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Nella giornata di domenica 23 aprile alle ore 16:15, nell’ambito delle celebrazioni per la Liberazione è previsto il passaggio a Mezzogoro (FE) di una colonna di 120 veicoli storici militari risalenti alla Seconda guerra mondiale con i loro figuranti. E in precedenza transiteranno per Bondeno,  Vigarano, Ferrara e Copparo. L’evento è chiamato “La Colonna della Libertà” e a nostro avviso è un’esibizione militarista, antistorica e inopportuna che  non condividiamo perché non è questo il modo di celebrare la Festa della Liberazione, anzi è un modo per manipolare la storia.
Presentata come Rievocazione storica la sfilata di mezzi militari, compresi carri armati ed automezzi tedeschi con comparse abbigliate con divise da soldato che richiamano eserciti alleati e si auspica non divise tedesche,  riteniamo sia  una  iniziativa  antistorica e inopportuna.

Antistorica
in quanto si concentra solo sul ruolo che ebbero i militari nella Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, distorcendo la storia e tralasciando la complessità della lotta portata avanti dal popolo italiano e dalle formazioni partigiane che a livello anche locale hanno dato un grande tributo di sangue. I tedeschi, i nazisti ed i fascisti sono stati coloro che hanno portato Italia alla guerra, alla distruzione, al dolore ed è stata la Resistenza a liberarci da tanta oppressione!   Ed il  25 aprile si celebra la  festa  della Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista, la festa della ripartenza democratica e antifascista, del ripudio di ogni guerra, che sono i valori fondanti sanciti dalla nostra Carta costituzionale.

Esibire armi, soldati e mezzi militari non è il modo per affermare i valori della democrazia e della pace
. È una rappresentazione muscolosa che senz’altro piacerà alle destre che la giustificano spacciandola per attrazione e promozione turistica delle città attraversate da questa inquietante messa in scena mentre si dovrebbe  investire denaro per promuovere iniziative sulla storia della Liberazione, quella frutto di rigorosi criteri storici e scientifici, contrastando ogni forma di  revisionismo.

Inopportuna
,  in quanto le amministrazioni locali dovrebbero contrastare la drammatica tendenza ad accettare e giustificare il confronto armato, che purtroppo domina la quasi totalità dell’informazione  con l’effetto di rafforzare spinte autoritarie e antidemocratiche, di incrementare i conflitti armati che provocano vittime, profughi, danni all’ambiente e alla salute di ogni essere vivente, aumenti dei costi energetici, aumento delle spese militari a danno degli investimenti in sanità, scuola, servizi sociali e tutela dell’ambiente.
Facciamo appello ai singoli, alle associazioni, alle forze politiche e sindacali, affinché si oppongano a questo tipo di rappresentazioni.
Daniela Fuschini, Dipartimento Antifascista PRC Federazione di Ferrara
Stefania Soriani, segretaria di PRC  Federazione di Ferrara
In copertina: 2 Giugno 1951: sfilata di carri armati davanti alla tribuna delle autorità, in via dei Fori Imperiali, durante la parata militare del 2 giugno (Archivio Luce)
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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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