Skip to main content

da: Occhio Ai Media – Ferrara

In tanti paesi del mondo, la pandemia Covid-19 continua ad essere caratterizzata sia da intolleranza razziale che da pratiche discriminatorie da parte delle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze etniche e culturali.
A Ferrara, già dai primi giorni della chiusura nel marzo 2020, la redazione di Occhio Ai Media, un gruppo di giovani attivisti che si occupa del monitoraggio del razzismo nella stampa italiana, aveva notato nei quotidiani locali della città numerosissimi articoli che collegano l’applicazione dei regolamenti Covid-19 ad operazioni di stop-and-search (fermo e controllo documenti) ed ordini di espulsione.
I risultati dell’analisi sono presentati nell’opuscolo, insieme ad una serie di riflessioni su questo modo di riportare le informazioni.

Introduzione al report 

In tanti paesi del mondo, le diverse fasi della pandemia Coronavirus continuano ad essere caratterizzate sia da manifestazioni di intolleranza razziale che da un’intensificazione delle pratiche discriminatorie da parte delle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze etniche e culturali. A Ferrara, già dai primi giorni della chiusura nel marzo 2020, la redazione di Occhioaimedia – un gruppo di giovani attivisti dell’associazione Cittadini del Mondo che si occupa del monitoraggio del razzismo nella stampa italiana – aveva notato con preoccupazione nei quotidiani locali della città numerosissimi articoli riguardanti controlli Covid, stranieri, ed espulsioni.

Questi articoli (vedi i titoli all’inizio) suggeriscono un collegamento diretto fra il controllo anti-Covid ed i provvedimenti presi contro lo straniero, compreso il provvedimento di espulsione. Gli articoli stessi contengono numerosi riferimenti a varie trasgressioni amministrative – “omesso rinnovo del permesso di soggiorno per mancanza dei requisiti”, “inottemperanza al foglio di via”, ecc. – e ad altri reati che non hanno niente a che fare con l’emergenza sanitaria: “resistenza a pubblico ufficiale”, “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, “sostituzione di persona” e così via.

Basandosi sulla metodologia applicata in “Sono solo parole”, un progetto condotto in collaborazione con l’Associazione Carta di Roma per il monitoraggio degli articoli sui temi dell’immigrazione e delle minoranze etniche comparsi sulla stampa locale ferrarese nei mesi precedenti alle elezioni amministrative del maggio 2019 (vedi https://www.occhioaimedia.org/), Occhioaimedia ha deciso di analizzare il contenuto dei tre principali giornali locali – Il Resto del Carlino di Ferrara, La Nuova Ferrara e Estense.com – durante il periodo del Lockdown.

I risultati sono presentati in questo opuscolo, insieme ad una serie di riflessioni su questo modo di riportare l’informazione sull’attività di controllo anti-Covid, che tende non solo a colpevolizzare le minoranze etniche per un fenomeno del quale sono vittime come tutti, ma anche a deviare l’attenzione dal lavoro esemplare svolto dalle forze dell’ordine nella lotta contro la diffusione del virus, caratterizzandolo come operazione di profilazione etnica.

Quello dei titoli elencati non è l’unico modo di presentare queste notizie: ad esempio, nei bollettini giornalieri della Prefettura di Ferrara, citati spesso negli stessi quotidiani locali, gli altri reati rivelati dagli agenti durante i controlli sono riportati semplicemente come ‘altri reati’, cioè fatti secondari.

Buona parte della stampa locale, in primo luogo Estense.com, ha informato tempestivamente sulle pratiche discriminatorie dell’Amministrazione comunale, specialmente nell’erogazione dei Buoni spesa (vedi capitolo “Buoni spesa a Ferrara” sotto). Lo stesso impegno professionale sarebbe molto importante anche nel riferire altri eventi, soprattutto quelli derivanti dai rapporti di polizia.

Per scaricare gratuitamente il pdf del report completo vai alla pagina di Occhio Ai Media  [Vedi qui]

tag:

Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it