Skip to main content

Mese: Gennaio 2017

Possibili cali di pressione alla rete idrica per lavori di manutenzione mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio

Nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio, possibili cali di pressione alla rete idrica nel comune di Poggio Renatico e in alcune località del comune di Ferrara

Hera informa che a seguito di complessi lavori di manutenzione sulla rete idrica, dalla serata di mercoledì 1 febbraio e fino alla conclusione dei lavori prevista nella prima mattinata del giorno successivo, giovedì 2 febbraio, salvo inconvenienti o maltempo, si potranno verificare cali di pressione della rete idrica in tutto il territorio del comune di Poggio Renatico e nelle località di San Martino, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco in comune di Ferrara.

Durante i lavori e nelle ore successive saranno possibili lievi intorbidimenti dell’acqua, che si risolveranno dopo qualche istante di scorrimento.

Hera si scusa per il disagio. Per informazioni è possibile contattare il Pronto Intervento 800.713900, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24

Successo di pubblico per ‘auto e moto del passato’

Tanta affluenza e partecipazione da parte di appassionati e curiosi al 24° Salone d’Inverno, ospitato come di consueto da Ferrara Fiere nell’ultimo weekend di gennaio.
Un appuntamento che ogni anno si rinnova e si ripropone ad un pubblico sempre più esigente e variegato, quello di “Auto e Moto del Passato”, che si è presentato in quest’edizione con i propri motori, due e quattro ruote d’epoca e da collezione, e la classica mostra scambio di auto, ma anche mostre tematiche e celebrazioni di importanti ricorrenze del motorismo classico: un vero e proprio paese delle meraviglie per i 13mila appassionati che hanno visitato la fiera.

Grande protagonista di questa edizione, al padiglione 2, l’area dedicata ai motori nipponici: 66 (numero simbolico che richiama l’anno della prima vittoria di una 500 giapponese nel Tourist Trophy) moto di differenti casate e colori, scelte accuratamente per rappresentare attraverso le due ruote le tappe percorse dal mondo giapponese nel motorismo.

Diversi i compleanni festeggiati all’interno del 24° Salone d’Inverno: l’Officina Ferrarese ha celebrato infatti tra i propri spazi espositivi i 70 anni della Ferrari, così come il 500 Club Italia ha reso onore ai 60 anni dell’omonima autovettura, mentre il Registro Autobianchi ha festeggiato le 60 candeline della mitica Bianchina.

Nel pomeriggio di sabato Carlo Cavicchi ha presentato il proprio libro “Destra 3 Lunga Chiude”: una raccolta di racconti appassionanti che hanno contribuito a scrivere la storia dei rally.

Nella città delle biciclette è inoltre arrivato anche Luciano Armani, che sempre nel pomeriggio di sabato, ha presentato il Giro d’Italia d’Epoca 2017: una serie di tappe non competitive all’interno di un tour nel Bel Paese, per conoscere i percorsi cicloturistici pedalando su biciclette che hanno fatto la storia delle due ruote.

Tanto interesse ed affluenza inoltre per i convegni che si sono tenuti all’interno del Salone. Si è discusso molto sul problematico tema del bollo auto legato alle auto storiche. Un convegno vivace, che ha visto la presenza anche di un ex avvocato della magistratura dello Stato, che ha chiarito diversi dubbi dei partecipanti.

Non è infine mancata la sorpresa per gli appassionati delle due ruote, quando nella mattinata di domenica ha sfilato tra i padiglioni di Ferrara Fiere la Suzuki bianca e verde con la quale ha corso Marco Lucchinelli.

Dato il successo della manifestazione il Presidente di Ferrara Fiere Filippo Parisini ha espresso la propria soddisfazione, dichiarando che la fiera sta già “scaldando i motori” per la prossima edizione, che sarà quella del quarto di secolo, nel 2018. Il prossimo appuntamento con Auto e Moto sarà tra l’altro ospitato nel quartiere fieristico rinnovato dopo i lavori di messa in sicurezza e restyling che inizieranno in aprile 2017.

Nuovo Cicloaperitivo di Fiab: conosciamo il volontariato in campo sanitario

I Volontari in campo sanitario
Sabato 4 febbraio ore 9.00
Piazza Cattedrale

Visiteremo la sede dell’iniziativa “Il Mantello” cioè il mercato gratuito realizzato per sostenere famiglie sull’orlo della povertà.

Il Mantello si rivolge a persone che rischiano di scivolare da una situazione di impoverimento a una di povertà e esclusione sociale: persone che a causa della perdita del lavoro, pur avendo le competenze e le capacità di essere autonome, hanno visto svanire le loro certezze e si trovano oggi in una condizione grave di vulnerabilità, anche emotiva e psicologica. Stiamo parlando dei cosiddetti nuovi poveri a volte chiamati ‘gli invisibili’, proprio perché non facilmente intercettati dai Servizi e dal volontariato storicamente impegnato nel contrasto alle povertà.

Ritrovo davanti alla Cattedrale ore 9.00
Partenza ore 9.30
L’escursione terminerà entro le ore 12.30

In questa occasione sarà possibile fare/rinnovare l’iscrizione alla Fiab per il 2017.

In partenza la raccolta domiciliare dei rifiuti a Poggio Renatico

da: Area Copparo

Parte tra pochi giorni in tutto il territorio comunale di Poggio Renatico la nuova raccolta porta a porta dei rifiuti, che prevede l’estensione della raccolta domiciliare anche a rifiuto indifferenziato, imballaggi in plastica e lattine, sfalci d’erba e potature, con la progressiva rimozione di tutti i cassonetti stradali ad eccezione della campana del vetro.

La campagna informativa, iniziata con gli incontri pubblici nel mese di ottobre, sta proseguendo con il completamento delle visite a domicilio da parte gli addetti CMV Raccolta a tutte le famiglie e a tutte le attività del territorio, per la consegna del kit (sacchi, bidoni ed ecocalendario) e l’illustrazione del nuovo sistema. Ci saranno comunque alcune settimane di tempo per abituarsi alla novità: i cassonetti non saranno rimossi prima della fine di febbraio, per dare modo a tutti di prendere familiarità con il nuovo sistema e acquisire gli automatismi necessari.

Il cambiamento riguarderà in particolare il rifiuto non riciclabile, che da febbraio dovrà essere gestito non più attraverso i cassonetti a calotta bensì utilizzando il bidone grigio con microchip, raccolto porta a porta una volta alla settimana. Cambierà anche la raccolta degli imballaggi in plastica e delle lattine e degli scarti verdi del giardino, che da febbraio dovranno essere inseriti rispettivamente nel sacco giallo e nel bidone verde carrellato ed esposti per il ritiro secondo le frequenze indicate sul calendario della propria zona. Qualche novità ci sarà anche per la carta e il cartone: la raccolta sarà quindicinale, e il materiale cellulosico potrà essere esposto sfuso, legato con spago o nastro adesivo, oppure in scatole a perdere, o anche usando all’occorrenza contenitori di proprietà dell’utente, come cassette, bacinelle, ceste, che saranno svuotati dall’operatore e riposti nel punto di esposizione.

Per i residenti del forese l’umido e il verde non saranno raccolti a domicilio, ma dovranno essere gestiti tramite il compostaggio domestico, che dà diritto tra l’altro ad un’interessante riduzione della Tariffa. Il compostaggio può essere scelto come soluzione di autosmaltimento della frazione organica anche da chi non vive in campagna: è infatti sufficiente avere a disposizione un piccolo orto o giardino.

Le utenze con situazioni particolari (famiglie con bambini fino a 3 anni, o con persone che usano continuativamente pannoloni o altri ausili sanitari), potranno richiedere se necessario un bidone carrellato apposito in cui inserire esclusivamente i pannolini, i pannoloni e gli altri ausili.

Per chi non ha ancora ricevuto sacchi, bidoni ed l’ecocalendario c’è ancora tempo: sabato 4 e sabato 11 febbraio gli addetti CMV Raccolta consegneranno i kit presso la tensostruttura di Piazza del Popolo dalle 8.30 alle 13.30. A partire dalla metà di febbraio i kit potranno essere ritirati presso gli uffici e sportelli CMV Raccolta.

Per tutte le informazioni e i chiarimenti: 800 774750.

palazzo-ludovico-moro

Alla scoperta di Spina: visite interattive al Museo Archeologico di Ferrara

da: Organizzatori

Domenica 5 Febbraio al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara visite guidata interattive dedicate ai più piccoli.

Grazie alla mappa “Scopri il tuo Museo” (nata da una collaborazione tra il MiBACT e la rivista Focus Junior) le dottoresse Angela Griggio e Federica Timossi accompagneranno i bambini e le loro famiglie alla scoperta della città etrusca di Spina, alla ricerca degli oggetti inconsueti e straordinari che sono raccolti nella mappa. Scopriremo insieme come mai questi reperti sono stati ritrovati proprio a Spina (o nella sua necropoli) e quali fossero la loro funzione e il loro significato per gli Etruschi.

Ingresso gratuito al museo e alla visita guidata
Gradita la prenotazione (0532 66299)

La locandina dell'iniziativa
La locandina dell’iniziativa

A Bondeno inaugura ‘Reportage dall’Isola del Pianto’

Sabato 4 febbraio alle ore 17, a Bondeno presso la Galleria Il Vicolo Casa d’Arte, vicolo della Posta 9, verrà inaugurata la mostra:

Reportage dall’Isola del Pianto.
Angelica incatenata e altre storie ‘furiose’ raccontate con la fotografia e l’ex libris

La mostra presenta le opere fotografiche realizzate nel settembre 2016 a RiminiRock, durante il workshop pensato dal Centro Etnografico Ferrarese – Osservatorio Nazionale sulla Fotografia e prodotto dal Fotoclub Ferrara, in sinergia con l’Associazione Bondeno Cultura, per celebrare i 500 anni dell’Orlando Furioso.
Cinque fotografi, i modenesi Lucia Castelli e Sara Cestari, il rodigino Enrico Chiti, l’imolese Nedo Zanolini, il ferrarese Luca Zampini, con il tutoraggio e la direzione artistica di Roberto Roda ed Emiliano Rinaldi, con la partecipazione delle modelle, artiste e performer Luna Malaguti e Ngoc Phuong Ong e la collaborazione dell’esperta di make-up Arnika Laura Gerhard, si sono ritrovati fra le fiabesche scenografie di RiminiRock per raccontare, con la fotografia e l’ex libris fotografico, alcune vicende dell’Orlando ariostesco, in maniera non certo illustrativa, ma piuttosto cercando di interpretare visivamente, magari un po’ fellinianamente, la modernità del divertimento ariostesco.

RiminiRock è il nome di un’azienda romagnola che ha fatto della fantasia e della creatività artigianale il suo punto di forza. Produce rocce “naturalmente” artificiali e costruisce fiabeschi scenari per i centri benessere e le spa di grandi hotel, stabilimenti termali e per le ville di facoltosi magnati del jet-set internazionale. Per far toccare con mano ai propri facoltosi clienti ciò che i suoi artigiani possono realizzare, RiminiRock ha creato sul colle di Covignano un insolito show-room, uno spazio termale da favola, perfettamente funzionante, fatto di grotte, dirupi, anfratti, ruine di antichi templi, scogliere, laghi increspati da moti ondosi, cascate e cascatelle, tutto deliziosamente e “naturalmente” artificiale. In questo universo, che sembra uscito dagli effetti speciali di un film mitologico o fantasy, le vicende del Furioso hanno potuto trovare una incantevole e incantata scenografia, consentendo ai fotografi di raccontare Angelica perennemente in fuga, Angelica catturata dai pirati di Ebuda e condotta al sacrificio, l’arrivo del mostro marino, Angelica liberata da Ruggiero, Olimpia salvata da Orlando e ancora l’arrivo delle Arpie, Melissa che restituisce forma umana agli amanti trasformati dalla maga Alcina, ecc.

Il lavoro dei fotografi non è stato di superficiale illustrazione del poema, perché preceduto da un serio approfondimento teorico sui meccanismi narrativi dispiegati dall’Ariosto, sulla fortuna iconografica e su quella popolare del Furioso che, come noto, ha saputo, come pochi altri capolavori letterari, influenzare la narrativa orale e quella visiva (arti figurative, cinema, fumetto…). Le fotografie, costruite durante il workshop, hanno saputo raccontare con eleganza situazioni drammatiche, ma pure toccare le corde del divertimento e dell’ironia, che del resto sono presenza imprescindibile nel poema ariostesco. Merita citazione, fra le tante esilaranti “trovate” dei creativi autori, quella che vede Angelica trasfigurata in una pin-up degli anni cinquanta, insidiata da un’orca salvagente… gonfiabile. Un omaggio al Furioso certo, ma anche un riferimento a Rimini, alla capitale adriatica delle vacanze balneari, che ha ospitato al meglio il lavoro dei fotografi. Assolutamente degne di nota le spettacolari sequenze anfibie e subacquee che vedono Angelica, incatenata allo scoglio dell’Isola del pianto, terrorizzata dall’arrivo del mostro marino intenzionato a divorarla. Le riprese in acqua e sott’acqua sono state realizzate grazie all’impiego di una fotocamera digitale “rugged” Leica XU, messa gentilmente a disposizioni dei partecipanti al workshop da Leica Store di Bologna, partner collaborativo dell’iniziativa foto-laboratoriale.

La mostra Reportage dall’Isola del Pianto si compone di due sezioni. La prima raccoglie le immagini a colori, chiamate a costruire 21 brevi foto racconti. La seconda sezione propone una serie di ex libris fotografici, intitolati ad enti, associazioni e privati che hanno favorito l’iniziativa. Si tratta di immagini in bianco e nero, rigorosamente stampate fine art su carta baritata alla gelatina ai aali d’argento, per le quali si prevederà nell’immediato futuro anche una piccola tiratura destinata all’universo del collezionismo ex libristico.

All’inizio di marzo il ‘Reportage dall’Isola del Pianto’ arriverà anche nelle librerie italiane, grazie ad un volume fotografico di grande formato, prodotto dall’editoriale Sometti di Mantova. L’edizione rendiconterà non solo i risultati, approdati in parete, ma l’intero, interessantissimo lavoro di ideazione, preparazione e post-produzione di questa particolarissima esperienza creativa e, al tempo stesso, didattica.

Reportage dall’Isola del pianto chiude idealmente una trilogia di proposte fotografiche espositive sperimentali, innovative, pensate e promosse dal Fotoclub Ferrara in sinergia con il Centro Etnografico Ferrarese – Osservatorio Nazionale sulla Fotografia. Iniziate nel 2012 con Ai margini della realtà. Esercizi di fotografia creativa e concettuale ispirati al Blow up di Antonioni, proseguite nel 2014 con Giallo, Noir e Perturbantr. Esercizi di fotografia narrativa liberamente ispirati a Shining di Kubrick e non solo, queste proposte espositive, sempre accompagnate da adeguate edizioni dell’editoriale Sometti, trovano ora conclusione pirotecnica nelle storie “furiose” del Reportage dall’Isola del Pianto e, certamente, formano un unicum di grande interesse nella contemporanea fotografia italiana di ricerca.

La mostra osserva il seguente calendario:

Bondeno (FE), Il Vicolo Casa d’Arte , 4 febbraio-5 marzo 2017
Argenta (FE), Centro Culturale Mercato, 1- 23 aprile 2017
Modena, Photogallery, 11-26 novembre

A Copparo commemorazione caduti del campanile

da: Comune di Copparo

Si è svolta oggi la commemorazione dei caduti del campanile, 93 vittime innocenti decedute sotto i bombardamenti del 30 gennaio 1945 da parte dell’aviazione anglo-americana.
Presenti alla cerimonia parenti delle vittime e cittadini, oltre a tre classi dell’istituto scolastico comprensivo.
Al termine della funzione religiosa, la consigliera Franca Orsini ha letto l’ultimo componimento della sorella (ritrovato in un quaderno di scuola), deceduta a 11 anni sotto le bombe; il sindaco Nicola Rossi ha ricordato l’importanza di non dimenticare queste ricorrenze, monito verso tutte le guerre.

Sulle note del silenzio fuori ordinanza Nicola Rossi ha deposto una corona d’alloro sul sacrario del campanile, accompagnato da Rachele Pasti e Marco Caramori rappresentanti di classe della 3ª A, scuola media – istituto comprensivo di Copparo, Berra e Ro.

Nuova sede per Cna a Copparo

A partire da mercoledì 1° febbraio, la Sede della Cna di Copparo si sposta in viale Giosuè Carducci n. 1/D, al primo piano di un palazzo di recente ristrutturazione, che ospiterà le attività sindacali, di servizio e di consulenza dell’Associazione rivolte ai propri imprenditori associati, offrendo loro spazi più ampi, luminosi e funzionali.
Infatti, la nuova centralissima sede occupa una superficie di 230 mq, atti ad accogliere nel modo più consono e agevole le imprese che vi si recheranno per le proprie esigenze, con la disponibilità di servizi commerciali, socio sanitari e pubblici a portata di mano e di ampie aree di parcheggio nelle immediate vicinanze.

“Vogliamo testimoniare ai nostri imprenditori – spiega Federica Bordin, presidente dell’Area Cna Copparo – Berra – la volontà di reagire alle difficili condizioni economiche della nostra zona, che coinvolgono tante imprese e famiglie preoccupate per il proprio futuro. L’investimento della Cna in questa nuova e più ampia sede vuole esprimere, da una parte, l’impegno dell’Associazione a fianco degli imprenditori che, tutti i giorni, cercano di mantenere sul mercato la propria azienda, innovandola e migliorandone la competitività, nonostante i tanti problemi che si trovano ad affrontare. Dall’altra, lo sforzo di Cna di rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze dei propri associati, a partire da una sede accogliente e funzionale”.

“Vogliamo essere pronti ad affrontare al meglio le difficili sfide dei prossimi anni”, commenta Francesco Robboni, da qualche mese nuovo responsabile della Sede Cna di Copparo – Berra, dopo avere svolto per diverso tempo un incarico provinciale sempre nell’ambito dell’Associazione. “Lo faremo – conclude – accanto ai nostri imprenditori, cercando insieme di far fronte alla difficoltà, ma anche gettando le condizioni per creare nuove opportunità di sviluppo e di lavoro. Non sarà facile, ma potremo farcela, se sapremo compiere tutti uno sforzo di guardare avanti, come abbiamo voluto fare con la nuova sede”.

L’antisemitismo di Lutero

da Giorgio Fabbri

Il “giorno della memoria”, che ricorda a noi tutti la terribile vicenda dell’Olocausto, è caduto quest’anno nel cinquecentesimo anniversario della riforma luterana, ma nessuno – a quanto ho potuto verificare – ha posto in luce alcuni aspetti inquietanti dello spirito anti-ebraico (oltre che anti-romano) che animò Lutero e i suoi seguaci.
Forse lo spirito ecumenico induce a sottacere ciò che può urtare il dialogo inter-religioso, ma la verità va detta sempre e comunque.
Da tempo è di moda parlar male di Pio XII e dell’atteggiamento tenuto dalla Chiesa di Roma circa la persecuzione hitleriana contro gli Ebrei (omettendo i riconoscimenti e i ringraziamenti che quel Pontefice ricevette proprio dagli Israeliti), ma nessuno ricorda le terribili parole scritte da Martin Lutero contro il popolo di Abramo e di Isacco.

Il riformatore tedesco manifestò in più occasioni il suo odio verso gli Israeliti, che troviamo espresso nel libro Degli Ebrei e delle loro menzogne, da lui pubblicato nel 1543 e che secoli dopo sarà usato da Adolf Hitler per avvalorare e diffondere il suo odio verso i “giudei”, tanto è vero che sotto il nazismo (!) questo libro di Lutero ebbe diverse edizioni.

Cito una sola frase, fra le tante che disse Lutero contro gli Ebrei, tratta dal libro citato. Frase che lascerà molti sbigottiti e sconcertati, ma che è doveroso conoscere : “In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto”. Proprio quello che fecero Hitler e i suoi seguaci…

L’Olocausto non è nato per caso, ma è il frutto dell’odio seminato nel corso dei secoli contro gli Ebrei. Ed è giusto ricordare (“Chi non ha memoria non ha futuro”) che anche Martin Lutero diede il suo robusto contributo a legittimare la persecuzione contro i figli d’Israele.

Alternanza scuola-lavoro: al via 80 progetti in Hera per la formazione degli studenti

Al via per i ragazzi degli istituti tecnici di tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility e nei licei di Bologna e Ravenna, i percorsi che dureranno dalle 80 alle 200 ore circa. Si parte da Ferrara, Imola e Modena.

Dai banchi di scuola all’azienda: dopo la positiva esperienza dello scorso anno scolastico, Hera torna ad aprire le porte delle proprie sedi aziendali a 80 studenti delle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna offrendo un importante contributo alla loro formazione.

I nuovi percorsi di alternanza scuola-lavoro, attraverso i quali i ragazzi potranno svolgere attività concrete inerenti i processi di lavoro affiancati dal personale dell’azienda, sono partiti in questi giorni all’Istituto Tecnico Commerciale “V. Bachelet” di Ferrara con l’accoglienza in Hera, nella sede di via Diana, dei primi 2 studenti della 4°C ai quali ne aggiungeranno prossimamente altri 5.

Contemporaneamente, i nuovi percorsi sono partiti anche all’Istituto di Istruzione Superiore “F. Alberghetti” di Imola (indirizzo Liceo Scientifico, scienze applicate) e all’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” di Modena. La prossima settimana verranno avviati i percorsi anche a Forlì Cesena e Ravenna.

Complessivamente sono 80 i percorsi di alternanza scuola-lavoro previsti per il 2016/2017 (20 in più rispetto allo scorso anno), 32 nella sola area metropolitana bolognese. I percorsi sono attivati da Hera con le scuole delle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna e Rimini (territori in cui sono ubicate le sedi operative del Gruppo) e coinvolgono studenti dei seguenti indirizzi di studio: amministrazione finanza e marketing (in tutte le province), informatica (a Ferrara e Bologna), elettronica ed elettrotecnica (a Bologna, Modena, Forlì-Cesena e Ravenna), chimica e materiali (in tutte le province), energia (a Forlì-Cesena), e telecomunicazioni (a Modena). Per la prima volta quest’anno vengono coinvolti anche studenti dei licei classico, scientifico e delle scienze umane di Bologna e Ravenna.

I progetti di alternanza scuola-lavoro hanno una durata per ogni studente dalle 80 alle 200 ore circa all’anno.

I percorsi si svolgono presso le sedi aziendali del Gruppo Hera, seguono una metodologia basata sull’integrazione tra le competenze lavorative e quelle dei piani didattici. Tecnici e manager Hera fanno da tutor, delineando insieme agli insegnanti itinerari specifici che consentano agli studenti di rafforzare e integrare le competenze già apprese a scuola attraverso esperienze professionali in azienda. Tutte le attività vengono monitorate e sono previsti momenti di valutazione, finalizzati alla crescita dei ragazzi.

Al termine, verranno rilasciate da Hera le attestazioni delle competenze tecnico-professionali acquisite, in linea con gli standard europei. Questo, per permettere agli studenti di poter affacciarsi al mondo del lavoro con un curriculum già ricco di esperienze pratiche, oltre a quelle teoriche. Un punto di forza che potrà aiutarli nella ricerca di un impiego in una società sempre più competitiva ed esigente, o nell’orientarsi verso scelte formative precise per il loro lavoro, per esempio il tipo di università.

Grazie a questo progetto, nell’arco di tre anni in tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini) verranno attivati con le scuole, in particolare con le classi terze e quarte, 180 percorsi di alternanza scuola-lavoro.
L’iniziativa integra i percorsi didattici curricolari ed extracurricolari del progetto “Hera ti insegna un mestiere…a scuola”, che l’azienda mette in campo da tre anni e che prevede sessioni didattiche con il supporto di personale tecnico-professionale Hera, sia in aula che presso gli impianti del Gruppo, in vista della preparazione dei tecnici del futuro. Inoltre, si colloca in linea con i continui investimenti della multiutility sul cosiddetto “capitale umano”, cioè le persone e le loro capacità, vero patrimonio del Paese così come di Hera

Nazareth Conejero Calderón allieva del Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara tra i finalisti del concorso ‘Giovani talenti della musica’

da: Conservatorio Girolamo Frescobaldi di Ferrara

Nazareth Conejero Calderón, giovane allieva del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara, è tra le otto finaliste a livello regionale del concorso nazionale Alda Rossi da Rios, “Giovani talenti della musica”, giunto quest’anno alla decima edizione.

Dopo una selezione come migliore musicista all’interno del Conservatorio, Nazareth Conejero Calderón il 31 gennaio sarà all’auditorium “Masini” dell’Istituto superiore di Studi Musicali “Achille Peri” a Reggio Emilia, per contendersi la selezione regionale. Chi vincerà domani, potrà accedere alla terza e ultima tappa del concorso, quella nazionale, che si terrà l’8 aprile al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria.

L’associazione Soroptimist International d’Italia intende con questo progetto valorizzare le eccellenze femminili in campo musicale. Possono infatti partecipare al concorso musiciste italiane e straniere, dotate di qualità artistiche e di capacità tecniche di rilevante spessore, iscritte negli Anni Accademici 2015/2016 e 2016/2017. Partecipano al concorso sia conservatori di musica che istituti superiori di studi musicali e istituzioni musicali autorizzate a rilasciare titoli di alta formazione musicale.

NAZARETH CONEJERO CALDERÓN
Si avvicina allo studio del sassofono all’età di sette anni, completando gli studi al Conservatorio di Cádiz e perfezionandosi in seguito prima presso il Conservatorio di Jaén e in seguito presso il Conservatorio di Ferrara, sotto la guida del Maestro Marco Gerboni.
Ha frequentato masterclass con docenti di fama internazionale quali Koryun Asatryan (professore al Conservatorio di Monaco di Baviera), Federico Coca (componente dell’Ensemble Squillante), Claude Delangle (professore al Conservatorio di Parigi).
Si è esibita da solista al Teatro Comunale “C. Abbado” di Ferrara, accompagnata dall’Orchestra del Conservatorio di Ferrara, eseguendo il “Concertino da camera” di J. Ibert. È risultata vincitrice di borse di studio, tra cui la borsa di studio “G. Girati” e la borsa di studio “Irina Chinelli”. Parallelamente, svolge un’intensa attività cameristica come membro del “Ferrara Saxophone Quartet”: con l’ensemble ha inciso il CD “Bouquet Musique” assieme al trombettista Angelo Cavallo, con musiche tra gli altri di Marcello, Scarlatti, Gershwin. Con il quartetto ha ottenuto il primo posto al V “Concorso Nazionale per ensemble di fiati di Bertiolo”, esibendosi in concerto a Milano, Mantova, Ferrara, Verona, Pieve di Soligo. In occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano (EXPO 2015) ha suonato nel padiglione italiano musiche di Rossini, Ratti, Scarlatti, Rota.

‘Suspiria’ festeggia i suoi quarant’anni al cinema in 4k: a Ferrara in esclusiva all’Uci Cinemas

da: Organizzatori

Il capolavoro del maestro del brivido italiano sul grande schermo in oltre 100 sale italiane come evento speciale distribuito da Qmi Stardust in collaborazione con Videa

Le streghe son tornate!
“Suspiria” di Dario Argento per festeggiare i 40 anni dall’uscita sarà nei cinema restaurato con la spettacolarità del 4k a Ferrara in esclusiva all’Uci Cinemas Ferrara solo il 1 febbraio

A quarant’anni dal debutto al cinema – era il 1° febbraio del 1977 – torna Suspiria, uno degli indiscussi capolavori di Dario Argento. Si potrà rivedere o vedere per la prima sul grande schermo l’inquietante horror del maestro come evento speciale 1 febbraio 2017, distribuito da QMI Stardust, in una spettacolare versione restaurata in 4k.
Un restauro accurato delle quasi 1.300 inquadrature che compongo il film, nessuna delle quali uguale all’altra, scelta registica rivendicata più volte dal maestro che a questo proposito ricorda “uno dei traguardi che mie ero posto – oltre a quello di voler fare un film di sole donne o meglio di sole ragazze – era quello di realizzare un film dove non ci fossero due inquadrature uguali o simili. Quando feci la shooting list tenni conto proprio di questo. Volevo che ogni inquadratura fosse bizzarra, strana e che rispecchiasse lo spirito del film. Un film bizzarro, strano, nervoso, anche molto scatenato, che ben rappresentava quel particolare momento della mia vita”.

Suspiria è uno dei titoli di pregio della library Videa che, per festeggiare il quarantennale dalla prima uscita cinema, ha deciso di restaurarlo in 4k partendo dal negativo, operazione che ha permesso di preservarne la qualità originale.
“Grazie a questa nuova versione restaurata in 4k, l’emozione sarà fortissima. Non vedo l’ora di vederlo in sala col pubblico – dichiara Dario Argento – con tutti i giovani che lo guarderanno per la prima volta… Oggi c’è ancora bisogno di aver paura al cinema, la paura è catartica, io lo so. Risveglia l’anima dello spettatore e colpisce il suo inconscio. La pratica del restauro nel cinema è molto importante per le nuove generazioni”.

Il restauro è stato operato dal laboratorio tedesco TLEFilms Film Restoration & Preservation Services, partendo dalla pellicola originale. I 35 mm, danneggiati in varie parti da lacerazioni, graffi e macchie, sono stati attentamente corretti in maniera digitale. Il film è stato girato con negativi EastmanColor ed è stata l’ultima grande produzione di questo genere ad aver usato il processo “Technicolor Dye Transfer”.

Sinossi
Suspiria è un film del 1977, diretto da Dario Argento, ispirato al romanzo “Suspiria De Profundis” di Thomas de Quincey, e interpretato da Jessica Harper e Stefania Casini. Il film è il primo capitolo della cosiddetta “trilogia delle tre madri” e ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La terza madre (2007). Suzy Banner, una ragazza americana, arriva in Germania per iscriversi alla famosa Accademia di danza di Friburgo ma la sera del suo arrivo, sotto una pioggia implacabile, accade qualcosa di strano…

Notizie tecniche del restauro
TLEFilms Film Restoration & Preservation Services, in Germania, ha operato il restauro del film (audio e video). Il film è stato girato con negativi EastmanColor ed è stata l’ultima grande produzione di questo genere ad aver usato il processo “Technicolor Dye Transfer”. Per il 40° anniversario dalla prima uscita cinema, SUSPIRIA è stato restaurato in 4K partendo dal negativo, preservando la sua qualità originale. I 35 mm, danneggiati in varie parti da lacerazioni, graffi e macchie, sono stati attentamente corretti in maniera digitale.
La società LVR Digital di Roma si è occupata dei titoli. Il reparto grafico, in assenza di un font, dopo aver acquisito i fotogrammi originali dei titoli di testa del film ha ricostruito un alfabeto parziale attraverso una tecnica di maschere grafiche. La parte più complessa è stata quella di completare l’alfabeto creando numeri e lettere, in modo che seguissero lo stile dei caratteri già presenti, così da poter creare il FONT SUSPIRIA. Successivamente, i titoli sono stati riscritti sul master restaurato andando a recuperare quelle posizioni originali volute dal regista.

Se Suspiria è riuscito a raggiungere lo status di cult, e dopo 40 anni riesce a mantenere attualità e potenza, è merito della cura e dell’impegno che ci abbiamo messo nel realizzarlo. Dario Argento

Info e elenco cinema sul sito: www.suspiriaalcinema.it

Trailer
YT: https://youtu.be/38Eu4WJPeZ0
Vimeo: https://vimeo.com/188971577

Con ‘Dentro di me’ prosegue il Teatro Ragazzi al De Micheli di Copparo

da: Comune di Copparo

Prosegue la rassegna Teatro Ragazzi al De Micheli con lo spettacolo dedicato ai bambini delle scuole infanzia “Dentro di me”, a cura di Accademia Perduta Cà Luogo d’Arte, nelle giornate di martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio, alle ore 10:00.
La visione che i bambini hanno del “dentro di sé” è grande, misteriosa, poetica. Crescendo questa immensità viene rosicata dalle esperienze e dalle relazioni, cosicché diventare adulti è rimpicciolire, è un adeguamento alla realtà che implica rinuncia e sacrificio.
Uno spettacolo per i bambini e i loro educatori, in cui il corpo umano appare come un cosmo in miniatura; la conoscenza all’interno di questo cosmo è un viaggio nella poesia e nella magia del teatro di figure. Guardare, sentire, domandare, percepire, sono i modi in cui l’infanzia si pone rispetto alle grandi domande della vita…
È uno spettacolo sulla visione infantile del corpo umano.

Testo di Marina Allegri, regia di Maurizio Bercini; interpreti Francesca Grisenti e Pina Irace; scene e oggetti di Maurizio Bercini e Donatello Galloni; musiche a cura di Dario Andreoli.

Verso l’internazionalità del cittadino

da: Iis di Argenta-Portomaggiore

Venerdì 27 gennaio le classi 4° e 5° dell’Istituto Tecnico Economico di Portomaggiore hanno assistito a una lezione tenuta dal professore Francesco Oliviero e dal Dottor Alessandro Pepe del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara sull’importanza del diritto Internazionale.
L’incontro è stato di grande interesse perché le regole e gli obblighi del cittadino vengono ormai visti in un’ottica non solo nazionale, ma stanno crescendo in un contesto decisamente globale. Diversi sono stati gli spunti di riflessione che hanno accomunato relatori e studenti, quali il progetto Erasmus e l’importanza della conoscenza delle lingue straniere.
L’iniziativa ricalca il nuovo progetto Innovazione che l’Istituto Superiore sta attuando in linea con le prospettive del post-diploma e la possibilità di impiego o studio in ambito Europeo.

All’Iisap di Argenta si impara come intervenire sui traumi

da: Iisap Argenta

L’infermiere Andrea Gregori di Vallepega, con grande professionalità il 28 Gennaio 2017 ha tenuto un’importante lezione alle classi quinte dell’ipsia per i servizi socio sanitari di Argenta.
Il tema della lezione é stato come operare il primo soccorso nel caso di traumi, quali emorragie, fratture, ustioni, folgorazioni, che se non vengono trattati correttamente danno sempre origine ad uno shock. Sapere come comportarsi di fronte a queste situazioni particolari dovrebbe essere bagaglio culturale di ciascun cittadino, ma in particolare per gli operatori socio sanitari, che vengono formati presso il nostro istituto.
Questa lezione ha concluso un percorso sanitario che prevede nozioni di primo soccorso agli adulti, primo soccorso pediatrico e primo soccorso nel caso di traumi, ora ne prenderanno il via altre su svariate e importanti aree tematiche.

Storie d’amore e di tango da Buenos Aires al Teatro Nuovo

da: Teatro Nuovo Ferrara

Sabato 4 febbraio ore 21
Teatro Nuovo
Tango Historias de Amor

Compagnia Buenos Aires Tango con Orchestra dal Vivo

Ballerini
Fernando Santillan
Andrea Metz
(tango, folclore e boleadoras)
Sabrina Concari
Gabriel Gomez
Griselda Bressan
Anibal Castro
Ornella Parrino
Ivo Ambrosi
Michele Lobefaro
Emanuela Benagiano

Orchestra Tango Tinto
Barbara Varassi – pianoforte
Gerardo Agnese – bandoneon
Vinvenzo Albini – violino
Virgilio Monti – contrabbasso

Lo Spettacolo
Si apre il sipario e la notte si tinge delle atmosfere porteñe del tango argentino di Buenos Aires. Ballerini e musicisti ci conducono in un viaggio nella storia e nell’universo del tango, evocando lo spirito delle milongas di Buenos Aires dove musica e danza si fondono in una magica atmosfera. Il segreto risiede nei colori, nel suono, nel respiro del tango argentino; un dialogo musicale e corporeo che si esprime nell’abbraccio e che dai barrios argentini è dilagato in territori inaspettati e fino a noi. Un cammino cadenzato attraverso melodie e movimento, melodrammi di tre minuti o leggiadri valsecitos criollos, mossi sul pulsare ossessivo di antiche e nuove tradizioni: dai tangos abbozzati sotto i cieli stellati della Boca, al tango di Piazzolla, risalendo ancora fino alle brillanti composizioni dei loro eredi diretti di epoca moderna.
Uno spettacolo che coinvolge ed emoziona il pubblico e ci apre le porte del mistero dell’abbraccio di questa danza senza tempo.

La Compagnia
Una compagnia giovane formata da affermati artisti argentini con esperienze professionali internazionali che sotto la direzione di Mariella Malpeli hanno dato vita al progetto di portare in scena il tango argentino partendo dalla sua essenza: abbraccio e improvvisazione.
Una compagnia di ballerini e musicisti che conosce lo sforzo ed il lavoro di squadra, fatto con passione e in sinergia. Energia che esplode sul palcoscenico grazie all’affiatamento tra musicisti e ballerini che ha la sua massima espressione e magia proprio nell’improvvisazione. Il primo spettacolo, che prende il nome proprio dalla compagnia, Tango Historias de Amor, ha riscosso nella prima tournée estiva grande successo di pubblico andando in scena in prestigiosi teatri e rassegne internazionali di danza e dal 6 Gennaio partirà la lunga tournée invernale 2017 che prevede date dal Nord al Sud Italia.

Biglietti
Platea 30,00 ridotto 25,00
I galleria 26,00 ridotto 22,00
II galleria 22,00 ridotto 19,00
Biglietteria aperta dal martedi’ al sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
oppure sul sito www.vivaticket.it

Al via il nuovo ciclo di incontri ‘I colori della conoscenza’

da: Istituto Gramsci Ferrara

Martedì 31 gennaio 2017 ore 17
Biblioteca Ariostea Sala Agnelli

Apertura del ciclo di incontri “I colori della conoscenza”
Saluti del Vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto

I sentieri del percorso educativo
Conferenza di Nicola Alessandrini
Coordina e introduce Daniela Cappagli
Il sentiero, metaforicamente inteso, presuppone un percorso, un cammino da realizzare per arrivare a una meta. Nell’ambito educativo la meta da raggiungere è la formazione della persona, processo sempre in fieri che avviene attraverso una dialettica inesauribile tra limite ed eccedenza, nella consapevolezza che “limite” è al contempo limes e limen, frontiera e confine, sentiero e traguardo, chiusura e apertura all’altro da sé. Dinamica, questa, che pone la scuola come laboratorio di utopia concreta, in grado di guardare oltre tutti i limiti contingenti nella consapevolezza che “pensare significa oltrepassare”. I Sentieri del percorso educativo sono perciò finalizzati a indagare le vie della conoscenza. Vie che, come i sentieri erranti di heideggeriana memoria, possono portarci dall’impervio della selva a una radura luminosa.

A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

A Comacchio nuovo distributore a prezzo agevolato per le attività di pesca

Mercoledì 1 febbraio, alle ore 14 sarà inaugurato in Via Cagliari, 52 al Lido degli Estensi un nuovo distributore di benzina, a prezzo agevolato per le attività di pesca. Alla cerimonia inaugurale interverranno:

Il Vice-Sindaco Denis Fantinuoli ed i titolari Nicola Sangiorgi ed Alberto Zoli.

Per l’occasione, sarà aperto il cancello di ingresso posto in Via Cagliari 52, al Lido degli Estensi, nei pressi della rampa di immissione sulla strada Statale Romea (Ponte Albani). Trattandosi di un nuovo servizio destinato al mondo della pesca, si confida nella vostra gradita partecipazione.

Gli studenti del liceo scientifico Roiti stravincono a ‘Per un pugno di libri’

da: Organizzatori

MILANO. Vinto? Hanno stravinto. Gli studenti della classe V F del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara, indirizzo linguistico, sono stati protagonisti sabato 28 gennaio del programma di Rai 3 “Per un pugno di libri” condotto da Geppi Cucciari e dal critico Piero Dorlfes. In ogni puntata della trasmissione, giunta alla 14esima edizione, si sfidano due classi di scuole superiori italiane.
I ragazzi di Ferrara, accompagnati dalle docenti di inglese Anna Chiappini e di italiano e latino, Roberta Robbiano, si sono battuti contro una rappresentativa del Liceo Linguistico Pieralli di Perugia. Gli studenti del Roiti hanno trionfato battendo i pari età per 45 a 8. “Io ero agitatissima – racconta la professoressa Robbiano, appena tornata da Milano dove è stato registrato il programma – invece i ragazzi mi hanno detto: stia tranquilla tanto vinciamo. Sono stati bravissimi, anche nella strategia, mettendo le persone giuste nel posto giusto”. “E’ stata proprio la vittoria della classe – aggiunge la professoressa Chiappini – si vedeva un gruppo unito, affiatato, concentrato. E’ stato il giusto compimento di un percorso di studi durato 5 anni”. C’è orgoglio da parte degli insegnanti, come è giusto che sia. “La scuola è quasi una catena di montaggio – raccontano le due insegnanti – a volte non capiamo i frutti del nostro lavoro. Lì invece li abbiamo colti. I ragazzi sono stati straordinari”. Un successo che è stato rimarcato anche dai complimenti ricevuti dal preside Donato Selleri. Insomma una bella soddisfazione per i 27 studenti che hanno partecipato alla spedizione di Milano. Portavoce del gruppo in trasmissione Silvia Cenci e la sua vice Elena Bigoni. Ed ecco i nomi degli altri compagni di classe, sorridenti e vincenti: Alice Baraldi, Letizia Baraldi, Gianluca Bergami, Sofia Bisero, Francesco Bisighin, Marija Blagojevic, Laura Bortolotti, Ahmed Chahed, Alessia Giacomini, Maria Vittoria Govoni, Caterina Grossi, Vittoria Gualandi, Nina Guarise, Miriam Malacarne, Francesca Marchetti, Maria Vittoria Pasetti, Ilaria Picchioni, Martina Previati, Marco Reggiani, Federica Romeo, Giulia Russo, Claudia Salcuni, Olivia Santimone, Gascogne Tameze Tonnang e Ilaria Tella. E adesso in premio, of course, tanti libri quanti sono stati i punti conquistati, quindi 45 e la speranza di partecipare alle finali per vincere il titolo assoluto di secchioni. Si dice così, no?

Giornata della memoria: le celebrazioni a Comacchio

Anche quest’anno Comacchio celebra il “Giorno della memoria”, omaggiando le vittime della Shoah con una giornata dedicata soprattutto ai ragazzi delle scuole. Dopo aver reso onore, con la deposizione di una corona d’alloro e con il tradizionale alzabandiera presso il Parco della Resistenza, a tutti i martiri della Resistenza, ed in particolare, nel 72° anniversario del loro eccidio, a Giuseppe Ghirardelli, Giovanni Farinelli, Edagardo Fogli (MOVM) e Vittorio Bulgarelli, il Sindaco Marco Fabbri e l’Assessore alla Cultura Alice Carli, insieme alle autorità militari, alla Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Comacchio, Roberta Monti, e alla Direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, Anna M. Quarzi, hanno presieduto all’incontro pubblico “Non dimenticare…” organizzato in Sala Polivalente S. Pietro in collaborazione con gli allievi della Scuola Media “A. Zappata” di Comacchio. Proprio questi ultimi hanno presentato l’intervento dal titolo “Les enfants du Vel d’Hiv”, uno spettacolo incentrato sul ricordo del rastrellamento che nel 1942 portò alla relegazione di circa diecimila ebrei nel velodromo di Parigi e alla successiva deportazione di migliaia di bambini nei campi di concentramento.
A moderare l’incontro, come ogni anno, il Presidente dell’ANPI di Comacchio, Vincenzino Folegatti, che ha ricordato ai presenti come “l’Olocausto e la deportazione di migliaia di italiani nei campi di sterminio sia stata una delle pagine più oscure del fascismo”. “Una pagina – ha spiegato – che ancora oggi produce effetti e fenomeni di razzismo in tutta Italia”.
Dopo aver condiviso con i ragazzi presenti a Palazzo Bellini l’esperienza della candidatura di Comacchio a Capitale Italiana della Cultura 2018, attraverso, per altro, la riproposizione del video di Maurizio Cinti presentato alla commissione del MIBACT, il Sindaco Marco Fabbri, con a fianco Sharon Fogli, neo eletta Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ha ringraziato gli studenti delle scuole che ogni anno “si impegnano in progetti concreti, finalizzati a riempire anche giornate significative come il Giorno della Memoria”. “Non fatevi ingannare da chi vi dice che queste cose non sono mai successe – ha spiegato il Primo Cittadino – la memoria è importante. Continuate a portare avanti i vostri progetti, perché le sfide per il vostro Comune sono tante e spero che a darci una mano ci sarete anche voi”.
La giornata commemorativa è stata, infine, sugellata dalla consegna della Medaglia della Liberazione al comacchiese Filippo Mezzogori, militare della Marina, catturato dalle FFAA tedesche, deportato in Germania e poi in Polonia ad Auschwitz, e rimpatriato soltanto nell’ottobre del 1945.

logo-regione-emilia-romagna

Son morto che ero bambino: la Regione ricorda l’Olocausto attraverso lo sguardo di Francesco Guccini

Giorno della Memoria. La Regione lancia il film “Son morto che ero bambino”. La presentazione al Mast a Bologna il 30 gennaio alle ore 18.30, con Francesco Guccini, monsignor Zuppi e il presidente Bonaccini

Il film documentario racconta il viaggio del cantautore verso i campi di concentramento di Auschwitz eBirkenau, accompagnato dagli alunni della classe 3°B della scuola media Salvo D’Acquisto e dall’arcivescovo di Bologna

Bologna – Si terrà lunedì 30 gennaio alle 18,30, nella sede della Fondazione Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) a Bologna la presentazione ufficiale del film “Son morto che ero bambino”, realizzato dalla Regione Emilia-Romagna e da Movie Movie, in occasione del Giorno della memoria.

Il film – presentato in anteprima a Roma alla Camera dei Deputati lunedì 23 gennaio alla presenza, fra gli altri, della presidente Laura Boldrini e dell’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti – con la regia di Nene Grignaffini e Francesco Conversano, ricorda l’eccidio degli ebrei attraverso lo sguardo di Francesco Guccini, autore de “La canzone del bambino nel vento”, entrata nella storia della musica come “Auschwitz”: un brano culto per un’intera generazione, che il cantautore pubblicò nel 1966. A cinquant’anni di distanza, nel marzo scorso, Guccini ha intrapreso il viaggio nei luoghi che hanno ispirato il brano, salendo sul Treno della memoria, organizzato da Cgil-Cisl-Uil Lombardia, insieme all’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e agli alunni della classe 3°B della scuola media Salvo d’Acquisto di Gaggio Montano. Il film documenta questo viaggio nella memoria dello sterminio, mostra lo sguardo sconcertato delle giovani generazioni di fronte alle atrocità compiute e invita a riflettere sulla necessità di ricordare la verità con ulteriori testimonianze.

Lunedì 30, all’incontro alla Fondazione Mast saranno presenti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il cantautore Francesco Guccini, l’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, il presidente della fondazione Museo Ebraico di Bologna, Guido Ottolenghi, i registi, la professoressa Raffaella Zuccari e gli alunni della scuola media Salvo D’Acquisto che hanno partecipato al viaggio. Coordina l’incontro il giornalista di Repubblica Aldo Balzanelli. Seguirà la proiezione del film documentario (Italia, 2017,67’).

Fiab Ferrara consegna la tessera ad honorem a Obes Grandini

da: Organizzatori

Obes Grandini ha ricevuto da Fiab Ferrara la tessera di socio ad honorem. In occasione della serata organizzata da Ricicletta “Il fine giustifica il mezzo – storie di integrazione e di occupazione attorno alla bicicletta” presso il bar 381 di piazzetta Corelli, la vicepresidente di Fiab Ferrara Monica Bolognesi ha consegnato la tessera a Obes Grandini.

«Obes – ha dichiarato Monica Bolognesi – è un mito per tutti noi ciclo viaggiatori, che non riusciremo mai a realizzare tutte le sue imprese; Fiab Ferrara è orgogliosa di avere come socio un “amico della bicicletta” come Obes Grandini».

Grandini ha pubblicato i suoi viaggi, scritti in un linguaggio vivido e appassionato, da cui esce il suo spirito libero e curioso. Grandini ha pedalato con la sua bici per tutto il mondo, dall’Asia all’Africa, dall’America all’Australia, accompagnato dalla sua grande modestia e ironia.

All’Apollo Cinepark appuntamento con la grande Opera

da: Organizzatori

All’Apollo, per la Grande Opera al Cinema, martedì 31 ale 20.15 gennaio va in scena “Il Trovatore”
di Giuseppe Verdi, dalla Royal Opera House di Londra.

Il grande classico verdiano nella nuova versione approntata per la scorsa stagione da David Bösch, e con la direzione d’orchestra di Richard Farnes. Le celebrità internazionali Vitaliy Bilyy, Anita Rachvelishvili, Lianna Haroutounian e Gregory Kunde saranno alla guida di un superbo cast di cantanti di fama mondiale in questa storia di passione e sangue, amore e vendetta, disastro e omicidio. Il regista David Bösch, con una messa in scena suggestiva e poetica, ambienta questa intricata vicenda sullo sfondo della guerra. I due elementi contrastanti del fuoco e della neve, presenti nel paesaggio, echeggiano a loro volta la crudeltà e l’amore presenti nella storia: i soldati e gli zingari si scontrano, una madre svela un terribile segreto e due uomini si sfidano in un duello mortale per una donna.

L’eccezionale raffinatezza della partitura di Giuseppe Verdi cattura le mutevoli emozioni del dramma attraverso appassionanti duetti amorosi, ardenti assoli ed entusiasmanti cori: il famoso Coro Di Zingari è solo uno dei momenti salienti di quest’opera unica e immortale.

Casanova si racconta: con la magia svelo gli enigmi della realtà

L’ingresso del Teatro Nuovo non è gremito come mi aspettavo. Entro nella sala preposta per le interviste, il freddo c’è, ma cominciandosi a riempire con altra gente, l’atmosfera inizia ad essere più calda. Guardo l’orologio: sono arrivato effettivamente molto in anticipo. Seduto nell’attesa vedo, dall’interno del teatro, luci stroboscopiche che si proiettano verso il soffitto e la platea, il che mi fa capire che il mago Casanova sta ancora provando le ultimissime cose prima dello spettacolo. Arriva leggermente in ritardo, l’aspetto non lascia trasparire il minimo accenno di stanchezza.

Si lancia subito con una battuta sulla temperatura della sala. L’incontro diventa amichevole, informale. Antonio ha voglia di parlare, e noi di ascoltarlo. “Sono contento di essere qui a Ferrara. Il Teatro Nuovo è un teatro che si presta molto a questo tipo di spettacoli, ha un palco duttile, molto grande, molto bello, ha un impatto molto forte, mi ricorda per certi versi la Royal Albert Hall di Londra. Il palco del Teatro Nuovo ha delle prospettive che ti permettono l’esecuzione di certi effetti, per cui questa sera faremo una versione di Enigma che è stata fatta solo a Milano, Roma e Bergamo”. La presentazione è di quelle scoppiettanti, ha voglia di sorprenderci e invogliarci. Si apre a tal punto da lanciare anche delle novità: “Enigma questa sera sarà diverso. La prima parte sarà completamente rivoluzionata, e la seconda sarà la caccia all’uomo”, un misto “condensato e adrenalinico” che non può che far ben sperare.

Il pubblico, ci fa intendere, sarà coinvolto al massimo, dovendo “studiare gli indizi dell’assassino e cercare di prevedere le sue mosse”. Ne è certo anche il regista Enrico Botta (già direttore artistico dei musical di “Alice nel Paese delle meraviglie” e “Biancaneve”): “Nell’Illusionista c’è il massimo che ci possa essere dal punto di vista magico, in Enigma c’è il massimo dell’attrazione che può avere uno scrittore giallista. Questa doppia concentrazione ci permette di divertire e coinvolgere il pubblico”. Ma a quanto pare le novità non si fermano qui, sempre Casanova su questo ci dice: “La prima parte dell’esibizione è l’embrione del nuovo spettacolo “L’Illusionista show“, in costruzione, e del quale ci svela alcune anticipazioni: porterà in scena infatti “quello che gli illusionisti sono riusciti a fare nella Storia. Scopriremo che ci sono state persone come Jasper Maskelyne, il quale fu chiamato da Winston Churchill per risollevare le sorti e per ideare degli escamotage destinati a sviare le truppe tedesche.

Le domande si susseguono, non mancano riferimenti a Striscia la Notizia, che per lui “non è un traguardo ma un obiettivo: quello di usare la magia per raccontare la cronaca”. E sempre sulla sua collaborazione con Striscia: “Metto il focus su cose gravissime con un paradosso molto dolce , non puntando il dito ma in maniera morbida”. Ci porta anche alcuni esempi: dallo scandalo sugli airbag, ai medium che “curano” il cancro in maniere poco ortodosse. “Facciamo un servizio pubblico di aiuto alle autorità.” Si entra poi, con un viaggio a ritroso, nella sua infanzia, noto un cambio anche nel tono di voce. Ci racconta di essere “nato pianista” ma che poi, grazie ad un allenamento suggeritogli da un suo maestro di musica che prevedeva l’uso delle carte da gioco, inizia a familiarizzare con quella che diventerà la sua vita, definendo la magia un’arte, ereditata dai libri del nonno, “arte perché coinvolge e tocca le corde emotive di tutti”. E da quegli “allenamenti” sono passate centinaia di serate, spettacoli, amicizie, come quelle con David Copperfield, e la vittoria di  due Merlin Award (rispettivamente nel 2009 e nel 2015).

L’ultima novità che ci riserva, riguarda un suo prossimo numero di escapologia: “mi sto allenando con Umberto Pelizzari (recordman di apnea), per un numero che andrà in onda a Marzo su Striscia. Farò la Pagoda della Morte senza telo, perché non c’è trucco, ci si deve liberare davvero e, volendo alzare l’asticella del rischio, non avrò 2 lucchetti come Harry Houdini, ma 7. Dovrò stare in apnea per almeno 10 minuti e mi sto allenando con Pellizzari e il Centro Iperbarico di Ravenna per riuscirci”. Insomma, determinazione, forza di volontà, coraggio, ma anche ingegno, lavoro duro, capacità di progettazione e di stupire. Questi sembrano gli ingredienti che compongono il mago Antonio Casanova, il quale ci lascia con due massime:

“In tutte le discipline ci debbono essere dei capostipiti e dei punti di riferimento” e “L’approccio all’illusionismo è lo studio. Il mio primo acquisto fu un libro, fu quella la vera scintilla che ha fatto partire il tutto”.

(Tutte le foto sono di Valerio Pazzi)

Il mago Casanova durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Enigma” al Teatro Nuovo di Ferrara
Il mago Casanova durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Enigma” al Teatro Nuovo di Ferrara
Il mago Casanova durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Enigma” al Teatro Nuovo di Ferrara
Il mago Casanova durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Enigma” al Teatro Nuovo di Ferrara
Il mago Casanova durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Enigma” al Teatro Nuovo di Ferrara

Orfani di tutto…

Orfano di padre e di madre. Ma questo succede, succede purtroppo, e ci si deve fare una ragione. Poi guardo dalla finestra il cielo e non vedo più nulla, solo grigio, e grigio, e grigio…
Orfano di tutto! Né buoni esempi, né buoni sentimenti, né buone ragioni. Padre dove sei? Dov’è finita la sera in cui tornavi coi gelati da mangiare davanti alla tv? Coi tuoi tormenti che nascondevi così bene per non farci preoccupare? Madre dove sei? Dove sono le favole che ci raccontavi per farci addormentare? Innocue, ingenue, rattoppate? Non c’è più niente in cui credere o per cui sognare?
Siamo orfani…
Orfani di rispetto, di onestà, di pietà, di speranza, di futuro, di verità.
Dov’è finito tutto questo? Lo cerco nelle facce e nelle parole della gente. Ma le facce e le parole sono tutte uguali, persino tra i diversi.
Solo parole, senza niente prima e senza niente dopo.
È questo il mio mondo? O sono cambiato io?
No, io invece voglio credere. Voglio credere nell’anno che verrà… sì, proprio quello che cantava Lucio. E voglio credere nelle buone idee…
Una buona idea, come un sorso d’acqua nel deserto, come uno spiraglio di luce nelle tenebre. Qualcosa per salvarsi, per credere ancora in questo mondo, per ridare un senso a questa esistenza.
Ecco, solo una buona idea!

Una buona idea (Niccolò Fabi, 2012)

L’impressione del ballo

di Lorenzo Bissi

E voi non la sentite la musica che pervade l’aria del Moulin de la Galette? Io non solo sento la musica, ma anche le chiacchiere dei giovani; intercetto gli sguardi spensierati e divertiti dei ragazzi e delle ragazze che, accarezzati dalla calda luce di una qualunque domenica pomeriggio, si godono la giornata, incuranti del tempo a venire.
È il 1876 e Parigi è la capitale mondiale di un nuovo stile di vita: la tecnologia muove i suoi primi sorprendenti passi, irradiando di ottimismo tutte le genti. Le primissime macchine si distinguono tre le carrozze e fanno le loro fugaci apparizioni sulle strade, i locali si affollano, l’eccesso e la sregolatezza sono all’ordine del giorno. Ci si perde in un bicchiere di troppo, senza rendersi conto di essere immersi non nel vino o nell’ebbrezza, ma nella modernità.
E cos’è questa?
Alcuni pittori, che esposero per la prima volta nel 1874, nello studio del fotografo Nadar, forse non avrebbero saputo dare un significato definito a quella parola. Decisero però che il soggetto dei loro dipinti sarebbe stata proprio la Modernità, questa maestosa signora conosciuta da tutti e da nessuno.
Vennero chiamati Impressionisti, vennero prima disprezzati e poi amati. Il loro modo immediato di dipingere en plein air, la loro approfondita conoscenza dei colori e delle percezioni ottiche, la loro capacità di cogliere la luce nelle sue mille sfumature li ha resi capaci di rappresentare non delle figure, ma delle emozioni, e di trasmetterle limpide, come le avevano percepite sulla loro pelle, sulla tela.
Pierre-Auguste Renoir, pittore di un “impressionismo piacevole”, ha saputo cogliere nelle figure del quadro, che sopra citavo, tutti gli elementi caratteristici dello stile pittorico impressionista.
Con danzanti pennellate scandisce il ritmo del ballo, evocando un’allegra musicalità attraverso il richiamo di determinati colori come il blu e il rosa. Davanti all’osservatore una tavolata di giovani scherza e ride, mentre sullo sfondo, che va via via sfumando in profondità, i maschi stringono avidamente e voluttuosamente le loro donne, allegri e sorridenti.
Quando osservo questo quadro ho sempre la sensazione che nel momento in cui distolgo lo sguardo esso si animi, e inizi a muoversi. Così mi trovo con gli occhi incollati alla tela e in ogni momento scopro qualche sorprendente dettaglio che mi rende sempre più partecipe del ballo al Moulin de la Galette.

Quella macchina scoperta

“Quella macchina scoperta, di plastica e senza protezioni che Giancarlo guidava con fierezza e che lo accompagnava nel suo lavoro, venduta pochi mesi dopo il suo barbaro assassinio, è ricomparsa all’improvviso nella nostra vita per partecipare al film, Fortapàsc di Marco Risi, e ora […] si rimette in moto proprio da dove era stata fermata”.
Paolo Siani, fratello del giornalista ucciso a Napoli il 23 settembre 1985, su “Il Mattino” del 23 settembre 2013

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare la giornata…

“La forza è nel collettivo, il talento è al servizio del gruppo”. Parola di Arrigo Sacchi

Ricordato soprattutto per aver rivoluzionato il modo di interpretare il calcio e riconosciuto, proprio per questo, fra i migliori allenatori nella storia di questo sport, Arrigo Sacchi, tecnico del Parma, del Milan e della Nazionale, poi dirigente sportivo e opinionista, ha ripercorso per Ferraraitalia le tappe delle sua straordinaria carriera.
Il “Profeta di Fusignano”, piccolo paese della provincia di Ravenna, nasce nell’aprile del ’46 e si affaccia su un Italia ferita dalla guerra, prossima a intraprendere il cammino della democrazia. La sua ascesa come allenatore ha inizio nell’87, lui appena quarantenne, quando Silvio Berlusconi lo sceglie come allenatore del Milan. In seguito diventerà commissario tecnico della Nazionale italiana e vice campione nei mondiali del ’94, al culmine di una manifestazione ricordata per il fatal rigore fallito da Baggio nella finale con il Brasile.
Per realizzare questa intervista abbiamo coinvolto i lettori del nostro quotidiano, invitandoli a postare sulla nostra pagina di Facebook le domande a cui avrebbero desiderato avere risposta.

Da molti anni ormai ha scelto di interrompere la sua carriera di allenatore. Le manca la panchina?
No, assolutamente. Io al calcio ho dato la vita e quando non mi sono sentito più pienamente coinvolto non era giusto che continuassi a pretendere dai giocatori ciò che io per primo non riuscivo più a dare. Ho comunque continuato a svolgere altri ruoli sempre nel contesto calcistico: sono diventato direttore tecnico del Parma e del Real Madrid, lavoravo in televisione, scrivevo sulla Gazzetta, facevo delle convention per banche e aziende, ruoli che svolgo tutt’ora, e ho continuato comunque ad allenare squadre giovanili nazionali.

In chi si rivede maggiormente tra gli allenatori odierni?
In tutti quelli che cercano di proporre un calcio positivo e propositivo mettendo al centro la squadra, il gioco e poi i giocatori. Se la squadra ha lo spirito giusto, non si può sbagliare. Se poi si ha la fortuna di avere qualche giocatore di talento, si avrà la possibilità di fare qualcosa di grande.

Come deve fare un bravo allenatore a trasmettere la voglia di giocare?
Intanto l’allenatore deve avere la fortuna di trovare una società paziente, competente e organizzata, poi in relazione alle disponibilità economiche, andare a prendere le persone più affidabili, intelligenti, con grande entusiasmo e senso dell’appartenenza.
Personalmente, a motivare i miei ragazzi c’era la stima che io provavo nei loro confronti e che loro provavano nei miei.

Cosa conta di più in campo? L’estro, la tecnica o il gioco di squadra?
In quanto sport di squadra, è logico che il collettivo debba venire prima di tutto, con le caratteristiche che dicevo prima e con una società competente alle spalle. Al che si può puntare ad avere le persone giuste, quindi andare a prendere i giocatori che hanno una grande motivazione, entusiasmo e un forte spirito di gruppo. Poi arriva la funzionalità tattica, quindi la competenza e per ultimo il talento.
Bisogna sempre tenere a mente che il giocatore deve essere presente con la squadra e per la squadra a tutto campo, tutto il tempo. Talenti che si muovono per proprio conto è un po’ come quando in un coro un cantante fa l’acuto, ma di un’altra canzone.
Di certo, fare squadra in Italia non è semplice perché siamo purtroppo un popolo prevalentemente individualista, malato di protagonismo eccessivo.

Qual è il calciatore che apprezza maggiormente come professionalità e impegno?
Rolland (il riferimento è a Romain Rolland, scrittore e drammaturgo francese, ndr) diceva “Un eroe è chi fa quello che può”. Io ero molto esigente con me stesso e con gli altri, ma nel tempo ho sviluppato la capacità di valutare ogni situazione. Quindi potevamo anche perdere la partita, ma se ognuno aveva dato tutto quello che poteva, non potevo che dire “grazie”.

È cambiata la mentalità dei calciatori negli anni?
No, posso dire di non avere notato grossi cambiamenti. A parere mio, prima di tutto nel calcio vale la persona e non il giocatore e quindi l’intelligenza è molto più importante rispetto ai piedi.
Il gioco poi, equivale al motore per l’auto: il pilota sono i giocatori. Possono anche non essere così bravi, ma quando hanno tutte le altre componenti, qualcosa di dignitoso lo fanno sempre. E lo stesso fa la squadra.
Io ho cominciato dai dilettanti facendo tutte le categorie, arrivando poi in serie A senza mai allenare dei campioni, ma ci sono arrivato perché la nostra squadra giocava un calcio nuovo, che divertiva, che migliorava i giocatori e che li ha portati per questo in serie A e in Nazionale.

Ora che ha tante esperienza sulle spalle, si pente di qualche scelta tecnica che ha fatto?
Quando una persona da tutto quello che può dare non può avere dei rimpianti. Io ho dato tutto e ho lasciato nel momento in cui non riuscivo più a dare altro.
Il successo è quando non hai nulla da rimpiangere.

Se non avesse fatto l’allenatore, che mestiere avrebbe fatto?
Ho giocato a calcio fino ai vent’anni, e anche bene! Poi lavoravo nella fabbrica di mio padre, quindi se non avessi fatto l’allenatore avrei continuato a lavorare nella sua fabbrica.

Seguiva anche altri sport?
No, o almeno, volevo che i giocatori fossero dei professionisti perfetti ed ero molto severo con loro. E quando sei severo con gli altri bisogna che tu sia anche molto intransigente con te stesso, quindi seguivo solo quegli sport che potevano portarmi delle idee per il calcio.

Ha un aneddoto particolare da raccontarci?
Ricordo volentieri, la prima coppa dei campioni soprattutto un episodio che accadde prima di giocare contro il Real Madrid. Il grande Gianni Brera (che allora era il più famoso giornalista sportivo ndr) scrisse che giocavamo contro i maestri del calcio e suggeriva il classico atteggiamento del gioco all’italiana “difesa e contropiede”. Non ero d’accordo con quello che aveva scritto, ma lessi comunque il suo articolo ai giocatori per capire se loro lo erano, al che si alzò Gullit che a nome di tutta la squadra disse: “Noi li attaccheremo dal primo secondo finché avremo le energie”… E così fu.

Guardiamo all’oggi. I nostri lettori sono curiosi di sapere da lei se l’eventuale acquisto di Verratti e Donnarumma potrebbe giovare alla Juve…
Li conosco bene, e per le ragioni che dicevo prima, voglio parlare di loro come persone piuttosto che come giocatori. Loro sono ragazzi positivi, generosi, equilibrati e intelligenti, quindi possono indubbiamente fare la fortuna di tutti, ma bisogna sempre ricordarsi che nel calcio, per avere successo, prima del singolo vale la squadra.

Altro quesito dei lettori, relativo stavolta all’orizzonte internazionale. La Cina sta acquistando giocatori a cifre esorbitanti. Pensa che questa tendenza continuerà fino a sovvertire gli attuali equilibri del pianeta calcio?
No, credo che sia un evento destinato ad arrestarsi dato che non è la prima volta che accade qualcosa del genere. L’hanno fatto prima di loro gli italiani, poi la Spagna, la Colombia, gli Arabi… adesso è il tempo dei cinesi, ma non è certo quella del denaro la strada giusta per costruire qualcosa di solido.

Che progetti ha per il futuro?
Faccio ancora tre lavori e vorrei smettere.. lavoro con la televisione, scrivo sulla Gazzetta, faccio parecchie convention con aziende e banche dove i temi sono quasi sempre gli stessi “come si gestisce la leadership, come si fa squadra…”

E che ci dice della Spal?
Sono contento della Spal per tanti motivi, intanto perché Ferrara è una città molto civile ed educata. Vidi la squadra giocare proprio a Ferrara quando ancora ero un bambino, mio padre è stato un giocatore della Spal prima della guerra e sono veramente contento del percorso che sta compiendo. La città ha una grande storia e una grande civiltà, e poi Fusignano un tempo era sotto il dominio Estense, quindi c’è qualcosa che ci lega profondamente. Spero che la Spal possa arrivare in serie A! Purtroppo la B la vedo assai poco poiché il sabato sono quasi sempre impegnato h visionare partite di serie A o di altri campionati d’Europa. Però mi sono ripromesso di tornare a Ferrara per vederla in campo… Abbraccio tutti i ferraresi e i tifosi della Spal e do loro appuntamento al Paolo Mazza. E’ una promessa.