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La provincia di Ferrara è fortemente caratterizzata dall’agricoltura: nonostante risenta della crisi, resta una delle attività produttive più importanti. Per questo Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Innovacoop e Coopfond, stanno promuovendo anche sul nostro territorio, il bando Farmability che scade il prossimo 31 marzo.
Sono interessate dal bando le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia-Giulia. Quello che si cerca sono 20 idee ad alto contenuto di conoscenza e di innovazione. Gli ambiti tematici sono: qualità, sicurezza e miglioramento delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli alimenti; sviluppo di sistemi di produzione e commercializzazione basata su un uso efficiente delle risorse e sul miglioramento della produttività; nuovi sistemi organizzativi basati sull’utilizzo delle nuove tecnologie dell’Ict; riduzione e valorizzazione degli scarti della produzione agricola e dell’industria alimentare e sviluppo della chimica verde; nuovi prodotti per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e riduzione degli input chimici.
In buona sostanza è un bando che vuole stimolare l’avvicinamento tra due mondi: quello dell’agricoltura e quello della ricerca per spingerli a collaborare e a unire le forze per risolvere problematiche trasversali.
I progetti selezionati verranno accolti in un percorso di formazione, consulenza specialistica e tutoraggio cooperativo, che prevede che imprese consolidate mettano a disposizione degli aspiranti cooperatori, l’esperienza delle persone della propria azienda in un percorso di affiancamento e accompagnamento finalizzato a contribuire ad abbattere il rischio di mortalità tipico delle start up innovative.
Alla fine del percorso, tra quelle costituite in cooperativa, verranno individuate tre start up che otterranno: servizi personalizzati; un contributo a fondo perduto di cinque mila euro per il sostegno alle spese di costituzione; la possibilità di finanziamento fino al 50% degli investimenti e fino ad un massimo di 150 mila euro non assistiti da garanzie dietro istruttoria di Coopfond.

Ferrara è stata l’unica città che pur non essendo capoluogo di provincia, ha avuto una presentazione ad hoc del bando, “perché – ha spiegato Chiara Bertelli di Legacoop – il territorio, con la sua forte vocazione e tradizione agricola, ha bisogno di approfondire il tema e di considerare l’innovazione del settore come uno dei suoi asset strategici”. L’incontro si è svolto presso la Tenuta Garusola di Filo di Argenta, dove ha sede lo spaccio aziendale della Cooperativa Giulio Bellini. Presenti una trentina di persone: soprattutto agricoltori, qualche amministratore, ma nessuno studente.

I relatori che si sono succeduti sono partiti da alcune domande: il modello di impresa cooperativo è un modello attuale? Risulta attrattivo per i giovani? “La prima risposta – dice la Bertelli – potrebbe stare nell’articolo pubblicato su Wired il 26 gennaio scorsoche titolava “Perché le cooperative possono salvare l’economia” [vedi] . Si dice che le cooperative sembrano non aver sentito la crisi: secondo i dati raccolti dal rapporto Euricse, nel 2011 la produzione è aumentata del 8,2%, mentre gli investimenti del 10,6%. E ancora meglio sono riuscite a fare le cooperative sociali, che tra il 2008 e il 2011 hanno aumentato la produzione del 14,1% e gli investimenti di quasi il 20%. Secondo molti economisti, le cooperative reagirebbero agli andamenti economici in maniera anticiclica, cioè risentendo meno dei momenti di recessione”.
“La seconda risposta – prosegue la Bertelli – legata soprattutto alla questione ‘giovani’, è insita nel modello. La cooperativa nasce per rispondere a un bisogno, espresso dalle persone. Per esempio creare lavoro, condividere (magari tra giovani professionisti) competenze e strumenti, raggiungere, attraverso l’aggregazione di più soggetti, obiettivi più ambiziosi. Poi, come ci ha spiegato Sante Baldini, presidente della Bellini, chi ha messo da parte il patrimonio, reinvestendolo in cooperativa (e non distribuendo utili come fanno le spa), è riuscito negli anni a sviluppare costantemente ricerca e innovazione. La Coop Bellini da anni è impegnata in processi di innovazione, attraverso la ricerca”.

Alla fine della giornata di incontro, però, sono emerse altre domande, che avevano a che fare con l’assenza di studenti e ricercatori e con le parole della professoressa Ramaciotti, che ha evidenziato due cose: a Ferrara non esiste una facoltà di agraria e la ricerca universitaria nel settore è poco presente (il tecno-polo Terra&acquatech si occupa in maniera ampia di ambiente e risorse). “Perché – chiede la Bertelli – in un territorio a tradizionale vocazione agricola non si è mai sviluppato un polo di formazione e ricerca a supporto? La Fondazione Navarra, per cui era presente il vicepresidente Stefano Calderoni svolge egregiamente la sua parte. Calderoni ci ha illustrato alcuni filoni di attività e alcuni progetti di ricerca. Probabilmente, dovessero arrivare da Ferrara progetti di start up cooperativa nell’ambito dei servizi innovativi all’agroalimentare, lo si dovrebbe all’Istituto e alla Fondazione, molto più che all’ambito universitario”.

Per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sul bando, i contatti sono:
Francesca Montalti
www.coopstartup.it/farmability
farmability@coopstartup.it

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Sante Baldini durante la presentazione del bando alla Tenuta Garusola
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Stefano Calderoni durante la presentazione del bando alla Tenuta Garusola
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Stefania Andreotti

Giornalista e videomaker, laureata in Tecnologia della comunicazione multimediale ed audiovisiva. Ha collaborato con quotidiani, riviste, siti web, tv, festival e centri di formazione. Innamorata della sua terra e curiosa del mondo, ama scoprire l’universale nel locale e il locale nell’universo. E’ una grande tifosa della Spal e delle parole che esistono solo in ferrarese, come ‘usta’, la sua preferita.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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