Per certi versi /
PECUNIA OLET
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PECUNIA OLET
Saranno i mondiali
Dell’omofobia
Dicono
Si sa
E si manda giù
Dell’omofobia
Dicono
Si sa
E si manda giù
Tuttavia
Ma per ora
Sono anche
I mondiali
Della schiavitù
Sul lavoro
Delle migliaia
Di morti
Sul lavoro
Come se l’antico Egitto
Si fosse reso vivo
In quest’epoca
Assurda
Dove si muore
Come niente
Per costruire
Stadi faraonici
Mondi virtuali
In nome
Del dio pallone
Degli dèi del calcio
Si sa
Si manda giù
Ma per ora
Sono anche
I mondiali
Della schiavitù
Sul lavoro
Delle migliaia
Di morti
Sul lavoro
Come se l’antico Egitto
Si fosse reso vivo
In quest’epoca
Assurda
Dove si muore
Come niente
Per costruire
Stadi faraonici
Mondi virtuali
In nome
Del dio pallone
Degli dèi del calcio
Si sa
Si manda giù
Nonostante tutto
Le vedremo in tv
E si manda giù
Che
Frotte di schiavi
Perdano ogni misura
Ogni dignità
Tutto
Per un soffio marcio
Di dollar
Che
Frotte di schiavi
Perdano ogni misura
Ogni dignità
Tutto
Per un soffio marcio
Di dollar
Pecunia olet!
Ogni domenica periscopio ospita ‘Per certi versi’, angolo di poesia che presenta le liriche di Roberto Dall’Olio. Per leggere tutte le altre poesie dell’autore, clicca [Qui]
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Roberto Dall’Olio
Bolognese da sempre ancora prima di nascervi.
È nomade cosmopolita.
Scrisse poesie da anni otto circa. E non smise più.
Pubblica libri in versi.
Ritiene la poesia una forma di stoviglia, detta alla Gozzano.
Ah, poeti di riferimento:
Italiani:
Roberto Roversi mio maestro e amico
Antonia Pozzi
Alfonso Gatto
Guido Gozzano
Stranieri:
Neruda
Lorca
Salinas
Yanez
Piznik
Brecht
Prevert
Plath
Sexton
Seifert
Cvetaeva
Ritsos
Pasternak
Saffo
Ecco la forza della poesia-pensiero e della voce bella di suoni e parole come carotaggi critici!
grazie Robbie
Sono convinto anche io, come Roberta, che la poesia spesso debba essere pensiero. Quasi però che essa debba dare voce
all’inconscio che è molto spesso e non di rado una lancia contro la realtà!!