Zebra. Fa parte della vita
ZEBRA. FA PARTE DELLA VITA
Quando non penso al lavoro trovo grande gioia nel calcio, in particolare nella telecronaca. Mi diletto, durante le partite, a narrare i movimenti dei giocatori. Mi piace molto anche cantare, soprattutto canzoni d’amore. Quelle però le tengo per le persone che amo, a cui le dedico.
Ho così tanti amici. Molti sono passati a miglior vita, prego molto per loro. La fede è una delle cose che più intensamente mi accompagnano. Dio è sempre stato così misericordioso con me e io continuerò a essergli grato. È l’unico su cui posso contare veramente.
Come nel 2019, quando sono stato detenuto per circa quattro mesi nel CPR di Bari: è grazie al suo intervento, secondo me, se sono stato dimesso da quel luogo. Lì ho visto l’inferno. Da un momento all’altro, senza preavviso alcuno, chiunque di noi poteva essere rimandato nel Paese da cui era fuggito.
Prima mi trovavo in Sardegna, dove facevo il venditore ambulante di accendini, calze e altri oggetti. Una sorta di attività in proprio che svolgevo davanti ai supermercati in diverse città, da Nuoro a Palau. Un giorno, mentre mi guadagnavo da vivere, apparvero dei carabinieri. Mi chiesero il documento. All’epoca non l’avevo e per questo mi reclusero nel CPR di Bari.
È stata un’esperienza tragica, ma anche questo fa parte della vita. Come quando ho lasciato la Nigeria perché ero in pericolo. A 32 anni ero troppo giovane per morire, quindi sono dovuto fuggire. Prima di tutto ciò ero un editore di libri. Amavo il mio lavoro.
Ancora oggi, per esempio, da un semplice plico di fogli riesco a creare un libricino rilegato con la tecnica della pinzatura a sella. Anche se ho lasciato questa professione tempo fa in Nigeria, ne custodisco ancora tutti i segreti. Rimane pur sempre la mia passione e sogno di tornare a praticare questo mestiere, in Italia o in qualunque altro luogo. Attualmente vendo Zebra e ne vado fiero. Sono convinto che si debba essere fieri della propria occupazione, qualunque essa sia.
Ora sto passando per una situazione turbolenta: sono rimasto senza un tetto sopra la testa, trovandomi costretto a passare la notte in strada. In attesa che riaprano gli alloggi per l’Emergenza Freddo a novembre, ho trovato rifugio nei posti letto d’emergenza della Casa della Solidarietà a Millan. Tutto questo fa parte della vita, so che nessuna condizione è permanente. Mi faccio forza così, aggrappandomi alla fede, in attesa del giorno in cui vedrò un futuro migliore.
Clifford Igbinosun – Appassionato di tecniche di rilegatura.
CIT.: “Prima di tutto ciò ero un editore di libri. Amavo il mio lavoro.”
Per maggiori informazioni in italiano: www.oew.org/zebra In tedesco: www.oew.org/zebra
Nelle prossime settimane Periscopio ospiterà la voce di Zebra, attraverso gli articoli dei suoi redattori e collaboratori
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