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Mese: Ottobre 2017

La newsletter del 4 ottobre 2017

Da Ufficio stampa

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Presentazione venerdì 6 ottobre alle 17 in sala Agnelli

Il rapporto tra arte e psiche in un volume a cura di Graziano De Giorgio

04-10-2017

Si propone di analizzare le modalità con cui le espressioni artistiche danno voce alla psiche umana il volume curato da Graziano De Giorgio dal titolo ‘Arte e psicoanalisi: il respiro della creatività’ che venerdì 6 ottobre 2017 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). La presentazione sarà introdotta da Stefano Caracciolo, docente di Psicologia Clinica all’Università di Ferrara e assieme all’autore interverranno Hugo Aisemberg e Cecilia Alvarez. L’incontro è a cura dell’Associazione culturale Astor Piazzolla di Ferrara.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Le parole, il discorso verbale possono esprimere tutto? O vi sono esperienze che le parole non riescono a veicolare, né a farci sentire? Il contatto con le realtà umane più profonde, ci dice la psicoanalisi, provoca eccitazione ed emozioni che vanno dal piacere al sollievo fino all’angoscia e al terrore. I sogni e le fantasie possono creare uno schermo che protegge dall’incontro ravvicinato con sentimenti troppo intensi e dal perturbante di freudiana memoria. La stessa funzione ce l’hanno le opere d’arte e le produzioni artistiche: dalle arti visive, al cinema, alla parola letteraria, alla musica. La creatività umana prende forma conoscibile e comunicabile nei sogni e nelle fantasie così come nelle rappresentazioni artistiche. Queste costituiscono il respiro della psiche, e permettono l’avvio di un lavoro di elaborazione e di trasformazione dei materiali psichici grezzi perché, come i sogni e le fantasie, sono portatrici di elementi inconsci universali. In virtù della loro struttura dinamica, le produzioni e rappresentazioni artistiche non solo danno voce a sentimenti ed emozioni ma costituiscono il mezzo attraverso cui un osservatore può riconoscere un movimento psichico originario. Sono quindi i linguaggi dell’arte, nelle varie forme espressive, a suggerirci sentieri nuovi per avvicinarci alla lingua segreta della psiche. Nel suo seminario parigino del 1978 Wilfred Bion comparava gli psicoanalisti all’artista ed invitava gli psicoanalisti a riflettere in quale tipo di impresa essi fossero coinvolti: “Che tipo di artista siete voi? Vasai, pittori, musicisti, scrittori? Nella mia esperienza, alcuni psicoanalisti non sanno che tipo di artista essi siano…Se essi non riescono a vedere loro stessi come artisti, essi stanno sbagliando lavoro.”

Contributi di Hugo Aisemberg, Cecilia Alvarez, Simona Argentieri, Stefano Bolognini, Giorgio Callea, Marta Capuano, Domenico Chianese, Giuseppe Civitarese, Philippe Daverio, Graziano De Giorgio, Paola Golinelli, Rita Manfredi Gervasini, Elisabetta Marchiori, Valeria Egidi Morpurgo, Fausto Petrella, Stefano Pozzoli, Cosimo Schinaia.

Graziano De Giorgio, psichiatra e psicoanalista, è Membro Ordinario della SPI e dell’IPA. Collabora con l’European Psychoanalytic Institute. È presidente dell’Associazione Culturale Tristitropici. Vive e lavora a Brescia. Tra i numerosi articoli scientifici di interesse psichiatrico e psicoanalitico: con F. Petrella e S. Vecchio (a cura di), Sogno o son desto? Senso della realtà e vita onirica nella psicoanalisi odierna (Angeli, 2011); con G. Civitarese (a cura di), Le parole e i sogni (Alpes, 2015).

ISTITUTO STUDI RINASCIMENTALI – Giovedì 5 alle 15 e venerdì 6 ottobre alle 9.30 a Palazzo Bonacossi

Convegno sulla diffusione dei temi cavallereschi prima di “Orlando furioso”

04-10-2017

Giovedì 5 ottobre alle 15 e venerdì 6 ottobre alle 9.30 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del follo 5 a Ferrara), si terrà il convegno dal titolo «Fo glorïosa Bertagna la grande – La diffusione nell’Italia settentrionale della “materia di Francia”», organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali del Comune di Ferrara per indagare il retroterra culturale del poema di Ludovico Ariosto “Orlando Furioso”. L’ingresso è libero.

COMUNICATO a cura dell’Istituto di Studi Rinascimentali
Il 2016 è stato un anno intensamente ariostesco: l’anno del centenario della prima edizione del ‘Furioso’ (e del commento curato da Tina Matarrese e Marco Praloran per Einaudi), l’anno della grande mostra ferrarese e dei tanti convegni. Ma l’incantato mondo dei cavalieri riserva ancora sorprese, incanti e malie; e numerosi spunti di studio e di riflessione.
Il convegno organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali per il 5 e 6 ottobre, «’Fo glorïosa Bertagna la grande’. La diffusione nell’Italia settentrionale della ‘materia di Francia’», si concentra su alcuni temi forti: innanzitutto il rapporto fra testi e codici francesi, franco-italiani e italiani, in un dinamismo che non è solo linguistico, ma in senso lato culturale, e che consente il progressivo adattamento delle antiche vicende a forme e strutture che non sono più feudali.
A seguire la tappa “ferrarese” del poema cavalleresco, declinato attraverso i suoi grandi protagonisti, da Boiardo sino ad Ariosto e anche oltre, in vari «libri di battaglia», autentici romanzi di avventura per il grande pubblico, che esercitavano sui lettori del nostro Rinascimento un profondissimo fascino.
Letteratura alta e letteratura bassa, ma anche narrazione orale e narrazione scritta, si intrecciano, infatti, in questi testi attraverso dinamiche che gli studiosi raccolti in questo convegno saranno senza dubbio in grado di mettere in luce.

Per info: Segreteria dell’Istituto di studi rinascimentali, Casa Minerbi, via Giuoco del Pallone 15, Ferrara, tel. 0532 760002 o 768208, ore 9-13, isr@comune.fe.it, www.comune.fe.it/isr.

MUSEO STORIA NATURALE – L’8 ottobre alle 15 laboratori per bambini e ragazzi

Una domenica pomeriggio per imparare a disegnare gli animali

04-10-2017

Per i piccoli artisti in erba appuntamento al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via de Pisis 24), domenica 8 ottobre 2017 alle 15 per imparare a disegnare gli animali. In programma due  laboratori per bambini dai 5 ai 7 anni e dagli 8 ai 12 anni che, osservando gli animali esposti nelle vetrine del Museo, potranno riprodurli con pennelli e matite. Al termine, i lavori eseguiti saranno esposti nell’aula didattica del Museo e per ogni partecipante ci sarà un ricordo finale dell’attività.

I laboratori sono organizzati dal Museo civico in collaborazione con l’Associazione Didò, che conduce le attività. Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo al numero 0532 203381 (lunedì, mercoledì, venerdì – dalle 9.30 alle 12.30) o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com. Potranno partecipare 20 persone per attività al costo previsto di 6 euro per bambino e 2 euro per adulto E’ necessaria la presenza di un adulto accompagnatore pagante.

Ulteriori informazioni alla pagina: http://storianaturale.comune.fe.it

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 5 ottobre alle 11.30 nella sala dell’Arengo della residenza municipale

Presentazione di “Res – Reddito di solidarietà”

04-10-2017

Giovedì 5 ottobre 2017 alle 11.30 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si terrà la conferenza stampa di presentazione di “Res- Reddito di solidarietà”.
All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessore Chiara Sapigni, il sindaco del Comune di Ro Antonio Giannini, la sindaca del Comune di Voghiera Chiara CavicchiFabrizio Samaritani di Asp Ferrara e la direttrice del Distretto Centro Nord dell’azienda Ausl Ferrara Chiara Benvenuti.

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 6 ottobre alle 10.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale

Presentazione del progetto ‘4 passi a 6 zampe’

04-10-2017

Venerdì 6 ottobre alle 10.30, nella sala degli Arazzi della residenza municipale, si terrà una conferenza stampa per presentare il progetto ‘4 passi a 6 zampe – Una passeggiata con il cane fa bene al cuore e alla mente’. L’iniziativa è a cura di Oipa Italia onlus per Ferrara e Provincia (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) con il patrocinio di Comune e Ordine dei Veterinari di Ferrara.

All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessora alla Sanità del Comune di Ferrara Chiara Sapigni, Enrico Forlani di Oipa Italia onlus e il medico Michele Franchi (Medicina preventiva specialistica).

CERIMONIA DI INTITOLAZIONE – Giovedì 5 ottobre alle 17 in corso Giovecca 179 a Ferrara

Sarà dedicata a Suor Veronica la piazzetta antistante la chiesa di Santa Chiara

04-10-2017

(Comunicato a cura degli organizzatori)

Non solo la Chiesa di Ferrara-Comacchio ricorda la cappuccina Suor Veronica, ma anche la città tutta, che il prossimo giovedì 5 ottobre alle 17 intitolerà la piazzetta davanti alla chiesa di Santa Chiara, in corso Giovecca 179, proprio alla religiosa salita al cielo 53 anni fa, precisamente l’8 giugno del 1964.

Una piazzetta – è bello in questo momento pensarla così – che l’ha vista attraversarla, raccolta, per accompagnare la Madre nelle visite agli altri monasteri delle monache cappuccine d’Italia. Un luogo, dunque, vivo di memoria, guardando il quale in un certo modo si può quasi vedere l’incrociarsi di avvenimenti quotidiani della nostra città dagli ultimissimi anni del 1800 fino ai decenni del boom del nostro Paese. In mezzo vi sono due Guerre mondiali con scelte forti e “inutili” che soprattutto il nostro popolo ha pagato, ma anche un lungo apprendistato che ci ha consegnato alla libertà e alla democrazia.

Il pomeriggio del 5 ottobre prossimo sarà, dunque, come richiamare alla memoria questo lungo lavorio di coscienze, intelligenze, volontà e affetti, mettendo al centro di tutto questo la vita di una piccola donna nata a Ferrara il 16 novembre 1896 da genitori di stentatissime condizioni sociali, e battezzata il 17 seguente nella Cattedrale di Ferrara. A 8 anni perde il babbo “sempre malaticcio” e, nell’ultimo anno, fermo a letto. La povertà morde la carne della piccola Cesira e della mamma che con dolore affida la sua bambina al Conservatorio della Provvidenza, dove vi rimane fino al giorno in cui entra – assecondando un desiderio che cresceva da tempo – nel Monastero delle Cappuccine povere di corso Giovecca.

Nell’evento del prossimo 5 ottobre (ore 17) ci aiuteranno a delineare i contorni della vita di Maria Cesira Pazzafini – suor Veronica del SS. Sacramento – il responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune Francesco Scafuri e Padre Daniele Libanori che ha curato il diario di suor Veronica e molte altre pubblicazioni sulla monaca cappuccina. In particolare, Francesco Scafuri relazionerà sulla Ferrara tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, mentre Padre Daniele, con efficaci pennellate, dipingerà la bella figura di questa mistica ferrarese.

Dopo il breve incontro che si svolgerà nel coro della chiesa di Santa Chiara, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, alla presenza del sindaco del Comune di Ferrara Tiziano Tagliani, scoprirà e benedirà la targa che dedica la piazzetta a Suor Veronica.

LAVORO E SERVIZI ALLA PERSONA – Sabato 7 ottobre alle 9 nella sala dell’Arengo della residenza municipale

‘Perdere il lavoro dopo i 40 anni quali prospettive’, un convegno per fare il punto

04-10-2017

“Perdere il lavoro dopo i 40 anni quali prospettive? Come cambia l’identità di chi perde il lavoro – la speranza di trovare un’opportunità” è il tema del convegno pubblico in programma sabato 7 ottobre a partire dalle 9 nella sala dell’Arengo della residenza municipale (piazza del Municipio 2). L’iniziativa, promossa dall’associazione Lavoro Over 40 con il patrocinio del Comune di Ferrara, sarà coordinata dalla giornalista Claudia Fortini e vedrà gli interventi di esperti e operatori del settore del territorio regionale.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ferrara, è stata presentata mercoledì 4 ottobre in residenza municipale nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’assessora comunale alla Sanità e Servizi alla persona Chiara Sapigni, del referente di Ferrara dell’associazione “Lavoro over 40” Paolo Gallerani, e della psicologa e presidente dell’associazione ‘Società ferrarese di psicologia’ Anna Ruggeri.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti è stata sottolineata l’importanza – in un contesto economicamente molto difficile che attende da tutti i soggetti preposti analisi profonde sulle cause della crisi e risposte concrete su politiche del lavoro pubbliche e private efficaci – di intercettare e sostenere tutti i cittadini che stanno vivendo situazioni di forte disagio psicologico e pratico nella vita di tutti i giorni. “Essere senza lavoro – è stato espresso in conferenza stampa attraverso la lettura di una lettera autentica di un disoccupato – significa perdere ogni speranza di vivere una vita di affetti e di passioni”.

“Su queste tematiche – ha confermato l’assessora Sapigni – l’Amministrazione pone una specifica attenzione e vanno attuate tutte le misure utili per sostenere chi un lavoro non lo ha più come e anche chi oggi si affaccia su questo mondo”.

Il convegno sarà anche l’occasione per promuovere lpattività dell’associazione nazionale che a Ferrara ha un punto di riferimento contattabile all’indirizzo email infoferrara@lavoro-over40.it o telefonando al cell. 333-7893670.

Questo, in dettaglio, il programma del convegno di sabato 7 ottobre nella sala dell’Arengo (piazza Municipio 2, Ferrara – ingresso libero):

8.30 Registrazione
9.00 Saluti dell’assessora al Lavoro e Attività produttuve Caterina Ferri del Comune di Ferrara

9.15 Chi è il lavoratore maturo disoccupato? Testimonianze video e scritte

9.30 La dimensione del problema in Italia e la discriminazione diretta, Giuseppe Zaffarano presidente Associazione Lavoro Over 40

10.00 Le implicazioni psicosociali della disoccupazione in età matura, Anna Ruggeri psicologa psicoterapeuta, presidente Ass. Società Ferrarese di Psicologia

10.45 Le funzioni istituzionali dei servizi al lavoro sul territorio, Barbara Celati Agenziaregionale per il lavoro – Resp. Ambito Ferrara-Reggio Emilia

11.15 L’attività di ‘outplacement’ svolta dalle società private autorizzate ai sensi della Legge Biagi, Maurizio Mirri, direttore Italia Politiche Attive del Lavoro e Reindustrializzazione, GI Group

11.45 Risposte e prospettive dal territorio, Morena Diazzi direttore Generale Economia conoscenza del lavoro e dell’impresa, Regione Emilia-Romagna
12.15 Dibattito e domande del pubblico
12.45 Conclusioni Chiara Sapigni, assessora alla Sanità e Servizi alla Persona, Comune di Ferrara

Coordinerà l’incontro la giornalista Claudia Fortini

 

LA SCHEDA (a cura dell’Associazione Lavoro Over40)

L’associazione Lavoro Over 40 è impegnata sul versante della di­scriminazione che un lavoratore maturo deve affrontare nel reinserimento lavorativo: un problema socio econo­mico fino ad ora sottovalutato, del problema più com­plesso della disoccupazione che non è solo giovanile (15-24 anni), ma che dati alla mano, interessa in termi­ni percentuali la maggior parte della popolazione in età matura ed ancora lavorativa (70% dei disoccu­pati).

L’associazione nasce nel 2003 grazie ad un gruppo di per­sone che hanno vissuto la condizione di disoccu­pazione in prima persona. Da qui la volontà di unire le forze per analizzare il fenomeno e cercare soluzioni che pos­sano facilitare nuove progettualità ed idee, non in so­vrapposizione con le politiche dei centri per l’impie­go o con i canali Istituzionali delle Provin­ce o Regioni, ma possibilmente in collaborazione con essi e con gli enti istituzionali, per stimolare il mondo politico a promuovere soluzioni legislative proponendo forme occupazionali anche a breve ter­mine in attesa che ven­gano trovate soluzioni adegua­te a medio-lungo termi­ne.
Chi si rivolge all’associazione Lavoro Over 40, non tro­va un agenzia di collocamento, ma persone compe­tenti in materia di ricerca lavoro e reinserimento degli over 40, che volontariamente danno un contributo per sviluppare sinergie e idee finalizzate al ricollocamento di professionalità spesso abbandonate. Per questo si ritiene necessario creare un network tra i lavoratori over 40 disoccupati che vivono quel processo di esclusione dal MDL. La causa della loro età, violando non solo la legge (DLGS 216/03), ma ancor prima, ne­gando il valore della propria esperienza personale- pro­fessionale e la ricchezza del CAPITALE UMANO di cui è portatore il lavoratore maturo.
L’associazione Lavoro Over 40 ha organizzato a Cento il 30 settembre e a Ferrara il 7 ottobre due incontri con la partecipazione di esponenti delle istituzioni per fare il punto della situazione in merito alla situazione del mondo del lavoro in Italia, ma in particolare su Ferrara e provincia.
L’obiettivo dell’associazione è di mettere in contatto sfruttando queste occasioni gli operatori delle istituzioni con la cittadinanza interessata, in un modo più articolato e utile possibile, per suggerire proposte e segnalare necessità.

Per info: Associazione Lavoro Over40 sito internet www.lavoro-over40.it – e-mail info@lavoro-over40.it

 

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Sabato 7 ottobre alle 17 in corso Ercole I d’Este. Ingresso libero

In mostra “La tragedia dimenticata. Gli italiani di Crimea”

04-10-2017

Sabato 7 ottobre 2017 alle 17 al Museo del Risorgimento e della Resistenza, in corso Ercole I d’Este 19 a Ferrara, si terrà l’inaugurazione della mostra dedicata a “La tragedia dimenticata. Gli italiani di Crimea”. La responsabile del museo Antonella Guarnieri introdurrà gli interventi del curatore della mostra Stefano Mensurati e i saluti del vicesindaco e assessore comunale alla Cultura Massimo Maisto.
A seguire saranno presentati i risultati della ricerca sui soldati dell’Armir di Ferrara e provincia (finanziata da Assopopolari), che vennero fatti prigionieri dall’Armata Rossa e finiti ai lavori forzati nel gulag kazako di Karaganda.

La mostra “La tragedia dimenticata. Gli italiani di Crimea”, a ingresso libero, sarà visitabile da sabato 7 ottobre a domenica 29 ottobre 2017, dal martedì alla domenica ore 9.30-13 e 15-18.

Per info:
biglietteria del Museo del Risorgimento e della Resistenza, mail biglietteriamrr@comune.fe.it, tel. e fax 0532 244922

 

 

COMMERCIO – Da venerdì 6 a domenica 8 ottobre ‘Il cibo è chi lo fa’ in piazza Trento Trieste

A Ferrara le eccellenze della gastronomia italiana presentate e raccontate dai produttori

04-10-2017

Provengono da tutta Italia le sessanta aziende che da venerdì 6 a domenica 8 ottobre porteranno in piazza Trento Trieste a Ferrara le eccellenze gastronomiche delle loro terre d’origine per l’edizione autunnale de “Il cibo è chi lo fa“. La rassegna, promossa dalla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, con il patrocinio e il supporto organizzativo del Comune di Ferrara, è giunta al suo decimo anno di realizzazione e, come da tradizione, si propone di offrire al pubblico ferrarese una selezione dei più apprezzati prodotti artigianali tipici delle diverse regioni italiane: dall’aceto balsamico di Modena alla porchetta di Ariccia, dalla focaccia genovese alla cioccolata di Modica.

Tutti i dettagli della manifestazione sono stati illustrati stamani in conferenza stampa dall’assessore comunale al Commercio Roberto Serra, dal presidente della Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara Sante Baldini e Silvia Bozzato della segreteria della Strada dei Vini e dei Sapori.

“Quello con ‘Il cibo è chi lo fa’ è un appuntamento – ha dichiarato l’assessore Serra – che i ferraresi hanno già apprezzato e credo continueranno ad apprezzare, poiché è organizzato da una realtà come la Strada dei Vini e dei Sapori che è composta da conoscitori dell’artigianato gastronomico e che si propone di diffondere la conoscenza delle migliori tipicità regionali, attraverso il racconto dei produttori stessi oltre che attraverso l’esposizione e la vendita delle loro realizzazioni”. “Si tratta di una manifestazione – ha sottolineato Sante Baldini – che negli anni ha continuato a crescere sia in termini di apprezzamento da parte dei ferraresi e dei turisti, sia in termini di richieste di partecipazione da parte dei produttori delle varie zone d’Italia. Tanto che per questa edizione è prevista la presenza di sessanta espositori, tra cui dieci provenienti dal territorio ferrarese. E ogni giorno, dalle 16 alle 18, nell’area centrale della piazza, ci saranno appuntamenti con i produttori che racconteranno come svolgono il loro lavoro e offriranno assaggi delle loro creazioni”.

L’inaugurazione ufficiale della manifestazione è prevista per venerdì 6 ottobre alle 10 con la partecipazione dell’assessore Roberto Serra.
L’orario di apertura e vendita delle bancarelle sarà dalle 10 alle 20 per tutte e tre le giornate.

COMUNICATO a cura degli organizzatori
Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre 2017, in piazza Trento Trieste a Ferrara, si terrà l’edizione autunnale de “Il Cibo è chi lo fa”.
“Quest’anno per noi è un anno significativo – spiegano i rappresentanti della Strada dei Vini e dei Sapori – perché la nostra manifestazione festeggia il suo 10° anno di realizzazione. E proprio in questa edizione raggiungiamo il numero massimo di espositori mai avuto nell’edizione autunnale. Più di 60 aziende provenienti da tutta Italia portano in piazza prodotti di altissima qualità.
Il Cibo è chi lo fa è iniziata nel 2005 (non si è tenuta per due anni a causa dei lavori sul Listone e per impegni associativi) con 25 banchi, con pochi produttori, con la sfida di utilizzare strutture di legno a bancarella piuttosto che i più “commercialmente comodi” gazebo. L’idea era quella di far conoscere i prodotti “genuini”, “sinceri” dando un volto curato ed elegante all’allestimento vista la Piazza centrale che ci ospita. E’ stata una scelta che nel tempo ci ha premiato perché ci dà riconoscibilità sin dall’allestimento: nel 2005 occupavamo una sola fila arrivando a metà piazza, oggi occupiamo tutta la piazza in doppia fila. Il numero elevato di espositori tuttavia non condiziona il successo commerciale dell’iniziativa in quanto vi è una selezione importante sulla tipologia del prodotto e la provenienza: l’artigianalità del prodotto ci aiuta inoltre ad avere prodotti sempre molto variegati dove le ricette e le tradizioni culinarie di provenienza fanno già di per sé la differenza”.
Gli espositori presenti provengono da tutta Italia (Lombardia, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna, Liguria, Molise, Puglia, Calabria, Trentino Alto Adige, Marche, Val d’Aosta ecc.) con prodotti tipici locali. Solo per citare alcune prelibatezze presenti: focaccia genovese, salumi e formaggi tipici calabresi, speck sudtirolesi, specialità salate pugliesi, fontina Dop, parmigiano reggiano Vacche Rosse, torte rustiche e l’erbazzone di Reggio, gorgonzola, la torta di Cavriana, spezie ed infusi, miele, piadina classica e alla zucca, prodotti ittici siciliani sott’olio, formaggi di capra, tartufo, porchetta d’Ariccia IGP, olio extra vergine di oliva, aceto balsamico di Modena Dop, liquori e distillati artigianali, cioccolata di Modica, cioccolata crudista, strudel alto altesino, treccia della Val dei Mocheni e tanto altro. Ovviamente saranno presenti anche aziende ferraresi con una vasta gamma di prodotti del territorio: pampepato, tenerina, vini Doc del Bosco Eliceo, farine bio di mais e grano tenero, succhi di frutta del territorio, zucche violine.

Nell’area centrale della piazza dalle 16 alle 18 dal venerdì alla domenica, si terranno degustazioni gratuite dei prodotti tenute direttamente dagli operatori stessi che racconteranno le tradizioni e le origini dei prodotti.

Per info
Associazione Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11 – 44121 Ferrara
Tel 0532 205869 / cell 335 5980801
segreteria@stradaviniesaporiferrara.it
FB : Strada Vini e Sapori Ferrara

Sull’avvio del percorso di autonomia regionale

di Tiziano Tagliani

04-10-2017

Il commento del sindaco Tiziano Tagliani in merito alla proposta, presentata ieri 3 ottobre 2017 in Assemblea Regionale, su “Avvio del procedimento finalizzato alla sottoscrizione dell’Intesa con il Governo per il conseguimento di ‘ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia’ ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione”

“Sul tema dell’autonomia regionale, da utilizzare a favore dei cittadini, apprezzo il lavoro svolto dal governatore Bonaccini che ieri (3ott2017), in Assemblea regionale, ha proposto di riconoscere alla Regione Emilia Romagna un livello e una qualificazione tale da poter aspirare ad amministrare in maggiore autonomia.
Condivido il percorso intrapreso e il rispetto verso la nostra Costituzione: non si chiede di diventare un’ulteriore Regione a statuto speciale o di toccare l’unità nazionale, ma la possibilità di poter gestire direttamente alcune competenze in materie cruciali come tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute; competenze complementari e accessorie riferite alla governance istituzionale e al coordinamento della finanza pubblica.
La nostra Regione emiliano romagnola è altamente qualificata per ottenere e assolvere a nuove competenze, che comportano più responsabilità dirette. Maggiore autonomia costituisce un valore aggiunto non solo per noi ma anche per lo Stato: ci permettono di metterci al servizio del Paese valorizzando la nostra storia e la nostra vocazione europea, e rispondendo meglio alle esigenze dei cittadini.

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

 

Testo diffuso dalla Portavoce del Sindaco

SICUREZZA E COMMERCIO – Nota della Questura di Ferrara del 4 ottobre 2017. Il ringraziamento degli ass. Modonesi e Serra

Prosegue l’operazione “martellamento”: chiusura di un chiosco di Viale Po e altri servizi di controllo del territorio

04-10-2017

Prosegue l’operazione “martellamento” chiusura CHIOSCO di V.le Po, 1/D zona giardini GAD – Sospensione attività per 60 giorni art.100 T.U.L.P.S. e L. 48/2017 Sicurezza urbana.-

Gli assessori comunali Aldo Modonesi (Sicurezza Urbana) e Roberto Serra (Commercio) hanno espresso parole di “compiacimento per il lavoro congiunto svolto in questi mesi da Questura e Polizia Municipale Terre Estensi, e ringraziamento anche a tutti quei cittadini che hanno collaborato in modo determinante all’efficacia delle operazioni di controllo con le proprie segnalazioni”.

Il Questore di Ferrara ha disposto la chiusura per gg. 60 di una attività commerciale relativa al chiosco di questo Viale Po, 1/D (zona giardini GAD) gestito da NECHIFOR Marian, nato in Romania classe 1974 in applicazione all’art. 100 TULPS e L. 18.04.2017 n. 48 (Decreto Sicurezza).-

L’esercizio in argomento è di fatto un chiosco inserito nei giardini antistanti il c.d. grattacielo nel quartiere GAD di questo Comune che era divenuto un luogo di ritrovo di pregiudicati e pusher di origine extracomunitaria che ne avevano fatto la loro base d’appoggio per ricevere la clientela dei consumatori di sostanze stupefacenti.

Oltretutto il titolare della SCIA è stato più volte sanzionato da personale della locale Polizia Municipale per esercizio abusivo di somministrazione di bevande alimenti in virtù del fatto che gli era stato ordinata l’immediata cessazione dell’attività.

Anche nel mese di settembre, disattendendo l’ordine del Comune il predetto veniva controllato e sanzionato nuovamente per la somministrazione nonostante il divieto. Inoltre, a carico del NECHIFOR risulta anche un ordine di rimozione del chiosco e della distesa (tra l’altro abusiva in quanto eccedente la metratura concessa) a spese del predetto. Ordine anche questo disatteso nonostante la concessione di occupazione di suolo pubblico sia scaduta il 15.06.2016.-

L’amministrazione Comunale ha notificato gli atti sopra indicati ma né il titolare della scia (oggi sospesa) né il proprietario della struttura hanno provveduto alla rimozione del chiosco e delle sue pertinenze.

Nei controlli costanti nell’ambito del controllo del territorio disposti dal Questore, il predetto chiosco è stato controllato più volte riscontrando la presenza di cittadini extracomunitari gravati da precedenti per furto ricettazione e spaccio di stupefacenti.-

Con questa chiusura si intende fare “terra bruciata” per i clienti assuntori che provenienti dalla provincia di Ferrara si recano nel quartiere GAD sapendo di trovare pusher pronti a cedere loro stupefacenti di ogni genere (marijuana, cocaina ed eroina)

Non ultimo il controllo della Squadra Mobile del 19.09.2017 dove nell’attività di controllo di alcuni cittadini di origine nigeriani si è proceduto alla denuncia per possesso di stupefacenti al fine di cessione a terzi.- Tra l’altro in quell’occasione l’attività del chiosco era chiusa ma le strutture presenti, si ripete abusive e da rimuovere in quanto la concessione di occupazione del suolo pubblico è ormai scudata da tempo, agevolano la permanenza di pusher locali che stazionano giorno e notte sotto i tendoni del predetto chiosco.-

Si segnala che il gestore sanzionato in precedenza aveva gestito altra attività relativamente al circolo privato denominato “D-VERSO” (ex mela) sito in Via Modena, 183. Anche in quell’occasione per motivi sia di sicurezza e ordine pubblico sia di natura amministrativa, nel mese di giugno e nel mese di settembre 2016, gli era stata notificata da parte del Comune la cessazione immediata dell’attività di somministrazione.

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Inoltre, sono stati attuati nel pomeriggio di ieri (3ott2017), al fine di garantire maggiori livelli di sicurezza, dei servizi straordinari di controllo del territorio nell’area di questo capoluogo denominata “GAD”, con l’ausilio di personale del reparto Prevenzione Crimine di Bologna.

In particolare, sono stati denunciati in stato di libertà, un cittadino nigeriano 28enne e una cittadina della Repubblica Domenicana, 36enne. I predetti, a seguito di un controllo in questa via Felisatti, nei giardini pubblici adiacenti il grattacielo, risultavano privi di documenti di identità e irregolari sul territorio italiano.

Inoltre, sono stati rinvenuti in questa via Feliciani e con l’ausilio di un’unità cinofila, tre involucri contenenti sostanza stupefacente risultata positiva ai derivati della cannabis del peso netto complessivo di grammi 14,10.

Ferrara, 4 ottobre 2017

Il Capo di Gabinetto

Questura di Ferrara

Le imprese Ncc – bus (pullman) di Cna eleggono propri rappresentanti

Da Ufficio stampa

Due importanti nomine nella rappresentanza delle imprese di trasporto persone Ncc – bus della Cna di Ferrara: Marco Cornacchini, della Autonoleggi Cornacchini srl di Pilastri di Bondeno, è stato nominato, in questi giorni, nuovo presidente della Rete “Ferrara al Volo”, che gestisce dal 2011 il servizio pullman di collegamento tra Ferrara e l’aeroporto Marconi di Bologna; inoltre, l’Assemblea degli imprenditori Ncc – bus Cna ha eletto il proprio portavoce di mestiere presso Cna Emilia Romagna nella persona di Leonardo Cornacchini, dell’azienda Corbus, sempre con sede a Pilastri di Bondeno.
Marco Cornacchini, che assume la responsabilità di presidente di “Ferrara al Volo”, dopo la scomparsa, alcuni mesi fa, di Pier Gianni Cornacchini, è tra gli stessi fondatori della Rete d’imprese che ha dato vita, sei anni orsono, al servizio di navetta tra la città e l’aeroporto di Bologna, della quale fanno parte, appunto: Autonoleggi Cornacchini srl di Marco Cornacchini; Corbus di Leonardo Cornacchini; Autoservizi Sarasini Sas di Diego Sarasini e C.; Autoservizi Vezzali Snc Di Vezzali Renata e C.; Luppi Italo e Andrea Autotrasporti.
Leonardo Cornacchini, giovane imprenditore divenuto titolare dell’azienda creata dal padre Pier Gianni, rappresenterà la voce delle imprese del settore Ncc – bus della nostra provincia in sede regionale, in una fase di grande delicatezza, in vista della preannunciata istituzione dell’Agenzia unica dell’Emilia-Romagna per il trasporto pubblico, organismo regionale che diverrà proprietario dei beni di settore da affidare ai vari gestori aziendali.

Premi Natta Copernico

Da Ufficio stampa

Sabato 7 ottobre dalle ore 10 a Palazzo Roverella, presso la sede del Circolo dei Negozianti, si svolgerà la Cerimonia di consegna dei premi G. Natta e N. Copernico per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica.

Giunto alla XV edizione, i premi, istitutiti in onore di Giulio Natta, premio Nobel per la Chimica 1963 e Nicolò Copernico, laureatosi nell’Ateneo estense nel 1503, intendono contribuire allo sviluppo della civiltà, del benessere e della qualità della vita tramite la divulgazione della Scienza e della Tecnica e stimolare i giovani nei confronti dela Ricerca scientifica, anche tramite la strada dell’investimento in start up. Ogni anno il Comitato Promotore premia scienziati e ricercatori del mondo accademico e industriale che si sono distinti per il loro contributo al miglioramento della qualità della vita.

L’edizione 2017 assegna:

• il Premio Giulio Natta al Prof. Francesco Sannicolò per il lavoro svolto nel campo della Chimica.
• il Premio Speciale “Natta e Copernico” per la divulgazione scientifica alla Dr.ssa Silvia Rosa Brusin giornalista e divulgatrice scientifica RAI, conduttrice della trasmissione “Leonardo”
• il premio Nicolò Copernico per le Scienze Biomediche ai Dottori Luca Azzolin e Tito Panciera.

Riceveranno un Riconoscimento Copernico anche 6 neo dottori di ricerca di Unifè per aver discusso tesi innovative in scienze e tecnologie.
I nomi dei prescelti per il Riconoscimento sono i seguenti:

Dott. Giacomo Gadda (Fisica)
Dott.ssa Claudia Morganti (Scienze Biomediche e Biotecnologiche)
Dott.ssa Elena Dorato (Architettura)
Dott.ssa Alba Clara Sarti (Farmacologia e Oncologia Molecolare)
Dott.ssa Laura Casarin (Scienze Chimiche)
Dott. Giacomo Ferratti (Scienze della Terra)

«Fo glorïosa Bertagna la grande». La diffusione nell’Italia settentrionale della “materia di Francia”

Da Ufficio stampa

Il 2016 è stato, come noto, un anno intensamente ariostesco: l’anno del centenario della prima edizione del Furioso (e del commento curato da Tina Matarrese e Marco Praloran per Einaudi), l’anno della grande mostra ferrarese e dei tanti convegni.

Ma l’incantato mondo dei cavalieri riserva ancora sorprese, incanti e malìe; e numerosi spunti di studio e di riflessione.

Il convegno organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali per il 5 e 6 ottobre, «Fo glorïosa Bertagna la grande». La diffusione nell’Italia settentrionale della “materia di Francia”, si concentra su alcuni temi forti: innanzitutto il rapporto fra testi e codici francesi, franco-italiani e italiani, in un dinamismo che non è solo linguistico, ma in senso lato culturale, e che consente il progressivo adattamento delle antiche vicende a forme e strutture che non sono più feudali. A seguire la tappa “ferrarese” del poema cavalleresco, declinato attraverso i suoi grandi protagonisti, da Boiardo sino ad Ariosto e anche oltre, in vari «libri di battaglia», autentici romanzi di avventura per il grande pubblico, che esercitavano sui lettori del nostro Rinascimento un profondissimo fascino.

Letteratura alta e letteratura bassa, ma anche narrazione orale e narrazione scritta, si intrecciano, infatti, in questi testi attraverso dinamiche che gli studiosi raccolti in questo convegno saranno senza dubbio in grado di mettere in luce.

Ingresso libero

Leo Morrissey alla Galleria del Carbone

Da Accademia-Gal Carbone

Sabato 7 Ottobre alle ore 18.00 alla Galleria del Carbone inaugura la mostra personale di Leo Morrissey dal titolo “ Found…”. La rassegna presenta la serie dei “libri” sui quali Morrissey è intervenuto con tagli , scavi, quasi un intervento archeologico sui volumi, molto spesso testi superati, di scarsa importanza. Per l’artista statunitense sono stati il pretesto per riportare alla luce immagini e parole perdute. Oltre agli “ex libris” saranno esposte un centinaio di cartoline tutte diverse l’una dall’altra che Morrissey ha inviato alla Galleria del Carbone, nell’arco degli ultimi due anni, da diverse località del mondo.
L’iniziativa culturale gode del Patrocinio del Comune di Ferrara che rimarrà in parete fino al 24 Settembre con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi: 11.00-12.30 e 17.00-20.00; chiuso il lunedì e martedì.

Leo Morrissey è un artista che lavora sulle annotazione personali, sulla vita di ogni giorno in modo concettuale; il suo interesse è incentrato sulla storia degli oggetti ma non sulle loro qualità materiali. Morrissey esplora la profondità del significato che emerge dal ripetuto uso delle immagini nel tempo, è attratto dalla complessità del semplice, dall’universalità e dal mistero del linguaggio.
L’artista ha realizzato progetti e creato lavori durante i viaggi in Europa, Asia, Africa, America Centrale, Sud America e Nord America.
Morrissey ha ricevuto il Master of Art dall’università di Rutgers. È stato il destinatario di una sovvenzione dalla Pollack-Krasner Foundation e di una borsa Hauberg della Pilchuck Glass School.
Sue opere sono incluse nelle seguenti collezioni: Museo d’Arte Moderna di New York, Museo d’Arte di Taiwan, Galleria Monash in Australia, Glassmusset Ebeltoft Danimarca e il Musee du Pays et Val De Charmey, Svizzera. Il suo lavoro è incluso nel PIEROGI Flatfiles di Brooklyn, NY

Domenica 8: FAMU la giornata delle Famiglie al Museo

Da Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico di Spina partecipa a FAMU, la giornata delle Famiglie al Museo, domenica 8 ottobre 2017.

Alle ore 15 il Gruppo Archeologico Ferrarese organizza il laboratorio didattico
Alla ricerca…dei popoli perduti
I piccoli archeologi riceveranno un puzzle da ricomporre, raffigurante un antico reperto; dopo averlo ricomposto andranno nelle sale del museo alla ricerca dell’antico popolo a cui apparteneva.

Laboratorio gratuito
Ingresso al museo gratuito per i ragazzi fino a 18 anni.

Tagliani: Regione Emilia Romagna, maggiore autonomia

Da Ufficio stampa

Sul tema dell’autonomia regionale, da utilizzare a favore dei cittadini, apprezzo il lavoro svolto dal governatore Bonaccini che ieri, in Assemblea regionale, ha proposto di riconoscere alla Regione Emilia Romagna un livello e una qualificazione tale da poter aspirare ad amministrare in maggiore autonomia.

Condivido il percorso intrapreso ed il rispetto verso la nostra Costituzione: non si chiede di diventare un’ ulteriore Regione a statuto speciale o di toccare l’unità nazionale, ma la possibilità di poter gestire direttamente alcune competenze in materie cruciali come tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute; competenze complementari e accessorie riferite alla governance istituzionale e al coordinamento della finanza pubblica.

La nostra Regione emiliano romagnola è altamente qualificata per ottenere ed assolvere a nuove competenze, che comportano più responsabilità dirette. Maggiore autonomia costituisce un valore aggiunto non solo per noi ma anche per lo Stato: ci permettono di metterci al servizio del Paese valorizzando la nostra storia e la nostra vocazione europea, e rispondendo meglio alle esigenze dei cittadini.

Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara

Tre giornate a porte aperte per chi soffre di Parkinson

Da Agire Sociale

Il Gruppo Estense Parkinson invita la cittadinanza da venerdì 6 a domenica 8 ottobre alle Giornate porte aperte Parkinson presso i locali de Langelo Atelier, in via Centoversuri 6/A a Ferrara. Si inizia venerdì 6 ottobre, alle 17, con una merenda di benvenuto.

L’iniziativa benefica sarà occasione per contribuire al sostegno dell’associazione che opera da molti anni nel territorio ferrarese per dare informazione e assistenza ai malati di Parkinson e loro famigliari. Contatti: info@parkinson-fe.it

A cena, con menu a tema, nel cuore delle Valli

Da Organizzatori

Appuntamento gourmet, giovedì 5 ottobre dalle 20, per la Sagra dell’Anguilla 2017: nell’ambito della grande kermesse che Comacchio dedica alla sua ‘regina gastronomica’, il Bettolino di Foce – suggestivo ristorante nelle Valli a quattro chilometri dal centro storico – propone infatti un’apertura straordinaria serale per una cena con menu a tema. In tavola: Fritto di Valle con polentina morbida; Spaghetti al ragù di Anguilla, salicornia e pomodorini confit; Brodetto di Anguilla ‘a bec d’aesen’; Mousse allo yogurt con fichi caramellati; caffè; liquore; ‘vini delle sabbie’ Corte Madonnina (info&prenotazioni, il costo a persona è di € 35,00, telefonando al 344.0571330). Il programma completo e costantemente aggiornato della XIX Sagra dell’Anguilla, che prosegue fino al 15 ottobre, è consultabile sul sito www.sagradellanguilla.it

Il M5S di Ferrara incontra i vertici BPER

Da MoVimento5Stelle Ferrara

Il 3 ottobre scorso, una delegazione del Movimento 5 Stelle di Ferrara, composta dalla consigliera Ilaria Morghen e dall’attivista Paolo Pennini, ha incontrato il direttore generale di BPER, Fabrizio Togni. L’incontro si è svolto presso la sede generale di Modena dove abbiamo esposto alla direzione dell’istituto bancario le osservazioni sollevate in precedenza dalle associazioni degli ‘Azzerati Carife’ al fine di comprendere quale sarà l’atteggiamento della banca nell’annosa questione che colpisce il ferrarese. Il M5S ha chiesto al direttore Togni come intende procedere nei confronti delle migliaia di persone che si sono ritrovate senza i loro risparmi a seguito del precipitoso e anticipato uso del bail-in da parte del governo nazionale targato PD nei confronti dell’istituto bancario locale. Abbiamo riportato le seguenti richieste: agevolazioni commerciali a favore dei risparmiatori azzerati Carife, in particolare nell’acquisto di azioni e/o warrant della banca acquistata e la richiesta se la banca intende provvedere in autonomia anche al rimborso del 20% delle obbligazioni non coperte dal rimborso forfettario. Alle richieste formulate ci è stato risposto in primo luogo che la banca è consapevole del disagio subito dalla precedente gestione Carife e che non appena terminato l’iter di fusione nel nuovo gruppo BPER (operazione che dovrebbe formalmente chiudersi in novembre) provvederà a completare un pacchetto di agevolazioni commerciali a favore degli azzerati Carife, nell’ambito di una strategia rivolta a recuperare la fiducia dei risparmiatori traditi. Evidenziando come sia ancora in atto il procedimento di monitoraggio della situazione patrimoniale del vecchio istituto bancario e nel rispetto delle azioni giudiziarie e legali in corso, il direttore ha poi sottolineato come BPER abbia studiato tutte le soluzioni adottate dagli altri istituti di credito che si sono trovati nelle medesime situazioni di criticità evidenziando come, ad oggi, sia possibile solo provvedere a favorire condizioni di vantaggio commerciale, ritenendo di non poter operare favori nell’acquisto di azioni (in quanto la banca è quotata in Borsa e soggetta ai vincoli dettati dalla vigilanza di Consob) né di poter provvedere all’emissione di warrant ad hoc per l’assenza giuridica di una continuità sui diritti di azioni dei vecchi azionisti nei confronti della nuova banca. Abbiamo chiesto altresì se era possibile operare con degli indennizzi come per esempio nel caso delle Banche Venete con Intesa ma, anche in questo caso, ci è stato risposto che tale schema riproposto non è utilizzabile poiché richiederebbe forme di agevolazione che non sono compatibili per piccoli risparmiatori. L’incontro si è concluso con la speranza che BPER possa attivarsi nei prossimi mesi con proposte commerciali soddisfacenti per gli azzerati, oltre a dare un nuovo impulso alla fiducia nel sistema creditizio da parte del territorio ferrarese. Il M5S rinnova la sua vicinanza a tutti i risparmiatori travolti dalla brutta esperienza Carife e mantiene vivo il suo impegno affinché si possa arrivare ad una soluzione a tutti i livelli (dal locale al parlamento nazionale per garantire il rimborso totale di quanto perso) che dia una risposta esauriente ai gravi disagi che la crisi bancaria locale ha segnato nel nostro territorio.

Ilaria Morghen-Paolo Pennini

Progetto famiglia, infanzia e società

Da MoVimento5Stelle Ferrara

Il 6 ottobre 2017 a Ferrara, presso la Sala Estense in piazza del Municipio con inizio alle ore 21, si terrà un
evento nel corso del quale sarà affrontato un tema alquanto attuale: il rapporto tra scuola e famiglia, tra
educazione e società e la necessaria integrazione tra questi poli dell’educazione. A questo evento
parteciperanno Massimo Rosselli del Turco, noto esperto e consulente parlamentare dei problemi dei
minori dal punto di vista giuridico e sociale, Stefano Boschi, psicoterapeuta e ricercatore nel settore della
psicoterapia breve integrata e della psicopedagogia clinica ed Enza Blundo, vicepresidente della
commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Si parlerà in particolare di un progetto di legge
attualmente in fase di studio che prevede un sostegno da offrire ai due enti del processo educativo,
famiglia e scuola. Nel corso di questo evento i partecipanti avranno modo di interagire con i relatori al fine
di approfondire e sviluppare gli importanti temi trattati, che appaiono di grande rilevanza sociale.

Giornata internazionale dell’insegnante

Da Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani vuole riflettere, insieme ai Colleghi tutti, sull’attuale significato della ricorrenza del 5 ottobre, Giornata Mondiale dell’Insegnante, vero ed autentico protagonista della scena in una scuola che si evolve per formare in maniera sempre più concreta i giovani al loro futuro.
L’Insegnante. Un Uomo o una Donna cui viene delegato dalla società un ruolo fondamentale. Una Uomo o una Donna che vivono con i propri alunni e per i propri alunni durante un lungo anno scolastico. Un Uomo o una Donna che, nello svolgimento del loro delicato compito, si trovano di fronte a nuove sfide ed a tante difficoltà, ma anche e soprattutto a tante, tantissime soddisfazioni per i traguardi raggiunti dai loro studenti, sensazioni indescrivibili che nessuna professione potrà mai regalare.
Ogni giorno il suono della campanella che segna l’inizio delle lezioni, segna l’inizio di un’altra giornata che l’Insegnante trascorrerà con i propri alunni e nella quale profonderà tutto il suo impegno formativo mirato non soltanto a fornire gli strumenti per l’acquisizione del sapere e delle competenze utili e fondamentali per il loro futuro professionale o per le loro scelte universitarie, ma, anche e soprattutto, ad educarli al rispetto reciproco e alla solidarietà, al superamento dei pregiudizi e alla inclusione, all’accoglienza di culture diverse protese in un dialogo di crescita morale, spirituale e pacifica.
In una società in continua evoluzione, infatti, la formazione delle giovani generazioni non potrebbe considerarsi completa se prescindesse dal profilo umano e solidaristico; solo così potremo sperare, un domani, di avere dei cittadini consapevoli, degli uomini e delle donne attenti e rispettosi dei propri e degli altrui diritti così come dei propri e degli altrui doveri, oltre che degli ottimi protagonisti dei vari settori economici, professionali e lavorativi in genere.
E’ difficile la professione dell’Insegnante. E’ difficile quando ci si trova di fronte a dei giovani che hanno necessità di nuovi stimoli e nuove proposte in una società in cui si susseguono esempi non edificanti di prepotenza e malaffare; in cui al dialogo si preferisce la prevaricazione; in cui il “diverso” diviene facile preda del branco, un branco che non riesce proprio ad accettare la mancanza di omologazione agli stereotipi offerti da una pseudo cultura massificante e che tende a schiacciare tutti verso un livello sempre più infimo e più vuoto.
Eppure con tenacia, con costanza, con amore, con abnegazione, migliaia di insegnanti ogni giorno svolgono pazientemente la loro Missione, perché è giusto chiamarla Missione anche a costo di apparire inguaribilmente romantici e sognatori, lavorando insieme ai loro alunni giorno dopo giorno; suscitandone la curiosità e rendendoli protagonisti dell’apprendimento; crescendo insieme a loro in un osmotico scambio di esperienze e di saperi. Perché l’istruzione rende liberi e la libertà è il valore fondamentale in una società democratica e pluralista come la nostra.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti umani è vicino a tutti gli Insegnanti che ogni giorno svolgono con tanti sacrifici la loro Missione. E’ vicino, in particolare, a tutti quegli Insegnanti che si trovano lontano dalle loro regioni e non hanno, nelle sfide personali e professionali che quotidianamente affrontano, il sostegno delle loro Famiglie; è vicino a tutti gli Insegnanti che credono nel loro lavoro e credono nel futuro. Un futuro migliore e più giusto per tutta l’Umanità e per questo continuano a lottare.

prof. Elisabetta Barbuto

Donne vittime di violenza. Al via un bando della Regione per dare loro una casa

Da Ufficio stampa

Bologna- Pagamento dell’affitto e delle spese condominiali fino a dodici mesi, contratti di allacciamento di luce e gas, contributi per l’acquisto di elettrodomestici.
Sono solo alcuni degli interventi che la Regione Emilia-Romagna finanzierà, con oltre 600 mila euro, per dare una casa alle donne vittime di violenza. Donne che, per sfuggire ai soprusi, hanno lasciato l’abitazione familiare rifugiandosi nei Centri antiviolenza e alle quali, per ricostruirsi una vita anche in compagnia dei propri figli, serve rendersi autonome dal punto di vista abitativo. Magari dividendo un appartamento con altre donne nelle stesse condizioni.

Proprio per finanziare l’assistenza e la protezione delle donne e dei loro figli in difficoltà, la Giunta regionale ha approvato un bando nell’ambito del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (previsto dal decreto ministeriale del 25 novembre 2016). É rivolto ai Comuni e Unioni di Comuni e mette a disposizione 640mila euro in due anni per progetti finalizzati all’autonomia abitativa, sia in appartamento autonomo sia in coabitazione, anche attraverso un accesso agevolato all’edilizia residenziale pubblica.

“Per uscire da eventi traumatizzanti come violenza e sopraffazione servono tante cose e tanto aiuto- spiega la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Non solo assistenza psicologica e legale, ma anche strumenti che permettano alle donne di riprendersi in mano la propria vita e di costruirsene una nuova. Serve promuovere l’autonomia delle vittime di violenza su tanti piani, in questo caso proviamo a incoraggiare la ricerca di una casa, di un alloggio dove ricominciare da capo. L’autonomia abitativa- conclude la vicepresidente- è il primo passo verso una vita dignitosa e di recupero vero”.

“Abbandonare un partner violento, per le donne senza indipendenza economica è una scelta difficilissima- sottolinea l’assessore regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti-. Le donne risultano molto più colpite degli uomini dalla crisi economica e ciò si traduce in maggior vulnerabilità sociale per sé stesse e per i propri figli. Come Istituzione pubblica- conclude Petitti- è nostro dovere contribuire affinché queste donne abbiano la possibilità di ricostruirsi una vita. La violenza non è un destino”.

Il bando
Il contributo massimo concesso dalla Regione per il percorso di autonomia abitativa di ogni singola donna è 8.000 euro. Tra le spese ammissibili figurano, oltre al canone di affitto per un massimo di 12 mesi (anche per alloggi di Edilizia residenziale pubblica), il deposito cauzionale o mediazione immobiliare, spese condominiali; allacciamenti, volture e utenze; acquisto arredi o elettrodomestici; manutenzione ordinaria dell’alloggio.

Le domande potranno essere presentate entro 45 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna, prevista nei prossimi giorni, e inviate in formato digitale al servizio Politiche sociali e Socio educative della Regione (viale Aldo Moro, 21 – 40137 Bologna). Indirizzo PEC segrsvilsoc@postacert.regione.emilia-romagna.it

Le risorse regionali per le donne vittime di violenza
Ammontano a quasi 4 milioni di euro le risorse che la Regione riserva al contrasto alla violenza contro le donne, e derivano in parte da fondi statali (2,9 milioni) e in parte da stanziamenti regionali (1 milione).

Dei fondi statali, circa 1,5 milioni sono destinati alla gestione dei centri antiviolenza e delle case rifugio; oltre 423 mila euro vengono utilizzati per l’apertura di nuovi centri e di nuove case rifugio; 115 mila per l’apertura di nuovi centri per il trattamento degli uomini maltrattanti; 920 mila sono previsti dal Piano straordinario contro la violenza sessuale e saranno destinati a formazione, inserimento lavorativo, autonomia abitativa e realizzazione dei servizi formativi relativi al fenomeno della violenza.

I fondi regionali finanzieranno invece, attraverso un bando che uscirà entro il 2017, progetti da realizzarsi il prossimo anno, volti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità, nonché al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere.

I Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna
Sono 19 i Centri antiviolenza in Emilia-Romagna, di cui 14 riuniti nel Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza costituito nel 2009. Dal 1° gennaio al 31 ottobre 2016 hanno accolto 2.930 donne vittime di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, offrendo loro protezione, sostegno psicologico e legale, risposte concrete anche in situazione di emergenza.

La Rete di accoglienza delle vittime di violenza e degli interventi di prevenzione si completa con i 4 Centri di trattamento rivolti agli uomini che usano comportamenti violenti (presenti a Modena, Ferrara, Forlì, Parma e Ravenna).

Possibili cali di pressione alla rete idrica nel comune di Poggio Renatico e in alcune località del comune di Ferrara

Da Ufficio stampa

Hera informa che a seguito di complessi lavori di manutenzione sulla rete idrica, nella giornata di giovedì 5 ottobre, a partire dalle 8.30 e fino alla conclusione dei lavori prevista nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, si potranno verificare cali di pressione della rete idrica in tutto il territorio del comune di Poggio Renatico e nelle località di San Martino, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco in comune di Ferrara.

Durante i lavori e nelle ore successive saranno possibili lievi intorbidimenti dell’acqua, che si risolveranno dopo qualche istante di scorrimento.

Hera si scusa per il disagio. Per informazioni è possibile contattare il Pronto Intervento 800713900, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24

40 nuovi manager per le strutture sanitarie

Da Ufficio stampa

L’Università di Ferrara ha proclamato 40 nuovi professionisti manager per la direzione delle strutture sanitarie. Si è tenuta ieri nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management, la cerimonia di consegna degli attestati di formazione manageriale ai partecipanti ai Corsi di Perfezionamento in Management per aspiranti direttori di strutture complesse, in Management della Farmacia e in Valutazioni farmaco-economiche. In tale occasione, il Professor Robert H. Desmarteau dell’Université du Québec a Montréal ha tenuto una Lectio Magistralis “The strategic perspective of outcomes to get out of the prison”, aprendo a numerosi spunti di riflessione sul ruolo delle strutture organizzative e delle componenti culturali nella realizzazione delle strategie aziendali.
All’evento hanno partecipato anche il Dr. Claudio Vagnini e il Dott. Mauro Marabini, rispettivamente Direttore Generale e Direttore Sanitario dell’Asl di Ferrara, la Dr.ssa Barbara Curcio Rubertini e la Dr.ssa Francesca Bravi, in rappresentanza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, ed Emidia Vagnoni (Direttrice dei Corsi di Perfezionamento).
Con l’occasione, oltre che esprimere soddisfazione per la conclusione dei percorsi da parte dei professionisti, agli stessi va un vivo ringraziamento per aver scelto Ferrara come luogo per consolidare le loro conoscenze professionali, pur venendo da tante diverse regioni.

Come la musica nutre il cervello. Lectio magistralis con brani di musica per flauto

Da Ufficio stampa

Venerdì 6 Ottobre dalle ore 14.30 alle ore 16.30 nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, (c.so Ercole I d’Este, 37), Eckart Altenmüller, direttore dell’Istituto Internazionale di Fisiologia della Musica e Medicina per i Musicisti e del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Hannover terrà una lectio magistralis dal titolo La musica, il cervello.

L’iniziativa si articolerà in due momenti principali. Il primo dal titolo “Come la musica nutre il cervello” verterà sui processi di plasticità cerebrale indotti dalla musica nelle persone in buona salute e nelle persone colpite da disordini neurologici. La seconda parte sarà dedicata al tema “Come la musica produce emozioni”, con la presentazione di brani musicali per flauto traverso seguiti da interventi esplicativi dello stesso docente. Composizioni di Marin Marais, Carl J Andersen, Peteris Vasks, Elliott carter, Luca Lombardi, Claude Debussy.
L’incontro si svolge nell’ambito delle attività del Corso di Perfezionamento in Musica, Musicoterapia e Neurologia dell’Università di Ferrara, diretto dal Prof. Enrico Granieri della Clinica Neurologica, insieme alla prof.ssa Maura Pugliatti, al Maestro di Musica Giorgio Fabbri e al docente di Musicoterapia prof. Alfredo Raglio.
La lezione, aperta a tutti, è rivolta agli studenti del Corso di Musica e Neurologia, agli operatori sanitari, in particolare agli specialisti in Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Fisiatria, Foniatria, Audiologia, Psicologia, ai Fisioterapisti, agli Infermieri, agli Educatori Professionali, ai Logopedisti, ai laureati nelle Professioni Sanitarie e in Scienze Motorie, agli studenti e ai docenti dei Conservatori, ai musicisti e ai musicoterapisti.

Camera di commercio: sono 4.890 le assunzioni che le imprese ferraresi prevedono di fare tra settembre e novembre di quest’anno

Da Ufficio stampa

Sono 4.890 le assunzioni che le imprese ferraresi prevedono di fare tra settembre e novembre di quest’anno, di cui però solo un terzo stabili, e cioè con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per il restante 67% saranno a termine (a tempo determinato, anche di natura stagionale, o altri contratti con durata predefinita, di somministrazione e di collaborazione non dipendente). E’ quanto emerge dal bollettino dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese che la Camera di commercio di Ferrara diffonde nell’ambito del sistema informativo Excelsior, il progetto promosso da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro (Anpal) sulle previsioni di assunzione delle imprese dell’Industria e dei Servizi.

“Per ricostruire l’occupazione perduta non c’è che un modo: ripartire dalle imprese”, ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni. “Senza imprese non c’è lavoro, e le imprese possono creare lavoro se riescono a crescere, a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ad allargare il proprio mercato. I dati non sono confortanti ma la presenza di una quota significativa di imprenditori che scommettono sull’impresa e operano nuove assunzioni fa capire che il sistema è vitale e che riducendo il carico burocratico e quello fiscale si libererebbero risorse per accelerare la ripresa”.

Le imprese ferraresi che prevedono movimenti in entrata sono il 19,4% del totale, quota in linea con il dato regionale (18,9%) e migliore dell’indicatore nazionale (16,2%). Sul totale delle assunzioni previste, circa un terzo è assorbito dall’Industria (manifatturiera e public utilities), mentre la richiesta nei Servizi, che raccoglie i restanti due terzi, è suddivisa equamente fra Commercio, Turismo, Servizi alle imprese e Servizi alle persone. La classe dimensionale che concentra più richieste è quella delle aziende con meno di 50 dipendenti.

Sono poco meno di 2mila le opportunità destinate ai giovani under30 (il 40% del totale), quota più elevata rispetto al dato nazionale (36%) e in crescita rispetto al 35% registrato il mese scorso. In 29 casi su 100, le imprese ferraresi prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, rapporto in crescita rispetto al dato della rilevazione precedente 27,5%. Sono le professioni tecniche in campo informatico, ingegneristico e della produzione quelle per cui si evidenziano maggiori difficoltà nell’identificare il candidato ideale, ma sembrano essere di difficile reperimento anche Progettisti, Ingegneri, Operai specializzati e Conduttori di impianti nelle imprese, in particolare, del comparto tessile, dell’abbigliamento e delle calzature.

BORDO PAGINA
Futurologia di Ferrara quotidiana, un eBook-intervista ad alcuni protagonisti della cultura ferrarese sul futuro dell’arte a Ferrara

E’ in uscita “2020 Ferrara città d’arte. Virtuale o Reale?” (libri ebook Asino Rosso) a cura di R. Guerra.
Si tratta di una raccolta di interviste sul futuro immediato e prossimo venturo di Ferrara a Carlo Andreoli (Alo, pittore), Lorenzo Barbieri (geopolitico), Pier Francesco Betteloni (poeta), Bruno Corticelli (musicista), Marcello Darbo (pittore), Federico Felloni (animatore culturale), Zairo Ferrante (poeta), Claudio Fochi (politologo), Sylvia Forty (scrittrice), Raimondo Galante (filosofo), Maurizio Ganzaroli (artista), Sergio Gessi (giornalista e docente Unife), Sergio Gnudi (scrittore), Davide Grandi (scrittore), Luca Grigoli (poeta), Pier Luigi Guerrini (scrittore), Pasquale Nappi (docente Unife), Maria Letizia Paiato (critica d’arte), Rita Pasqualini (artista), Alfredo Pini (pittore), Claudio Pisapia (geopolitico), Francesco Rendine (politologo), Riccardo Roversi (scrittore), Alberto Squarcia (animatore culturale), Tiziano Tagliani (politologo), Vitaliano Teti (video artista), Bruno Vigilio Turra (sociologo), Vittorio Zanella (artista), Carlo Zannetti (musicista), Marco Zavagli (giornalista).
Alcuni protagonisti di Ferrara si interrogano su Ferrara città d’arte e del prossimo futuro attraverso le domande mirate del sottoscritto in tempi recentissimi, recenti o meno recenti, finestra temporale comunque sempre “attuale”. Interviste a suo tempo già edite on line sulla stampa local e global che segnalano sguardi un poco atipici e certamente controculturali e anti-ideologici rispetto allo standard a volte arretrato della città estense. Sguardi futuribili, al di là degli stessi contenuti espressi, poco avvezzi alla città, nonostante una eccellente università e alcuni vertici stessi di ricerca; ma città ferma anche con ad esempio l’Internazionale Festival a certo giornalismo al massimo culturale, tranne eccezioni laterali, a trend ancora presentistici e sociopolitici. In questo eBook esiti anche sorprendenti e non prevedibili con elegie altre almeno potenziali sulle prospettive soprattutto culturali della città, sempre più viva anche lateralmente (rispetto a taluni soliti nomi sopravalutati) ma anche critiche dure politico-culturali e tecnosociali costruttive.
Tra scrittori e artisti ma anche politici (anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani), docenti universitari (il rettore all’epoca appena uscente P. Nappi) e finanche alcuni giornalisti. Tra essi, come da incipit Sergio Gessi, direttore proprio di Ferrara Italia (da cui un estratto di seguito).
Nostra intenzione era esplorare, al di là delle contingenze politichesi e passatistiche inevitabili in Periferia (anche se Ferrara città dell’Unesco e d’arte d’eccellenza) e indicare pensieri diversi e quasi cibernetico-sociali, parole libere al passo “ideale” con certo futuribile contemporaneo:.
Futuribile secondo noi, come dimostrano la crisi della politica e della stessa sociologia giornalistica prevalente, destinato, prima o poi, per forza di conoscenza e scienza, a emergere come linguaggio fondamentale alternativo e storicamente necessario per ridare mappe e rotte e maggiore feedback neoprogressista e valoriale neotradizionale 2.0 alla sterilità delle parole e i dibattiti attuali, al passo con la scienza contemporanea, l’unico linguaggio “puro” autenticamente ancora propulsivo e che cambia il mondo: struttura sottovalutata, nonostante Internet, Automazione, Smartphone ecc., ormai persino della reale e possibile vita quotidiana.

Di seguito un estratto dell’intervista a Sergio Gessi (Libertà e Responsabilità 2.0):
Ferrara città d’arte e estense, come la sogni o la temi nel 2020…30?
(Sergio Gessi) Il 2020 è dietro l’angolo, non ci si può aspettare nulla di sostanzialmente differente da ciò che abbiamo oggi sotto gli occhi. Da qui a lì però ci saranno state le elezioni amministrative, nel 2019. E ciò che mi auguro è la scelta di un sindaco e di una giunta che uniscano alla capacità amministrativa la visione e un forte slancio progettuale. Occorre fissare una meta, saperla valorizzare e dare un senso all’impegno collettivo che servirà per realizzarla. Per crescere è indispensabile pensare in grande, avere il coraggio delle idee. Ma il governo cittadino da solo nulla può se la città non si ridesta dal suo torpore… Dovuto, chissà, alle esalazioni della canapa dal suolo un tempo palustre (come più di qualcuno, fra il serio e il faceto, ha più volte sostenuto), o forse alla caduta del ducato estense, un lutto lungo cinque secoli eppure non ancora del tutto elaborato.

Info
https://www.amazon.com/dp/B075QZGRX1
Meteo Web
http://www.meteoweb.eu/2017/09/futuro-del-villaggio-elettronico-ferrara-modello-2-0/974288/

Agricoltura e innovazione a Internazionale: green revolution?

Sabato pomeriggio a moderare il dibattito di Internazionale a Ferrara ‘La nuova rivoluzione verde’, un confronto fra cibo e agricoltura, Roberto Giovannini, giornalista e ideatore-direttore di ‘Tuttogreen’, mensile della Stampa dedicato ai temi della sostenibilità. Sul palco del Teatro Nuovo, la sarda Elisabetta Demartis, di ‘Agritools’, la ferrarese Giulia di Tommaso, di ‘Bonifiche Ferraresi’, il ghanese Micheal Opeyemi Ige, di ‘Concerned African Youth Forum’ e lo svedese Ove Kenneth Nodland, di ‘Eat Foundation’. Il tema centrale: il ruolo dell’agricoltura negli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite (i sdgs, Sustainable Development Goals) come occasione per tutti ma soprattutto per il business.
Il sistema agro-alimentare attuale va cambiato: un’agricoltura sostenibile significa guardare agli aspetti ambientali in maniera forte, integrare l’impatto sociale, capire come restituire sul territorio in cui si opera. Vuol dire innovazione o ‘agricoltura di precisione’: un sistema di monitoraggio costante e dettagliato del terreno con una gestione computerizzata che permette di sapere cosa accade in ogni centimetro di terreno, come esso rende, come intervenire. Sempre forte deve essere il legame con il territorio e l’integrazione con la comunità che con esso interagisce. Siamo in un mondo diviso fra la fame e l’obesità.

Il cibo è al cuore del pianeta e il sistema cibo è uno dei maggiori contributori al cambiamento climatico, considerati i suoi impatti su deforestazione e biodiversità. Il punto nuovo di osservazione è che il cibo collega la salute e l’ambiente, ragion per cui urgono delle unconventional collaborations”, sottolinea Ove Kenneth Nodland, per il quale una trasformazione radicale del sistema cibo è assolutamente necessaria per avere la possibilità di nutrire oltre 10 miliardi di persone da qui al 2050. Se poi si considera che l’agricoltura contribuisce in maniera importante al pil e che il 9% della popolazione mondiale giovane è africano, ecco allora che si arriva a capire come la tecnologia, enorme potenzialità per le nuove generazioni nate con essa, possa aiutare l’agricoltura.
Molte sono le iniziative di giovani ideate e attuate per risolvere problematiche nelle zone rurali. Su questo prende la parola Elisabetta Demartis, ideatrice di ‘Agritools’, in Senegal, nato come progetto di ricerca giornalistica e trasformatosi in impresa. Qui, attraverso applicazioni informatiche, si studia e si supporta i giovani africani che lavorano in agricoltura in Senegal, Kenya, Uganda e Ghana, ad avere accesso all’informazione. Un progetto in cui il giornalismo si trasforma in imprenditoria, con un motto: “Innovare e rinnovare”. Giulia di Tommaso, di ‘Bonifiche Ferraresi’, ricorda l’importanza della catena di valore del cibo, bisogna iniziare da come si scelgono i semi per arrivare ai canali con cui si vendono i prodotti. Oggi, poi, agricoltura significa anche dati. E’ importante sapere chi sono gli agricoltori, le famiglie, coloro che hanno accesso al credito. Bisogna trasformare i dati perché siano pubblicati e utilizzabili dai giovani; da qui il progetto su cui sta lavorando sull’Osservatorio nazionale sui dati in agricoltura per i giovani, con la Fao. Ognuno deve (ri)guardarsi dentro, le imprese devono (ri)percorrere il loro dna e rivedere il business model, altrimenti non si sopravvive. Vi è una grande trasformazione in corso nelle aziende, spesso ancora da capire. Una volta, infatti, la responsabilità sociale (Csr) era filantropia, oggi la sostenibilità viene inserita nella strategia d’impresa e nel processo anche di ideazione del prodotto. Fondamentale resta il ruolo del consumatore e del cittadino nell’orientare l’acquisto verso chi produce ‘responsabilmente’. Per chi può scegliere, aggiungerei… Oggi diventa sempre più importante semplificare il cibo che si mangia, sviluppare una corretta cultura del cibo. E se Micheal Opeyemi Ige sottolinea come il family farming in Africa sia una piccola impresa da supportare anche con fondi internazionali, Ove Kenneth Nodland conclude con quella che è la vera sostanza del dibattito: le politiche agricole devono essere legate a quelle di sanità pubblica. Con un ulteriore spunto: l’agricoltura potrebbe essere il “new oil nella global economy”.

Lo Sbaracco a Bondeno, sabato 7 e domenica 8 nell’ambito della Centenaria Fiera di Ottobre

Da Ufficio stampa

Torna lo Sbaracco a Bondeno per un intero fine settimana: si svolgerà sabato 7 e domenica 8 ottobre (dalla ore 16 e fino a tarda serata) nel centro storico coinvolgendo oltre una cinquantina di attività commerciali matildee.
La manifestazione – promossa dal Comune di Bondeno con il concorso di Ascom Confcommercio nell’ambito della centenaria quanto tradizionale Fiera d’Ottobre-  proporrà a prezzi d’occasione uno shopping “totale” per fare autentici affari: dall’abbigliamento, all’accessorio, alle calzature per fare solo alcuni esempi.
“Lo Sbaracco è sempre un momento importante –  commenta Marco Amelio presidente Ascom Confcommercio di Bondeno, Cento e Terre del Reno  – i centri storici sono centri commerciali naturali. Grazie ad una politica di raccordo continuo con l’Amministrazione comunale matildea lavoriamo con continuità per una politica di eventi che rendano stabili flussi verso le attività di vicinato”.

Comacchio capitale del “Building-Watching”

Da Sinistra Italiana Comacchio

Non bastano evidentemente al Sindaco Marco Fabbri le migliaia (40.000 o più) di case presenti sul litorale comacchiese. Oltre a quelle ancora oggi in costruzione, il cinico e solerte amministratore sta ormai portando a termine l’indigesta previsione di costruzione di nuove case, villaggi turistici, centri commerciali, improbabili hotel di lusso, centri congressi e termali: chi più ne ha più ne metta.

Il consumo di suolo previsto è di centinaia di ettari di terreno oggi libero, la maggioranza del quale nel Parco del Delta del Po, vicino alla costa. I giochi di parole a poco valgono, caro Sindaco e Presidente del Parco: si tratta di nuovo cemento, e nuovi affari per chi vedrà decuplicare il valore dei terreni dal solo cambio di destinazione. Milioni di euro per pochi privilegiati. A breve (dal 27 ottobre) le decisioni finali.

Dopo i titoloni sbandierati ed esibiti come medaglie (per lo più di latta), il nostro solerte amministratore, in questo perfettamente allineato alle politiche del PD provinciale, regionale e nazionale, potrà vantare anche di aver consacrato definitivamente il territorio a “Capitale del Building-Watching” (guardare case, edifici) , un nuovo ennesimo brand che accompagnerà i turisti sui nostri Lidi, ancor più densi di edifici, abbandonati, con sempre meno aree verdi, e con le solite strade rotte (delle quali la responsabilità, dice il Sindaco in versione Ponzio Pilato, non è sua…).

Adolescenza. Convegno a Ferrara aperto a tutti gli operatori. Zappaterra (Pd): “Confronto con il territorio in vista del nuovo Piano Adolescenza regionale”

Da Gruppo PD

‘Adolescenza, tra sogni, problemi e aspettative’: è questo il titolo dell’incontro di ascolto e confronto che si svolgerà venerdì 6 ottobre alle ore 15.00, nella sala consiliare della Residenza Municipale di Ferrara (piazza del Municipio, 2).
“Un momento pensato per condividere con gli operatori del territorio il nuovo Piano Adolescenza della Regione Emilia-Romagna. – spiega la consigliera regionale Pd Marcella Zappaterra, organizzatrice dell’iniziativa in collaborazione con gli assessori Maisto, Sapigni e Corazzari del Comune di Ferrara – La Vicepresidente della Regione e Assessore alle politiche di welfare, Elisabetta Gualmini, sarà infatti presente al dibattito, che si inserisce in un ciclo di incontri per portare a conoscenza di operatori e istituzioni territoriali gli orientamenti della Regione Emilia- Romagna in merito alle politiche che interessano giovani e adolescenti”.
Dopo l’esperienza maturata dopo il 2013 con le “Linee d’indirizzo: Progetto Adolescenza” e alla luce anche di quanto contenuto nella legge regionale n. 11/2016 (Modifiche legislative in materia di politiche sociali, abitative, per le giovani generazioni e servizi educativi per la prima infanzia, conseguenti alla riforma del sistema di governo regionale e locale), la progettualità sul tema Adolescenza sarà uno degli interventi che caratterizzeranno il Piano Regionale Sociale e Sanitario 2017-2019, recentemente approvato dall’Assemblea Legislativa.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che a vario titolo si occupano di adolescenti: amministratori, tecnici socio sanitari, dirigenti e operatori scolastici, operatori del Terzo Settore e della Cooperazione Sociale, dirigenti della formazione professionale, operatori dei Centri per le famiglie.
“Le politiche giovanili promosse dalla Regione, negli ultimi tempi, hanno subito un importante cambio di indirizzo. Più del contrasto al disagio, infatti, si vuole intervenire sugli aspetti che valorizzano maggiormente le attività giovanili e su come fornire loro gli strumenti utili a definire la propria identità, soprattutto in un contesto nel quale il web e i social media dominano la scena. Quello organizzato a Ferrara è un momento utile e prezioso per confrontarsi direttamente con gli attori che ogni giorno si interfacciano con i ragazzi e si relazionano alle tematiche legate all’età adolescenziale”. conclude Zappaterra.

L’Emilia-Romagna chiede maggiore autonomia, via libera dell’Assemblea legislativa: mandato al presidente Bonaccini ad avviare il negoziato con il Governo

Da Ufficio stampa

Bologna – Tappa fondamentale, oggi, nel percorso costituzionale scelto dalla Regione per chiedere e ottenere una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. Dopo aver discusso il Documento di indirizzi varato dalla Giunta regionale, l’Assemblea legislativa ha infatti approvato nel pomeriggio una risoluzione che impegna il presidente Stefano Bonaccini “ad avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa prevista dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione”, che consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.
Hanno votato a favore Pd, Si e Mdp, astenuti Fi e AltraER, contrari Ln e Fdi mentre il M5s ha deciso di non partecipare al voto.
Il mandato di contrattazione affidato al presidente Bonaccini riguarda i seguenti ambiti, gli stessi indicati nella proposta della Giunta: “Tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute; competenze complementari e accessorie riferite alla governance istituzionale e al coordinamento della finanza pubblica”. Il Presidente della Giunta è infine tenuto “a rassegnare a questa Assemblea, con cadenza periodica, gli esiti del negoziato con il Governo nazionale”.
“Attraverso la Costituzione, intendiamo fare ciò che in Italia non è mai stato fatto- ha detto il presidente Bonaccini, aprendo la discussione generale-: chiedere e ottenere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna, per poter gestire direttamente competenze in materie cruciali. Senza chiedere più soldi allo Stato centrale, bensì trattenendo alla fonte, qui, una parte delle risorse generate nel nostro territorio, risorse, lo abbiamo dimostrato diventando la regione che cresce di più nel Paese e aprendo la strada a più di un provvedimento nazionale, che siamo certi sapremo utilizzare al meglio per migliorare ulteriormente i servizi forniti ai cittadini, continuare a crescere e creare occupazione. Una proposta che vede due punti fermi: l’unità nazionale, per noi sacra e intoccabile, e il fatto che non chiediamo di diventare una nuova Regione a Statuto speciale. E a chi chiede addirittura di dividere la nostra regione, creandone due separate, dico che noi oggi non diciamo no alla Romagna, ma diciamo sì all’Emilia-Romagna, perché insieme, in una regione unita e fatta di valori e saperi unici, non temiamo nessuno fra le aree più avanzate in Europa e nel Mondo”.
In sede di replica, il presidente della Giunta ha poi sottolineato il fatto che “dal dibattito assembleare sono venute proposte che possono essere senza dubbio inserite nella proposta, come per esempio la competenza della Regione sui Giudici di pace”, o temi “da tenere in considerazione, relativi per esempio alla tutela ambientale”. Quanto alla richiesta di Regione a Statuto speciale, “non può certo essere accolta nell’ambito della nostra proposta sull’autonomia, essendo peraltro già stata bocciata dalla Corte costituzionale in una sentenza del 2015 su un progetto di legge avanzato dal Veneto e servirebbe una modifica della Costituzione”.
“Siamo all’avvio di un rilevante percorso politico istituzionale – ha aggiunto l’assessore al Bilancio e Organizzazione, Emma Petitti- che viene approvato dall’assemblea legislativa della nostra Regione con la quale ci poniamo al centro di un nuovo regionalismo. Un percorso del tutto inedito intrapreso dalla Regione Emilia-Romagna che ci permetterà di chiedere al Governo e al Parlamento maggiore autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria sugli assi portanti della nostra legislatura e che sono al centro del Patto per il Lavoro a cominciare dalla tutela del lavoro, dall’istruzione, dal commercio con l’estero, dalla rigenerazione urbana, dalla tutela della salute e dell’ambiente, alla governance locale. Per noi la richiesta di autonomia si coniuga con il senso forte di responsabilità che si traduce nel non volere alterare l’unità nazionale”.
“In un periodo storico- ha aggiunto Petitti- in cui in Europa soffiano venti di indipendentismo e divisioni e più vicino a noi c’è chi invoca la separazione dell’Emilia dalla Romagna, la nostra Regione fornisce invece risposte concrete per conseguire spazi di autonomia. Noi non abbiamo scelto la via referendaria del consenso, a mio parere non opportuna, quanto invece la discussione, il merito, il confronto che da subito abbiamo avviato con le parti sociali ed economiche della nostra Regione con tutti i firmatari del “Patto per il lavoro”, con i Comuni attraverso Anci, le Province in sede Upi e con le forze politiche rappresentate nell’Assemblea legislativa. Tale confronto ha portato un’ampia condivisione nel merito e sul metodo riconosciuta da tutti gli attori sociali della nostra Regione. Forti di questo consenso, ci accingiamo quindi ad avviare un negoziato con il Governo ponendoci sempre l’obiettivo della garanzia del mantenimento dei livelli delle prestazioni ed il miglioramento delle performance dell’intero territorio regionale senza aumento di spesa pubblica”.
Più Emilia-Romagna, in sintesi il documento di indirizzi della Giunta approvato in Aula
Con una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna si intende migliorare i già alti standard di rendimento delle istituzioni regionali e locali a beneficio dell’intera comunità – cittadini, imprese, enti territoriali, associazioni, agenzie formative -, attuare modelli organizzativi sempre più innovativi e portare sempre più vicino ai territori funzioni rilevanti. Mettere quindi ancor di più l’Emilia-Romagna nelle condizioni di competere con le aree più avanzate in Europa e nel Mondo, attraendo investimenti, saperi e competenze, allo stesso tempo potenziando e innovando il sistema sanitario e quello di welfare, semplificando le procedure amministrative e i meccanismi decisionali.
L’unità nazionale non si tocca – Restano fermi i capisaldi dell’ordinamento costituzionale: l’unità giuridica, economica e finanziaria della Nazione; il principio perequativo e i valori solidaristici e cooperativi sui quali è fondata la fiscalità nazionale, cioè il meccanismo di finanziamento delle funzioni pubbliche territoriali. E proprio nel contesto nazionale, la Regione Emilia-Romagna può mettere in campo un modello di autonomia rafforzata col quale contribuire alla crescita del Paese, incrementando gli standard di rendimento delle istituzioni, concorrendo alla riorganizzazione concreta delle politiche territoriali e, più in generale, all’ammodernamento dello Stato e alla razionalizzazione della spesa pubblica.
Le risorse – Nell’ambito del negoziato con il Governo verranno definite le risorse necessarie alla copertura delle funzioni richieste. Nel documento, la Regione propone la propria compartecipazione al gettito dei tributi erariali riferibili al suo territorio. Non intende quindi chiedere nuove risorse allo Stato, puntando a massimizzare le opportunità di investimento sul territorio regionale rispetto a risorse già presenti, senza oneri aggiuntivi sul bilancio regionale e riducendo l’overshooting, ovvero il non utilizzo di risorse destinate agli investimenti stessi. Disporre di maggiore autonomia e di risorse per poterla esercitare avrà poi ricadute positive sulla crescita, con l’aumento del PIL negli anni futuri e ulteriori effetti positivi sulla fiscalità generale.
Le aree di intervento – Vengono indicati gli ambiti di intervento, con alcune indicazioni specifiche che potrebbero concretizzarsi in un contesto di maggiore autonomia regionale. Per creare nuova occupazione è prevista la presa in carico di migliaia di persone l’anno per ricerca del lavoro, orientamento di base e specialistico, supporto all’autoimpiego, qualificazione e formazione professionale, attivazione di tirocini e strumenti di conciliazione, con anche la possibilità di arrivare a una struttura regionale che formi migliaia di diplomati l’anno che abbiano un profilo professionale in linea con le esigenze del sistema produttivo delle aziende dell’Emilia-Romagna
In ambito sanitario, la possibilità di definire misure volte a garantire una più equa accessibilità ai servizi da parte dei cittadini anche rideterminando importi e regole di compartecipazione alla spesa diverse da quelle previste a livello nazionale, prevedendo la possibilità di rimodulare le esenzioni per reddito in relazione alle fasce di età, alla composizione del nucleo familiare e a particolari necessità di tutela.
Ci sono poi misure di sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro e non è coperto da ammortizzatori sociali oggi di competenza dell’Inps, oltre a piani pluriennali di intervento in materia di edilizia sanitaria, sicurezza del territorio, tutela dell’ambiente e rigenerazione degli spazi urbani.

Raee in carcere: una seconda occasione, non solo per i rifiuti

“Non si può stare in cella 20 ore al giorno con solo 4 ore di aria, 2 al mattino e 2 al pomeriggio”, “Una delle maggiori difficoltà è l’impatto quando si entra: se si inizia subito a socializzare, si riesce a passare il tempo impegnati a fare qualcosa, altrimenti è dura. È proprio come se ti dovessi ricostruire una vita dentro: scuola, lavoro, casa, ma non tutti riescono a farlo”.
Aamir è arrivato in Italia dal Marocco nel 2001 e ha iniziato a fare il manovale nel settore edilizio. È stato arrestato nel 2003, davanti a sé ha ancora un anno e mezzo di affidamento ai servizi sociali per terminare la pena. Lo incontriamo nel magazzino di via Boito della Cooperativa sociale Il Germoglio, dove si occupa della raccolta e del recupero dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e dei toner per stampanti. Lui, infatti, è uno di quelli che ce l’ha fatta a riprendere in mano la sua vita, anche grazie alla Cooperativa Sociale Il Germoglio e al Progetto interprovinciale Raee in carcere.
“Ho sempre studiato e lavorato in carcere – ci tiene a sottolineare Aamir – ho fatto corsi di inglese, grafica, stampa digitale e mi sono iscritto a scuola completando il biennio delle superiori. Nello stesso tempo ho lavorato come manutentore, elettricista, giardiniere, aiuto cuoco: mi sono tenuto impegnato. È l’unico modo per non pensare a quello che ti sta intorno. Per questo è una fortuna che esistano progetti come Raee in carcere”.

E’ Barbara Bovelacci di Techne – consorzio forlivese che si occupa di formazione e inclusione – a spiegarci come è nato Raee in carcere: “nasce con Equal Pegaso, un programma europeo che finanziava azioni mirate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate tra cui detenuti ed ex-detenuti. Nel 2004 abbiamo presentato alla Regione Emilia Romagna e all’Amministrazione Penitenziaria un progetto con l’idea di lavorare sui rifiuti raee in tre province diverse, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena. Da lì è partito un ampio studio di fattibilità, con la consulenza del Gruppo Hera”. “L’idea alla base di Raee in Carcere – continua Bovelacci – è costruire un’alleanza tra enti di formazione e cooperative sociali di tipo b, che si occupano dell’inserimento lavorativo delle persone cosiddette svantaggiate: in questo caso IT2 a Bologna, Formula Solidale a Forlì, Il Germoglio a Ferrara. Le cooperative sociali hanno ruolo di vero e proprio inserimento lavorativo dei detenuti e di gestione dell’attività produttiva nei laboratori, mentre gli enti di formazione hanno la funzione di accompagnare e formare le persone e di seguire il coordinamento dell’iniziativa, favorendo la sinergia tra le tre province coinvolte. La Regione è stata promotrice iniziale del progetto e, con l’Amministrazione penitenziaria, svolge un ruolo di garante istituzionale. Attraverso il suo supporto è stato possibile stipulare il Protocollo di intesa con i Consorzi Ecolight, Erp Italia ed Ecodom”. Proprio qui, sottolinea Bovelacci, sta una delle specificità di questo progetto: “il coinvolgimento dei Consorzi in tutto il ciclo del trattamento dei raee garantisce la trasparenza dello stesso”. Legalità lungo tutta la filiera, dunque: niente esportazione dei rifiuti elettronici verso discariche nel Sud del mondo e niente commercio illegale di pezzi e materiali, come per esempio il rame, diventati più preziosi in questi anni di crisi.

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Per tutte le foto – compresa quella di copertina – ©Elisabetta Zavoli

“Nel 2009 – racconta ancora Aamir – è partito il corso di formazione per lo smontaggio dei raee e la separazione e il recupero dei componenti e dei materiali, stampanti, computer e cose così. Ho partecipato per 3-4 mesi e quando è iniziato il laboratorio per lo smontaggio dei grande raee bianchi, come lavatrici e lavastoviglie, ho lavorato con loro all’interno del carcere: ho iniziato con una borsa lavoro, poi il tirocinio e dal 2014 sono assunto con un part-time, ora che sono fuori in affidamento, mi occupo della raccolta dei raee e dei toner e continuo anche con la divisione dei materiali qui in magazzino”. “Partecipare a questi progetti offre l’occasione di essere positivo, di pensare in modo positivo al futuro, alla possibilità di fare qualcosa quando si uscirà: sono prove all’interno per quando sarai fuori e accompagnano nel percorso di uscita. Se uno non fa niente dentro, arriva a fine pena e lo mettono fuori, ma cosa può fare, dove può andare? Che possibilità ci sono per chi non ha una famiglia fuori? Invece con i corsi di formazione e i laboratori si inizia già a lavorare dentro e si viene messi alla prova prima con permessi e poi con la semilibertà. Tu stesso ti metti in gioco”. Non è facile come si potrebbe pensare: “è una questione di fiducia, che in carcere è difficile da guadagnare e facile da perdere, ma vale tutto”.

“All’interno esistono varie associazioni e realtà che aiutano i carcerati, donando oggetti e beni di prima necessità. Esiste anche un orto gestito dall’Associazione Viale K che fornisce ai detenuti prodotti agricoli (Galeorto). Noi però siamo l’unica cooperativa sociale che opera all’interno del carcere. Siamo entrati nel progetto Raee in carcere nel 2009 – spiega Nicola, responsabile del settore Ambiente de Il Germoglio – Ricordo il primo giorno dentro: quante porte, sbarre, sembrava di entrare in un altro mondo, proprio come vi ha detto Aamir”. “Siamo stati coinvolti da Hera che ha visto in noi il partner ideale grazie al lavoro che già stavamo facendo sui rifiuti, in particolare sui raee. Abbiamo iniziato attraverso un corso di formazione in carcere al quale hanno partecipato 12 detenuti. Di questi ne sono stati assunti 6, inizialmente in borsa lavoro, poi assunti via via dalla cooperativa”. Anche per questo Aamir parla di ‘fortuna’: “Con le altre realtà che ho conosciuto in carcere non c’era un prospettiva di assunzione vera e propria, non portavano molte persone fuori, Il Germoglio invece ne ha portate fuori molte”.
Fra gli obiettivi di Raee in carcere, infatti, oltre alla sostenibilità sociale e ambientale, c’è anche quella economica, in altre parole la produttività: “Il progetto attualmente si finanzia da solo e ci permette di dare lavoro a due detenuti per 15 ore settimanali. Vengono lavorate circa 20 tonnellate di materiale al mese. Il laboratorio ne potrebbe lavorarne anche di più e questo ci permetterebbe di assumere più persone”, spiega Nicola.
Della stessa opinione è Barbara Bovelacci, che alla domanda sulle criticità del progetto risponde: “E’ complesso farla crescere, rimane stabile come quantità di rifiuti trattati e quindi anche come numero di lavoratori. La nostra aspirazione è farla crescere, aumentando i soggetti coinvolti e il volume dei rifiuti trattati e recuperati e sottratti così al destino di rifiuti veri e propri e al mercato illegale”. L’altra sfida, conclude Bovelacci, “è misurare l’impatto sociale sul territorio per avere un quadro reale di quanto questo tipo di iniziative siano utili e sostenibili e poterlo comunicare agli stakeholder e a tutti i cittadini”.

E ora che sei ‘quasi fuori’ Aamir, che fai e cosa vuoi fare in futuro?
“Continuo a tenermi il più impegnato possibile – scherza – mi alzo presto e vengo qui in laboratorio verso le 8.30, faccio 4 ore di lavoro, pranzo e poi, come hobby, faccio piccole riparazioni di oggetti elettronici oppure faccio volontariato: fin da quando ero in semilibertà collaboro con Viale K e con il loro mercatino dell’usato, che ho contribuito ad avviare, e con la loro mensa. Il mio sogno è mettere su una piccola attività per riparazioni di smartphone, pc, tablet, e quindi sto cercando un corso da poter frequentare”.

Imprese. Crisi ex Nestlè di Parma, la Regione convoca un vertice per salvaguardare l’occupazione

Da Ufficio stampa

Bologna – “Come Regione saremo parte attiva per la salvaguardia dell’occupazione e della territorialità dell’impresa, tutelando le professionalità coinvolte e a difesa di un asset strategico del nostro sistema produttivo regionale e nazionale. Non lasceremo nulla di intentato nei confronti di un grande gruppo come la Nestlè, un marchio internazionale che decide di tagliare le radici con il territorio che ha creato e dato valore ai suoi prodotti”.

Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, rispondendo in sede di Assemblea legislativa a un’interrogazione riguardante lo stabilimento della Froneri Italy Srl di Parma (società al 50% Nestlé Italia e 50% R6R, multinazionale inglese proprietà di un fondo), che ha aperto al Ministero del Lavoro lo scorso 29 settembre una procedura di licenziamento collettivo per un totale di 120 esuberi, di cui 112 solo nello stabilimento di Parma (su 185 lavoratori occupati).

“Abbiamo concordato, insieme alle Istituzioni locali- ha annunciato l’assessore Costi-, di convocare un tavolo di salvaguardia occupazionale che si terrà il prossimo 12 ottobre presso il Comune di Parma, per conoscere le ragioni di una decisione che fino a pochissimi mesi fa era categoricamente smentita dall’azienda stessa, e valutare quali azioni intraprendere per garantire il mantenimento di questa importante filiera produttiva che contribuisce a sostenere il Made in Italy nel mondo”.
“Allo stesso tempo- ha aggiunto- abbiamo anticipato la problematica al Ministero dello Sviluppo economico, che ha competenza diretta vista la compagine societaria e l’organizzazione aziendale composta da più siti produttivi in diverse regioni italiane”.

Inaugurazione mostra ” Gli italiani di Crimea. La tragedia dimenticata”

Da Ufficio stampa

Sabato 7 0ttobre 2017 alle 17, presso il Museo del Risorgimento e della Resistenza (Corso Ercole I d’Este, 19), inaugurazione della mostra ” Gli italiani di Crimea. La tragedia dimenticata”.
Introduce Antonella Guarnieri
Interverrà il curatore della mostra Stefano Mensurati
Sarà presente il vice sindaco Massimo Maisto

MOSTRA
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile dal 7 ottobre al 29 ottobre 2017
dal martedì alla domenica dalle 9 e 30 alle 13 e dalle 15 alle 18
per informazioni:
biglietteriamrr@comune.fe.it
Tel/fax 0532244922

A seguire saranno presentati i risultati della ricerca finanziata da Assopopolari sui soldati dell’Armir di Ferrara e provincia
fatti prigionieri dall’Armata Rossa e finiti ai lavori forzati nel gulag kazako di Karaganda

Calvano (PD): “Conti in ordine e un’economia in crescita: l’Emilia-Romagna ha le carte in regola per chiedere al Governo più autonomia nell’interesse dei cittadini”. La nota di Paolo Calvano in merito al dibattito sull’autonomia ex art. 116 della Costituzione

Da Gruppo Partito Democratico

L’Emilia-Romagna ha i conti in ordine e cresce più velocemente delle altre regioni d’Italia. Grazie a questi requisiti abbiamo perciò potuto avviare l’iter per chiedere al Governo maggiore autonomia.

Un’autonomia, che ci può essere riconosciuta nel quadro dell’art. 116 della Costituzione, che chiediamo su alcuni temi specifici, quelli nei quali abbiamo dimostrato negli anni di essere particolarmente competenti e capaci oltre che quelli che riteniamo più vicini ai cittadini: salute, lavoro e formazione, impresa, ambiente e infrastrutture. Con il via libera del Consiglio regionale parte l’iter di confronto prima con il Governo e poi con il Parlamento per il quale servirebbe l’impegno di tutti.

Dispiace e imbarazza quindi lo show della Lega. Nell’aula dell’Assemblea legislativa i consiglieri dimostrano di saper sventolare una bandiera, ma l’auspicio sarebbe che si sforzassero di più e che collaborassero per portare a casa un risultato che interessa tutta l’Emilia-Romagna, e che dovrebbe star loro a cuore visti i proclami autonomisti che spesso hanno fatto. L’auspicio pertanto è che ascoltino anche loro la richiesta che la Regione ha condiviso con gli enti locali e con il mondo economico-produttivo, sociale e accademico del territorio. Spero davvero che il senso di responsabilità verso quel mondo tanto ampio e che il più generale interesse dei cittadini emiliano-romagnoli abbiano la meglio sulle esigenze dettate dalla voglia di visibilità in vista di una campagna elettorale.

Paolo Calvano, Consigliere regionale Pd Emilia-Romagna

Venerdì 6/10 al via Ferrara in Jazz con la Tower Jazz Composers Orchestra e il Mauro Rolfini Ensamble feat. Giancarlo Schiaffini

Da Ufficio stampa

Venerdì 06 ottobre, ore 21.30
The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, direzione, sax alto, clarinetto basso e flauti;
Daniele Santimone, chitarra e direzione;
Sandro Tognazzo, flauto;
Glauco Benedetti, tuba;
Mirko Cisilino, Pasquale Paterra, Gabriele Cancelli, trombe;
Filippo Vignato, Federico Pierantoni, Lorenzo Manfredini, tromboni;
Gianluca Fortini, clarinetti e sax alto;
Tobia Bondesan, sax tenore;
Filippo Orefice, sax tenore, clarinetto e flauto;
Beppe Scardino, sax baritono, sax alto e flauto;
Luca Chiari, Riccardo Morandini, chitarra;
Federico Rubin, piano elettrico;
Alessandro Garino, pianoforte;
Stefano Dallaporta, contrabbasso e basso elettrico;
Andrea Grillini, Simone Sferruzza, batteria;
William Simone, percussioni

+

Mauro Rolfini Ensemble feat. Giancarlo Schiaffini
Tobia Bondesan, sax soprano;
Mauro Rolfini, sax alto;
Giancarlo Schiaffini, trombone;
Walter Prati, violoncello;
Silvia Bolognesi, contrabbasso;
Giuseppe Sardina, batteria

Con alle spalle i concerti di Correggio Jazz, Euphonie – Festival di suoni in natura e la vincita del bando “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” indetto dalla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), la Tower Jazz Composers Orchestra si appresta ad inaugurare, venerdì 06 ottobre, la XIX edizione di Ferrara in Jazz. Il live dell’apprezzata orchestra residente del Torrione sarà seguito dal set del Mauro Rolfini Ensemble feat. Giancarlo Schiaffini.

Con alle spalle gli emozionanti concerti fuori porta al Festival Jazz di Correggio, ai Trepponti di Comacchio per Euphonie – Festival di suoni in natura e la vincita del bando “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” indetto dalla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), la Tower Jazz Composers Orchestra si appresta ad inaugurare, venerdì 06 ottobre ore 21.30, la XIX edizione di Ferrara in Jazz.
L’ampio organico, coordinato e diretto da Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, ha preso forma nel 2016 come naturale evoluzione e sintesi di due progetti didattici (The Tower Jazz Workshop Orchestra e The Unreal Book), con l’intenzione di creare una big band “elastica” che permetta a tutti gli elementi di sperimentare e mettere in gioco le proprie idee musicali. Il repertorio, che alterna brani della tradizione afroamericana a composizioni originali ed accattivanti rivisitazioni, si è ampliato sempre più, pervenendo a soluzioni di sorprendente empatia.
La formazione di venerdì prossimo vede scendere in campo: Piero Bittolo Bon alla direzione, sax alto, clarinetto basso e flauti; Daniele Santimone alla chitarra e direzione; Sandro Tognazzo al flauto; Glauco Benedetti alla tuba; Mirko Cisilino, Pasquale Paterra e Gabriele Cancelli alle trombe; Filippo Vignato, Federico Pierantoni e Lorenzo Manfredini ai tromboni; Gianluca Fortini ai clarinetti e sax alto; Tobia Bondesan al sax tenore; Filippo Orefice al sax tenore, clarinetto e flauto; Beppe Scardino al sax baritono, sax alto e flauto; Luca Chiari e Riccardo Morandini, alla chitarra; Federico Rubin al piano elettrico; Alessandro Garino al pianoforte; Stefano Dallaporta al contrabbasso e basso elettrico; Andrea Grillini e Simone Sferruzza alla batteria, e William Simone alle percussioni.
In coda al concerto dell’orchestra, il Torrione ha il piacere di ospitare il Mauro Rolfini Ensemble feat. Giancarlo Schiaffini, eccezionalmente di stanza in città per la registrazione di un nuovo e audace progetto musicale dedicato a due figure fondamentali dell’avanguardia musicale americana: Antony Braxton e Wadada Leo Smith. Completano il gruppo Tobia Bondesan al sax soprano, Walter Prati al violoncello, Silvia Bolognesi al contrabbasso e Giuseppe Sardina alla batteria.
Le prossime date nelle quali poter ascoltare la Tower Jazz Composers Orchestra da segnare in agenda sono sabato 4 novembre, venerdì 8 dicembre ed in trasferta all’Unipol Auditorium, in occasione del Bologna Jazz Festival, domenica 5 novembre.
L’ingresso a offerta libera è riservato ai soci Endas. Per informazioni e prenotazione cena 05321716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 05321716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set 21.30
Secondo set 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini