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da: Teatro Nuovo Ferrara

Sabato 4 febbraio ore 21
Teatro Nuovo
Tango Historias de Amor

Compagnia Buenos Aires Tango con Orchestra dal Vivo

Ballerini
Fernando Santillan
Andrea Metz
(tango, folclore e boleadoras)
Sabrina Concari
Gabriel Gomez
Griselda Bressan
Anibal Castro
Ornella Parrino
Ivo Ambrosi
Michele Lobefaro
Emanuela Benagiano

Orchestra Tango Tinto
Barbara Varassi – pianoforte
Gerardo Agnese – bandoneon
Vinvenzo Albini – violino
Virgilio Monti – contrabbasso

Lo Spettacolo
Si apre il sipario e la notte si tinge delle atmosfere porteñe del tango argentino di Buenos Aires. Ballerini e musicisti ci conducono in un viaggio nella storia e nell’universo del tango, evocando lo spirito delle milongas di Buenos Aires dove musica e danza si fondono in una magica atmosfera. Il segreto risiede nei colori, nel suono, nel respiro del tango argentino; un dialogo musicale e corporeo che si esprime nell’abbraccio e che dai barrios argentini è dilagato in territori inaspettati e fino a noi. Un cammino cadenzato attraverso melodie e movimento, melodrammi di tre minuti o leggiadri valsecitos criollos, mossi sul pulsare ossessivo di antiche e nuove tradizioni: dai tangos abbozzati sotto i cieli stellati della Boca, al tango di Piazzolla, risalendo ancora fino alle brillanti composizioni dei loro eredi diretti di epoca moderna.
Uno spettacolo che coinvolge ed emoziona il pubblico e ci apre le porte del mistero dell’abbraccio di questa danza senza tempo.

La Compagnia
Una compagnia giovane formata da affermati artisti argentini con esperienze professionali internazionali che sotto la direzione di Mariella Malpeli hanno dato vita al progetto di portare in scena il tango argentino partendo dalla sua essenza: abbraccio e improvvisazione.
Una compagnia di ballerini e musicisti che conosce lo sforzo ed il lavoro di squadra, fatto con passione e in sinergia. Energia che esplode sul palcoscenico grazie all’affiatamento tra musicisti e ballerini che ha la sua massima espressione e magia proprio nell’improvvisazione. Il primo spettacolo, che prende il nome proprio dalla compagnia, Tango Historias de Amor, ha riscosso nella prima tournée estiva grande successo di pubblico andando in scena in prestigiosi teatri e rassegne internazionali di danza e dal 6 Gennaio partirà la lunga tournée invernale 2017 che prevede date dal Nord al Sud Italia.

Biglietti
Platea 30,00 ridotto 25,00
I galleria 26,00 ridotto 22,00
II galleria 22,00 ridotto 19,00
Biglietteria aperta dal martedi’ al sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
oppure sul sito www.vivaticket.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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