quale nascono pagine e gruppi fb dove si augurano e si minacciano le cose peggiori a chicchessia e sembra che il fatto di scriverle in rete le faccia diventare meno terribili, mentre rimangono veri e propri linciaggi anche se telematici. Una società dove alla morale e al senso del pudore di dire e di fare si è sostituito il moralismo e l’esibizionismo e dove quando il più forte schiaccia il più debole posta il video su internet per vedere quanti visualizzazioni e like riceverà.

Guarda il documentario The Internet warriors su Youtube