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Al via per i ragazzi degli istituti tecnici di tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility e nei licei di Bologna e Ravenna, i percorsi che dureranno dalle 80 alle 200 ore circa. Si parte da Ferrara, Imola e Modena.

Dai banchi di scuola all’azienda: dopo la positiva esperienza dello scorso anno scolastico, Hera torna ad aprire le porte delle proprie sedi aziendali a 80 studenti delle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna offrendo un importante contributo alla loro formazione.

I nuovi percorsi di alternanza scuola-lavoro, attraverso i quali i ragazzi potranno svolgere attività concrete inerenti i processi di lavoro affiancati dal personale dell’azienda, sono partiti in questi giorni all’Istituto Tecnico Commerciale “V. Bachelet” di Ferrara con l’accoglienza in Hera, nella sede di via Diana, dei primi 2 studenti della 4°C ai quali ne aggiungeranno prossimamente altri 5.

Contemporaneamente, i nuovi percorsi sono partiti anche all’Istituto di Istruzione Superiore “F. Alberghetti” di Imola (indirizzo Liceo Scientifico, scienze applicate) e all’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” di Modena. La prossima settimana verranno avviati i percorsi anche a Forlì Cesena e Ravenna.

Complessivamente sono 80 i percorsi di alternanza scuola-lavoro previsti per il 2016/2017 (20 in più rispetto allo scorso anno), 32 nella sola area metropolitana bolognese. I percorsi sono attivati da Hera con le scuole delle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna e Rimini (territori in cui sono ubicate le sedi operative del Gruppo) e coinvolgono studenti dei seguenti indirizzi di studio: amministrazione finanza e marketing (in tutte le province), informatica (a Ferrara e Bologna), elettronica ed elettrotecnica (a Bologna, Modena, Forlì-Cesena e Ravenna), chimica e materiali (in tutte le province), energia (a Forlì-Cesena), e telecomunicazioni (a Modena). Per la prima volta quest’anno vengono coinvolti anche studenti dei licei classico, scientifico e delle scienze umane di Bologna e Ravenna.

I progetti di alternanza scuola-lavoro hanno una durata per ogni studente dalle 80 alle 200 ore circa all’anno.

I percorsi si svolgono presso le sedi aziendali del Gruppo Hera, seguono una metodologia basata sull’integrazione tra le competenze lavorative e quelle dei piani didattici. Tecnici e manager Hera fanno da tutor, delineando insieme agli insegnanti itinerari specifici che consentano agli studenti di rafforzare e integrare le competenze già apprese a scuola attraverso esperienze professionali in azienda. Tutte le attività vengono monitorate e sono previsti momenti di valutazione, finalizzati alla crescita dei ragazzi.

Al termine, verranno rilasciate da Hera le attestazioni delle competenze tecnico-professionali acquisite, in linea con gli standard europei. Questo, per permettere agli studenti di poter affacciarsi al mondo del lavoro con un curriculum già ricco di esperienze pratiche, oltre a quelle teoriche. Un punto di forza che potrà aiutarli nella ricerca di un impiego in una società sempre più competitiva ed esigente, o nell’orientarsi verso scelte formative precise per il loro lavoro, per esempio il tipo di università.

Grazie a questo progetto, nell’arco di tre anni in tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini) verranno attivati con le scuole, in particolare con le classi terze e quarte, 180 percorsi di alternanza scuola-lavoro.
L’iniziativa integra i percorsi didattici curricolari ed extracurricolari del progetto “Hera ti insegna un mestiere…a scuola”, che l’azienda mette in campo da tre anni e che prevede sessioni didattiche con il supporto di personale tecnico-professionale Hera, sia in aula che presso gli impianti del Gruppo, in vista della preparazione dei tecnici del futuro. Inoltre, si colloca in linea con i continui investimenti della multiutility sul cosiddetto “capitale umano”, cioè le persone e le loro capacità, vero patrimonio del Paese così come di Hera

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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