BORDO PAGINA
Dal 18 al 19 maggio ‘Officine Orbitali’, il Secondo Congresso Space Renaissance
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Il 18 e 19 maggio ’18, a cura di Space Renaissance e Adriano Autino (presidente) associazione che promuove l’espansione della civiltà nello spazio è in programma a Bologna, nella sede dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Via Gobetti 101 il secondo congresso nazionale con protagonisti di primo piano nel panorama aerospaziale italiano.Il congresso ha come tema lo sviluppo delle officine orbitali, come primo livello di espansione nello spazio di attività svolte da organizzazioni civili, che negli ultimi anni hanno sviluppato diversi progetti, tra i quali non si possono ignorare quelli di Elon Musk, Space X o di Virgin Galactic. Tra i protagonisti, sabato 19 alle ore 15. anche prestigiosa azione live performativa del futurista ferrarese Roby Guerra Life on the Sun? Poesie Spaziali per David Bowie, tratto dal suo libro Romantronica del 2016. Tra i relatori: Gaetano Bergami, Presidente del Cluster Aerospaziale della Regione Emilia Romagna; le professoresse Anna Masutti e Francesca De Crescenzio dell’Università di Bologna; Luigina Feretti dell’INAF IRA; Alessandro Cardi dell’ENAC; Stefano Ferretti dell’ESPI di Vienna; Marco Ferrazzani, capo del Dipartimento Giuridico dell’ESA; Andrea Vena, ESA strategy department; Alfredo Roma, già responsabile per l’Italia del progetto Galileo; Carlo Golda dell’Università di Genova; Giancarlo Genta del Politecnico di Torino;Tiziana Venturi, direttore dell’INAF IRA; Marco Lombardi, assessore alle Attiità Produttive del Comune di Bologna;Giovanni Caprara, giornalista scientifico del Corriere della Sera.
Elena Cecconi, musicista e art director di Space Renaissance, lo stesso Autino, autore di diversi libri (tra essi “Un mondo più grande è possibile!”).
La presentazione di Roby Guerra:
Se esiste una estetica futuribile o futurologica, specificatamente spaziale, la pop star David Bowie, scomparso nel 2016, è probabilmente sua icona privilegiata. Da Space Oddity a Ziggy Stardust a Life on Mars alla famosa stessa trilogia berlinese con lo stesso Brian Eno (Heroes e altri album) fino all’ultimo Black Star, nelle canzoni e nei video, lo Spazio e il Futuro caratterizzano strutturalmente la produzione artistica e musicale bowiana. Il film capolavoro stesso “L’Uomo che cadde sulla Terra” con David Bowie protagonista alieno assoluto è inoltre emblematico. In senso futuribile, la fantascienza ma anche certa musica elettronica (Cosmic Music, dagli stessi Pink Floyd fino a The Dark Side o f the Moon, con lo stesso Syd Barrett a Tangerine Dream, Klaus Schulze, Kraftwerk) e appunto in primis David Bowie confermano le analisi storiche di futurologi come Robert Jungk o lo stesso Isaac Asimov, quando accanto alla cosiddetta futurologia scientifica, immaginavano e si auspicavano una sorta di futurologia utopica e visionaria, artistica e letteraria complementare. Menu performance (Poesie) 12’ Amore su Marte? – Tempi Virtuali – Figli di Icaro – Baby Plastica –Pupille TransistorRomantica Nova –Bambini Missili – Pupazzo di Neve –Bimbo di Neve –Tempi Virtuali – Fiori della Scienza Bonus Videopoesia, book trailer: Romantronica 2’ Roby o Roberto Guerra è tra i promotori del futurismo contemporaneo e del transumanesimo italiano, scrittore e futurologo. Tra le sue pubblicazioni Marinetti 2000 (in Divenire 3 Futurismo a c. di R. Campa, Rivista Divenire) Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti.. , Gramsci 2017, Marinetti 70 sintesi della critica futurista (cocuratore con A. Saccoccio) per Armando editore (2012, 2014 e 2915). E tra i promotori del gruppo transumanista italiano The Italia Transhumanist-Futurologie.
Info:
https://sritac.spacerenaissance.space/programma-degli-interventi-e-degli-eventi-del-congresso/
https://sritac.spacerenaissance.space/wp-content/uploads/2018/03/2.3_Abstract_Roby_Guerra.pdf
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Roby Guerra
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it