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Benedetta primavera

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di Maria Luigia Giusto

Anche se le rondini arrivate sono ancora disorientate e cercano il loro nido nelle città intiepidite, anche se il pesco prova a colorare di rosa i petali ancora protetti dalle foglie germinali, anche se il sole non trova ampli spiragli tra le nuvole compatte, l’erbetta alla base dei tronchi è verde e fresca, le mosche più impavide fanno grandi volute nell’aria umida che odora di radici, sentori di fiori, aromi di vita.

“E’ che dietro le cose ci sei tu, Primavera, che incominci a scrivere nell’umidità, con dita di bambina giocherellona, il delirante alfabeto del tempo che ritorna”.
Pablo Neruda

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio