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La chiusura dei denti fra loro (occlusione) e la postura del corpo sono strettamente legate. E’ infatti ormai noto come la disarmonia occlusale della bocca possa causare squilibri alla colonna vertebrale e quindi un’alterazione della postura. La deglutizione, l’occlusione e la postura sono legate l’una all’altra in quanto si realizzano tutte grazie all’azione della muscolatura.
Il corpo umano può essere paragonato ad un orologio. Perché funzioni è necessaria la sincronia perfetta di tutti i suoi componenti tra cui i muscoli, tutti collegati tra loro e indispensabili al corretto funzionamento. La mancanza di bilanciamento tra i vari gruppi muscolari è spesso la causa di alterazioni a livello della postura corporea.

Le componenti del sistema stomatognatico (lingua, labbra, mandibola, muscolatura orofacciale) e le quattro subunità funzionali muscolo-scheletriche del corpo umano (la cranio-cervico-mandibolare, il cingolo scapolare, il cingolo pelvico e l’area podalica) mostrano una stretta interdipendenza funzionale e posturale. Alcune abitudini come il bruxismo (serramento dentale notturno involontario) possono essere collegate a disturbi dolorosi del rachide (lombalgie, cervicalgie, dorsalgie). Nella moderna valutazione dei disordini cranio-mandibolari, un ruolo primario lo rivestono le abitudini posturali. Per occlusione si intende il contatto tra le arcate dentarie. Quando l’occlusione è corretta, i denti si toccano senza provocare scivolamenti della mandibola e si ha la sua massima stabilità durante la funzione. Quando è scorretta, i denti vanno ugualmente a cercare la massima intercuspidazione e la mandibola deve scivolare per trovare una posizione che consenta di avere il più alto numero possibile di contatti per ottenere la sua stabilizzazione durante la funzione.

L’ortodonzia e la gnatologia sono i rami dell’odontoiatria che studiano e curano i disturbi dell’occlusione; anche l’osteopatia è necessaria per la valutazione della postura cranio-cervico-dorsale in una visione globale. L’osteopata, attraverso dei test, esamina le disarmonie che possono alterare l’equilibrio fra bocca e colonna vertebrale o fra appoggio anomalo del piede e colonna vertebrale. Il sistema cranio-cervicale è considerato, da un punto di vista funzionale, come una unità; così, ad esempio, uno sbilanciamento posturale del mascellare superiore o della mandibola rispetto al cranio, provoca variazioni posturali generali con il coinvolgimento anche di organi.

Inoltre, la postura è il risultato di un adattamento fisiologico e psicologico alle varie funzioni dell’organismo come la masticazione, la respirazione, la visione, l’ascolto, il rapporto con il suolo, che garantisce al corpo un equilibrio. Le zone deputate all’equilibrio nel sistema nervoso centrale (Snc) ricevono impulsi dai muscoli del collo, del rachide cervicale e dalla pianta dei piedi. Poiché tutte queste informazioni hanno un loro ruolo nel mantenimento della postura, si rende importante valutare con attenzione se, ed eventualmente in che misura, ogni singola afferenza sia coinvolta nella determinazione dell’alterazione posturale. E’ quindi importante prestare attenzione alla sintomatologia per saper riconoscere e differenziare le patologie di tipo ascendente (ad esempio un appoggio podalico alterato che genera una disfunzione occlusale), da quelle di tipo discendente (ad esempio un’alterazione occlusale che genera un’alterazione nell’appoggio podalico).

Quindi alterazioni delle catene muscolari, con spasmi o contratture in alcuni gruppi muscolari, possono provocare tutta una serie di spostamenti rispetto alla normale postura che a loro volta richiedono compensi che causano la modificazione ulteriore dell’atteggiamento posturale del corpo.
È davvero importante far valutare la bocca e il cranio dei bambini all’osteopata che potrà riequilibrare le possibili deviazioni della bocca. Il corretto sviluppo della dentizione è fondamentale per la salute orale dei soggetti in età pediatrica, poiché contribuisce ad una occlusione stabile, funzionale ed esteticamente armonica. La cura e la prevenzione della salute del bambino comincia nei primi anni di vita, in cui il piccolo necessita di un controllo sullo stato della mascella e della mandibola per migliorare la condizione dei suoi dentini.

Di seguito una definizione delle più frequenti malocclusioni in età evolutiva:

• MORSO APERTO – OPEN BYTE: in occlusione, i denti posteriori sono a contatto, mentre gli anteriori rimangono distanziati.
• MORSO PROFONDO – DEEP BYTE: in occlusione, gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori.
• MORSO CROCIATO – CROSS BYTE: in occlusione, alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale. Può essere mono o bilaterale.
• AFFOLLAMENTO: i denti sono sovrapposti, in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono larghi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi).

In età adulta ci sono dei sintomi che possono far pensare che la causa sia una disarmonia della bocca, un disturbo cranio-mandibolare.
Quali sono questi sintomi?

• Dolori all’articolazione temporo-mandibolare (Atm), localizzati e spesso confusi con dolori all’orecchio
• Bruxismo, digrignamento e/o serramento dei denti la notte
• Acufeni (fischi all’orecchio), vertigini, senso di ovattamento delle orecchie
• Nevralgia del trigemino
• Mal di testa di varie tipologie
• Dolori cervicali
• Tensioni muscolari alla mascella, al collo, alle spalle

Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione…

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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