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SETTIMO GIORNO
Renzi e Berlusconi, gioco di coppia

Il PATTO CHE NON C’E’ – Poveri illusi. Parlo di tutti coloro che si aspettavano e si aspettano ancora che Renzi litighi, o faccia finta di litigare com’è successo finora con il suo maestro Berlusconi, lo sketch fra i due ha e avrà tempi lunghi, una sola cosa non ho capito, chi dei due sia la spalla dell’altro. Chi è Totò e chi è Pappagone, cioè Peppino De Filippo? Il fatto è che, come nella migliore tradizione della commedia dell’arte, i due si scambiano abilmente le parti quando sono sul palcoscenico, un giorno Totò, un giorno Pappagone. Dice: ma il “patto del Nazareno”? Tranquilli, non è mai esistito, non esiste una carta, una sorta di contratto, che so, un pizzino, un promemoria, non c’è, esiste soltanto nella mente dei due attori, i quali pare abbiano raggiunto un solo accordo: terminare l’operazione dettata da Licio Gelli (P2) con il “Piano di rinascita nazionale” del 1978, dopo l’uccisione di Aldo Moro. Finora è andato tutto liscio per gli attori della commedia, che non finisce qui. Un esempio? Battuta di Renzi quindici giorni fa: devo sistemare la Rai. La spalla risponde: compro la Rai. Replica di Renzi: Ma non più del 51 per cento. E così si privatizza uno dei settori chiave della democrazia moderna. Non è tutto: Berlusconi ha già dato inizio al piano per diventare il monopolizzatore dell’informazione, avviando l’acquisto della Rizzoli e accorpandola alla sua Mondadori, che significa mangiare i quotidiani e i settimanali più importanti dell’Italia. Il signore di Segrate vuole tornare da padrone in Parlamento, gli manca il lasciapassare della magistratura. Come fare? Intanto, si ricorre alla filosofia di Licio Gelli, si responsabilizza il giudice. Chi mai potrà più incriminare, o soltanto non assolvere un uomo il quale può inchiodare un magistrato a pagare milioni di euro dichiarandolo civilmente responsabile? No, c’è del marcio in Danimarca, diceva Shakespeare, tutto è stabilito, preconfezionato. A noi cittadini non rimane che conoscere, giorno per giorno, i paragrafi di un patto che ci è stato tenuto gelosamente nascosto. Anche perché non è mai stato scritto: il patto c’è, ma è un patto orale i cui capitoli sono conosciuti da due sole persone. A qualcuno non piace? “Io vado avanti”, dice l’attore. Vai, risponde la sua spalla. Questa è democrazia

BUROCRATI – Rapidissima comunicazione ai signori burocrati dipendenti da Stato, Regioni, Comuni, Banche etc.: per favore non diteci più che la burocrazia di cui siete padroni è stata resa agile, anzi, dal momento in cui, solennemente, è stato detto ai cittadini che era cominciato lo snellimento della burocrazia, la medesima (burocrazia) è diventata ancor più impraticabile, vergognosamente antiquata, inadeguata, irresponsabile. Chi crede il contrario vada pure, a suo rischio e pericolo, in un ufficio pubblico: verrà burocraticamente respinto, ma dovrà riempire un modulo…

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Gian Pietro Testa