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Caglio Giulio Cesare

Ecco in anteprima , la bozza del nuovo Decreto legge del Governo sull’Industria casearia, che entrerà in vigore nel Giugno 2024, ideato e fortemente voluto dal Ministro Lollobrigida.
1 – E’ istituito l’organo di promozione e controllo dei latticini italiani denominato F.O.R.M.A. (Formaggi Ovini Ricotte di Mucca e Affini), che agirà su tutto il territorio nazionale e nelle Colonie d’Etiopia, Eritrea, Libia e Somalia.
2 – I formaggi Squacquerone e Stracchino saranno da ora in avanti denominati “Creme d’Italia”, in quanto i precedenti nomi sono da considerarsi molli e di conseguenza, non abbastanza virili.
3 – I contadini sapranno finalmente quanto è buono il formaggio con le pere, ma saranno seguiti dal SERT.
4 – Accanto alle confetture, nelle degustazioni di formaggi stranieri, sarà servito abbondante olio di ricino, per esaltarne al meglio i sapori.
5 – E’ abolito il Provolone “Auricchio” perché dal nome non abbastanza mascolino e dall’identità promiscua.
6 – E’ reso obbligatorio l’uso dell’italico “Camoscio d’oro” al posto del Brie, subdolo prodotto transalpino.
7 – Il formaggio “Philadelphia”, disfattista alle alte temperature, sarà ribattezzato “Roma” e consumato solamente ghiacciato.
8 – E’ abolito il “Parmigiano Reggiano” in funzione del “Grana Padano”.
9 – E’ fortemente consigliata la mozzarella “Santa Lucia”, in quanto ha effetti benefici sulla vista.
10 – Allo scopo di facilitarne il consumo, Gorgonzola e Strapuzzone di Moena sarannno serviti con l’ARO (Auto Respiratore ad Ossigeno), dei gloriosi incursori della Regia Marina.
F.to Caglio Giulio Cesare
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Stefano Agnelli

Stefano Agnelli è laureato in Storia Contemporanea, ed insegna materie letterarie negli Istituti di Istruzione Secondaria. Ha pubblicato due raccolte di poesie: “La stagione del sonno fecondo”, Corbo Editore, Ferrara, 2007 e “Turno di notte”, Albatros, Roma, 2011. Ha collaborato con il sito internet Spigolature. Spigoli & Culture, e collabora con la rivista online: Il giornale di Rodafà. Rivista di liturgia del quotidiano.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it