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Questa è la storia dell’albero di Natale di Ferrara. L’albero, grande e molto bello, è un abete bianco nato da una pigna dischiusa in un pezzo di terra sull’Appennino tosco-emiliano, nel comune di Lizzano in Belvedere.

Già nel 2014 Comune di Lizzano in Belvedere  aveva donato albero (fonte CronacaComune)

Gli abeti lì ci stanno bene perché le temperature sono adatte e il terreno è umido senza che ci siano ristagni d’acqua, così la crescita è abbastanza rapida, sana e generosa.

Anno dopo anno l’abete cresce e lì vicino c’è un palazzetto dove le persone vanno a fare sport, ma anche a partecipare a incontri e gare, a iniziative culturali e feste. Nei comuni di montagna chi si occupa del verde sa che abeti e pini resistono abbastanza bene al vento perché hanno la loro forma affilata, ma sanno anche che hanno radici poco profonde. Questo permette loro di infilarsi nelle pareti rocciose e sui pendii, ma quando la dimensione delle piante diventa molto ampia, il rischio è che le forti raffiche di vento possano strattonarle indebolendo il loro appiglio a terra fino a farle cadere. Per questo i giardinieri montanari tengono d’occhio le conifere e le tolgono quando si accorgono che possono diventare pericolose. E questo è quello che è successo a questo abete, dopo diverse decine di anni che era cresciuto e cresciuto.

L’albero di Natale 2018 appena era stato collocato in piazza (Ferrara, 21 novembre 2018 – foto GM)

L’altezza dell’albero ha raggiunto i diciassette metri e la base oltre otto metri di diametro. Così, nell’autunno di questo anno 2018, a Lizzano in Belvedere hanno valutato che l’abete vicino al palazzetto cominciava a diventare troppo grande, un pericolo nel caso in cui si fosse scatenata una tormenta, tanto più che lì accanto c’è un continuo via vai di persone, famiglie, automobili e furgoncini.

Albero di Natale 2018 in piazza a Ferrara decorato e illuminato – 27 novembre 2018 (foto GM)

Un abete così bello, però, era un peccato rovinarlo o ridurlo a pezzetti. Ecco allora che nel Comune di Lizzano hanno deciso di farne dono al Comune di Ferrara, per il Natale in piazza. A fare da tramite sono stati gli imprenditori dell’Associazione temporanea di imprese (Ati) a cui è affidata l’organizzazione di eventi, addobbi e iniziative messi in campo dall’amministrazione comunale per il periodo natalizio della città.

Il giorno dell’accensione delle luci dell’Albero di Natale 2018 a Ferrara (24 novembre 2018 – foto Valerio Pazzi)

“Non c’è mai stato in piazza un albero così bello e così grande”, dice con orgoglio Riccardo Cavicchi che, con la sua società Delphi International, fa parte dell’Associazione imprenditoriale che già da alcuni anni organizza le iniziative natalizie ferraresi insieme con Made Eventi e Sapori d’Amare.

Albero di Natale 2018 in piazza della Cattedrale a Ferrara (foto Valerio Pazzi – 1 dicembre 2018)

Anche l’albero di Natale di Bologna è meno maestoso – fa notare Cavicchi – perché misura 15 metri, uno dei quali è interrato, e quindi svetta per 14 metri solo, rispetto ai 16 di altezza scoperta di quello ferrarese”. A rendere ancora migliore l’allestimento, quest’anno, si è aggiunta infatti l’opportunità di potere collocare l’abete nel punto in cui dovrebbe effettivamente stare: tra la piazza del Duomo e il Listone, dentro a un tombino creato apposta per poterci inserire dentro il tronco per la profondità di un metro, lasciando per il resto svettare la pianta direttamente dall’area di pavimento urbano lastricato di ciottoli.
L’Albero di Natale di Ferrara si innalza da quel punto come se fosse piantato nella piazza, senza bisogno di ingombranti manufatti a sostenerlo. Per valorizzare la sua presenza c’è la decorazione: le grandi sfere trasparenti con all’interno i manufatti realizzati con oggetti di recupero dagli studenti della sezione Ambiente del liceo Carducci. E poi c’è l’effetto delle luci. “L’illuminazione – racconta Cavicchi – è fatta con fili di piccole lampadine che emanano la luce giallo dorata che caratterizza anche lo scintillio della stella sulla cima. La punta dell’albero, però, è decorata con luci di colore bianco freddo come se la cima fosse ghiacciata, in modo da accentuare ulteriormente la sensazione di altezza”. L’effetto è riuscito e l’albero chiude in bellezza la sua carriera di abete natalizio.

Nella foto in alto l’Albero di Natale di Ferrara nello scatto scenografico di Valerio Pazzi, autore anche delle ultime due suggestive immagini notturne

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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